Siamo giunti a metà percorso di questa amministrazione e si impone un momento di analisi politico e amministrativa su ciò che è stato fatto e soprattutto su ciò che poteva essere e non è stato.
Durante la campagna elettorale del 2016 il Sindaco ci aveva illusi facendoci immaginare una città migliore, una città proiettata verso il futuro, verso un rilancio della sua economia con lo sguardo rivolto al rilancio turistico, al porto e a tutte le attività ad esso connesse, alla occupazione e quindi alla creazione di opportunità di lavoro.
Ci avevano fatto credere di avere la soluzione per un vero cambiamento di rotta della città.
Siamo tutti consapevoli delle difficoltà in cui oggi versano i comuni in genere e quello di Porto Empedocle in particolare soprattutto finanziariamente; lo sappiamo oggi ma lo sapevano anche 2 anni fa quando promettevano il reddito di cittadinanza ai giovani empedoclini.
In questi due anni e mezzo il consiglio comunale, nella sua interezza, ha approvato tutte quelle pochissime proposte formulate dalla A. C., svolgendo il suo ruolo di opposizione costruttiva per non fare ostruzionismo alla azione politica del Sindaco. Non hanno bocciato o ritardato una sola proposta dell’amministrazione ivi compresa la dichiarazione di dissesto consentendo così a questa amministrazione di non dover far fronte ai debiti pregressi. Malgrado ciò questa amministrazione ha contratto circa 4 milioni di euro di debiti tra il 2016 e il 2018.
Anche i partiti politici, i movimenti civici, i sindacati e tutte le associazioni civiche e culturali hanno fatto un passo indietro non ostacolando il Sindaco carmina nell’espletamento della sua azione politica. Tutto ciò nello esclusivo interesse della città e dei suoi cittadini.
Ma adesso è giunto il momento, per tutti, di interrogarsi se valga la pena continuare una esperienza che ad oggi non ha condotto ad alcun risultato positivo per la città che, anzi, vive uno dei momenti più drammatici di decadimento sociale, politico ed economico della sua storia.
Abbiamo una citta in continua emergenza spazzatura; una città invasa da insetti, scarafaggi, topi e animali randaggi; una città nella quale la vegetazione spontanea ha ormai raggiunto livelli intollerabili; una città che vive la drammaticità di serate con le strade in uno snervante buio a zone alternate con grave rischio per l’ordine pubblico.
Ma soprattutto viviamo una città in totale abbandono dal punto di vista economico in cui non si intravede un barlume di rilancio occupazionale. Assistiamo quotidianamente inermi ad attività commerciali che chiudono i battenti con perdita di posti di lavoro; assistiamo quotidianamente alla emigrazione di giovani che non trovano lavoro e di padri che non riescono a garantire il minimo indispensabile ai propri figli e alle proprie famiglie.
Il tema occupazionale, del lavoro, del rilancio economico sono stati completamente abbandonati dal Sindaco. Non sappiamo cosa ne è stato del progetto rigassificatore, dell’area industriale, del porto, della riconversione industriale di Italcementi, del progetto Italkali sui Sali potassici, del PRG. Tutti temi che potrebbero creare centinaia di posti di lavoro. Il Sindaco Carmina ha improntato tutta la sua campagna elettorale sul rilancio turistico e poi per viltà, incapacità e timore a governare non ha aderito ai contratti di sviluppo che avrebbero consentito la realizzazione di infrastrutture e, quindi, la creazione di posti di lavoro.
Di fronte a questo sfacelo politico e amministrativo, a questo degrado sociale della città, delle periferie abbandonate a se stesse, al centro storico nel completo degrado fino al salotto della città nel buio più totale è arrivato il momento per tutti, per i partiti politici, per i movimenti civici, per i sindacati, per la società civile, per il mondo cattolico e soprattutto per i consiglieri comunali di porre fine a questa agonia, a questa morte lenta, inesorabile e dolorosa della nostra città invitando il sindaco a fare un atto di amore verso i cittadini rassegnando le proprie dimissioni.
In caso contrario occorre appellarsi al senso di responsabilità dei consiglieri comunali affinché mettano fine a questa eutanasia politico amministrativa e si pongano alla testa di una vera azione di rilancio di Porto Empedocle.
Siamo ormai tutti dinnanzi a un bivio: o lasciare le cose come stanno e assistere inermi alla fine della nostra città o avere un sussulto di orgoglio e cominciare a lavorare tutti insieme per un rilancio di essa.
Noi siamo per rilanciare e risollevare le sorti di Porto Empedocle sicuri e fiduciosi che tutti abbiamo a cuore il miglioramento delle condizioni di vita di Porto Empedocle e di poter rivedere una città migliore di quella che è diventata.
Aderiscono a questo documento e simbolicamente lo sottoscrivono, chiedendo alle altre forze politiche, sociali ed economiche ma anche ai semplici cittadini di fare altrettanto.
Partito Democratico, Forza Italia, Sicilia Futura, Città Nuova, Vertenza Porto Empedocle, Cambio di Rotta, Porto Empedocle nel Cuore.
