A conclusione del processo, con rito abbreviato, il GUP ha condannato per “traffico di cittadinanza” Cleber Zanatta, 44 anni, residente a Cassibile, Diego Zanatta, 30 anni, fratello di Cleber, anch’egli residente a Cassibile, Sabrina Dos Santos, 33 anni, moglie di Cleber Zanatta, residente a Cassibile, Antonio Mameli, 67 anni, responsabile Ufficio anagrafe del Comune di Augusta, Angelo Zappulla, 65 anni, responsabile Stato Civile del Comune di Floridia, Carmelo Lo Giudice, 63 anni, impiegato dell’Ufficio Stato Civile del Comune di Floridia.
L’attività investigativa del commissariato di Augusta, coordinata dal sostituto procuratore Tommaso Pagano, era iniziata nell’Aprile del 2016, con il riscontro di un flusso alquanto “anomalo” di cittadini brasiliani, che entrati in Italia in esenzione del visto per soggiorni di breve durata, così come previsto dalla relativa disciplina comunitaria, ottenevano in breve tempo il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, per poi richiedere il rilascio del passaporto. Altro fattore “anomalo” era che tutto l’iter burocratico era gestito dall’agenzia disbrigo pratiche di Cleber Zanatta titolare della stessa, con sede a Siracusa.
La tempistica nel concedere i documenti per la cittadinanza, che richiedono una complessa attività amministrativa con verifiche sulla veridicità della documentazione presentata dalla straniero e la mancanza delle contro-verifiche nello Stato di origine dello stesso, sono stati gli elementi che hanno fatto insospettire gli agenti investigative ed avviare così, degli accertamenti.
Il Giudice per l’udienza preliminare ha riconosciuto colpevoli di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e corruzione Cleber Zanatta condannandolo a 6 anni e 8 mesi di reclusione e una multa di 30 mila euro; alla moglie, Sabrina Dos Santos 3 anni e 4 mesi di reclusione e la multa di 16 mila euro; a Diego Zanatta, fratello di Cleber, 4 anni di reclusione e la multa di 20 mila euro; ad Antonio Mameli 4 anni e 8 mesi di reclusione e la multa di diecimila euro; ad Angelo Zappulla 4 anni di reclusione e a Carmelo Lo Giudice la pena di 3 anni di reclusione (questi ultimi ritenuti responsabili solo per corruzione).
