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E’ stato convocato, ieri, presso la caserma dei Carabinieri della Tenenza di Favara,dove Filippo Russotto, compagno di Gessica Lattuca, la donna di 27 anni scomparsa lo scorso 12 agosto, e padre di tre dei suoi quattro figli,si è recato insieme al suo avvocato Salvatore Cusumano.

Non si conosce il motivo della convocazione del Russotto con l’avvocato Cusumano che non ha voluto raccontare quanto si è stato detto.

La durata del colloquio con i militari dell’arma è durato circa un’ora ma probabilmente è stato ascoltato per qualcosa di inerente alla scomparsa di Gessica Lattuca o per qualcosa di passato che lo riguarda.

Ricordiamo che nei giorni scorsi, a Russotto, sono stati sequestrati l’appartamento del centro di Favara, due residenze di campagna, un’auto e un furgone, tutte proprietà dove gli investigatori hanno effettuato accertamenti.

Nella casa dove vive il favarese sono state trovate alcune tracce ematiche e approfondimenti sono in corso per capire a chi appartengano. Russotto, in merito, ha subito dichiarato che il sangue ritrovato sia del cognato, Vincenzo Lattuca, che si era ferito ad una mano qualche mese fa.

 

 

 

Per consentire alla cittadinanza di donare con generosità il proprio sangue l’A.D.A.S., effettuerà una raccolta , sabato 20 ottobre a Grotte in F.Ingrao 92/94 dalle ore 8.00 alle ore 12.30, domenica 21 ottobre ad Agrigento in Piazza Seminario dalle ore 8.00 alle ore 12.30 ed ad Aragona davanti la Parrocchia San Francesco D’Assisi dalle ore 8.00 alle ore 12.30.

A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.

“Caditoie otturate, spazzatura ovunque e 150 firme di mamme che chiedono l’eliminazione urgente del centro di raccolta temporanea di Fontanelle posto frontalmente ad una struttura scolastica. Sono queste le tematiche politiche che mi fanno apparire agli occhi delle tre consigliere di maggioranza, Iacolino, Graceffa e DiMatteo, litigiosa e sono sempre queste le tematiche alle quali le tre consigliere non rispondono”.
Botta e risposta tra Palermo e Iacolino ormai poste su due binari politicamente opposti. Il Capogruppo della Lega, Nuccia Palermo, bacchetta ancora Giorgia Iacolino, capogruppo di Pensiero stupendo al Comune di Agrigento.
“Per i consiglieri di maggioranza sono la signorina della lega, il consigliere litigioso, il consigliere irruento e a volte populista. Sono anche la Signora Carmela Palermo alias Nuccia – scrive Nuccia Palermo – ebbene, per quanto mi riguarda sono semplicemente un’eletta dal popolo che vuole servire la propria gente senza aver paura del contraddittorio”.
“Simpaticamente rispondo, infine, a Salvatore Iacolino anzi a Giorgia Iacolino – conclude il Capogruppo della LEGA – La rassicuro perchè io il suo ruolo di presidente di commissione lo riconosco ma è lei che si delegittima non facendo lavorare una commissione importante qual’è quella alla Sanità oggi in mano alla maggioranza”.

Sabato 20 Ottobre alle ore 18.00 al Museo Archeologico Interdisciplinare di Caltanissetta sarà presentata la mostra scultorea “Le Mie Muse” di Juan Esperanza attraverso la performance “TONANTZIN” di e con Ilaria Bordenca. La performance in cui il corpo e la voce diventa racconto ancestrale della Dea azteca Tunantzin, Madre Terra, che da voce alla Creazione Artistica dell’artista messicano……Un parallelismo tra la nascita naturale e la nascita artistica già sviluppato in un precedente lavoro di Ilaria Bordenca, The Born/Il Parto. Curatori della mostra Rita Ferlisi e Crisostomo Nucera. La mostra continuerà fino al 20 novembre 2018.

SALVINI VS DI MAIO, FACCIAMO LA PACE (FISCALE)?

Uno dei cavalli di battaglia, tanto paventati dall’On. L. Di Maio (oggi vicepremier) fu il NO CONDONO e IL CARCERE AI GRANDI EVASORI. Quello che fu commesso dai suoi predecessori politici per lui e per loro è irresponsabile e irripetibile.

Per maggiore chiarezza, il primo condono nella storia italiana fu nel 1973 – Governo Rumor IV, per susseguirsi i suoi successori: 1982 – Governo Spadolini I, 1985 – Governo Craxi I, 1991 – Governo Andreotti VI, 1995 – Governo Dini, 2003 – Governo Berlusconi II e 2009 – Governo Berlusconi IV.

Allora, il Governo riunitosi in conclave, con non poche difficoltà approva il DEF 2019 con i suoi due Decreti allegati, uno dei quali è quello fiscale. “Figlio di una notte scura e maldicente, il nome più appropriato ad esso era pace fiscale e non condono perché quest’ultimo non si appropriava a questo governo di uomini forti e dritti a cui apparteneva.”

Gli accordi tra i leader di governo erano chiari: nessun condono, solo pace e carcere per i grandi evasori.

Ma, dopo l’approvazione, con la trasmissione al Quirinale, l’On. L. Di Maio denuncia pubblicamente “Non è possibili che vada al Quirinale un testo manipolato”. Modificato?!? Cosa sarà mai successo?!?

La bozza approdata al Quirinale chiarisce che chi si avvale della pace fiscale rispetto alle conseguenze penali di dichiarazioni infedeli, omesso versamento di ritenute e IVA, godrà del cosi detto scudo sulla non perseguibilità penale!

Allora in sintesi non trattasi più di “pace” ma di “condono” fiscale a tutti gli effetti.

La corda tra i due leader è tesa. Le posizioni opposte. I Leghisti non hanno l’intenzione a fare un passo indietro.

A mettere la ciliegina sulla torta è l’On. V. Sgarbi durante il suo intervento (del 18/10/2018) alla Camera sulle presunte manipolazioni del decreto fiscale denunciate al vicepremier Di Maio, attaccandolo fortemente. “È un caso psichiatrico, non politico. Torni a scuola e si trovi un lavoro vero che non ha mai avuto”.

Per domani, sabato 20 ottobre, il premier Conte ha convocato un nuovo Cdm per discutere sul “condono” fiscale, alla quale la Lega ha risposto prontamente “il decreto non cambia, domani nessun Cdm”. 

 

 

“Sulle strade comunali e provinciali non va.
Si intervenga in tutta la città, c’è bisogno di una mappatura
e di una manutenzione straordinaria immediata.
Ci deve scappare il morto?”

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La Uil di Agrigento interviene, ancora una volta, sulle criticità che presenta la città di Agrigento in tema di viabilità e sicurezza, dopo la chiusura temporanea della bretella Imera e delle difficoltà oggettive che si verificano dopo piogge o effetti atmosferici, che mettono in ginocchio i cittadini con rischi di incolumità che potrebbero provocare anche morti.
Del resto, anche negli altri Comuni della provincia la situazione è drammatica e presenta le omologhe criticità, con il rischio di esondazioni di fiumi o allagamenti letali per i cittadini di tutta la provincia. Per rimanere alla giornata di ieri, gli agrigentini hanno subìto un pomeriggio di pericolo con il solito refrain delle strade inzuppate d’acqua e della viabilità impazzita.
“E’ una situazione che non può essere sottaciuta quella degli allagamenti in città, che si è fatta drammatica, anche ieri e non è la prima volta, una giornata di pioggia un po’ più violenta del solito ha mandato in tilt un’intera città.
La chiusura provvisoria della bretella Imera, come gran parte di altre zone o frazioni (Villaggio Mosè, San Leone), diventano un pantano e si creano per gli automobilisti situazioni di serissimo rischio con il fenomeno del planning.
E’ chiaro che ci sono problemi per far drenare l’acqua, che le caditoie si intasano con troppa facilità con le acque piovane e diventano una minaccia per chi transita in quei momenti per le strade cittadine.
Per evitare che si ripetano e che soprattutto ci possa scappare il morto, l’Amministrazione deve cambiare marcia e deve mappare tutte le strade cittadine per manutenere caditoie e tombini, ripulendoli con interventi straordinari mirati e risolutivi.
Troppe volte abbiamo parlato di vittime della strada per scarsa attenzione a questa problematica.
La Uil di Agrigento invita gli Organi preposti a potenziare i servizi, intervenendo su tutte le aree a rischio, per ripristinare le condizioni minime di percorribilità che non possono essere più differite nel tempo, perché tornare a casa sani e salvi per gli agrigentini non può essere una roulette russa. Non ci si può trovare nel panico per strade che sembrano fiumi, che possono arrecare danni enormi e letali per chi viaggia quotidianamente per un pezzo di pane, in un territorio che è indietro con la modernità, già per i servizi primari e indispensabili che l’amministrazione comunale deve garantire alla collettività.”

Questo fenomeno accade sempre nello stesso posto, nella spiaggia della villa pertini e quella di marenostrum. Questo perchè, proprio in quella zona, vi sono degli sversamenti inquinanti provenienti dal vallone donna cristina, dallo scoppio del pozzetto delle fogne in spiaggia quando piove e per le occasionali perdite del tubo di fognatura in spiaggia (rattoppato diverse volte). 
Abbiamo inviato la segnalazione, con richiesta di analisi, all’ARPA.

Ecco il video:https://www.facebook.com/835808973122116/videos/321734305296323/

 

E’ stata ripristinata già da stamani la normale transitabilità sulle strade provinciali n. 6 Licata-Ravanusa e n. 10 Campobello di Licata-Fiume Salso del comparto est, che in seguito al violentissimo nubifragio del pomeriggio di ieri erano state invase in alcuni punti da imponenti quantitativi di fango, detriti e altro materiale proveniente dai terreni adiacenti le sedi stradali, impedendo di fatto il transito delle auto. Il pronto intervento dei cantonieri del Libero Consorzio ha consentito di liberare le carreggiate favorendo il ritorno alla normale circolazione dei veicoli, ripristinando inoltre le condizioni generali di sicurezza.
Interventi di una certa consistenza sono stati effettuati per lo stesso motivo anche sulla SPC n. 54 Ravanusa-Tintoria-Furiana e sulla SP n. 46 Naro-Campobello in contrada Burraiti, sulla quale sono tutt’ora alle prese con le operazioni di sgombero della carreggiata tecnici e cantonieri.
Il Settore Infrastrutture Stradali raccomanda in ogni caso prudenza nel percorrere la rete viaria interna per la presenza di detriti e fango di modeste quantità che potrebbero creare qualche insidia.

 

 

“Da qualche tempo a questa parte assistiamo a continue prese di posizione della Palermo, autocandidatasi in estate alla presidenza della commissione Sanita’ che ho l’onore di presiedere,afferma Giorgia Iacolino insieme ai consiglieri Mariassunta Di Matteo e Pierangela Graceffa. 

 La Palermo-senza argomenti-continua a mettere sul piano dello scontro la sua incontenibile delusione per non poter svolgere la carica di presidente di commissione. Se ne faccia una ragione!

Lavori per la città e non per se stessa con continui proclami ed aggressioni contro qualcuno per guadagnarsi un po’ di spazio nei media.

La valorizzazione dell’ospedale di Ag, il tema della vaccinazioni obbligatorie e quello della bonifica ambientale rappresentano problematiche affrontate durante l’attuale Presidenza che in tre mesi ha svolto una seria e concreta attività propositiva con iniziative qualificanti e pareri resi tempestivamente.

Altro che blocco della Commissione che,in ogni caso, la prossima settimana si riunirà con argomenti inerenti alle proprie competenze anche territoriali.

Un consiglio ci sentiamo di dare-concludono Iacolino, Si Matteo e Graceffa- a Carmela alias “Nuccia” Palermo: si contenga, eviti le urla, lasci da parte l’astiosità e non si scomponga oltremodo,riflettendo su un fatto:La comunità agrigentina, fra non molto, ricorderà di lei, consigliere Palermo,esclusivamente la litigiosa ed inconcludente intemperanza!

Accompagnato dall’avvocato Salvatore Cusumano, Filippo Russotto, compagno della scomparsa Gessica Lattuca, ieri è stato convocato e sentito presso la caserma dei Carabinieri della Tenenza di Favara, 

Massimoo riserbo sui motivi della convocazione e soprattutto sui contenuti della stessa. 

Il colloquio, durato circa un’ora, ricalca certamente i motivi della scomparsa della giovane 27enne di Favara e sembra che si stia scavando sul suo passato.

Ricordiamo che nei giorni scorsi al Russotto sono stati sequestrati un appartamento in centro di Favara, due residenze di campagna, un’auto e un furgone, tutte di proprietà, oggi oggetto di una serie accurata di accertamenti.

Nella casa dove vive Russotto sono state trovate alcune tracce ematiche e adesso si cerca di capire a chi appartengono. Russotto, in merito, ha subito dichiarato che il sangue ritrovato era del cognato, Vincenzo Lattuca, feritosi ad una mano qualche mese addietro.