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Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, di Forza Italia, rileva in negativo che il sindaco, Calogero Firetto, abbia convocato per oggi una riunione della Consulta delle strutture ricettive, costituita un anno addietro dallo stesso sindaco a seguito dell’introduzione dell’imposta di soggiorno.

Pasquale Spataro afferma: “Il sindaco di Agrigento non può ignorare ciò che il consiglio comunale, su proposta della quinta commissione consiliare da me presieduta, ha appena approvato con apposita delibera. Ovvero, l’istituzione di una Consulta del turismo, composta da 15 componenti scelti dalle associazioni di categoria, che sostituisce e supera la Consulta delle strutture ricettive istituita dal sindaco con componenti scelti dallo stesso sindaco, a danno delle funzioni di controllo e di contraddittorio. La delibera approvata dal consiglio comunale non è ancora entrata in vigore in ragione degli obbligatori tempi tecnici di pubblicazione, ma è evidente che rivesta già un ampio valore politico in quanto espressione della volontà deliberata dal consiglio comunale. Ecco perché la convocazione della Consulta “longa manus” del sindaco Firetto rappresenta una manifestazione di disprezzo verso la legittima e vincolante volontà del Consiglio comunale, che ha ritenuto opportuno restituire alla Consulta le necessarie funzioni di controllo, anziché essere un organo capace solo di ratificare le scelte già compiute dal sindaco. Diffidiamo pertanto il sindaco Firetto ad assumere decisioni in occasione della riunione della “sua” Consulta. Si tratterrebbe di una vera e propria intollerabile prevaricazione”.

All’Odg la disinfestazione, la Rete ospedaliera e la rimodulazione delle guardie mediche

 Presenti anche numerosi altri rappresentanti delle istituzioni e delle Forze dell’ordine. Sabato 7 luglio, alle 9.30, un secondo appuntamento per andare avanti con i lavori.

 

“Rinviare su questioni legate alla salute pubblica di un intero territorio non è più possibile, preme risolvere, fattivamente e nel minor tempo possibile, un insieme di problematiche che vertono sulla sanità Agrigentina, lasciate in sospeso ormai da troppi mesi”. Lo ha detto il senatore del Movimento 5 Stelle Rino Marinello a margine dell’incontro di ieri, in Prefettura ad Agrigento, con il Prefetto Caputo, il questore di Polizia Auriemma, il commissario dell’Asp Venuti, il direttore sanitario della stessa Asp Lo Bosco, il tenente colonnello Micucci del reparto operativo dei Carabinieri di Agrigento, il colonnello della Guardia di Finanza Maggio e il dott. Spoto dell’Asp.

 

Numerosi i punti all’ordine del giorno sui quali il senatore Cinquestelle ha voluto puntare l’attenzione, attraverso una approfondita analisi delle soluzioni, perlopiù condivise dagli interlocutori. Tra i temi più scottanti, quello igienico-sanitario legato alla presenza massiccia di zanzare nel Presidio ospedaliero di Sciacca. Secondo le testimonianze del personale, a Sciacca le zanzare sono dappertutto ed escono persino dai termosifoni. “Bisogna intervenire con urgenza, – afferma Marinello – evitando che nelle fondamenta del PO ristagni l’acqua”. “Inoltre, – aggiunge – bisogna provvedere alla bonifica degli ambienti e alla disinfestazione, intervenendo anche fuori dall’ospedale, coinvolgendo l’amministrazione comunale, per la bonifica di piccoli ruscelli. E quindi, attraverso la scerbatura e la potatura di alberi”. “È un intervento – spiega il senatore – che deve essere programmato ed effettuato in tempo opportuno per il potenziale rischio di incendi e la proliferazione di zecche”.

 

Si è passati, quindi, al tema della rimodulazione del servizio di continuità assistenziale, attraverso l’accorpamento dei presidi di guardia medica in quei centri distanti fra loro solo pochi chilometri (stiamo parlando di centri che distano tra loro tre, quattro chilometri, comunque sempre entro i dieci chilometri di percorrenza). “Oggi, – chiarisce Marinello – le guardie mediche, attive dalle ore 20 alle ore 8 del mattino seguente e h 24 in tutti i giorni festivi, contano un solo medico che, di fatto, opera senza tutela fisica, né tutela assicurativa e legale”. “Ma soprattutto, – continua – è da considerare la grave problematica rappresentata delle precarie condizioni nelle quali i medici svolgono tale servizio, essendo frequentemente oggetto di intemperanze verbali, di minacce e violenze fisiche, non ultime i fatti di cronaca accaduti in Sicilia lo scorso anno”.

 

“Accorpare, – sostiene Marinello – vorrebbe dire maggiori garanzie per gli stessi cittadini, facendo confluire più medici in strutture con automedicalizzate; rafforzando così le dotazioni di personale medico; garantendo la presenza di due medici nel posto di guardia; unitamente ad assunzione di personale infermieristico per il potenziamento del servizio. Tale situazione permetterebbe ai due sanitari di collaborare e confrontarsi”.

 

La questione è allo studio del commissario Asp già da mesi. Studio che, dalle parole del commissario Venuti, sarà sottoposto all’attenzione dell’assessore regionale già in settimana. Così come la valutazione della Rete ospedaliera e gli interventi di manutenzione straordinaria da effettuare nel presidio saccense in particolare. La marcia adesso è stata ingranata, i rappresentanti delle istituzioni, oggi presenti, hanno fissato un nuovo appuntamento per sabato prossimo, 7 luglio, alle ore 9.30, sempre in Prefettura.

 

“Mi sono sempre interessato alle problematiche annesse la sanità pubblica del nostro territorio – conclude Marinello – e adesso che posso agire dall’interno delle istituzioni, voglio entrare nell’operatività. I cittadini e tutti gli addetti ai lavori potranno rappresentarmi le loro istanze, delle quali mi farò carico nelle apportune sedi”.

 

E’ apparso sul quotidiano “la Repubblica” del primo luglio un servizio, a firma di Antonio Fraschilla, in cui si davano notizie completamente prive di fondamento e lesive dell’immagine della Città di Naro.
Il servizio è stato pubblicato a pag. 16 col titolo “Nella Sicilia dove l’acqua arriva due volte al mese”, mentre nella prima pagina del quotidiano nazionale la notizia veniva anticipata con il titolo-scoop:” Naro, il paese della Sicilia dove l’acqua arriva nei tubi soltanto due volte al mese”.
Preme qui sottolineare che il contenuto dell’articolo non corrisponde a verità, anche perché il Comune di Naro, come quasi tutti i Comuni dell’agrigentino e quelli siciliani, soffre la drammaticità della crisi idrica, ma non è soffocata da turni così lunghi.
L’assessore Franco Lisinicchia, peraltro, ha da tempo predisposto, a mezzo di dipendenti comunali, un servizio di monitoraggio sui turni idrici e sul quantitativo d’acqua che giunge nei serbatoi di Naro per il tramite del soggetto gestore “Girgenti Acque”.
Dalle risultanze degli ultimi due mesi del monitoraggio appare chiaro che i turni di erogazione idrica nell’abitato non superano i 3/4 giorni e il quantitativo d’acqua che giunge nei serbatoi comunali è di 18/19 litri al secondo.
Priva di fondamento sono pure le notizie riportate nel servizio de “la Repubblica” secondo cui “nel paese è tutto un proliferare di autobotti abusive” e secondo cui il lago San Giovanni, a pochi chilometri di distanza da Naro,”è diventato una distesa di fango”.
In realtà, infatti, sul lago San Giovanni si svolgono regolarmente e periodicamente regate regionali e nazionali di canottaggio; inoltre,le sue acque durante l’estate sono utilizzate per fini irrigui, con gran sollievo per l’agricoltura.

DICHIARAZIONE DEL SINDACO:

“Il servizio giornalistico pubblicato da “la Repubblica”contiene dati del tutto infondati ed è lesivo dell’immagine della Città e dei suoi abitanti.
Capisco l’esistenza della crisi idrica, ma i turni d’erogazione dell’acqua non hanno cadenza quindicinale, bensì di 3/4 giorni. Noi conduciamo la nostra battaglia nei confronti del soggetto gestore, perché vogliamo l’acqua corrente quotidianamente, ma i turni non sono affatto quelli indicati dal quotidiano.
Per quanto riguarda il Lago san Giovanni, invito il giornalista Fraschilla a venire a Naro, per poter constatare come lo stesso sia attrezzato sia per l’irrigazione agricola sia per i tornei di canottaggio. Anzi, ci è stato concesso un finanziamento di un milione di euro che servirà a completare le strutture e gli impianti a servizio del canottaggio”.

Castrofilippo, obbligo firma per ex direttore delle poste
Avrebbe truffato anziani prendendo soldi dai libretti
I carabinieri hanno fermato il 56enne D.R.V. con l’accusa di truffa aggravata. L’uomo era già stato sospeso in via cautelativa da Poste Italiane per un ammanco di circa 50mila euro

Il presidente del collegio Gianfranca Claudia Infantino, prima di aprire il dibattimento, aveva disposto la citazione di tutte le presunte vittime in modo da consentire loro la costituzione di parte civile. Questa mattina l’udienza è andata a vuoto perchè non tutte le notifiche sono andate in porto. Si torna in aula il 22 ottobre.  Di Rosa, in passato semplice postino e poi promosso direttore dell’ufficio di Castrofilippo, sarà processato per svariate ipotesi di peculato e truffa. Innanzitutto, secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandra Russo, si sarebbe appropriato di circa 51 mila euro di proprietà dell’ufficio – da qui scaturisce l’accusa di peculato – prelevandoli indebitamente dall’Atm e dalla cassa. Contestate, inoltre, svariate ipotesi di truffa ai danni di clienti. Nel marzo di due anni fa, ad esempio, avrebbe chiesto a un anziano la consegna del libretto col pretesto di “calcolare gli interessi”: in realtà, sostiene l’accusa, ne avrebbe approfittato per prelevare 50 mila euro e incassare la polizza vita collegata al titolo finanziario a insaputa del titolare. E poi ancora, qualche mese prima, avrebbe truffato un’anziana vedova che voleva rimodulare tre libretti, cointestati col marito appena morto, intestandoli anche alle figlie. Di Rosa, invece, difeso dagli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, sempre secondo la Procura, avrebbe incassato alcuni buoni collegati ai titoli facendo sparire 17 mila euro. In altre circostanze il meccanismo sarebbe stato simile.

 

 

Presentato calendario eventi con spettacoli a luglio e agosto

La Valle dei templi di Agrigento dal 7 luglio in poi sarà visitabile ogni giorno e all’alba al tempio della Concordia ci saranno le letture di Sebastiano Lo Monaco, tratte dall’Iliade e l’Odissea, dal 14 luglio. Ogni notte il pubblico potrà passeggiare per la Valle, guidati dalla luce delle lucciole, e per gli audaci c’è la discesa con casco protettivo e lanterna lungo gli Ipogei della Valle paleocristiana, attraverso le catacombe bizantine, per finire con l’aperitivo al tramonto. L’estate agrigentina è stata presentata stamane al Museo Salinas e prevede la collaborazione di Coopculture, che cura i servizi del polo archeologico.
    Presenti l’assessore Sebastiano Tusa, Giuseppe Parello, il direttore della Valle che ha annunciato che sono vicini al milione di visitatori per il 2018. Il 26 al Tempio di Giunone è attesa Elisabetta Pozzi con una rivisitazione del mito di “Cassandra”. Il cartellone, firmato da Marco Savatteri, prevede anche “Luna pazza” con Gaetano Aronica, il 3 agosto, e ancora il 12, 20 e 27 luglio alla Casa Museo di Pirandello “Frammenti di luna”, quando molti dei personaggi pirandelliani renderanno speciale la visita alla casa natale del drammaturgo. Tra gli appuntamenti anche Giusi Cataldo, i fratelli Mancuso e l’orchestra multietnica di Dario Brunori che accompagnerà le letture di Amanda Sandrelli.

Un augurio sincero di buon lavoro al nuovo Presidente dell”Ati di Agrigento, Francesca Valenti, Sindaco di Sciacca. Come e’ noto, l’Ati si occupa del controllo sulla gestione del servizio idrico. Questa nomina rappresenta un chiaro segnale di discontinuità’ col passato, pertanto ringrazio i sindaci che con questo voto, si sono determinati nel segno del cambiamento.
Sono certa che la neo Presidente porterà avanti ogni più opportuna azione volta alla tutela dei cittadini e su questa strada, a prescindere da ogni connotazione politica, avrà il pieno sostegno e l’appoggio della Commissione che Presiedo. La IV Commissione, com’è noto, ha già preso posizione sul servizio idrico in provincia di Agrigento, con una risoluzione, evidenziando i disservizi e le tante criticità lamentate dai cittadini, che erano rimaste inascoltate per troppi anni.
Mi auguro che con questa nuova Presidenza dell’Ati si rompa con un sistema che negli anni ha solamente portato disservizi e problemi ai cittadini e si inizi finalmente un percorso sinergico, che riporti giustizia ed equità nella gestione del servizio idrico, cioè di un bene pubblico essenziale come l’acqua. 

Quando i carabinieri hanno fermato la sua fuga, Alfonso Rizzuto aveva in tasca due accendini. Ad allertare le forze dell’ordine con una chiamata al 112 è stata un testimone che ha fornito anche le descrizione del responsabile del rogo. 

Pensava di farla franca e di riuscire a dileguarsi indisturbato, dopo aver appiccato un incendio su un terreno incolto in via Cavaleri Magazzeni, procedendo tranquillamente lungo una vicina strada interpoderale. Ma non ha fatto i conti con un testimone che ha subito allertato i Carabinieri sull’utenza “112”. E così grazie alle prime descrizioni fornite, il piromane è stato tempestivamente intercettato da una gazzella del Nucleo Operativo e Radiomobile di Agrigento, che era stata poco prima attivata tramite “112”. E’ finita così, dunque, la fuga di un piromane agrigentino 43 enne, ammanettato dai Carabinieri per “Tentato incendio doloso”.

Il malvivente, infatti, in pieno giorno, aveva deciso di dare alle fiamme un’area incolta nel comune di Agrigento, per motivi ancora da chiarire. Un testimone, però, passando da quella zona, insospettitosi per l’anomala situazione, si è avvicinato ed ha dato subito l’allarme ai Carabinieri sul “112”. A quel punto, il soggetto, vistosi sorpreso, si è dato subito alla fuga. Nel frattempo però è scattato immediatamente un piano di posti di blocco, attuati da varie pattuglie dell’Arma per cinturare la zona in questione, coordinato dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri. 

Le incessanti ricerche, dopo alcuni minuti, grazie anche alle preziose indicazioni fornite dal testimone, hanno consentito di rintracciare e bloccare il piromane, Alfonso Rizzuto 43 enne, già noto alle forze dell’ordine. Nel corso dell’immediata perquisizione, sono saltati fuori dalle sue tasche due accendini, subito sequestrati. Il 43 enne, dunque, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato ristretto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

A Realmonte, al Madison Trattenimenti, a ridosso di Scala dei Turchi, si è conclusa l’edizione 2018 di “Sicilia in Bolle”, il Festival delle bollicine siciliane, occasione di incontro per gli addetti ai lavori e di degustazioni per tutti gli appassionati. L’evento è organizzato dalla delegazione AIS (Associazione italiana Sommelier) di Agrigento, coordinata dal Delegato e Sommelier Professionista, Francesco Baldacchino. Nei banchi di assaggio oltre 50 cantine hanno presentato a tutti gli appassionati le loro produzioni di vini frizzanti e spumanti, in una degustazione che conterà più di 160 etichette.

La consigliere comunale di Agrigento, Nuccia Palermo, stigmatizza che i consiglieri comunali della maggioranza hanno rinviato di una settimana il dibattito sul bilancio 2016. La stessa Palermo afferma: “L’apposita seduta per dibattere sul bilancio 2016 è stata convocata 20 giorni addietro, e il bilancio 2016 è tardivo di ben 2 anni. Nonostante ciò la maggioranza ha chiesto il rinvio di una settimana per la trattazione. Il nostro è un Comune a rischio di dissesto, e quindi chiediamo chiarezza. Non è possibile che l’amministrazione continui a gravare sulle tasche degli agrigentini senza produrre alcun risultato politico E amministrativo per la città. Siamo pronti a tornare al voto”.

I poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento, capitanati da Francesco Sammartino, hanno arrestato ai domiciliari quattro romeni residenti a Canicattì. Si tratta di Elena Dragomir, 40 anni, Coca Dospin, 45 anni, Stefan Dragomir, 38 anni, e Daniele Dospin, 34 anni. Rispondono di furto aggravato in concorso. Ad Agrigento, al Villaggio Mosè, i poliziotti si sono accorti di una Fiat Punto bianca girovagante a ridosso di molti esercizi commerciali. L’automobile è stata bloccata e perquisita. Sono stati scoperti attrezzi da scasso, e poi numerosi alcolici, prodotti per l’igiene personale, abbigliamento di diversa tipologia, nonché due trapani ancora confezionati. E poi circa 1500 euro di cui i romeni non hanno fornito alcuna traccia nel merito della provenienza. Ebbene, la merce scoperta nel cofano dell’auto dei romeni è risultata essere stata appena rubata dai supermercati “R7”, “Il Centesimo” e dal negozio “Conbipel”. Nelle abitazioni dei romeni i poliziotti hanno ritrovato altra merce rubata, con evidenti forzature della placca antitaccheggio.