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Dall’1 gennaio 2019 è diventata obbligatoria l’emissione della fattura elettronica nelle operazioni tra privati. La e-fattura viene predisposta digitalmente, utilizzando un computer, un tablet o uno smartphone, e trasmessa elettronicamente al cliente tramite il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate.

Confcommercio insieme alla software house Sublima, ha messo a disposizione un’app chiamata SublimApp per la gestione di tutte le fasi obbligatorie per la fattura elettronica, dall’emissione alla conservazione.

Richiedi il modulo per la richiesta di attivazione del servizio.  
I nostri uffici sono a disposizione per maggiori informazioni.

Ad Agrigento, sabato 5 gennaio, in via Imera 50, nei locali dello studio medico del dottor Piero Macedonio si svolgerà una conferenza stampa alle ore 10. Il dottore Macedonio, attuale presidente provinciale di Forza Italia di Agrigento, già presidente del Patto per il Territorio, ex assessore provinciale e vice sindaco di Agrigento, esporrà i contenuti di una propria lettera di commiato da Forza Italia, dopo tanti anni di militanza attiva, perché in contrasto con la linea politica del commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè.

Esprimiamo pieno sostegno e solidarietà all’editore del giornale on-line La Valle dei Templi, Gian Joseph Morici, a seguito  delle minacce nei suoi confronti postate a commento di uno dei suoi tanti articoli contro la mafia sulla pagina Facebook del giornale.

L’accaduto, già denunciato alle competenti autorità, risale a qualche giorno addietro, quando un utente del noto social, dopo aver elogiato il latitante Matteo Messina Denaro, a seguito dell’indignazione di Morici e altri utenti, rivolgendosi all’editore e apostrofandolo come “sbirro”, evidentemente allo scopo di intimidirlo alludeva a una caccia da aprire, porgeva i saluti “agli amici” della provincia del boss latitante e invitava l’editore stesso a suicidarsi, visto che a lui c’era già chi ci stava pensando.

Non è la prima volta che Morici subisce minacce in relazione a servizi giornalistici pubblicati sul suo sito.

Nell’invitare l’editore del giornale nel continuare con serenità e professionalità ad esercitare la sua attività, rivolgiamo un appello alle competenti autorità perché venga individuato e punito l’autore delle minacce.

Al Comune di Bivona, dopo 28 anni di attesa, sono stati assunti a tempo indeterminato 8 precari del Comune, tutti lavoratori di categoria “A” con profilo professionale di “operaio generico”. Il sindaco di Bivona, Milko Cinà, commenta: “Si è concluso l’iter amministrativo per la stabilizzazione con decorrenza 31 dicembre 2018. Si tratta di Vincenzo Arpa, Maria Cinà, Gemmesi Cutrò, Giuseppe Mortellaro, Francesco Panepinto, Fabrizio Pullara Tamburello, Giuseppina Rivolta e Roberto Speciale. Con i pensionamenti che ci sono stati in questi ultimi anni, il personale comunale si è ridotto notevolmente per cui oggi più che mai c’è la necessità di dotare l’ente di personale operativo, preparato ed efficiente per rendere servizi migliori a favore dei nostri cittadini. Si tratta di un primo passo verso la definitiva soluzione del precariato nel nostro Comune. Nel 2019 si procederà, infatti, ad espletare le procedure per l’assunzione definitiva di undici precari di categoria ‘C’, istruttori amministrativi”.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta dell’assessore regionale agli Enti locali, Bernardette Grasso, ha emesso il decreto che proroga fino al prossimo 31 luglio l’incarico di commissario alla Provincia di Agrigento del dottore Alberto Di Pisa. Di Pisa è stato nominato per la prima volta commissario dal Presidente Musumeci, con le funzioni esercitate dalle Province, lo scorso 31 gennaio. Il decreto è stato adottato per evitare interruzioni nell’attività amministrativa dell’Ente a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale numero 23 del 29 novembre 2018 che prevede lo svolgimento delle elezioni dei vertici della Provincia nel periodo compreso tra il 15 aprile e il 30 giugno 2019.

Andava in giro con una Maserati, scorrazzando per le vie del Villaggio Mosè, quando una pattuglia della polizia stradale della Città dei Templi, coordinata dal comandante Andrea Morreale l’ha fermato.

 Così un uomo originario del nisseno, che conduceva il mezzo, residente all’estero è risultato il proprietario del mezzo che era privo della copertura assicurativa, né era stato revisionato.

Da qui il sequestro della lussuosa automobile e una serie di multe per il proprietario.

La Uil di Agrigento interviene con Gero Acquisto e Giovanni Manganella a seguito della morte del giovane Massimo Aliseo dopo l’esplosione di una bombola di ossigeno all’interno del posto di lavoro esprimendo vicinanza alla famiglia mista a rabbia per una tragedia l’ennesima che sicuramente ci accorgeremo che si sarebbe potuta evitare.

“Purtroppo l’anno è iniziato male in tema di lavoro con questa tragedia che ha scosso molto il nostro territorio che allunga una serie di morti bianche che negli ultimi tempi hanno cadenzato drammaticamente la nostra provincia già poverissima di occasioni di lavoro e influenzato da altri lutti e dalla poche tutele e sicurezza nel mondo agricolo dove ci sono incidenti con macchine agricoli o per le condizioni stradali pessime o dell’edilizia o per mezzi in dotazione dei lavoratori insicuri.

Non è il momento di fare polemiche ma tutte le istituzioni devono fare molto di più per prevenire con maggiori controlli tutti i posti di lavoro e le aziende che operano sul territorio. In particolare si deve alzare il livello di attenzione sulla qualità e sicurezza in cui opera il lavoratore, troppe volte le morti sul lavoro potevano evitarsi.

La cultura della sicurezza deve essere centrale nelle attività lavorative con l’applicazione per davvero della prevenzione e protezione in mondo totale.

La zona industriale di Agrigento va monitorata attentamente perché ci sono aziende che operano in settori dove basta poco a poter succedere un imprevisto pericoloso o mortale, infatti in questa area operano aziende che vanno dalla chimica al lavaggio industriale e altro che devono essere controllate accuratamente. Ci deve essere maggiore sinergia tra tutte le forze del territorio imprese datoriali, sindacati e organi di controllo per mettere a nudo le falle del sistema e il tavolo istituito in Prefettura sulla task force sicurezza dei lavoratori deve essere aggiornato con continuità per creare tutte le condizioni di sicurezza nel mondo lavorativo che ancora mancano purtroppo nel nostro territorio.”

“Morire sul lavoro e’ inaccettabile. Succede anche in quest’anno nuovo: dobbiamo ricordare che siamo davanti a una vera e propria piaga sociale da affrontare mettendo in testa i diritti e la sicurezza sul lavoro. Le mie condoglianze alla famiglia di Massimo Aliseo“.

Lo scrive su twitter Roberto Fico, presidente della Camera, ricordando la morte di un operaio di 28 anni, causata dall’esplosione di una bombola di ossigeno nella zona industriale di Agrigento.

Un giovane dipendente della MGC (Medical Gas Criogenici) – Massimo Aliseo, 28 anni – è deceduto in seguito allo scoppio di una bombola di ossigeno sulla quale stava lavorando.

Il ragazzo, secondo una prima ricostruzione, stava ricaricando la bombola quando il tappo utile alla copertura è saltato colpendolo da distanza ravvicinata.

Massimo Aliseo aveva trovato una stabilità lavorativa, con un nuovo contratto e tante belle speranze per il futuro, in concomitanza con la nascita della seconda figlia, venuta al mondo poco meno di tre settimane fa, il 18 dicembre scorso. Aliseo lascia moglie e due figli.

In seguito alla tremenda esplosione sono rimaste stordite altre tre persone (che sono in stato di choc) che hanno ricevuto immediatamente soccorso dai sanitari del 118.

Sul posto anche i carabinieri della stazione di Aragona, la Polizia di Stato e una squadra di Vigili del fuoco.

“Morire sul lavoro e’ inaccettabile. Succede anche in quest’anno nuovo: dobbiamo ricordare che siamo davanti a una vera e propria piaga sociale da affrontare mettendo in testa i diritti e la sicurezza sul lavoro. Le mie condoglianze alla famiglia di Massimo Aliseo”. Lo scrive su twitter Roberto Fico, presidente della Camera, ricordando la morte dell’operaio agrigentino causata dall’esplosione di una bombola di ossigeno nella zona industriale di Agrigento.

 

Con il “buon senso” del colore politico che le appartiene la sindaca di Favara Anna Alba con un post di poche righe, pubblicato il 31 dicembre 2018 su Facebook (prendendo spunto dai suoi major, essendo loro degli esperti in proclami social) annunciava la sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del popoloso territorio di Favara ovest a decorrere dal 1° gennaio 2019. Nessun ragionamento o proposito è stato fatto per il buon decorso del servizio. L’Unica scusa accampata, dalla stessa sindaca è stato quello di ovviare la doppia bollettazione. Ma è stato comodo per lei incassare il tributo fino al 31 dicembre 2018 per limitarsi ad effettuare solo il servizio di raccolta dimenticandosi di vigilare che il resto del servizio venisse reso:

Mancato spazzamento delle vie di Favara Ovest: Fatto

Mancata scerbatura delle vie di Favara Ovest: Fatto

Mancata vigilanza dello stato di igiene delle vie di Favara Ovest: Fatto

Presenza di discariche abusive nelle vie di Favara Ovest: Fatto

Il comune di Agrigento, con a capo il sindaco Lillo Firetto coadiuvato dall’assessore Nello Hamel, il 31 dicembre 2018 diramano un comunicato: Agli abitanti di Agrigento Est (ex Favara Ovest )  che “con l’anno 2019 il servizio di raccolta dei rifiuti verrà svolto direttamente dal Comune di Agrigento. Il servizio prevederà la realizzazione di un’ “isola di prossimità” (in prossimità a cosa?!? Dove?) a servizio degli abitanti residenti. Inizialmente si procederà con la messa a disposizione di un furgone presso l’area di proprietà comunale (quale area? Dove? Quando?) ove ogni giorno dalle ore 7.00 alle ore 10.00 si potrà conferire il rifiuto differenziato secondo il Calendario del Comune di Agrigento”.

E’ bene ricordare alla sindaca Anna Alba, che il comune di Favara a metà degli anni ’90 si prese carico, a titolo gratuito del erogazione dei servizio ordinario e straordinario del territorio ricadente a ridosso del comune di Favara, oggi rinnegato dalla stessa prima cittadina.

Un appunto va fatto, anche per i cittadini disagiati di Agrigento Est o Favara Ovest (?!?). Se il servizio di raccolta porta a porta non sarà operativo, il tributo richiesto sicuramente sarà oggetto dell’abbattimento della quota di servizio non erogato. E poi ancora il Comune di Agrigento sarà in grado di recuperare lo stato di degrado delle aree? Chi vigilerà adesso su queste aree? La polizia municipale sorveglierà le zone?

E se questo disservizio fosse solo causa della mancata coordinazione delle aziende incaricate del servizio di raccolta e igiene urbana? Allora spetterà al primo cittadino di Agrigento, Calogero Firetto, bacchettare le stesse per il disagio igienico causato.

Ai due sindaci si ricorda che questi cittadini, non sono merci di scambio o pacchi postali da consegnare al destinatario. Questi cittadini sono già pronti a dare battaglia per difendere la propria dignità di cittadini Italiani.