Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 2133 di 2750
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 2133)

Nubifragi violenti hanno colpito, in queste ore, la parte occidentale della Sicilia. Una vera tragedia quella che si è consumata, a causa della violenza della pioggia, aCasteldaccia, un paesino ad est di Palermo, dove la furia dell’acqua e del fango ha fatto dieci vittime ed una a Vicari.
L’esondazione di un piccolo fiume, il Milicia, con una portata molto limitata d’acqua, ha letteralmente travolto una villetta uccidendo nove dei membri della famiglia tra cui due bambini di 1 e 3 anni ed un ragazzino di 15 anni.
Nell’abitazione erano riuniti due nuclei famigliari, per un totale di 12 persone. Il padrone di casa, Giuseppe Giordana, e la nipote si erano allontanati dalla casa per una commissione poco prima della tragedia e si sono salvati. Dei dieci rimasti nell’abitazione c’è stato un unico sopravvissuto che si è salvato arrampicandosi su un albero.
Questi i nomi delle vittime: Rachele Giordano, 1 anno; Federico Giordano, 15; la madre Stefania Catanzaro, 32; il nonno Antonino Giordano,65, e la moglie Matilde Comito di 57; il figlio Marco
Giordano, 32, e la sorella Monia Giordano, 40; Francesco Rugò 3 anni, Nunzia Flamia 65 anni. A causare la tragedia le forti piogge e l’esondazione del fiume Milicia: la casa è stata travolta da
acqua e fango che non hanno lasciato scampo alle due famiglie. Per i soccorsi creata un’unità di crisi all’interno della prefettura di Palermo, coordinata dalla prefetta Antonella De Miro. Sul posto
per le operazioni di recupero delle salme i sommozzatori dei vigili del fuoco.
“Era bellissimo. Era il mio cuore. Non c’è più”. Grida di dolore dandosi pugni in testa Giordano, che nella tragedia del maltempo ha perso il figlioletto e la moglie.
Così il racconto di Maria Concetta Alfano, proprietaria della villetta accanto a quella della tragedia:
“Ho sentito i cani abbaiare. Erano circa le 22:30. Ho detto a mio marito di andare a vedere cosa accadeva. Ha aperto la porta e l’acqua ha invaso la casa. Abbiamo preso subito mia figlia di 39 anni
che è invalida, siamo saliti in auto e siamo scappati”. Il marito Andrea Cardinale, ancora in pigiama: “L’acqua arrivava fino al cofano dell’auto, dice, sono riuscito a imboccare la statale per un pelo.
Anche quella strada era invasa dall’acqua. Non conoscevo le vittime. Sono tornato per vedere cosa è accaduto ai miei cani. Veniamo qui a villeggiare da quattro anni e non era mai accaduto nulla.
Non sapevo neanche che qui vicino ci fosse un fiume”.
Giovanni Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia.”E’ una tragedia spaventosa, il Milicia è un piccolo fiume con una portata molto limitata d’acqua. Non ha mai rappresentato un pericolo e quella di
ieri a Casteldaccia non è stata una giornata molto piovosa”. Si tratta di un fiume che nasce nella zona di Ciminna, sembra che sia arrivata una improvvisa piena che ha sorpreso le persone all’interno della villetta”, ha aggiunto il Sindaco.
Tragedia anche a Vicari dove dalla scorsa notte erano partite le ricerche di due uomini su una jeep: uno di loro, Alessandro Scavone, 44 anni, è stato trovato morto dai vigili del fuoco. L’altro disperso,
Salvatore D’Amato, 21 anni. è stato trovato vivo. Scavone e D’Amato, di cui uno titolare del distributore di carburante del posto, erano andati a recuperare un terzo giovane che si trovava isolato presso lo stesso distributore e che si è salvato lanciandosi dal veicolo.
Ricerche ancora in corso da parte di Vigili del fuoco, Polizia e Carabinieri a Corleone di un medico, Giuseppe Liotta, 40 anni, che da Palermo, dove risiede, stava raggiungendo Corleone per prendere
servizio nell’ospedale del paese.
La sua macchina è stata ritrovata in un tratto di strada che va da Ficuzza a Corleone.

Per consentire alla cittadinanza di donare con generosità il proprio sangue l’A.D.A.S., effettuerà due raccolte , domenica 04 novembre ad Agrigento al Quadrivio Spinasanta davanti la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù dalle ore 8.00 alle ore 12.30 ed a Naro in Piazza Sant’Agostino presso i Contemplattivi dalle ore 8.00 alle ore 12.30.
A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.

Pochi minuti fa il sindaco di Agrigento Lillo Firetto , tramite la sua pagina Facebook, ha invitato tutti i residenti della zona a ridosso del fiume Akragas a lasciare le proprie abitazioni.

Il fiume Akragas, che a causa del maltempo, è straripato all’altezza del Villaggio Peruzzo, ma il punto più critico si è registrato nella zona adiacente alla Clinica Sant’Anna.

Polizia e Vigili del Fuoco sono presenti anche a Maddalusa e insieme alla Protezione Civile e al Sindaco hanno preso la decisione di far evacuare la zona in via precauzionale.

Il Sindaco, Calogero Firetto, scrive sulla sua pagina Facebook, il seguente messaggio:

“Si avvisano i cittadini che si trovano presso abitazioni in prossimità del fiume Akragas di lasciare immediatamente le proprie abitazioni a causa del rischio straripamento del fiume. Occorre prestare la massima attenzione e cautela negli spostamenti assicurando la celerità degli stessi. Diffondete immediatamente a tutti i vostri contatti e conoscenti il presente avvertimento”.

 

 

 

Stop ai derivati in Sicilia. Dal prossimo anno la Regione non metterà più in bilancio 40 milioni di euro di oneri per il pagamento di questi contratti, costati finora 297 mln alle casse pubbliche.

Il governo Musumeci ha definito un accordo col Mef per estinguere i derivati (in totale 5 contratti con altrettanti gruppi bancari) anticipatamente rispetto alla scadenza prevista del 2023. Oggi sono cinque i contratti swap che la Regione mantiene con Nomura, Bnl, Merril Lynch, Deutsche bank e Unicredit, “la cui gestione – si legge nel bollettino sul fabbisogno finanziario della Regione – per l’Amministrazione rimane complessa”. Il valore degli swap diminuisce al pagamento delle rate dei mutui. 

“Abbiamo definito l’operazione finanziaria, siamo ai dettagli – dice l’assessore all’Economia Gaetano Armao – Posso dire al momento che la Sicilia è la prima Regione a farlo. Gli oneri dei derivati hanno inciso per 40 milioni di euro all’anno, un terzo dei fondi che destiniamo alle ex Province”.

Come si legge nel rendiconto della regione, i contratti derivati, fanno riferimento a mutui accesi con la Cassa Depositi e Prestiti: si basano su una struttura collare che corrispondono a degli scambi di flussi di tasso variabile contro tasso variabile con corridoio di oscillazione per due mutui (Cdp 2021 per un importo nominale di 438.988.364,23 euro e Cdp 2023 per un importo nominale di 152.507.700 euro) e di tasso variabile contro tasso fisso con opzionalità per l’altro (Cdp 2022 per un importo nominale di 371.849.400 euro)
 
 
Partner della Regione in questa operazione è la Cassa depositi e prestiti.
 
L’estinzione anticipata consentirà alla Regione di liberare 160 milioni in bilancio in cinque anni. 

Armao, su l’accordo con il Mef per estinguere derivati:

L’Assessore, “Saremo i primi in Italia”. Il ricorso ai cosiddetti swap per ristrutturare il debito risale al 2005 ma chi sottoscrisse i contratti non aveva le competenze tecniche necessarie. Così, secondo la Corte dei Conti, la regione ha speso 297,4 milioni di euro in più. Le criticità erano state segnalate proprio da Armao nel 2012. 

Il governo Musumeci, ora, sembra avere trovato la chiave per la svolta.

 

L’allerta meteo è stata lanciata ieri dalla Protezione Civile Regionale.

Oggi, venerdì 2 Novembre sembra essere una giornata molto difficile. Molti i danni e disagi verificati ad Agrigento e in tutta la provincia con tanti rovesci e forte vento.

In città nel giorno della commemorazione dei defunti i cimiteri sono rimasti chiusi per allerta Meteo e sono state annullate le celebrazioni a cui avrebbe dovuto presiedere il Cardinale Montenegro.

Al viale della Vittoria questa mattina intorno alle 8 è crollato un grosso arbusto dove sono intervenuti i vigili urbani.

Nella serata di ieri, intorno alle ore 20, nei pressi del santuario della Madonna Addolorata, sono caduti alcuni pezzi del costone di Via Garibaldi. Chiusa al traffico anche Via Volpe.

Si sono aperte voragini lungo le strade, cartelloni pubblicitari e segnali stradali sono stati abbattuti, tronchi e rami spezzati ovunque.

Disagi e allagamenti anche nella S.S. 640 dove è stata coinvolta anche la stazione di rifornimento ERG e la rotonda degli scrittori immersa dal fango.

Il torrente, che passa sotto il ponte interrotto, vicino al carcere Petrusa e scorre verso la Valle dei Templi che passa anche sotto la Statale 640, a causa delle abbondanti piogge si è trasformato in un vero e proprio fiume di fango. 

Si è anche verificato un incidente stradale tra Agrigento e Raffadali, lungo la S.S. 118, a causa di un masso scivolato sulla carreggiata, si registrano alberi caduti e torrenti esondati.

Allagamenti anche a Favara dove è sprofondata un tratto di strada di Esa Chimento all’altezza di Via Sciacca, mentre la voragine che giorni fa si era allargata in Viale Che Guevara oggi è diventata una vera e propria cascata.

 

Nel territorio di Villafranca il fiume Verdura è esondato ed è tenuto sotto osservazione mentre a Sciacca una palazzina è stata investita da fango e acqua e adesso è sottoposta a delle verifiche sulla stabilità. Il torrente Cansalamone ha inondando di acqua e fango la strada statale 115 che collega Sciacca ad Agrigento adesso chiusa al traffico.

 Il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha diramato un nuovo avviso di allerta meteo alla popolazione ed ha emesso un’ordinanza di chiusura del cimitero comunale.

Sciacca è completamente invasa e resa impraticabile dal fango, è stata chiusa la via Lido, mentre il cedimento di via del Pellegrinaggio, nella zona rurale di San Calogero, ha completamente isolato alcune famiglie residenti, che al momento non possono più raggiungere il centro urbano. 

Fango e detriti hanno occupato anche la zona bassa della città, soprattutto nella zona compresa tra la ex stazione ferroviaria e il porto.

All’altezza del bivio per Giallonardo si è aperta una voragine di circa due metri. Sul posto sono intervenuti  i carabinieri della stazione di Siculiana, i volontari della Protezione Civile comunale e i tecnici dell’Anas.
A causare il cedimento stradale sono state le forti e insistenti piogge delle ultime ore. 

Due torrenti straripati a Sciacca

La protezione civile ha disposto la chiusura di due ponti a Sciaccia, in provincia di Agrigento, dove continua l’ondata di maltempo, che ha provocato lo straripamento del torrente Cansalamone. Nel pomeriggio è esondato anche un altro torrente, il Foce di Mezzo, situato nella località balneare di contrada Foggia. I viadotti, chiusi per motivi di sicurezza, sono situati rispettivamente a Raganella e a Portolana e collegano il centro abitato ad alcune località di campagna che, adesso, rischiano di rimanere isolate, come le sei famiglie di via del Pellegrinaggio, strada cancellata dalla bomba d’acqua. Il sindaco, Francesca Valenti, ha ribadito l’invito alla popolazione a non lasciare le proprie abitazioni se non per esigenze assolutamente indispensabili.

 

 

         Allagamento Viale Leonardo Sciascia – Villaggio Mosè

         Ciclone a Palma di Montechiaro

 

    Strada Provinciale Realmonte nei pressi della miniera

 

                                             

 

                                           

 

                                        Viale Cannatello

                                                      Villa comunale di Siculiana

 

       Strada che collega dal bivio a Joppolo Giancaxio (smottamento)

                                               Bivona

                                   Favara, Via Crispi

  

 Crollo di gran parte del muro di cinta dello stadio di Casteltermini

 

 

Danni e notevoli disagi per la circolazione dei veicoli su buona parte della rete viaria provinciale, sulla quale ormai da ore lavorano senza sosta uomini e mezzi del Settore Infrastrutture Stradali e della Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento. Il bilancio provvisorio è di due strade chiuse al traffico, ovvero la SP NC n. 05, nel Riberese, che collega le Strade provinciali n. 32 e 34, letteralmente sommersa da acqua e fango in seguito all’esondazione del fiume Magazzolo, e la SP n. 47 Sant’Anna-Villafranca Sicula in seguito alla caduta di alberi che hanno richiesto l’intervento della Protezione Civile del Libero Consorzio, del Comune di Villafranca e della Forestale, e che rimarrà chiusa almeno sino a domani per consentire la rimozione degli alberi che rischiano di cadere sulla carreggiata.
In mattinata intenso lavoro di cantonieri e tecnici del Libero Consorzio nella zona est per rendere transitabili la SP n.63 tra Palma di Montechiaro e Campobello di Licata, le SPC n. 58 e 59, la SP n. 6 Licata-Ravanusa, la SP n. 9 Ravanusa-Fiume Salso, la n. 10 Campobello-Fiume Salso e la SPC n. 66 nella stessa zona. Al momento è in corso un intervento sulla SP n. 55 che conduce dalla SS 115 a Marina di Palma per uno smottamento di terreno che ostruisce la carreggiata.
Ricordiamo che sino alla mezzanotte di oggi il Dipartimento Regionale della Protezione Civile ha diramato uno stato di allerta meteo con codice Rosso (allarme) in tutta la provincia per forti precipitazioni e rovesci a carattere temporalesco e forti raffiche di vento. Pertanto, in considerazione anche di una situazione generale della viabilità alquanto difficile, si sconsiglia di mettersi in viaggio sulle strade interne.
Numerose le richieste di informazioni alla sala operativa attivata dal Gruppo di Protezione Civile del Libero Consorzio, con funzionari e operatori dello stesso gruppo e i volontari delle Associazioni Serlance CB ed Emergency Life di Porto Empedocle, Croce Rossa e GISE di Agrigento e i Grifoni di Favara impegnati per tutta la notte e tuttora a supporto delle varie squadre di intervento sul territorio.

Il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, annuncia che, nonostante il maltempo e grazie all’attività congiunta di vigili del fuoco, vigili urbani, tecnici della protezione civile comunale e operai del Comune, è stata restituita al transito la via Garibaldi, chiusa a seguito del crollo di alcuni massi dalla parete calcarenitica. Sono stati compiuti i disgaggi di alcuni blocchi pericolosi ed è stata liberata la sede stradale