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Si svolgerà lunedì prossimo, 17 dicembre, un’altra giornata di sciopero nazionale del settore scuola. Lo stato di agitazione è stato proclamato dal sindacato Feder A.t.a. Allo sciopero ha aderito la Confasi – Confederazione Autonoma Sindacati Italiani. Lo sciopero coinvolgerà, in particolare, tutto il personale tecnico amministrativo e, pertanto, le lezioni, in molte scuole, potrebbero essere a rischio sospensione. Alla protesta parteciperà personale Ata sia a tempo determinato che indeterminato, e riguarderà pure i lavoratori atipici e precari. I motivi dello sciopero sono legati ai tanti problemi che si riscontrano negli istituti scolastici italiani.

La Regione Siciliana ha erogato 52 milioni di euro per i 55 distretti socio-sanitari dell’Isola: circa 22 milioni ai Piani di zona, 6 milioni di euro all’integrazione socio sanitaria, un milione e mezzo all’attivazione dell’assistenza tecnica, un milione all’aggiornamento degli operatori pubblici coinvolti nelle politiche dei distretti, e 650mila euro al rafforzamento delle forme associative tra i Comuni. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, commenta: “Consideriamo un obbligo l’attenzione verso i soggetti più deboli e che vivono una condizione di fragilità. E’ importante l’attenzione delle istituzioni ma, soprattutto, l’ambiente familiare: ecco perché va privilegiata la permanenza nell’abituale contesto di vita”. E l’assessore regionale alla Famiglia, Mariella Ippolito, aggiunge: “E’ una scelta che tiene in considerazione aspetti emotivi, affettivi e relazionali. Va assicurata una struttura organizzativa in grado di assolvere pienamente alla funzione di accesso al sistema integrato dei servizi sociali. Con queste somme saranno definiti i Piani di zona per il 2018 e per il 2019, all’interno dei quali potranno essere realizzati servizi volti a favorire la partecipazione della persona disabile alle attività scolastiche, formative, socio-lavorative, sanitarie, riabilitative, culturali e ricreative”.

Il Tribunale di Palermo ha convalidato l’arresto di Accursio Maggiore, 32 anni, e Fortunato Rizzo, 47 anni, entrambi di Menfi, arrestati dai Carabinieri perché sorpresi a bordo di un’automobile, al rientro da Palermo, in possesso di 3 panetti di hashish del peso complessivo di circa 300 grammi, e di 2 grammi e mezzo di cocaina. Accogliendo le istanze dei difensori dei due menfitani, il giudice ha applicato loro una misura meno afflittiva degli arresti domiciliari: l’obbligo di dimora a Menfi. Il prossimo 9 gennaio saranno giudicati in abbreviato.

Era accusato di una violenza sessuale poi derubricato in lesioni personali aggravate reato per il quale è stato condannato alla pena di quattro anni di reclusione dal Tribunale di Sciacca.
 
La storia si è conclusa, dunque, con l’arresto degli agenti del Commissariato di Sciacca ai quali la giovane ha raccontato i fatti.

Un uomo di 49 anni, di Canicattì, autista, è stato arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia per furto.

 
 I Militari, avvalendosi di tecnici dell’Enel, hanno rinvenuto, all’interno dell’abitazione dello stesso, un allaccio alla rete elettrica col quale riforniva abusivamente la sua dimora.

Nel corso del controllo, i Militari dell’Arma hanno anche rinvenuto una modica quantita di droga, circa 0,5 grammi di hashish, per la quale l’uomo è stato segnalato in Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.

I bambini ricoverati nel reparto di Pediatria dell’ospedale Umberto primo di Siracusa diretto da Antonio Rotondo questa mattina sono stati rallegrati, nella ludoteca del reparto, dalle performance coinvolgenti e accattivanti del Robot NAO, programmato dagli studenti del 2° Istituto di Istruzione superiore “A. Ruiz” di Augusta per interagire con i pazienti nell’ambito ospedaliero sia a scopi ludici ricreativi che di assistenza sanitaria.  Si è trattato dell’incontro conclusivo del progetto di alternanza scuola-lavoro “La Robotica in corsia – la tecnologia al servizio del Territorio”, avviato nello scorso mese di febbraio con un protocollo d’intesa stipulato tra l’Istituto scolastico megarese e l’Asp di Siracusa con il quale sedici studenti hanno trasferito nel reparto di Pediatria l’esperienza fatta all’interno del laboratorio di robotica dell’Istituto seguiti dai docenti Angelo Santacroce e Carmelo Siena.

All’incontro di stamane, presente anche il dirigente medico della Direzione sanitaria dell’ospedale Paolo Bordonaro, che ha portato il saluto della Direzione aziendale, ha partecipato il dirigente scolastico Maria Concetta Castorina che si è complimentata con gli studenti per la diligenza, l’impegno e l’entusiasmo che hanno dimostrato durante l’intero percorso esperienziale. I piccoli degenti, assieme ai propri genitori, al personale infermieristico e agli animatori della ludoteca, hanno assistito divertiti alle prestazioni del Robot NAO che ha parlato, cantato, ballato con loro ed ha dimostrato, in una scena di simulazione con un ipotetico paziente nonno Valerio, di potere interagire con lui, portandogli i farmaci da assumere e rispondendo alle sue richieste di assistenza e di aiuto con azioni concrete, ponendosi seduto accanto al suo letto a conclusione dell’intervento, in attesa di nuovi ordini.

“I ragazzi hanno accolto positivamente e con entusiasmo questo progetto – ha detto il dirigente scolastico Maria Concetta Castorina –.  Si tratta di studenti senior che riescono ad operare con la robotica in maniera complessa, con buone capacità di programmazione, per la buona riuscita del progetto. La robotica fa parte del piano dell’offerta formativa dell’Istituto, è infatti un progetto caratterizzante la scuola, nel quale sono coinvolti studenti sia dell’Istituto Tecnico che Scientifico, che già partecipano a gare di robotica nazionale. Quest’anno abbiamo definito sei squadre di robotica, delle quali fanno parte anche ragazzi delle medie, con l’auspicio che possano emergere talenti augustani. Con questo progetto di alternanza scuola-lavoro siamo entrati in un ambiente particolare come l’ospedale, i ragazzi ci sono entrati in punta di piedi, ottenendo ottimi risultati con attività solidali, puntando al divertimento utilizzando la tecnologia”.

“Desidero esprimere apprezzamento per l’egregio lavoro fatto non soltanto dagli studenti ma anche da tutto il corpo docente – ha detto il direttore del reparto di Pediatria Antonio Rotondo – di un Istituto che già si è distinto in campo nazionale. Un robot in questo reparto rappresenta il massimo dell’utilità per il godimento dei piccini che sono ricoverati sia dal punto di vista ludico che dell’assistenza sanitaria che abbiamo potuto apprezzare con questa importante esperienza”.

C’è anche il comune di Montevago tra i beneficiari dei contributi del fondo Unrra relativi all’anno 2018 per interventi socio-assistenziali. E’ intitolato Integra-Azioni il progetto presentato dal comune di Montevago in partnership con le cooperative “L’albero delle idee” e “La grande quercia”; l’importo complessivo è di 157.568 euro, quello cofinanziato è di 63.951 euro e il contributo concesso ammonta a 93.616 euro. Sono previsti interventi socio assistenziali per le famiglie più bisognose, per gli anziani e per i bambini.

Con il progetto Integra-Azioni saranno aperti due centri polifunzionali per anziani e bambini che offriranno accoglienza e supporto a tutta la famiglia favorendo attività di recupero del disagio sociale. I centri apriranno le porte alle famiglie che necessitano di sostegno e aiuto sociale, ponendosi come luogo di incontro per la vita di relazione, sostenendo la famiglia nelle funzioni primarie di accadimento e sottraendo gli anziani dall’abituale senso di solitudine. I servizi che si offriranno sono: mensa, trasporto con il taxi sociale, segretariato sociale, dopo scuola, assistenza sociale e psicologica destinati ai bambini, agli anziani e alle loro famiglie. Il servizio sarà garantito a 25 famiglie e si svolgerà dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30 per la durata di un anno.

 “E’ un nuovo progetto – dice il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo – che va ad integrarsi agli altri che stiamo portando avanti in materia di politiche sociali, dal servizio civile agli ultrasessantenni al taxi sociale. In questa iniziativa una grande attenzione viene rivolta ai bambini e quindi alle famiglie di Montevago che potranno beneficiare di nuovi servizi socio-assistenziali”.

Il progetto prevede di implementare il servizio micro nido rivolto a cinque bambini di età compresa tra 12-36 mesi e di sviluppare il progetto mediante azioni di sostegno educativo rivolto a 10 minori di età compresa tra 3-10 anni; di accogliere, tramite un servizio diurno, all’interno della casa di riposo 10 anziani ultrasessantacinquenni. I 5 utenti del servizio micro nido e i 10 utenti del centro diurno potranno usufruire del servizio mensa attivo presso le due strutture polifunzionali. I restanti 10 utenti saranno impegnati in attività di doposcuola al fine di limitare la dispersione scolastica. Saranno realizzati momenti ludico ricreativi attraverso attività laboratoriali. Durante l’anno saranno organizzate feste in occasione delle principali festività, si faranno attività di giardinaggio, si realizzeranno attività socioculturali a favore delle famiglie e attività a tema con le stagioni di riferimento.

“Spiace constatare che per una volta gli amici del comitato Siamo Handicappati No Cretini sono del tutto fuori strada. Le somme messe a disposizione sul bilancio della Regione erano non impegnate e non impegnabili entro il 31 dicembre, quindi destinate ad andare in economia. Come loro sanno bene per dare attuazione all’articolo 14 della legge 328 del 2000 si è finanziato con 12 milioni di euro la realizzazione dei PUA, presupposto indispensabile per riuscire nell’impresa che da quasi 20 anni non riesce ad alcuno. Le risorse per i disabili gravissimi, peraltro, sono state tutte impegnate anche grazie al lavoro, in pieno agosto, della nostra Commissione. La prossima settimana il governo presenterà all’Ars la nuova finanziaria e, ancora una volta, sarà tangibile il nostro dovere verso tutte le persone con disabilità”.

Lo afferma in una nota la presidente della commissione Salute dell’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo, replicando alle dichiarazioni del comitato Siamo Handicappati No Cretini pubblicate su Facebook. 

All’indomani dell’entrata in vigore del cosiddetto “Decreto dignità” erano già emerse perplessità sugli effetti che avrebbe provocato. Adesso arrivano, purtroppo, le prime certezze. Sono partite, infatti, le prime convocazioni da parte di aziende siciliane che annunciano la volontà di non rinnovare i contratti a termine, tra cui la Cot Ristorazione, azienda della ristorazione collettiva presente in tutta la Sicilia.

 

“Decreto dignità a tutela o a svantaggio del mantenimento dell’occupazione?”. Su questo si interroga la Fisascat Cisl Sicilia.

Sebbene, infatti, nasca con l’intento di colmare il gap con il resto dell’Europa, dove il 30% dei contratti a tempo determinato transita virtuosamente nel tempo indeterminato (in Italia la percentuale è del 20 %), il “Decreto dignità” non tiene conto di alcune categorie di lavoratori che subiranno gli effetti peggiori e sta producendo la fuoriuscita di forza lavoro che non potrà più godere del contratto a tempo determinato in quanto ha già superato i limiti consentiti.

Seppure apprezzabile il tentativo di scoraggiare il ricorso delle aziende ai contratti a termine, non si è tenuto conto del momento di incertezza che sta attraversando l’economia internazionale. Le aziende si muovono con prudenza: l’assunzione a tempo determinato può essere una alternativa a non assumere o, cosa ancora più grave, a ricorrere al lavoro nero.

“Bisogna subito intervenire – spiega Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Sicilia – perché è evidente che qualora le stime dell’Inps fossero confermate, la riduzione di 8000 posti di lavoro a tempo determinato risulterebbe difficile da sopportare. Calcolando anche il mancato rinnovo dovuto alle più rigide causali si arriverebbe a 20.000 posti di lavoro in meno”. Questo decreto prevede che l’azienda debba dimostrare di avere esigenze non programmate, temporanee e significative per potere assumere un lavoratore a tempo determinato. “È fin troppo evidente che la vaghezza di questi requisiti – aggiunge Calabrò – aprirà la strada ad un enorme contenzioso poiché, ad esempio, la significatività non è un dato misurabile e non vorremmo che in questa giungla ci si rivolga sempre più al lavoro somministrato, il quale renderebbe ancora più precari i lavoratori impiegati”.

Guardando i dati statistici si ha l’evidenza che in questi ultimi anni sia stato proprio il lavoro a termine ad avere registrato il maggiore incremento, contribuendo in maniera decisiva a raggiungere la cifra di 23 milioni 382 mila occupati. Sono state le fasce più fragili, soprattutto i giovani provenienti dal Sud, a beneficiare maggiormente dalla congiuntura positiva. I dati Eurostat indicano che della crescita dei posti di lavoro (circa un milione) verificatasi dal 2013, picco della crisi, 771 mila sono ascrivibili a nuove assunzioni a tempo determinato e 409 mila a quelle a tempo indeterminato. Analizzando quanto accaduto da gennaio 2016, e cioè dal boom dei contratti a tempo determinato, il maggiore incremento ha riguardato i lavoratori della fascia di età 50-64 anni, ma per la prima volta sono aumentati i posti di lavoro fra i giovani (15-24 anni, + 1.8% – 25-34 anni, +1,5%).

“Per la prima volta – prosegue Calabrò – i più giovani sono stati favoriti. Anche perché a differenza dei più anziani, per i quali la crescita degli occupati è più un effetto tecnico dovuto ai sempre minori ritiri, nel caso dei giovani si tratta di nuovi ingressi nel mondo del lavoro. Non vorremmo trovarci nel paradosso in cui grandi realtà aziendali certamente non avranno problemi a trasformare a tempo indeterminato tutti i propri dipendenti – conclude Calabrò – mentre le piccole e medie realtà, dunque la maggior parte delle imprese, ci penseranno due volte prima di confermare quel nuovo giovane assunto e magari ricorreranno a forme di lavoro ancora più precario o addirittura sommerso”.

Auspichiamo un immediato intervento da parte della Regione Siciliana sul Governo Nazionale affinché attenzioni questo problema e le gravi ripercussioni negative che inevitabilmente avranno sula fragile e martoriata situazione economica in Sicilia.

Avremo già nei prossimi giorni incontri con alune Azienda per trovare soluzioni alternative ai paventati mancati rinnovi.

Il sindaco Lillo Firetto e l’assessore comunale allo sport, Nino Amato, hanno ricevuto questa mattina in Comune la dirigenza della nuova società calcistica Olimpica Akragas presenti vecchi e nuovi dirigenti e l’allenatore Giovanni Falsone. Nel corso dell’incontro, per il tradizionale scambio di auguri, la società ha prospettato le problematiche inerenti la gestione dello Stadio Esseneto incontrando la fattiva collaborazione del sindaco e dell’Amministrazione. Domenica prossima il sindaco Lillo Firetto tra l’altro sarà negli spogliatoi, prima della partita dell’Olimpica Akragas contro la Gattopardo, per salutare e incoraggiare i giocatori