
Se ci applicassimo a rivedere i primi servizi, le prime dichiarazioni rilasciate alla stampa proprio dai familiari di Gessica Lattuca, scomparsa dal 12 Agosto da Favara, e le paragonassiamo a quelle che sono le notizie venute fuori fin oggi possiamo palesemente renderci conto che non c’è nulla, o quasi, che riporti alle prime versioni rilasciate dopo la scomparsa.
L’unica certezza, oltre a quella che Gessica è scomparsa, c’è la sicurezza che le indagini continuano incessantemente, anche se con massimo riserbo, sentendo nell’aria di tutti i giorni la sensazione che anche gli investigatori si stiano trovando dinnanzi a un incredibile e travagliato rompicapo.
Non si è tralasciata nessuna pista, si sono dette tante, troppe e più cose sulla vicenda che probabilmente sono solo servite ad depistare la situazione non portando nulla di concreto affinchè Gessica sia ritrovata.
L’attenzione è puntata sulle incongruenze, nelle dichiarazioni dettate e poi cambiate.
Le domande si avvolgono sempre più in un mistero oscuro dove intravedere uno spiraglio di luce è diventato davvero un vero e proprio desiderio.
Tra le prime incongruenze notate c’è anche la notizia che Gessica quel maledetto 12 Agosto non è uscita di casa solo in serata ma anche intorno alle 16.30 del pomeriggio per recarsi in un supermercato.
Potrebbero esserci delle incongruenze anche sull’abbigliamento che Gessica indossava al momento della scomparsa, come anche, se si ricorda nelle prime dichiarazioni rilasciate dalla madre Giuseppina Caramanno, dove dichiarava che la figlia non usciva nemmeno fuori paese, che non conosceva addirittura nemmeno Agrigento quando, invece, si è poi saputo che è stata anche fuori dall’Italia.
Poi ancora, Serena Restivo, che ha più volte detto di non avere nessun tipo di rapporto con Gessica da almeno due anni mentre poi rivela di averla accompagnata a casa in motorino proprio agli inizi di questa estate perché Gessica era ubriaca ed era caduta all’indietro mettendo in mostra il suo intimo.
Insomma mistero su mistero e poca verità. Un giallo che continua.
Tutti dicono di dire il giusto. Nel registro degli indagati c’è sempre e ancora il solo Filippo Russotto, ex compagno di Gessica che da poco ha riavuto i suoi beni mobili e immobili dopo gli esami dei Ris di Messina proprio perché dalle analisi effettuate non risulta nessun tipo di collegamento con Gessica.
Il rapporto tra la madre di Gessica e Filippo sembra, ultimamente essersi congelato. Filippo svolge il suo ruolo di padre andando a prendere i suoi figli da casa della signora Caramanno e la stessa trova molto insolito il fatto che Filippo parli ormai poco di Gessica, non interessandosi nemmeno dello stato d’animo della signora e nemmeno chiedendo se ci fossero delle novità che riguardano il caso.
Nel tempo trascorso sono arrivate delle telefonate anonime, delle scritte sui muri con dei nomi riportati come persone a conoscenza dei fatti.
A seguito di ciò sono state sentite parecchie persone compresi i due uomini le quali generalità sono emerse proprio da una telefonata anonima.
E così i carabinieri della stazione di Villaseta avrebbero interrogato Michele Scarabeo, con precedenti penali contro il patrimonio e contro la persona, e Antonio Di Caro. I due per il momento non sono iscritti nel registro degli indagati ma rimangono persone informate sui fatti. Presto però la loro posizione giudiziaria potrebbe essere rubricata con accuse più pesanti.
Si è parlato dell’ormai famoso giro di prostituzione della zona in cui pare che la 27 enne sia stata coinvolta dal suo ex datore di lavoro Gaspare Volpe. Ma non solo. Ciò che è emerso è che le ragazze coinvolte nel giro, fossero solite filmare le effusioni con i clienti più facoltosi per poterli poi ricattare. Un’altra pista su cui indagare dove gli inquirenti avrebbero infatti scoperto altre ragazze presenti in questo giro ovvero Serena Restivo , Silvana Ragaccio e Teresa Noto.
Silvana Ragaccio è una ex fidanzata di Enzo, il fratello di Gessica, che attualmente convive con Salvatore Scarabeo, figlio dell’uomo sotto interrogatorio nonché personaggio coinvolto nell’indagine parallela alla scomparsa della 27 enne, quella che riguarda appunto lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di cocaina.
Da quattro lunghi e interminabili mesi si vive una situazione a cui non ci si è assolutamente abituati, Favara è stata dipinta e ridipinta in vari modi quando invece risulta essere apprensiva, collaborativa e molto vicina alle problematiche riguardanti alla vicenda ponendo il proprio aiuto nel migliore dei modi possibili.
Si era parlato di paese omertoso quando invece di omertoso, in questo istante, è colui/ei che sa e che non parla. Oppure si è omertosi per nascondere eventuali ed altri brogli cercando di insabbiare la vicenda tenendosi la verità dentro per evitare che possa uscire fuori anche altro.
E’ così, ad aggiungere un tocco di “modernità” a questa vicenda, si usano anche i murales (se così si possono chiamare). Proprio così! Qualcuno che imbratta le mura di più paesi con uno spray rosso facendo nomi e cognomi di persone che vengono indicate come possibili soggetti coinvolti e/o a conoscenza dei fatti.
Ma anche questa “tecnica” potrebbe risultare soltanto un elemento di depistaggio per le indagini.
Viene sottovalutato però, che manca una persona, Gessica. Che dovrebbe essere la priorità in questo momento e con un solo intento ovvero quella di trovarla.
E’ impensabile che ancora oggi, nel 2018, una donna, un essere umano riesca a far perdere le sue tracce così nel nulla ….insomma siamo fatti di DNA che lasciamo ovunque eppure di Gessica non si trova nulla.
Si vive con la speranza che la/e persona/e omertosa/e, che tanto fanno discutere e ingarbugliare la vicenda senza nessun concreto risultato possa avere anche una coscienza e tirare finalmente fuori la verità.
Dopo quattro mesi, il tempo trascorso è ormai troppo e forse è giunta anche l’ora che si sbottoni tutto quanto. Gessica manca. Gessica manca nella quotidianità e soprattutto ai suoi bambini.
Si apprende palesemente che non tutto è così facile come sembra ma, come sempre, il tempo è tiranno e si crede sia giusto portare luce a questa triste e sconvolgente vicenda.
Tutto si può ridisegnare, basta solo avere il buon senso di dire la verità delle cose e rendere la coscienza pulita.
Il caso è uno e gli è stato attribuito il colore del “giallo” per il resto, in questo istante, tutto ciò che sta attorno alla scomparsa di Gessica, sono solo chiacchere. Dovrebbe esiste solo un obiettivo. Trovarla!