Favara, come Porto Empedocle, fatale l’Isola di Malta. Un positivo al rientro da un viaggio in quell’Isola. Ad annunciarlo la sindaca Anna Alba.
In attesa di novità sulle ricerche del piccolo Gioele, spunta una nuova ipotesi sulla morte di Viviana Parisi, la dj 43enne trovata senza vita in una boscaglia di Caronia. Secondo quanto riferisce ‘Adnkronos’, come si apprende da ambienti giudiziari, si indaga su una possibile aggressione del bambino e della donna da parte di uno o due cani molossoidi, forse Rottweiler, che sarebbero stati visti nella zona.
Dall’autopsia è emerso che sulla gamba della donna erano presenti dei morsi di animale, ma per sapere di che tipo di animale bisognerà attendere il risultato delle analisi dei medici legali.
Un investigatore ha spiegato: “Forse Viviana, dopo avere scavalcato il guardrail, è stata sorpresa dai cani che avrebbero aggredito il bambino, che gridava per la paura. La donna ha provato a difendere il figlio ed è stata azzannata a una gamba. Chissà”.
La donna potrebbe essere salita sul traliccio per chiedere aiuto per il piccolo Gioele o per scappare dai cani.
Gli inquirenti hanno sentito il proprietario dei cani, ma quanto emerso è ancora top secret.
Le indagini, intanto, proseguono: sempre secondo ‘Adnkronos’, dall’analisi delle scarpe di Viviana Parisi, che erano “solo un po’ graffiate” ma “ancora abbastanza pulite”, gli investigatori ritengono che la dj non abbia fatto molta strada nei boschi, dopo essere scesa dalla sua auto, in seguito all’incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo.
Da qua la domanda relativa all’ipotesi che Giole sia morto durante l’incidente, come avrebbe potuto la madre scavare una fossa per seppellire il bambino senza sporcarsi o graffiarsi le scarpe?
L’ipotesi che il piccolo Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso il 3 agosto con la madre Viviana, poi trovata morta cinque giorni dopo a Caronia, sia morto in seguito all’incidente avvenuto sull’autostrada Messina-Palermo non viene ritenuta credibile da Claudio Mondello, uno dei due legali della famiglia, che su ‘Facebook’ ha scritto: “È credibile la tesi del bambino morto a esito dell’incidente iniziale? No. Per le seguenti ragioni: l’incidente occorso è di lieve entità; se fossero emerse tracce ematiche, dall’analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo. Inoltre Viviana era morbosamente legata al proprio figlio”.
Mondello ha scritto ancora: “Secondo una ricostruzione siffatta avrebbe preferito guadagnare la fuga piuttosto che (quantomeno) tentare di soccorrerlo”.
Il legale, che ha sottolineato di esprimersi “a titolo strettamente individuale”, ha aggiunto: “La tempistica dei fatti pare sia stata fulminea: Viviana, pertanto, avrebbe, in via immediata, deciso che fosse più utile tutelare se stessa piuttosto che Gioele e, quindi, guadagnato la fuga. Alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano a un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Questa ricostruzione (quantomeno allo stato delle emergenze) non mi convince affatto”.
Proseguono intanto senza sosta, per il tredicesimo giorno consecutivo, le ricerche del piccolo Gioele.
Anche oggi, domenica 16 agosto, come riporta ‘Ansa’, circa 70 persone tra Vigili del Fuoco, Protezione civile, Forestali, Polizia, Finanza, Carabinieri del reparto cacciatori di Sicilia con droni e cani stanno perlustrando le campagne di Caronia e le zone limitrofe.
Virgilio.it
“Le pesanti minacce ricevute dal giornalista Lelio Castaldo, anche se hanno il sapore tutto politico, rappresentano per l’ennesima volta un grave attacco alla democrazia ed alla libertà di pensiero. Pensare che ancora oggi esistono personaggi che usano questi espedienti raccapriccianti è un segnale pericoloso. Si tratta di un attacco alla libertà di stampa e di opinione. Il nostro sindacato, conoscendo bene Lelio Castaldo, è certo che non saranno questi vili attacchi a far desistere l’operato del collega che invitiamo ad andare avanti per come ha sempre fatto”.
Lo dichiara il segretario nazionale del sindacato Sagi Nino Randisi.
“Ho visto l’intervista a Lelio Castaldo, Direttore del quotidiano Sicilia24h, condotta dalla giornalista Rita Baio. Le gravi minacce subite da Castaldo sono un segnale d’allarme non solo per tutti gli operatori dell’informazione, ma sono una minaccia contro tutte le libertà. La minaccia è un atto gravissimo in assoluto ma contro un giornalista lo è ancora di più. Personalmente ho vissuto sulla mia pelle ripetute minacce ed è per questo che comprendo lo stato d’animo di Lelio, al quale mi sento di dire “continua caro Direttore ad essere quello che sei; una persona perbene, un giornalista onesto, un accento sulla A del sostantivo libertà di pensiero e di espressione”.
Lo dichiara il segretario regionale del Sindacato Generale di Base Aldo Mucci.
Il campionario di modi per guadagnarsi un posto al sole si arricchisce oggi di un nuovo originale capitolo dall’autore anonimo e dal nome evocativo “Filiera Agrigento c’è”. Cosa sia “Agrigento c’è” nessuno lo sa proprio perché non esiste, o meglio, l’unica testimonianza dell’esistenza di questa fantomatica filiera si è avuta attraverso una dichiarazione di intenti avvenuta un paio di mesi or sono, in pieno lockdown. La finalità, almeno negli intenti, era quella di promuovere idee per rilanciare il turismo che, a causa della pandemia, risultava gravemente tramortito. Sicuramente uno scopo nobile, tanto è vero che avevano aderito e benedetto l’iniziativa anche la Regione Siciliana, il Comune di Agrigento, Trenitalia e altri Enti che dubito siano stati informati delle recenti determinazioni della fantomatica filiera di cui sopra. Infatti, proprio ieri, qualcuno degli autori di questa ennesima dichiarazione di intenti, che fino ad oggi era rimasta lettera morta, si è svegliato dal torpore, ha parlato come se fosse il padrone del vapore e ha scagliato contro l’Assessore all’ecologia quella che vuole far sembrare una bomba ma che in realtà è un simpatico scappellotto dietro la nuca.
La verità è che l’invincibile armata dal nome “Agrigento c’è” non si è mai mossa e mai avrebbe potuto muoversi in quanto è una scatola vuota priva di struttura e nessuno è titolato a parlare a suo nome. Si è mosso soltanto qualche solitario Brancaleone agitando vessilli trafugati ad altre casate.
Ironie a parte, mi chiedo che senso abbia svegliarsi dal coma a poco più di un mese dalle elezioni chiedendo la testa di un assessore se non per pura strumentalizzazione elettorale. “Agrigento c’è” nasceva, secondo gli intenti, per suggerire soluzioni. Bisogna chiedersi allora se abbia mai formulato una proposta sul tema; se abbia mai avanzato soluzioni alternative o se abbia mai, semplicemente, parlato, seppur di striscio, di questi o di qualunque altro argomento, quantomeno per giustificare la sua stessa esistenza. Ebbene, la risposta è no. Una proposta, allora, la faccio io: entrare nell’agone politico è sicuramente legittimo ma sarebbe più elegante farlo ciascuno con la propria faccia e col proprio nome, senza nascondersi dietro altisonanti sigle per apparire più grossi di quello che si è nella realtà.
Aumentano i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia, come del resto, purtroppo, in Italia. Secondo i dati del ministero della Salute, in Sicilia tra ieri e oggi sono 46 i nuovi positivi in più (ieri erano stati 36) con circa duemila tamponi processati. Gli attuali positivi diventano dunque 677 (i casi totali dall’inizio della pandemia sono invece 3.727). Dei nuovi 46 positivi, 13 arrivano da Malta che risulta essere un focolaio tanto pericoloso.
I dati di oggi: 47 le persone ricoverate con sintomi, mentre 5 si trovano in terapia intensiva. In tutto 625 sono in isolamento domiciliare (ieri erano 579). Dall’inizio della pandemia in Sicilia sono guarite 2.766 persone.
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Favara, come Porto Empedocle, fatale l’Isola di Malta. Un positivo al rientro da un viaggio in quell’Isola. Ad annunciarlo la sindaca Anna Alba.
Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile ha diramato un avviso per il rischio incendi e ondate di calore valido dalle ore 00:00 del 15/08/2020 per le successive 24 ore.
Nell’avviso, viene dichiarato, per la provincia di Agrigento, il livello di allerta: “ATTENZIONE” con pericolosità “ALTA”.
Esprimo massima solidarietà al veterano del nostro giornalismo, Lelio Castaldo, il quale racconta di aver subito una vile aggressione e volgari minacce che qualificano soltanto chi le ha poste in essere. Ricordo che le libertà di stampa, di opinione, di critica, di cronaca, di satira etc. rappresentano il sale della democrazia e chi, attraverso qualunque mezzo, tenta di limitarle dimostra il suo scarso grado di civilizzazione. Sono sicura che il giornalista Lelio Castaldo non arretrerà di un millimetro e proseguirà, come sempre, a svolgere con indipendenza e passione la sua indispensabile missione di informazione.
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