L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia, coordinata dalla Procura di Catania, ha portato al sequestro della nave Acquarius e della Vos Prudence per lo smaltimento illecito, tra il 2017 e il 2018, di rifiuti pericolosi e contaminati, a rischio infettivo, sanitari e non, scaricati in maniera indifferenziata nei porti italiani, insieme ai rifiuti solidi urbani, durante scali tecnici e sbarchi di immigrati, e durante le attività di salvataggio in mare da parte delle due navi.
Secondo l’accusa i soggetti, circa 24, coinvolti a vario titolo, avrebbero «sistematicamente” condiviso, pianificato ed eseguito un progetto di illegale smaltimento di questi rifiuti in vari porti d’Italia: Augusta, Pozzallo, Trapani, Catania, Messina, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Corigliano Calabro, Napoli, Salerno e Brindisi.
Tra gli indagati, destinatari del provvedimento cautelare di sequestro, figurano: Francesco Gianino (cl.1968), titolare dell’impresa individuale “Mediterranean Shipping Agency” (Msa.) con sede ad Augusta, agente marittimo intermediario dei rapporti commerciali tra l’Ong “Medici Senza Frontiere”, ma anche l’operatività della Vos Prudence e Aquarius e le imprese incaricate del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti di bordo operanti in vari porti d’Italia; e Giovanni Ivan Romeo (cl.1978), rappresentante legale della “Romeo Shipping Agency S.r.l.”, quale sub-agente della Msa di Gianino, che ha curato, tramite la società cooperativa catanese “La Portuale II”, il conferimento dei rifiuti delle navi Aquarius e Vos Prudence in occasione di ogni sbarco di migranti e scalo tecnico presso il porto di Catania; l’Ong “Medici senza frontiere” (Msf), quale produttrice dei rifiuti oggetto del traffico illecito, con riferimento: al Centro Operativo di Amsterdam (Oca) per quanto concerne l’operatività della nave Aquarius.
Dalle intercettazioni dell’agente marittimo emerge ciò: “ Siccome sono già cose che da tre anni facciamo ad Augusta i prezzi ce li avete e il servizio è sempre stato garantito”….. “Per i vestiti l’abbiamo già fatto altre volte. Li classifichiamo come rifiuti speciali, come fossero stracci della sala macchine”. È il 12 dicembre 2017, l’agente marittimo Francesco Gianino parla con uno dei responsabili di Medici senza Frontiere e gli spiega il metodo che utilizzano, svelando, questa è l’accusa, lo smaltimento illecito dei rifiuti proveniente dalla nave.
Scrive il giudice: “ Gianino rimproverava Vincent Colin per aver contattato direttamente la Gespi di Augusta aggiudicataria del servizio di raccolta rifiuti presso il porto. Da questa conversazione emerge la consapevolezza da parte di Giannino della natura pericolosa dei rifiuti. Risulta, inoltre, che tale sistema è nato da circa tre anni” . Nel decreto viene citata la conversazione tra i due durante la quale Gianino afferma: “ Siccome sono già cose che da tre anni facciamo ad Augusta i prezzi ce li avete e il servizio è sempre stato garantito. I prezzi, ieri te l’ho scritto è otto euro al sacco… non è manco un prezzo di tariffa… il discorso dei vestiti noi fino adesso abbiamo fatto diverse altre volte…noi li classifichiamo come rifiuto speciale, come se fossero stracci della sala macchine”.
Il giudice, che ha ordinato il sequestro delle imbarcazioni e oltre 500mila euro guadagnati dalla ditta che si occupava dello smaltimento dei rifiuti. scrive: “Il 10 maggio 2018 durante un’ispezione si confermava la presenza di rifiuti di tipo sanitario infettivo provenienti dall’assistenza medica svolta a bordo, sia indumenti indossati dai migranti fino al loro salvataggio a bordo a capo”. In particolare aggiunge “non erano mai stati dichiarati rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo o medicinali a fronte di enormi quantitativi di rifiuti conferiti e di numerosissimi casi di malattie infettive dei migranti. In particolare in occasione di tutti gli sbarchi erano stati accertati numerosi casi di malattie infettive gravi quali scabbia, tubercolosi, meningite e altro dalle quali erano affetti migranti salvati senza che sia mai stato realizzato un conferimento secondo legge di rifiuti sanitari pericolosi o di medicinali atteso che la presenza di tali tipologie di rifiuti non emergeva nelle notifiche nei buoni di servizio giornalieri nelle dichiarazioni sui rifiuti nelle fatture e negli altri documenti esaminati”.