Il provvedimento di cattura lo ha firmato il Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, accogliendo parzialmente la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica di Agrigento nei confronti di otto persone, quasi tutte di Palma di Montechiaro, accusate a vario titolo di traffico e spaccio di droga e furti.
Cinque persone, dunque, sono finite agli arresti domiciliari (anzi, quattro dato che Nunzio Spina, 41 anni è riuscito a sfuggire alla cattura) e tre, invece, rimangono a piede libero perché il Gip non ha accolto la richiesta di misura restrittiva.
A Palma di Montechiaro è stata smantellata una importante piazza di spaccio che riforniva di droga la stessa città del Gattopardo ed alcuni comuni limitrofi.
Gli indagati sono tutti, o quasi, vecchie conoscenze dei poliziotti del Commissariato palmese che hanno eseguito i provvedimenti cautelari, a cominciare da Luigi Parolisi, napoletano di 32 anni da anni residente a Palermo e già catturato dagli agenti locali in un’altra circostanza per poi ammanettarlo nuovamente nel corso del blitz “Tiro mancino” che di arresti ne fece registrare ventisei.
Non accolta la richiesta di misura cautelare per Angelo Cani, 26 anni; Calogero Allegro, 30 anni e Rosa Marino, 30 anni moglie di Domenico Pace.
L’inchiesta è stata sviluppata dal personale del Commissariato di Palma di Montechiaro che ha fatto tesoro delle precedenti operazioni antidroga, soprattutto monitorando le attività di Parolisi che a Palma era quasi di casa. L’attività di rifornimento di droga quasi incessante del napoletano trapiantato a Palermo ha fatto si che si potesse individuare la fitta rete di spacciatori palmesi oggi finiti nell’inchiesta.
Numerosi gli episodi di cessioni di droga sono stati accertati dai poliziotti che hanno anche scoperto alcuni furti commessi da alcuni degli odierni indagati.
Grandangolo