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Si trasmette una nota stampa della consigliere Rita Monella capogruppo consiliare di “diventerà Bellissima”.

“La città di Agrigento ha bisogno di avviare un percorso virtuoso che consenta di raccogliere tutte le risorse disponibili per superare la crisi e rilanciare l’apparato amministrativo e la funzionalità dei servizi. E’, pertanto, indispensabile che si crei un raccordo operativo costante con il governo regionale per sfruttare tutte le risorse disponibili e le progettualità che , sia nel settore ambiente che in quello dei servizi sociali, sono ancora percorribili e dotate di risorse utilizzabili.
Nel settore dell’ambiente bisogna puntare sulla possibilità di realizzare gli impianti di cui la città è sfornita quali i centri comunali di raccolta e i sistemi di compostaggio comunali o comprensoriali. Nel settore dei servizi sociali per utilizzare al meglio i numerosi immobili sequestrati alla mafia e già assegnati al Comune e per i quali sono disponibili importanti risorse necessarie per la ristrutturazione e l’utilizzo in favore delle famiglie sfrattate, delle associazioni di volontariato o per la pubblica utilità.
E’ evidente che la mancanza di risorse finanziarie di cui soffre il Comune di Agrigento impone uno sforzo di fantasia e un impegno vigoroso per recuperare flussi di finanziamento esterni. Per tale motivo sono fortemente impegnata a lavorare per il bene della città di Agrigento, per valorizzarne le risorse e per dare una speranza e una nuova prospettiva alle nuove generazioni.
Mi impegno a realizzare occasioni di confronto nelle quali potranno essere approfonditi i temi e le iniziative da portare avanti in raccordo con il governo regionale”.

 

Non è la prima volta che nel quartiere di Bonamorone accadono vicende del genere.

Un 50enne agrigentino è stato colpito alla testa con una spranga mentre si accingeva ad aprire il portone della sua abitazione, nel quartiere di Bonamorone.

Per via della grossa ferita provocata ha raggiunto il Pronto Soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Dal nosocomio è subita partita la chiamata alla Polizia che è giunta sul posto per raccogliere la testimonianza della vittima e che adesso sta indagando per ricostruire la dinamica dei fatti.

Si è svolta ieri la commemorazione religiosa dedicata alle vittime del mare nella chiesa estiva di San Leone.

La commemorazione è stata organizzata dal Centro per la missione insieme all’Ufficio Diocesano per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso e l’ufficio Migrantes di Agrigento.

Alla funzione erano presenti, tra le tante persone, l’Arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, il Capitano di Fregata Gennaro Fusco, il Pastore della Chiesa Valdese Andrea Aprile, Giovanni De Gara ideatore dell’opera “Eldorado Project”, il Decano del Patriarcato Rumeno Ortodosso in Sicilia Rev. Nicolae Chilcos e di Imam Yusuf Abd al Hady Dispoto Coreis Sicilia.

 

 

Canicattì, il professor Francesco Pira presenta il libro Giornalismi

in un evento del Club delle Mamme

 

Discuterà con il magistrato Stefano Zammuto, l’avvocato Carmen Augello e la psicologa Chiara Farruggio

 

Apriranno i lavoro la Presidente Loredana Lodato e il Sindaco Ettore Di Ventura. Modera il giornalista Carmelo Vella

 

Interventi programmati dei giornalisti Davide Lorenzano e Cesare Sciabarrà

 

 

 

 

Sabato 17 novembre 2018 alle 17,30 la presentazione dell’ultimo libro GIORNALISMI scritto dal sociologo professor Francesco Pira e dal professor Andrea Altinier per i tipi della Libreria Universitaria. Ad organizzare l’evento la Presidente del Club delle Mamme dottoressa Loredana Lodato, di concerto con il Consiglio Direttivo. A patrocinare la presentazione il Sindaco avvocato Ettore Di Ventura e l’amministrazione comunale. Dopo gli indirizzi di saluto della Presidente Lodato e del Sindaco Di Ventura, con la moderazione del giornalista Carmelo Vella, l’autore converserà con l’avvocato Carmen Augello, il magistrato Stefano Zammuto e la psicologa Chiara Farruggio. Interventi programmati dei giornalisti Davide Lorenzano e Cesare Sciabarrà.

 

Il libro è stato presentato in molte città siciliane e in Veneto, in eventi che hanno visto la partecipazione di avvocati, magistrati, giornalisti, docenti ed esperti di nuove tecnologie. Previste nei prossimi mesi presentazioni a Roma, Milano, Torino, Venezia e Verona. E’ stato recensito da giornali italiani e stranieri.

 

I due autori hanno racchiuso in un esagono le fake news: appeal, flussi, viralità, velocità, crossmedialità e forza. È solo il 22% a non essere caduto nella trappola. La soluzione, però, non è solo il controllo delle fonti, ma costruire un controflusso di informazioni e contenuti in grado di sconfiggere le menzogne. 

 

“È un progetto – spiegano i professori Francesco Pira e Andrea Altinier autori del volume- che parte non solo dall’amore verso la comunicazione, ma da un lavoro di analisi e ricerca durato quasi due anni per individuare case history, teorie nuove, ricerche sui trend e sul consumo dei media per accendere le luci su un mondo in costante cambiamento e che richiede sempre più competenza e professionalità. I media tradizionali non sono morti, ma si possono salvare solo puntando su qualità, inchieste e approfondimento” .

 

Un libro scritto e pensato non solo per gli studenti, ma anche per tutti quelli operatori della comunicazione e dell’informazione che ogni giorno operano in un settore sempre più complesso e articolato. Un testo che nella sua prefazione porta la firma del Professor Mariano Diotto, Direttore del Dipartiment di Comunicazione dell’Università Salesiana di Venezia e Verona IUSVE, responsabile della collana Comunicazione, marketing e new media che ospita l’opera.

 

“L’opera di Francesco Pira ed Andrea Altinier – sottolinea il professor Mariano Diotto nella prefazione – vuole fornire strumenti efficaci per disinnescare le fake news e la misinformation attraverso teorie riportate in modo chiaro e con l’utilizzo di numerose case history che rappresentano un benchmark efficace. 

 

Il linguaggio del volume è preciso, grazie anche all’impiego di un apparato terminologico scientifico, e fornisce a chi si avvicina a questo mondo, neofita, studente o professionista, un background solido ed approfondito sulle tematiche affrontate”.

 

Il testo è suddiviso in cinque capitoli: il primo che fotografa la dieta mediatica degli italiani, il secondo che illustra i modelli ed i processi che stanno dietro il mondo dell’informazione, il terzo che individua il ruolo dell’ufficio stampa, il quarto capitolo sui nuovi trend o generi del giornalismo ed, infine, il quinto sulle contromisure alle fake news che non si esaurisce nel fact checking, ma richiede oggi la creazione di un controflusso.

 

Il saggio delinea il profilo di un italiano sempre più orientato all’informazione disintermediata, ma che consuma su molteplici piattaforme: un consumatore multitasking che, mentre, guarda la televisione posta su facebook e lascia commenti su Twitter.

 

In questo contesto mediale è cambiato il ruolo dell’ufficio stampa che si è trasformato in un’ attività di reputation management, quindi alle attività classiche si deve aggiungere « la capacità di gestire i diversi fl ussi di comunicazione»39. La vera sfi da è costruire, valorizzare e difendere la reputazione attraverso la gestione dei diversi strumenti a disposizione.

 

Il testo, inoltre, individua la nascita di due nuovi sezioni all’interno dei contenitori di informazione: il food ed il social gossi su tutti. La politica rimane tra i temi seguiti, ma oggi si declina sui social con Di Maio e Salvini che hanno danno una vita ad una corsa che li ha vista twittare e postare anche 30 messaggi in un giorno.

 

“La motivazione – concludono gli autori Francesco Pira e Andrea Altinier – che ci ha spinto a scrivere questo libro parte da un presupposto molto semplice: le fake news si possono sconfiggere. Si tratta di un fenomeno sempre esistito e che oggi ha sicuramente più strumenti, ma la comunicazione ha tutte le carte in regola per sconfiggere la misinformation. È questione di modelli, tecniche e professionalità che questo libro cerca di tracciare con chiarezza e responsabilità ”

 

 

Emergenza rifiuti in Sicilia: cambia il maestro ma la musica è sempre la stessa. E’ stata appena chiusa la discarica di Bellolampo, in provincia di Palermo, valvola di sfogo strategica non solo per i comuni palermitani ma di tanti di altre province, compresa Agrigento. La sesta vasca della discarica è satura. Il vicesindaco di Palermo, Sergio Marino, ha firmato una diffida inviata alla Regione affinchè sblocchi subito l’autorizzazione per l’ampliamento della sesta vasca. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commenta: “Negli anni e mesi scorsi il Comune di Palermo e la Rap hanno sempre mostrato nei confronti della Regione un grande senso di responsabilità e sensibilità istituzionale, accettando che la discarica di Bellolampo venisse usata da decine di altri comuni per sottrarli all’emergenza. Oggi non riscontriamo analoga attenzione da parte della struttura regionale, che anzi sembra impegnata a non valorizzare l’unica realtà pubblica della nostra Isola. Ora è tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità, speriamo non soltanto per motivi formali ma soprattutto per sensibilità politica e istituzionale”.

In occasione del debutto ad Agrigento, al Circolo Empedocleo, in via Atenea, della terza edizione del “Teatro da Camera”, a cura del Pirandello Stable Festival di Mario Gaziano, è stata in scena anche l’attrice russa Irina Zobacheva, già impegnata nella scuola di recitazione di Stanislavskij e adesso entusiasta della sua esperienza teatrale ad Agrigento.

L’intervista ad Irina Zobacheva  è di Teleacras.

 

https://youtu.be/dI3hC5dRK-U

 

 

 

Meno posti banditi rispetto al fabbisogno di medici. Il Consiglio di Stato ha accolto gli appelli cautelari promossi dallo studio legale Leone-Fell con il patrocinio degli avvocati Vaiano e Vergerio nei quali si evidenziava la discrasia esistente tra il numero dei posti banditi dal Miur per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e il fabbisogno italiano di camici bianchi

 

 

Importante pronuncia cautelare del Consiglio di Stato per un migliaio di studenti che hanno deciso di non accettare il responso del test di ammissione per Medicina e Odontoiatria. I giudici del massimo organo di giustizia amministrativa hanno accolto la tesi dei legali che contestavano la corretta determinazione dei posti messi a bando dal Miur, enunciando in maniera ampia e approfondita i principi ai quali il Ministero avrebbe dovuto e dovrà a tal fine attenersi.

 

Per i giudici, in particolare, è necessaria «una realistica ed accurata proiezione previsionale circa il fabbisogno di medici nelle varie specialità per gli anni a seguire, anche al fine di scongiurare le prevedibili (e previste) prossime carenze del numero dei medici, pari a quelle in atto nel numero di infermieri del Ssn» e «l’ovvia conseguenza, per avere disatteso tali criteri e indicazioni, non potrebbe dunque essere diversa da quella ipotizzata nell’originaria domanda proposta dai ricorrenti, secondo cui il numero degli studenti da ammettere per l’anno accademico in riferimento è sensibilmente (ed indiscutibilmente) maggiore di quello calcolato negli atti impugnati».

 

Ai posti inizialmente banditi dal Ministero (9.100 unità) dovranno aggiungersi, quindi, sia quelli derivanti dal (ri)calcolo del numero di studenti in corso in regola con gli esami da sostenere per ciascun anno accademico, sia quelli banditi per gli studenti extracomunitari, ma non utilizzati.

 

“La vera svolta – aggiungono i legali Francesco Leone e Simona Fell – è che il Consiglio di Stato ha esteso la ricognizione dei posti considerando anche gli iscritti agli ordini professionali che, di fatto, non esercitano l’attività sanitaria nelle strutture pubbliche o private. Inoltre, questa pronuncia è molto importante anche in prospettiva futura, per gli studenti che hanno partecipato al test del 2018 e che si accingono a contestare la mancata ammissione”. 

 

“Questa storica pronuncia – spiegano i legali – dovrebbe fare suonare un campanello di allarme al Ministero in quanto i Giudici amministrativi vogliono vederci chiaro sulle modalità di calcolo dei posti messi a bando per i test di accesso a numero programmato. È ormai noto che il numero di posti messi a bando non copre il fabbisogno di medici del Sistema sanitario nazionale e, pertanto, non usufruire dei posti non assegnati non solo lede il diritto allo studio, ma è addirittura controproducente per l’intero sistema. Il Consiglio di Stato ha chiarito con precisione mirabile quali sono i criteri ai quali il Miur avrebbe dovuto attenersi nell’individuare i posti da mettere a bando, concludendo nel senso che il numero degli studenti da ammettere per l’anno accademico in riferimento è sensibilmente (ed indiscutibilmente) maggiore di quello calcolato negli atti impugnati”.

 

Infatti, dalla ricognizione che effettuerà nelle prossime settimane il Ministero si attendono migliaia di posti che gli aspiranti camici bianchi potranno utilizzare per immatricolarsi.

Nell’ambito del servizio denominato “Scuole Sicure”, la Polizia ha effettuato dei

controlli in due istituti scolastici di Agrigento. Con l’ausilio di un’ unità cinofila della Guardia di Finanza sono stati ispezionati l’Istituto Scolastico Superiore Alberghiero “Niccolò Gallo” e l’Istituto Superiore Commerciale “Leonardo Sciascia”.

In entrambi gli istituti sono stati rinvenuti delle sostanze stupefacenti.

Nell’Istituto Scolastico Superiore Alberghiero “Niccolò Gallo” sono stati trovati, occultati nei bagni, 2 pezzi solidi di sostanza stupefacente, verosimilmente di tipo hashish, per un peso complessivo di 0,5 grammi e uno spinello.

All’Istituto Superiore Commerciale “Leonardo Sciascia”,invece, ben conservato all’interno di una presa elettrica è stato trovato uno spinello già confezionato e pronto al consumo.