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L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha presentato in conferenza il Piano straordinario di manutenzione delle strade provinciali, appena approvato dalla Giunta regionale. Si tratta di 102 milioni di euro per rimediare al disastro delle strade provinciali con cantieri da avviare entro il 2019. Nel dettaglio, 11 cantieri in provincia di Palermo, 8 sia nel Catanese che nell’Ennese, 9 sia nel Messinese che nel Trapanese, 4 nell’Agrigentino, 10 nel Nisseno, 6 nel Ragusano e 5 in provincia di Siracusa. L’assessore Falcone, tra l’altro, ha affermato: “Le ex Province non sono in condizione di prendersi cura delle strade interne. La Regione, dunque, prende il dossier in mano. Sostituiremo le ex Province negli interventi, visto che in molti casi non riescono a completare neanche la progettazione. Le prime opere potranno già partire entro 4-5 mesi. In termini occupazionali saranno creati circa mille posti di lavoro”.

Oggi alle ore 10,00 in Prefettura di Agrigento le OO.SS. di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno incontrato Sua Eccellenza il Prefetto dott. Dario Caputo per rappresentare le ragioni dello sciopero generale dei lavoratori delle costruzioni.

Lo sciopero generale dei lavoratori delle costruzioni: cemento, edilizia, lapidei, laterizi e legno avrà un concentramento a Roma con la manifestazione nazionale alle ore 9,30 a Piazza Del Popolo cui parteciperanno 55 lavoratori agrigentini in rappresentanza di tutti i settori.

Le parole d’ordine sono il Lavoro, gli Investimenti, la Ripresa e il Futuro per rilanciare il settore ed il Paese.

Nel prospettare, al Prefetto, le motivazioni di questa manifestazione le OO.SS. di categoria hanno esposto la drammatica crisi che sta investendo il settore nella nostra provincia dal 2008 ad oggi.

Nel nostro Territorio tra il 2008 e il 2018 si è persa  circa il 65% della forza lavoro attiva in edilizia; il numero delle imprese del settore delle costruzioni sono diminuite di circa il 55%; la produzione di cemento ha avuto un crollo; quella dei lapidei è in grave crisi; i laterizi ed il legno hanno vissuto un vero e proprio taracollo.

Carenza di investimenti pubblici e mancanza di significativi interventi del privato rendono questa provincia vulnerabile dal punto di vista economico e sociale.

Il Prefetto dopo avere ascoltato e valutato la documentazione consegnata dalle OO.SS. di categoria Fillea, Filca e Feneal ha proposto di affrontare tali questioni, subito dopo lo sciopero, in un incontro in sede Prefettizia allargando la discussione ad altre forze sociali ed istituzionali interessate.  

L’operazione Antimafia condotta brillantemente della Direzione Antimafia di Agrigento sottolinea ancora una volta la cruenta presenza della consorteria Mafiosa in Sicilia e nell’hinterland Agrigentino. A sottolineare l’importanza dell’operazione di Polizia Giudiziaria della DIA Agrigentina interviene Antonino Alletto, segretario generale nazionale di MP, che ribadisce l’importanza della lotta alla criminalità nel contesto sociale di una regione fin troppo martoriata, Siciliana in generale e nella provincia di Agrigento in particolare. Ed è proprio per questo motivo che il Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti continua ad esortare il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, affinché Agrigento venga correttamente attenzionata per le numerose problematiche ad essa associata, con l’invio di uomini e mezzi – ribadisce Alletto – riteniamo che Agrigento dovrebbe godere di una corsia preferenziale, per evitare recrudescenze che in passato hanno ferito mortalmente questo territorio. I cinque Commissariati di Pubblica Sicurezza sono al collasso e per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica il personale deve impegnarsi oltremodo . Auspichiamo affinché al personale della DIA, dal dirigente agli Uomini e alle Donne che hanno svolto le indagini venga riconosciuto il giusto l’elevato valore dell’operazione con la concessione dei connessi premi ministeriali,quale incentivo all’attività encomiabile svolta nell’interesse dell’intero paese.
Il nostro Capo della Polizia nella sua recentissima visita ad Agrigento ha sottolineato che <<lo Stato vince sempre ma la guerra non è finita>> e lo ha fatto presso il “Giardino dei giusti”, nella Valle dei Templi, accanto agli ulivi dedicati ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, dove sono state collocate due targhe con i nomi di Antonio, Rocco e Vito, Claudio, Emanuela, Agostino e Walter: gli agenti delle scorte dei due magistrati morti a Capaci e in via D’Amelio a Palermo. “ ricordando il sacrificio dei servitori dello Stato, Noi del Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti rilanciamo sollecitando una maggiore attenzione per le forze dell’ordine della provincia di Agrigento affinché in futuro vi siamo meno vittime da ricordare e più mafiosi da processare.

La Confcommercio della Provincia di Agrigento esprime le proprie Congratulazioni ai Carabinieri di Agrigento ed alla DIA, coordinati dal vicequestore Roberto Cilona per la recente brillante operazione denominta “Kerkent”, che grazie al prezioso lavoro di indagine, svolta il più delle volte nell’ombra, hanno dimostrando competenza e professionalità, senza clamori, assicurando alla giustizia soggetti probabili protagonisti di atti criminosi, riportando un clima di sicurezza nel nostro territorio, attraverso il ripristino della legalità, in una provincia in cui operano imprenditori di diversi settori, che credono nel cambiamento e nello sviluppo economico.

“Ci auguriamo che l’operazione sia da stimolo agli imprenditori affinché possano, investire su un territorio dove vige il controllo della legalità, e soprattutto che questa operazione faccia in modo che si instauri un ulteriore rapporto collaborativo tra i cittadini e le istituzioni, sensibilizzando tutti ad abbattere un ipotetico muro di omertà, agendo da sentinelle, attraverso le dovute segnalazioni alle forze dell’ordine, che sicuramente rappresenterebbero un contributo prezioso per il mantenimento della legalità, con l’obiettivo di migliorare il livello di sicurezza e la qualità della vita nel nostro territorio, che possa diventare stimolo di nuovi investimenti in una zona ad alta vocazione turistica”. Cosi Francesco Picarella, presidente Confcommercio.

 

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la giudice Luisa Turco ha accolto ed ha ratificato la proposta di patteggiamento della condanna ad 1 anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa, a carico di G R, sono le iniziali del nome, 33 anni, imputato di maltrattamenti, lesioni aggravate e violazione di domicilio a danno dell’ex moglie, che lo ha denunciato raccontando di essere stata costretta a subire ripetute offese, percosse e umiliazioni anche in presenza del figlio. G R è difeso dall’avvocato Gianfranco Pilato.

Dopo innumerevoli solleciti da parte dell’associazione ambientalista MareAmico, la società Girgenti Acque interviene sul tubo fognario poggiato sulla spiaggia di Mare Nostrum, nei pressi della villetta Pertini, a San Leone, in balia delle onde e a rischio di inquinamento. Il tubo è stato sostituito e interrato: una soluzione che MareAmico non ritiene esaustiva “allorchè – spiega – sarebbe stato più opportuno trasferire e sotterrare il tubo nella strada soprastante alla spiaggia, ma, purtroppo, l’Ati ha bocciato il progetto”.

L’amministrazione comunale informa che i prossimi 8 – 13 – 15 – 19 – 22 – 27 e 29 marzo, tramite il comando della polizia locale, è stato predisposto un servizio di controllo con “street car” mirato ad arginare la sosta selvaggia e accertare le auto prive di copertura assicurativa e non revisionate. Ecco l’elenco delle vie interessate:

  CENTRO CITTA’:via Orfane,Barone,Palma,piazza Pirandello,Vittorio Emanuele,Rosselli,via ragazzi del 99,Madonna delle Rocche,Cimarra,Regione Siciliana,Mattarella,Mazzini,viale della Vittoria, via Duse,Papa Luciani,Cicerone,San Vito,Picone,Minerva,De Gasperi,Imera,XXV Aprile, piazza Moro, via Atenea,Pirandello,San Francesco, Formica,Empedocle,traversa Ortolani,piazza Ravanusella, via Plebis Rea,Duomo, San Girolamo,Matteotti,Bac Bac,Amendola,Acrone,Esseneto,Sturzo,Callicratide, Dante,Manzoni,Caruso Lanza,Monti,Rapisardi,degli Svevi,Solferino,Graceffo, Crispi,Demetra,panoramica dei Templi,viadotto Morandi e tutte le strade che intersecano le predette vie. QUARTIERI PERIFERICI:Ospedale “San Giovanni di Dio, piazzale e strade interne. VILLAGGIO MOSE’ – SAN LEONE:via Leonardo Sciascia,dei Fiumi,Sirio, viale Cannatello, via Magellano, viale delle Dune,dei Pini,Viareggio, via Maddalusa, viale Falcone – Borsellino, dei Giardini e tutte le strade che intersecano le predette vie. MONSERRATO – VILLASETA:via Bonfiglio,Mongitore,Efebo,caduti di Marzabotto,della Concordia,Zunica, Lipari,viale Monserrato, via fra’Simone da Lentini e tutte le strade che intersecano le predette vie. FONTANELLE:viale Sicilia, via Accursio Miraglia, via Di Giovanni, via Pona e tutte le strade che intersecano le predette vie. MONTAPERTO:via Rosario,Gorizia,San Giuseppe,Roma e tutte le strade che intersecano le predette vie. GIARDINA GALLOTTI:via Belvedere,Napoli,Messina e tutte le strade che intersecano le predette vie. 

Hanno aspettato l’orario di apertura, poco prima delle 7, per fare irruzione all’interno del distributore di carburanti Nuara lungo la strada statale 189 e mettere a segno una rapina. 

Sono arrivati a bordo di un’auto: erano in tre, tutti incappucciati e ben due di loro armati di pistola. 

Sotto le minacce delle pistole hanno intimato al benzinaio di consegnare l’incasso riuscendo a guadagnarsi una via di fuga poco dopo. Nonostante l’immediato allarme con posti di blocco predisposti da polizia e carabinieri i tre malviventi sono riusciti a scappare ma adesso sulle loro tracce ci sono gli agenti della Squadra Mobile di di Agrigento. 

Importante sarà ricostruire quanto accaduto sentendo il benzinaio e vedendo le immagini delle telecamere. Ancora da quantificare il bottino.

 

L’operazione Kerkent, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, ha permesso di disarticolare un’associazione a delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato.

Fra gli arrestati anche il capo del gruppo ultras della Juventus “Quei Bravi ragazzi, ossia Andrea Puntorno, tra i 32 arrestati nel contesto dell’operazione “Kerkent” eseguita stanotte dal personale della Dia di Agrigento e dai carabinieri. Questi gli altri uomini raggiunti da misura cautelare che rivela ed anzi rafforza il legame tra le cosche mafiose agrigentine e le ndrine calabresi con riferimento al traffico di droga. E’ accusato di avere fornito all’associazione diretta da Antonio Massimino, della quale non ha fatto parte, un contributo concreto e causalmente idoneo a provocarne il rafforzamento mettendo gli esponenti di detta associazione in contatto con soggetti vicini alla ‘ndranghera calabrese in grado di fornire con continuità sostanze stupefacenti di varia natura

Ecco le persone raggiunte dalla misura cautelare: James Burgio, 25 anni di Porto Empedocle, inteso “Jenny”; Salvatore Capraro, di Villaseta (Agrigento) 19 anni; inteso “Ascella”; Angelo Cardella, 43 anni di Porto Empedocle; Marco Davide Clemente, 25 anni di Palermo inteso “Persicheddra”; Fabio Contino, 20 anni di Agrigento;  Sergio Cusumano,56 anni di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni di Agrigento; Francesco Di Stefano, 43 anni di Porto Empedocle, detto “Francois”; Daniele Giallanza, 47 anni di  Palermo inteso “Franco”;

Eugenio Gibilaro, 45 anni di Agrigento; Angelo Iacono Quarantino, 24 anni di Porto Empedocle; Pietro La Cara, 42 anni di Palermo,  inteso “Pilota’ o “Corriere”; Domenico La Vardera, 38 anni,   inteso “Mimmo”; Francesco Luparello, 45 anni di Realmonte; Domenico Mandaradoni, 31 anni di Tropea e residente a Francica; Antonio Massimino, 51 anni diAgrigento;  Gerlando Massimino, 31 anni di Agrigento; Saverio Matranga, 41 anni di Palermo; Antonio Messina, 61 anni di Agrigento inteso “Zio Peppe”; Giuseppe Messina, 38 anni di Agrigento; Messina Valentino, 56 anni di Porto Empedocle; Liborio Militello, 58 anni di Agrigento; Gregorio Niglia, nato Tropea e residente a Briatico, 36 anni; Andrea Puntorno, 42 anni di Agrigento; Calogero Rizzo, 49 anni di Raffadali; Francesco Romano, 33 anni nato a Vibo Valentia e residente a Briatico; Vincenzo Sanzo, 37 anni di Agrigento, inteso “Vicè ovu’; Attilio Sciabica, 31 anni di Agrigento; Luca Siracusa, 43 anni di Agrigento; Giuseppe Tornabene, 36 anni di Agrigento  inteso “Peppi lapa’; Calogero Trupia, 34 anni di Agrigento inteso “Cuccu” e  Francesco Vetrano, 34 anni di  Agrigento, inteso “nivuru.

I carabinieri hanno arrestato i due fiancheggiatori (posti ai domiciliari) del boss di Agrigento Antonio Massimino. Si tratta di Gabriele Miccichè, 28 enne di Agrigento, ritenuto braccio operativo del boss Massimino e Salvatore Ganci, 45 enne del luogo, commerciante di autovetture.

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I Segretari Generali di CGIL CISL UIL Agrigento (Raso, Saia ed Acquisto) insieme ai Segretari delle Categorie  FILCTEM CGIL FEMCA CISL UILTEC UIL (Munda, Piraino, Manganella) e FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL (Cipolla, Sessa, Sammartino), hanno incontrato stamattina il Prefetto di Agrigento sul futuro del Sistema Idrico Integrato.

Le Organizzazioni Sindacali hanno espresso la loro preoccupazione perché, fino ad ora, nel dibattito sulla gestione del servizio idrico integrato, non ha fatto ingresso la “questione lavoro” con tutte le sue implicazioni ed urgenze.

Per le OO.SS. l’ATI deve dotarsi di un nuovo “piano d’ambito” e la nuova Società di gestione (qualunque sia la soluzione che i Sindaci sceglieranno) un nuovo “piano industriale” che parta dall’esigenza di non diminuire i livelli occupazionali fin qui raggiunti dall’insieme dei Lavoratori che hanno lavorato alle dipendenze del S.I.I. (sia pure sotto varie denominazioni societarie); in questo ambito vanno ricompresi i recenti licenziamenti e quanti sono prossimi allo scadere del contratto con Hydortecne Srl.

Questo patrimonio di professionalità e competenza va tutelato e trasferito nella nuova gestione.

Nel corso dell’incontro sono emerse le problematicità complessive che incontra la gestione commissariale della Società Girgenti Acque Spa su cui ovviamente è viva l’attenzione della Prefettura e del Sindacato, alcune delle quali rimandano all’irrisolta questione del rapporto con la gestione di Sicilia Acque.

Il Sindacato ha chiesto al Prefetto di farsi carico delle questioni poste e di indire un nuovo incontra allargato alle presenze di ATI e gestione commissariale per affrontare le questioni presenti e future del servizio.