La scorsa settimana ho avuto seri problemi di salute e ovviamente sono corso immediatamente in ospedale. Visto una precedente negativa esperienza ero terrorizzato al pensiero di restare in pronto soccorso chissà quante ore in attesa di una visita e controlli vari. Il mio problema però era molto serio e di prima mattina sono andato al pronto soccorso fiducioso di cavarmela in poche ore.
Giunto al pronto soccorso, urgentemente mi hanno portato in cardiologia emodinamica. Infermieri e medici del reparto, diretti dal primario Giuseppe Caramanno, si sono prodigati subito con grande professionalità, sugli accertamenti del caso, con l’utilizzo di strumenti modernissimi e con un’assistenza continua fino a quanto mi hanno ristabilizzato.
Ho dovuto aspettare in astanteria, tutta la giornata fino a tarda sera, l’esito definitivo delle analisi con molta pazienza, poiché il protocollo prevede diverse ore per avere i risultati. Il medico del pronto soccorso stava già firmando le mie dimissioni, ma il cardiologo di turno dopo una ulteriore visita, ha deciso per un altro esame in reparto e un altro intervento farmacologico per tutta la notte, con l’assistenza continua del personale. Il mattino seguente, il primario mi ha subito visitato e prescritto alcuni farmaci ed un accertamento immediato con una scintigrafia da fare nel reparto di medicina nucleare.
Non posso non sottolineare come il reparto di cardiologia capitanato dal dott. Giuseppe Caramanno è davvero degno di un paese all’avanguardia nel mondo con attrezzature modernissime. Primario, medici, infermieri e tutto il personale cortesi e professionali.
Non posso esimermi dal raccontare un episodio che mi ha colpito tanto. Lo scorso 24 dicembre, vigilia di Natale, mi sono ritrovato nel reparto di cardiologia per far visita ad un amico. Ebbene, non so in quanti ospedali di tutta Italia riesci a trovare tutti i medici di cardiologia presenti in reparto proprio la vigilia di Natale. Chi in pronto soccorso, chi in emodinamica, chi in cardiologia. Devo fare davvero i complimenti vivissimi e sinceri al primario dott. Giuseppe Caramanno che ha saputo rendere, insieme alla sua equipe, i reparti di cardiologia ed emodinamica all’avanguardia e che non hanno nulla da invidiare agli omologhi reparti di tutta Italia.
Tornando alla medicina nucleare devo spendere le stesse parole sopra dette per il primario dott. Garufo e tutto il suo staff. Professionalità, gentilezze e grande rispetto per il paziente. In due giorni mi hanno fatto degli esami approfonditi con risultai negativi per mia fortuna.
A qualche giorno di distanza dalla mia esperienza ho voluto scrivere questa nota, con alcune considerazioni sul nostro ospedale e sulla sanità in generale.
Spesso anzi quasi tutti i giorni si sentono e si leggono sui giornali casi di malasanità o di cattiva efficienza sul nostro ospedale e su tanti altri ospedali d’Italia. Certamente a primo impatto specialmente al pronto soccorso di Agrigento e di tantissimi altri ospedali la situazione non è che sia tra le migliori. C’è troppa confusione nel reparto, sicuramente perché strapieno di utenti spesso in compagnia di due o tre parenti o amici, rispetto al bacino di appartenenza, con molti codici bianchi in attesa, c’è molto nervosismo da parte degli operatori, pochi di numero, molto prevenuti e stressati da un lavoro continuo ed estenuante.
Salendo però nei reparti si respira un’altra aria, il nostro ospedale è attrezzatissimo con moderni strumenti e personale medico che molti ospedali ci possono invidiare, specialmente. Mi soffermo ancora sull’unità di cardiologica emodinamica: ordinata, pulita e con tutto il personale disponibilissimo. Grande merito al dott. Caramanno a cui vanno i miei ringraziamenti pubblici.
Dopo questa mia esperienza, trovo ingiusto che l’utenza in generale si lamenti sempre del nostro ospedale di tutti e di tutto.
Come sopra scritto l’ospedale è un bel CADEAUX con un brutto involucro.
Spetta al management direttivo ed organizzativo migliorare l’involucro di questo cadeaux, con più impegno e professionalità, per poter dare un’immagine migliore ed una accoglienza, al pronto soccorso, più efficace e meno stressante per noi utenti.
Giovanni Parisi