SALVINI VS DI MAIO, FACCIAMO LA PACE (FISCALE)?
Uno dei cavalli di battaglia, tanto paventati dall’On. L. Di Maio (oggi vicepremier) fu il NO CONDONO e IL CARCERE AI GRANDI EVASORI. Quello che fu commesso dai suoi predecessori politici per lui e per loro è irresponsabile e irripetibile.
Per maggiore chiarezza, il primo condono nella storia italiana fu nel 1973 – Governo Rumor IV, per susseguirsi i suoi successori: 1982 – Governo Spadolini I, 1985 – Governo Craxi I, 1991 – Governo Andreotti VI, 1995 – Governo Dini, 2003 – Governo Berlusconi II e 2009 – Governo Berlusconi IV.
Allora, il Governo riunitosi in conclave, con non poche difficoltà approva il DEF 2019 con i suoi due Decreti allegati, uno dei quali è quello fiscale. “Figlio di una notte scura e maldicente, il nome più appropriato ad esso era pace fiscale e non condono perché quest’ultimo non si appropriava a questo governo di uomini forti e dritti a cui apparteneva.”
Gli accordi tra i leader di governo erano chiari: nessun condono, solo pace e carcere per i grandi evasori.
Ma, dopo l’approvazione, con la trasmissione al Quirinale, l’On. L. Di Maio denuncia pubblicamente “Non è possibili che vada al Quirinale un testo manipolato”. Modificato?!? Cosa sarà mai successo?!?
La bozza approdata al Quirinale chiarisce che chi si avvale della pace fiscale rispetto alle conseguenze penali di dichiarazioni infedeli, omesso versamento di ritenute e IVA, godrà del cosi detto scudo sulla non perseguibilità penale!
Allora in sintesi non trattasi più di “pace” ma di “condono” fiscale a tutti gli effetti.
La corda tra i due leader è tesa. Le posizioni opposte. I Leghisti non hanno l’intenzione a fare un passo indietro.
A mettere la ciliegina sulla torta è l’On. V. Sgarbi durante il suo intervento (del 18/10/2018) alla Camera sulle presunte manipolazioni del decreto fiscale denunciate al vicepremier Di Maio, attaccandolo fortemente. “È un caso psichiatrico, non politico. Torni a scuola e si trovi un lavoro vero che non ha mai avuto”.
Per domani, sabato 20 ottobre, il premier Conte ha convocato un nuovo Cdm per discutere sul “condono” fiscale, alla quale la Lega ha risposto prontamente “il decreto non cambia, domani nessun Cdm”.
