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Una vasta operazione antidroga è stata condotta dai carabinieri a Marsala contro tre gruppi di spacciatori, in concorrenza tra loro, ciascuno guidato da una donna.

Nel blitz sono stati impiegati carabinieri della locale compagnia, dello squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia, del nucleo cinofili di Palermo Villagrazia e del 12^ reggimento carabinieri Sicilia.

L’ordinanza cautelare, emessa dal gip di Marsala su richiesta della procura, riguarda complessivamente 14 indagati (11 in carcere, 2 divieti di dimora nel comune di Marsala e un obbligo di dimora), accusati, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (crack, eroina e cocaina), estorsione, riciclaggio di denaro e lesioni personali. Le indagini si sono concentrate nella piazza di spaccio nel quartiere popolare di “Sappusi”, alla via Virgilio. Secondo gli inquirenti, anche una giovane morta per overdose ad ottobre 2021 (cui è seguito il suicidio del compagno), si sarebbe rifornita in passato in quella “piazza di spaccio”.

(ANSA)

Dopo 635 giorni il Superenalotto segna il record della sua storia assegnando il montepremi più alto di sempre e, attualmente, anche di tutte le lotterie mondiali. Trecentosettantuno milioni di euro vinti con la combinazione  1-38-47-52-56-66 L’estrazione ha regalato 371.133.424,51 euro a 90 fortunati giocatori che hanno scommesso 5 euro ciascuno su un sistema attraverso la bacheca Sisal.
La maggior parte delle quote è stata venduta in Campania, ma tutta Italia è protagonista. Ogni quota vale poco più di 4 milioni di euro.
In Sicilia, i fortunati sono nove. 3 quote vendute nel Bar Bevuto di Carmelino Catalano Termini Imerese; 1 quota nel Tabacchi Battaglia Ragusa; 1 quota Bar Maracanà Messina; 1 quota  Tabacchi Via Gaetano La Loggia Palermo; 1 quota Tabacchi Randazzo Marineo; 1 quota
Tabacchi Viale Berlinguer Sommatino; 1 quota Tabacchi Corso Vittorio Emanuele Villabate

A Sciacca, in contrada Santa Maria, ignoti malviventi hanno rubato all’interno di un ex stabilimento ittico conserviero cavi di rame della linea elettrica di collegamento dal contatore alla sala motori, e tubi in rame degli impianti di refrigerazione delle celle frigorifere, dei quadri e dell’impianto elettrico. I danni ammontano a circa 150 mila, non coperti da assicurazione. Lo stabilimento è sotto sequestro disposto dalla Sezione fallimentare del tribunale di Sciacca. Il custode fallimentare, di 59 anni, ha sporto denuncia ai Carabinieri. Indagini in corso.

I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, diretti da Giovanni Minardi, a termine delle indagini che si sono avvalse anche di video, hanno denunciato due uomini di 25 e 22 anni, indagati di avere partecipato la notte di Natale, in piazza San Francesco, nel centro storico della città, ad una maxi rissa anche a colpi di sedia. I giovanotti hanno anche devastato gli arredi di un locale. Poi sono scappati. Le indagini proseguono per identificare gli altri responsabili.

In particolare, il governatore si è soffermato sulla spesa dei fondi europei e sull’intenzione di utilizzarli per grandi progetti strategici per l’Isola, ma anche sull’ipotesi di reintroduzione dell’elezione diretta per le Province, sulle iniziative messe in campo per combattere il “caro-voli” e sulle condizioni delle infrastrutture viarie in Sicilia.
«Ho portato al presidente Mattarella – sottolinea Schifani – il saluto del popolo siciliano che gli riconosce grande equilibrio, saggezza e profondo senso dello Stato nell’interesse esclusivo del Paese e di tutti i cittadini. Ho riscontrato grande attenzione ai problemi dell’Isola e sono certo che Mattarella non farà mancare il suo aiuto per la loro risoluzione».

La conferma istituzionale arriva direttamente dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento: da lunedì prossimo, 20 febbraio, sia il pronto soccorso del presidio ospedaliero “Fratelli Parlapiano” di Ribera che il reparto di medicina saranno riconvertiti da servizi destinati alla gestione dei casi covid a quelli di tipo “generalista” e senza restrizioni.

Il commissario straordinario ASP, Mario Zappia, ha voluto dare riscontro alla notizia già circolata sugli organi d’informazione: “A seguito del calo dei casi da covid abbiamo richiesto sin dallo scorso mese di novembre all’Assessorato regionale alla Salute la possibilità di riconvertire il servizio ottenendo adesso il via libera. Questa scelta è dettata dal fatto che il pronto soccorso ‘covid’ di Ribera ha lavorato in maniera significativa sino ai primi sette-otto mesi del 2022 per poi ridurre l’attività a partire da agosto-settembre in conseguenza della drastica riduzione dei casi trattati”.

“Per questo motivo-aggiunge Zappia-, nell’ottica della razionalizzazione degli organici e per offrire una migliore risposta ai bisogni della collettività, abbiamo ritenuto, dopo una costante ed attenta valutazione dei dati, di utilizzare al meglio il personale di Ribera attualmente alle prese con pochissimi casi di “pronto soccorso covid” chiedendo la riconversione”.

Con la conversione di cui parla Zappia, l’intento è quello di “sgravare il vicino pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca e servire al meglio tutti i comuni che gravitano attorno a Ribera. Stesso discorso vale anche per il reparto di Medicina covid del “Fratelli Parlapiano” dove oggi sono presenti pochissimi casi in rapporto alla consistenza del personale impiegato”.

C’è un però. Zappia dichiara che “nella malaugurata ipotesi in cui i casi covid possano risalire, non avremo difficoltà a rimodulare questa organizzazione sia dal punto di vista logistico che funzionale. A un mese dalla riconversione – conclude il commissario Zappia – la direzione strategica procederà ad testare l’andamento delle scelte compiute eseguendo un controllo sulla piena funzionalità della struttura riberese”.

È inaccettabile che a causa dei gravi disservizi delle Autolinee che gestiscono le corse scolastiche gli studenti di Palma di Montechiaro che frequentano gli istituti siti ad Agrigento e nella zona di Calcarelle, di Aragona e di Licata siano costretti a subire forti limitazioni alla propria istruzione – dichiara Mario Castronovo segretario PD Palma di Montechiaro e componente della direzione regionale.

Come segnalano diversi genitori, gli autobus sono stracolmi, le corse in super ritardo, gli studenti spesso restano a piedi alle fermate e vengono recuperati, quando possibile, in extremis dai genitori arrivando a scuola ormai a lezioni iniziate.

I disservizi riguardano anche le corse di rientro pomeridiane, anch’esse in ritardo, creano un ulteriore disagio per gli studenti che si ritrovano costretti ad attendere per ore e per i genitori che ancora una volta si ritrovano a doversi spostare per permettere il rientro a casa dei propri figli.

Nel pomeriggio i pullman sono stati soppressi lasciandone solo uno alle 14.30 ed uno alle 18.30. Invivibile la situazione per la situazione studentesca, Le conseguenze giornalmente sono pesanti: entrate in ritardo degli studenti, segnalazione di assenza che devono essere giustificate, assenza nelle prime ore di scuola quando vengono svolti test e interrogazioni, giustificazione al lavoro di genitori con scalo di ore di permessi e segnalazioni all’ufficio dipendenti.

Non è più tollerabile – dichiara Castronovo –  che gli studenti di Palma di Montechiaro, solo perché pendolari, siano penalizzati fortemente durante il loro percorso formativo per via dell’ennesimo disservizio pubblico. Bisogna intervenire con urgenza per garantire il diritto allo studio.

Proprio per queste ragioni abbiamo investito della problematica anche il gruppo Parlamentare del PD all’Assemblea Regionale, che con prima firma del presidente del gruppo On. Michele Catanzaro (che ringraziamo per l’interessamento mostrato), ha presentato un’interrogazione parlamentare urgente al governo regionale, all’Assessore regionale delle infrastrutture e della mobilità per sapere quali azioni urgenti questo Governo intenda intraprendere ai fini della risoluzione delle criticità legate al servizio di trasporto pubblico locale fornito da S.A.L. Autolinee sulla tratte interessate.

La Regione Siciliana ingaggia una nuova compagnia aerea contro il cartello già segnalato all’Antitrust che costringe i siciliani a costi di trasporto esorbitanti. I dettagli.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, fin dall’inizio del suo mandato ha posto il tema del “caro – voli” nell’agenda politica del suo governo. Ebbene: una nuova compagnia aerea collegherà la Sicilia con alcuni dei principali aeroporti italiani. Il vettore che avvierà i collegamenti tra poche settimane è AeroItalia, una compagnia italiana a capitale interamente privato diretta dall’amministratore delegato Gaetano Francesco Intrieri. E Schifani spiega: “Interrompiamo il duopolio che porta, in alcuni periodi dell’anno, all’aumento spropositato dei costi dei voli da e verso la Sicilia. Abbiamo lavorato in silenzio nell’esclusivo interesse dei nostri concittadini e adesso c’è una parziale ma significativa soluzione. Speriamo che altri vettori possano seguire l’esempio di AeroItalia. Inoltre, a giorni, integreremo il nostro esposto all’Antitrust presentato a dicembre perché abbiamo già contezza che in occasione della prossima Pasqua i prezzi stanno aumentando vertiginosamente, e un eventuale patto illegittimo di cartello tra le compagnie che attualmente operano va fermato. Mi auguro che la novità porti i vettori attuali a prendere atto che la situazione è cambiata. E in ogni caso noi vigileremo” – conclude. I nuovi collegamenti riguardano le tratte Catania – Milano – Catania dal 27 marzo, poi Palermo – Roma – Palermo dal primo giugno, Catania – Roma – Catania dal primo ottobre, Catania – Forlì – Catania dal 31 marzo, Trapani – Forlì dal 15 giugno, e Lampedusa – Bergamo dal 3 giugno. In particolare, per i collegamenti con Roma sono previsti 6 voli giornalieri (3 da Palermo e 3 da Catania) all’andata e altrettanti al ritorno, dal lunedì alla domenica. E l’amministratore di AeroItalia, Intrieri, aggiunge: “Dopo diverse interlocuzioni con il presidente Schifani, abbiamo accettato di buon grado e con grande entusiasmo di estendere il nostro network in Sicilia. Siamo consci che la sfida è di notevole portata, considerando il livello di concorrenza con cui ci dovremo confrontare, sia nei collegamenti verso Roma che verso Milano. Allo stesso tempo confidiamo che, a fronte di un servizio affidabile ed efficiente, i passeggeri ci scelgano rispetto alle tante, forse troppe, compagnie straniere che, da qualche anno a questa parte, ormai dominano il mercato dei collegamenti verso la Sicilia”. Entusiasta è anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: Abbiamo salutato con particolare favore questa iniziativa perché il ‘caro – voli’ continua a incidere negativamente sui flussi turistici diretti a Palermo che però, nonostante la crisi economica degli ultimi anni, continuano a crescere segnando buoni margini di miglioramento. La nuova governance dell’aeroporto di Palermo, che sarà resa operativa a breve, guarderà certamente con particolare attenzione all’integrazione operativa e funzionale con gli altri aeroporti della Sicilia occidentale che saranno trattati da Aeroitalia”.