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E’ alta la tensione tra i lavoratori precari del Comune di Agrigento sul tema delle stabilizzazioni. Stamattina i dipendenti a tempo determinato, per i quali non sono ancora state avviate le pratiche di trasformazione dei contratti, hanno prima svolto un sit-in davanti a Palazzo dei Giganti e hanno poi tenuto una partecipata assemblea voluta dalle sigle della Funzione pubblica dei sindacati Cgil, Cisl e Uil al termine della quale si è deciso di mantenere lo stato di agitazione e valutare l’avvio di procedure di raffreddamento presso la Prefettura di Agrigento. 

“Lunedì avremo un incontro con l’Amministrazione e il dirigente finanziario – spiega il segretario generale della Cisl Fp, Floriana Russo Introito – per approfondire con le questioni di natura contabile che oggi stanno rendendo complessa l’approvazione degli strumenti finanziari. Senza il consuntivo 2018, in particolare, non vi sarebbe oggi alcuna possibilità di procedere con le operazioni di stabilizzazione ma, soprattutto, vi potrebbero essere delle serie ricadute sulla possibilità stessa per l’ente di garantire il pagamento degli stipendi. Rimarremo comunque vigili sull’operato del Comune perché, nel più breve tempo possibile, e senza ulteriori rinvii o ritardi, proceda alle stabilizzazioni”.

 

Dopo essere stati convocati ed ascoltati ieri dai carabinieri del Reparto operativo di Agrigento, la mamma di Gessica, il fratello, lo zio e una vicina di casa del fratello pare non esserci ancora nessun filo logico che porti alla soluzione del mistero legato alla scomparsa di Gessica Lattuca.

La linea temporale da cui sono partite le prime indagini sarà probabilmente spostata in avanti di un paio d’ ore rispetto all’ orario riferito dai testimoni che hanno visto Gessica per l’ ultima volta. Stando alle dichiarazioni delle persone informate sui fatti, tra cui il fratello Enzo Lattuca e Maria Stagno, la ragazza sarebbe stata avvistata intorno alle ore 20.50 del 12 agosto tra via Leopardi e piazza Giglia. Ma alcune delle utenze cellulari monitorate dagli investigatori localizzano gli apparati telefonici di qualche testimone su celle radio base di altre zone. Il fratello della scomparsa ha sempre ribadito, che essendo destinatario di un provvedimento restrittivo che lo obbliga a rincasare prima delle ore 21, era già rientrato alle ore 20,52 nell’ abitazione della madre.

Da queste difformità orarie, che collocherebbero uno dei cellulari delle persone sentite ieri nella caserma dei carabinieri di Villaseta da un’altra parte intorno alle 22.30, le indagini potrebbero prendere direzioni diverse rispetto a quelle percorse fino ad ora.

Oggi nel primo pomeriggio è stata sentita presso la Tenenza di Favara, Carmela Buscemi, madre di Serena Restivo come persona informata sui fatti e non come indagata. Si è discusso del rapporto che esisteva tra la figlia e Filippo Russotto, unico iscritto ancora oggi nel registro dei indagati.

Il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e il pubblico ministero Paola Vetro, titolari dell’inchiesta sulla scomparsa di Gessica Lattuca, hanno disposto, intanto, la riapertura di un loculo del cimitero. Una testimone ha riferito che potrebbe esserci il corpo senza vita della ragazza. Il tentativo sarà fatto mercoledì prossimo. Ma da fonti investigative è stato sempre ribadito che non viene dato molto credito alla donna le cui dichiarazioni, comunque, saranno valutate attentamente alla ricerca di riscontri.

La supertestimone raccontò anche di aver visto Giuseppe Lattuca, padre della scomparsa, piangere al cimitero davanti al loculo che ha indicato e durante una telefonata che il genitore della ragazza avrebbe fatto in vivavoce con un’altra persona di sesso femminile le diceva appunto di trovarsi al camposanto da Gessica.

L’apertura del loculo sarebbe prevista per mercoledì 6 Marzo al cimitero di Piana Traversa.

A riguardo della supertestimone anche la mamma di Gessica, Giuseppina Caramanno, e il fratello di Gessica , Enzo Lattuca non credono alle dichiarazioni della donna.  

Intanto gli inquirenti stanno cercando di dare nuovo input alle indagini attendendo l’apertura del tanto discusso loculo indicato.

Ad Agrigento, nella Valle dei Templi, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, è intervenuto a Villa Aurea nell’ambito della manifestazione “Polizia di Stato, la memoria come valore”. Gabrielli ha visitato l’esposizione della teca “Quarto Savona 15”, l’automobile blindata dei tre poliziotti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, e Vito Schifani, morti vittime della strage di Capaci, e la mostra fotografica “Frammenti di memoria”. Poi, nel Giardino dei Giusti, nei pressi del tempio della Concordia, è stata scoperta una stele in memoria delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Infine, al Teatro Pirandello, si è svolto un concerto della Banda musicale della Polizia di Stato.

Le interviste

Come si ricorderà il Comune di Bompensiere ha indetto un concorso pubblico per titoli per l’assegnazione di n. 1 autorizzazione per l’esercizio di noleggio con conducente. Il Sig. M.P. di 60 anni, di Agrigento, ha partecipato alla suddetta procedura concorsuale, collocandosi al secondo posto della graduatoria di merito. Successivamente si verificava il presupposto per lo scorrimento della graduatoria, essendo prevista la decadenza dell’autorizzazione per mancato inizio dell’attività entro quattro mesi; pertanto l’imprenditore agrigentino diffidava il Comune di Bompensiere a procedere all’assegnazione dell’autorizzazione all’istante. Ma la Commissione Straordinaria per la gestione del Comune di Bompensiere , inopinatamente, disponeva la revoca del concorso pubblico in questione; da qua la determinazione dell’imprenditore agrigentino di proporre un ricorso davanti al TAR Sicilia, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Rosario Capizzi, per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento di revoca. Il TAR Sicilia, Palermo, Sezione Terza, accoglieva la richiesta di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato; ma La commissione non eseguiva l’ordinanza cautelare resa dal TAR: Donde la proposizione di una nuova istanza davanti allo stesso TAR Sicilia, sempre con il patrocinio degli Avvocati Rubino e Capizzi, per l’esecuzione della precedente ordinanza cautelare, nonchè per l’applicazione di una penalità di mora. Il TAR Sicilia,Palermo, Sezione Terza, ritenendo fondate le tesi dei difensori, ha accolto anche la richiesta di esecuzione dell’ordinanza cautelare, assegnando al Comune un termine di trenta giorni per procedere allo scorrimento della graduatoria, nominando commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore inadempienza il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali, condannando il Comune di Bompensiere a corrispondere alla parte ricorrente una penalità di mora nella misura di euro venti per ogni giorno di ulteriore ritardo, e condannando il Comune di Bompensiere anche al pagamento delle spese giudiziali. Pertanto se entro trenta giorni il Comune di Bompensiere non provvederà allo scorrimento della graduatoria interverrà in via sostitutiva il Commissario ad acta nominato dal TAR a spese del Comune di Bompensiere. 

“L’Adoc-Uil di Agrigento dopo una breve fase di stasi è ripartita prepotentemente – ha sottolineato il neo Presidente Provinciale Salvo Cottone – tant’è vero che del direttivo fanno parte tutti i Segretari Confederali Provinciali della Uil, proprio per rimarcare l’importanza della suddetta associazione che opererà attraverso un sistema di rete con l’organizzazione sindacale.

Oggi, tra l’altro, era presente il Presidente Regionale Luigi Ciotta che ha relazionato sulla situazione generale e sul ruolo fondamentale dell’Adoc per essere il primo front-office per i cittadini e i consumatori e per questo si sta spingendo il Parlamento regionale per esitare una normativa chiara e al servizio dei diritti dei consumatori. In primis con l’istituzione di un osservatorio dei prezzi e dei servizi che sia fondamentale per le tutele e le garanzie per chi acquista i beni di consumo.

Gli sportelli Adoc saranno presenti capillarmente sul territorio agrigentino e si occuperanno delle problematiche ancora insolute e delle anomalie agrigentine:dal costo variabile delle tariffe idriche tra comuni che hanno concesso le reti e quelli che invece gestiscono direttamente il servizio, al costo della Tari, anch’essa variabile tra comune e comune, con il vulnus che ancora la differenziata non ha portato quella razionalizzazione dei costi e delle bollette anche per la mancanza di investimenti, vedi centri e piattaforme di compostaggio; e poi ancora il problema dei trasporti urbani locali e non solo, la situazione drammatica delle strade statali, provinciali e cittadine che aumentano i tempi di percorrenza e creano disagi e pericoli per il cittadino (la città di Agrigento è piena di ordinanze di chiusura e i contenziosi per sinistri sono in netto aumento per le buche disseminate sull’asfalto).

Altrettanto centrale è il tema della sicurezza e salubrità dei prodotti al consumo e la tracciabilità e la garanzia degli stessi che sono di uso comune e quotidiano per le famiglie.

I temi della ludopatia sono seguiti dallo sportello attraverso figure professionali specializzate (psicologi e avvocati), inoltre un altro servizio essenziale a tutela del consumatore è la trasparenza sulle bollette che possono generare situazioni di confusione o abusi da parte delle aziende.

L’Adoc-Uil riparte con una totale apertura al cittadino e riceve presso i propri sportelli provinciali tutti i giorni, mentre presso la sede di Agrigento il martedì e il giovedì pomeriggio”.

Proseguono alacremente i lavori di sistemazione di alcune strade provinciali per le quali, grazie all’impegno del Libero Consorzio di Agrigento, erano stati ottenuti dopo diversi anni i finanziamenti per i relativi progetti elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali. Cantieri operativi in particolare nel comparto centro-nord, ove sta per concretizzarsi la riapertura, dopo alcuni anni di chiusura, della SP n. 24 Cammarata-Cammarata Scalo (ponte Giuri). Sono già state ultimate, infatti, le parti strutturali e sono in corso le lavorazioni successive previste dal progetto. Lavori appaltati e in corso anche sulla SP n. 58 Bivio Castronovo-Stazione Cammarata, che versava in precarie condizioni, praticamente ultimati sulla SP 26 (il primo dei due appalti finanziati) e sulla dirittura d’arrivo sulla SP 2-A Piano Gatta-Montaperto.        Cantieri aperti anche nel comparto ovest, in particolare sulla SP n. 37 Caltabellotta-San Carlo ove è stato ottenuto in tempi record un ulteriore finanziamento dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile per ripristinare le opere di protezione del nuovo ponte sul torrente Valentino che erano state danneggiate dalle violente piogge dello scorso novembre. Sulla stessa SP n. 37, sempre grazie ad un ulteriore finanziamento della Protezione Civile, si interverrà in tempi brevi per mettere in sicurezza un costone roccioso evitando così la caduta di materiale solido sulla carreggiata. Ultimi lavori, in particolare quelli di bitumatura, sulla SP n. 34 Bivio Tamburello-Bivona e lavori iniziati anche sulla NC n. 03 Cottonaro-Lavanche, nella zona di Caltabellotta, che consentiranno finalmente la riapertura di una strada secondaria ma di grande importanza per le aziende che operano in quel territorio.

Lia Rocco, icona del teatro colto e di ricerca, torna sulla scena dopo più di un anno. Sceglie la fortunata formula del Teatro da Camera all’Empedocleo che privilegia parole,emozioni e intense passioni i. E sceglie il grande tema dell’Amore Universale, proponendo un grande happening,in cui anche il pubblico- poeti,scrittori,intellettuali- potrà proporre proprie composizioni,tra versi e riflessioni sul tema proposto sulla pedana scenica dell’Empedocleo. Amore Amore Amore,tra sussurri e suggestioni.

Lia Rocco in “La fine dell’alfabeto”venerdì 29 marzo 2019 h. 18e15 Saletta-teatro Empedocleo con la direzione artistica di Giuseppe Adamo e Mario Gaziano.

Il gruppo consiliare di Forza Italia al Consiglio comunale di Agrigento lancia un accorato appello alle Amministrazioni comunali agrigentine legate da rapporti di convenzione con l’Ipab Villa Betania di Agrigento, affinchè siano al più presto corrisposte le quote pregresse necessarie a garantire le attività e la salvaguardia dei livelli occupazionali della casa di riposo per anziani, adesso in grave difficoltà logistiche, per le quali è stata peraltro sottoposta a provvedimenti amministrativi, che sono state provocate dal protrarsi oltre i limiti di tollerabilità dei ritardi nei pagamenti da parte dei Comuni interessati.

Il gruppo di Forza Italia al Comune di Agrigento aggiunge: “Bisogna prestare attenzione e profondo impegno affinchè non sia smantellato lo ‘Stato sociale’. Le politiche sociali, e i servizi connessi, devono essere sempre sostenuti dalle Istituzioni preposte con risorse finanziarie adeguate. I soggetti più deboli non possono e non devono essere relegati e costretti tra gli ultimi. Altrimenti si disperde l’essenza della politica, ovvero l’interesse concreto verso le comunità, iniziando da coloro che sono più svantaggiati e bisognosi. In tale contesto si colloca l’Ipab Villa Betania di Agrigento, che da decenni opera con merito e dedizione”.

Si rende noto che personale militare della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Porto  Empedocle, al Comando del Capitano di Fregata Gennaro FUSCO, congiuntamente ai militari dell’Aliquota Guardia Costiera – Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Agrigento, diretta dal Dott. Luigi PATRONAGGIO, ha portato a termine un’importante attività di contrasto all’illegalità in materia ambientale che ha avuto come risultato l’individuazione di 20 soggetti privati resisi responsabili di illeciti sia di valenza penale che amministrativa relativi all’abbandono incontrollato di rifiuti ed al sequestro di una vasta area demaniale marittima trasformata in una discarica a cielo aperto causando gravi inconvenienti di natura igienico-sanitaria, nonché al sequestro di 3 automezzi utilizzati per il trasporto illecito di rifiuti.

Il blitz per l’esecuzione degli atti di polizia giudiziaria relativi all’applicazione delle misure cautelari reali (sequestro preventivo di un’area di pubblico demanio marittimo di circa 16.000 metri quadrati e di 3 furgoni isotermici nella disponibilità di ditte dedite alla commercializzazione di prodotti ittici) è scattato nel pomeriggio del 26 febbraio u.s. ed ha visto impiegati 15 militari simultaneamente sui diversi obiettivi sparsi sul territorio della città empedoclina.

Nello specifico, l’operazione denominata “Kaos Calmo” (dal nome della località empedoclina oggetto di accertamenti) costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa scaturita nel settembre del 2018 e caratterizzata da una serie di controlli finalizzati al contrasto del fenomeno dei cosiddetti roghi tossici e dello smaltimento illegale di rifiuti, operato anche dai gestori di attività commerciali al fine di abbattere drasticamente ed in modo del tutto illegale i costi di gestione relativamente al corretto smaltimento dei rifiuti che avrebbero dovuto essere conferiti presso apposite discariche mediante ditte specializzate autorizzate allo scopo.

Le indagini condotte dai militari operanti, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Paola Vetro ha consentito, grazie all’utilizzo di attività tecniche, riscontri sul campo e controlli mirati, eseguiti anche mediante l’installazione di otto videocamere di sorveglianza, la compiuta identificazione di 6 soggetti deferiti all’A.G. per le ipotesi di violazione degli articoli 256 commi 1 e 2, 256-bis e 192 comma 1 del Testo Unico Ambientale, e 635 del Codice Penale, essendosi resi responsabili dello smaltimento illecito continuativo di rifiuti e per avere dato alle fiamme i rifiuti abbandonati nella discarica pubblica abusiva costituita da decine di tonnellate di rifiuti di vario genere classificati speciali pericolosi e non. Gli accertamenti compiuti hanno permesso di ricostruire l’intera filiera illegale dello smaltimento dei rifiuti speciali ed urbani, con la compiacenza dei dipendenti delle società stesse per il “disfacimento” delle più disparate tipologie di rifiuti, anche ingombranti, ivi trasportati.

Gli ulteriori 14 soggetti identificati si sono resi responsabili del deposito illecito di rifiuti solidi urbani in totale violazione dei regolamenti comunali inerenti la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dai cittadini, per i quali si procederà a notificare i relativi processi verbali di accertamento e contestazione di illecito amministrativo.

Dall’attività di polizia svolta, è emerso che l’abbandono illecito di rifiuti è avvenuto in modo talmente massivo tale da aver determinato il cambiamento dell’aspetto del suolo interessato. Infatti, è stata riscontrata la presenza di rifiuti domestici, compresi gli ingombranti (come materassi, divani rotti e mobilia varia, elettrodomestici fuori uso etc.), sia rifiuti speciali provenienti da attività commerciali e sfabricidi provenienti da piccoli lavori di manutenzione edile.

Tale problematica non è riconducibile esclusivamente ad una questione di educazione ambientale e senso civico di rispetto e tutela dell’ambiente da parte dei singoli cittadini privati, ma è sintomo dell’esistenza di vere e proprie attività illecite da parte di piccole imprese che non conferiscono in modo regolamentare, come nel caso in questione, liberandosi in modo “gratuito” di materiale utilizzato per la commercializzazione di prodotti ittici (cassette in polistirolo, imballaggi di cartone, cassette in plastica, scarti di pesce, etc..). Le aree dove avvengono tali fenomeni diventano in modo sistematico e continuativo ricettacolo di rifiuti trasformandosi in vere e proprie discariche abusive a cielo aperto, con notevole aggravio a carico della collettività in termini di salute pubblica, degrado ambientale e costi per la necessaria bonifica delle aree inquinate.

Sono in corso ulteriori attività tese ad avviare le procedure per la bonifica urgente dei luoghi interessati da tali discariche abusive, coinvolgendo sia le Amministrazioni proprietarie del sito e sia l’Amministrazione comunale per gli aspetti di competenza, ponendo a carico dei trasgressori il costo per l’intervento di rimozione e conferimento a discarica autorizzata dei rifiuti ad opera di ditte specializzate.

L’attività tecnico-investigativa condotta, ha consentito altresì di accertare che ulteriori 15 soggetti, regolarmente identificati, erano intenti ad assumere atteggiamenti osceni palesemente in contrasto ai principi di carattere etico-sociale ed attinenti a comportamenti che offendono il pubblico pudore.