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CGIL e FILLEA Agrigento condividono l’appello del Presidente SMAP  Giovanni Panepinto a  tutela degli interessi economici dei cittadini del territorio dell’Area Magazzolo Platani e parteciperanno all’ incontro il prossimo 25 gennaio 2019 alle ore 17 nell’aula consiliare del Comune di Lercara Friddi, per stilare un appello all’Anas e al Governo Nazionale e Regionale per restituire alla normalità il transito sulla Palermo Agrigento e ripristinare i diritti dei cittadini dei comuni interessati.

Noi ci auguriamo, ovviamente, – scrivono Raso e Baglio – che i problemi in capo all’Impresa che ha in appalto i lavori, ovvero la CMC, ammessa al concordato preventivo, si possano risolvere in fretta, ma nessuno può immaginare di lasciare, in ogni caso, tutto così e lasciare (chissà per quanto tempo!) nella disperazione un intero territorio.

Occorre completare i lavori, avere certezze sui tempi ed evitare le condizioni di disagio estremo in cui sono stati tenuti operatori economici e utenti.

Occorre, altresì, lavorare – concludono RASO e BAGLIO –  affinché possano iniziare i lavori sul versante agrigentino, facendo tesoro degli errori compiuti e per assicurare, alla fine degli stessi, un collegamento degno di questo nome tra Agrigento ed il Capoluogo e garantendo a tutta l’economia di questa parte di provincia di avere tempi accettabili di percorrenza”.

Manca poco per rivedere live in Sicilia Malika Ayane. Il suo nuovo tour va avanti senza soste, toccando i teatri più importanti d’Italia.  Malika Ayane sarà in Sicilia il 23 gennaio al Teatro Metropolitan di Catania ed il 24 gennaio al Teatro Golden di Palermo, per due date organizzate da Show Biz. Così come l’album “Domino” è nato come un proseguo di ”Naif”, anche il “Domino Tour” riparte da un esperimento già iniziato nel Naif Tour e nel Naif Club Tour: Malika Ayane presenterà gli stessi brani in modi completamente diversi, mescolando elementi di arrangiamento e andando verso strade apparentemente diversissime eppure fatte della stessa anima. I concerti nei teatri saranno caratterizzati da suoni morbidi e pieni, con una ricerca di sonorità finalizzata ad avvicinare i brani di repertorio a quelli inediti; sul palcoscenico Malika sarà accompagnata da: Daniele Di Gregorio alla marimba, Carlo Gaudiello al piano, Marco Mariniello al basso, Nico Lippolis alla batteria e Jacopo Bertacco alla chitarra. I live nei club saranno caratterizzati dagli stessi brani ma riportati allo scheletro, con una concezione più ruvida ed essenziale; sul palco,  in questa versione, la cantautrice milanese al synth, Jacopo Bertacco alla chitarra, Nico Lippolis alla batteria.
“Domino” è il quinto progetto discografico di Malika Ayane e rappresenta il grande ritorno sulle scene della cantautrice milanese dopo tre anni di assenza, durante i quali ha lavorato alla produzione del disco insieme ad Axel Reinemer e Stefan Leisering al Jazzanova Recording Studio di Berlino.
“Domino” è stato elaborato e scritto tra Milano, Londra e Parigi, con la collaborazione di importanti autori internazionali già al suo fianco nell’album “NAIF”.
Dieci canzoni scritte da Malika nell’arco di due lunghi e intensi anni di lavoro trascorsi a guardarsi dentro e intorno, alla ricerca di punti di vista sempre nuovi e diversi per offrire al mondo le sue emozioni in parole e musica. Pezzi di sé. “Domino” rappresenta una delle sue produzioni più mature: come il gioco del Domino anche qui siamo di fronte a una serie di pezzi che danno la possibilità di essere mescolati e ordinati in modo ogni volta diverso, così come il risultato che ne deriva. Non sono solo pezzi di Malika, ma pezzi nei quali tutti possiamo ritrovarci, #pezzidinoi. A Catania sono previste due tipologie di biglietti: poltronissima € 46,00 e poltrona € 36,50. A Palermo  posto unico € 46,00.

E’ di poche ore la notizia di nuove autorizzazioni per la ricerca del petrolio nel mar Ionio. “Gli stessi Cinquestelle che per anni ci hanno regalato slogan e manifestazioni a tutela del nostro mare e dell’ambiente, oggi , al Governo, autorizzano le trivellazioni nello Ionio” dichiara l’On. Pullara.

Il Ministro Sergio Costa, dopo la bufera e la rivolta degli autoctoni, ha negato di aver firmato il via all’entrata dei colossi petroliferi, rimbalzando la responsabilità sul vecchio Governo. “Oggi, sarebbe giusto che la Lega prendesse posizione (in considerazione del fatto che non esiste solo il problema migranti) e  i Cinquestelle rispondessero del tradimento perpetrato nei confronti dei loro stessi elettori e di chi ha risposto fiducia, ancora, in un Movimento che si rivela ancora una volta propagandistico e basta. Ricordo a vita gli slogan di pancia del tipo “il mare non si tocca” e le bandierine gialle nelle piazze. Mi chiedo cosa pensano i pentastellati agrigentini e locali del rimbalzo di competenze di Di Maio” continua Pullara.

”Contro le trivellazioni in mare occorre agire, mi chiedo cosa intenda fare Cancelleri, o i nuovi paladini al suo seguito che sulla vergogna ionica non hanno ancora detto una parola. Cosa dobbiamo aspettarci noi siciliani per il nostro Mediterraneo? Stessa sorte?

La ricerca nello Ionio autorizza l’uso dell’air gun, le bombe d’aria e sonore, che provocano danni ai fondali e alla fauna ittica. Puglia e Basilicata insorgono, ed il Governatore Emiliano accusa Di Maio di aver acconsentito a 3 nuove autorizzazioni di ricerca petrolifera, pubblicate sul BUIG  (bollettino degli idrocarburi), tradendo, di fatto, le promesse fatte quando gli stessi grillini non erano ancora al Governo e quando millantavano di essere contro i colossi del petrolio, a difesa del mare.

Sono fortemente preoccupato” -conclude Pullara- “per la situazione che si prospetta per il futuro delle nostre acque. Il 12 gennaio a Licata si manifesterà contro le trivellazioni nel nostro mare. Mi aspetto la discesa in campo dei soliti modelli da sfilata, buoni ai grandi show e ignavi, distruttivi e non risolutivi per i veri problemi che coinvolgono il territorio. Io sarò ancora con la gente, anche dietro le quinte, poco importa. Senza bandiere e senza slogan, ma con la forza di un’idea coerente che porto con me da decenni: “U mari un si spurtusa”.

Continua a Canicattì e Camastra, la distribuzione dei mastelli per la raccolta differenziata che prenderà ufficialmente il via il prossimo mese di febbraio. A Canicattì, sono aperti tutti i giorni, gli  sportelli del centro culturale “San Domenico di Canicattì,  dove vengono consegnati oltre ai mastelli, anche i materiale informativo predisposto dai Comuni di Canicattì e Camastra e dalle imprese Sea, Iseda ed Ecoin che hanno in appalto, per 7 anni, il servizio. Intanto, i cittadini possono cominciare a prendere visione anche del calendario di conferimento per le utenze domestiche che prevede il lunedì, il mercoledì e il sabato l’organico, composto, fra l’altro, da scarti di cucina, avanti di cibo e frutta, fondi di caffè, cialde non plastificate, filtri da the, piccole potature di fiori. Il martedì e il venerdì saranno raccolti i mastelli gialli per plastica e metalli compreso l’alluminio mentre la carta e il cartone nel mastello blu, saranno raccolti il mercoledì. Per il vetro nel mastello verde scuro il giorno fissato è il sabato mentre per il secco residuo o indifferenziato, i cittadini potranno esporre il mastello grigio il giovedì. Discorso a parte per i pannolini per la cui raccolta sono stati fissati 4 giorni che sono il lunedì, il martedì il giovedì ed il venerdì. In questo specifico caso, si dovrà fare un’apposita richiesta al Comune o agli uffici dove si ritira il materiale per il porta a porta in modo da avere un preciso indirizzo e precise disposioni per questo genere di rifiuto.  Fino a quando non sarà terminata la distribuzione a tutte le utenze censite, i cittadini di Canicattì, potranno continuare a rivolgersi al personale specializzato presso il centro culturale “San Domenico” dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 14. Il calendario fissato per evitare lunghe code e tempi di attesa agli sportelli, prevede che gli utenti i cui cognomi iniziano le lettere A, B e C potranno andare fino a venerdì prossimo, 11 gennaio. Le lettere D, E, F e G da sabato 12 a sabato 19 gennaio. Le lettere H, I, J, K ed L saranno servite da lunedì 21 a sabato 26 gennaio, le lettere M, N, O e P da lunedì 28 a sabato 2 febbraio e le rimanenti lettere da  lunedì 4 a sabato 9 febbraio. Per il ritiro gratuito dei mastelli e di tutto il materiale informativo, sarà necessario avere con se la tessera sanitaria dell’intestatario della Tari anche in caso di delega.  A Camastra,  la distribuzione di tutto il materiale necessario per effettuare il porta a porta, continuerà fino a quando non saranno servite tutte le utenze domestiche. L’ufficio apposito, è stato allestito al Centro sociale di Corso Vittorio Veneto che rimarrà aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.30 ed il sabato dalle 8.30 alle 14. In questo caso, essendo la popolazione di Camastra inferiore per numero a quella di Canicattì, non è necessario attenersi a specifici turni. Sarà sufficiente recarsi al centro sociale negli orari fissati con la Tessera sanitaria

INARSIND AGRIGENTO, con il suo Presidente l’arch. Luca Cosentino, pur riconoscendo all’ Amministrazione del Comune di Agrigento il plauso di avere attivato lo sportello unico per l’edilizia, segnala la difficoltà dei professionisti ad interfacciarsi con gli altri Enti che , ciascuno per le proprie competenze, intervengono sull’iter istruttorio delle pratiche edilizie. Difatti gli Enti regionali ad esempio Genio Civile e Soprintendenza, così come l’ASP e  la Provincia, non si sono ancora dotati di un sistema tale da consentire di al SUE l’invio digitale delle pratiche, adottando ciascuno procedure differenti. Tale condizione fa sì che ci si debba interfacciare singolarmente con i diversi attori e soggetti, perdendo di fatto il senso dell’attivazione dello sportello unico, che dovrebbe configurarsi come unico referente. Il sindacato sollecita pertanto la risoluzione di tale problematica, non indifferente ai professionisti che ogni giorno si relazionano con la burocrazia, che con la volontà di diventare più semplice e moderna si fa sempre più farraginosa.

C’è un terzo indagato nella vicenda legata alla morte di Massimo Aliseo, 28enne operaio della Medical Gas Criogenici, morto in seguito allo scoppio di una bombola di ossigeno lo scorso 2 gennaio nell’azienda che si trova alla zona industriale di Agrigento.

Dopo l’amministratore della ditta ed una responsabile a finire iscritto nel registro degli indagati – con l’ipotesi di reato di omicidio colposo – è un collega di Massimo Aliseo

Intanto si è svolta ieri l’autopsia sul corpo del giovane operaio, divenuto padre per la seconda volta tre settimane prima del tragico incidente: a causare la morte di Aliseo – così emerge dall’esame svolto dal medico legale Sergio Cinque dell’Università di Palermo – è stato lo scoppio di una bombola di ossigeno che con alcuni residui metallici (non dunque il tappo che copriva la bombola) ha causato un gravissimo trauma cranico-facciale che è costata la vita all’operaio.

E’ probabile che già nelle prossime ore la salma di Massimo Aliseo venga dissequestrata e restituita ai familiari per i funerali.

Dopo le vacanze natalizie il rientro a scuola per molti studenti e insegnanti è stato abbastanza gelido.

Le caldaie, spente appunto per le vacanze, non state riattivati per tempo, e dunque giubbotti e borse d’acqua per gli studenti che hanno ritrovato le aule praticamente gelide.

Molte le segnalazioni che sono arrivate al Comune, e l’assessore alle scuole Nino Amato, ha rassicurato i genitori e quanti hanno lamentato del fatto che già da “domani salvo imprevisti gli impianti di riscaldamento saranno riattivati, e studenti e insegnanti potranno fare lezione regolarmente”.

A Favara, alcune classe del plesso scolastico San Domenico Savio hanno preferito fare lezione fuori nel cortile e scaldarsi con la luce del sole, mentre  altri invece hanno disertato le lezioni.

Ci preme da subito ringraziare l’Amministrazione del Comune di Agrigento la quale nell’incontro di oggi sulle tematiche attinenti la raccolta rifiuti nel territorio di Agrigento – Zona di FAVARA OVEST, ha voluto dare voce a tutti i residenti, sia quelli rappresentati dall’Avv. Giuseppe Fanara e dall’ex-consigliere Comunale di Favara Antonio Palumbo, oggi presenti in rappresentanza del comitato spontaneo, sia quelli iscritti alla nostra Associazione e rappresentati dall’Avv. Giuseppe Di Miceli.

Or bene, nell’incontro con l’Amministrazione Comunale di Agrigento in persona dell’Assessore al ramo dott. Nello Hamel e del Dirigente del settore Finanze, dott. Mantione, per la raccolta dei rifiuti a partire dal 2019, sono allo studio delle metodologie di raccolta che possano avviare il PORTA A PORTA anche nel territorio di Favara OVEST, che saranno definite entro il 28/02/2019 in modo che il servizio di raccolta possa partire nel migliore dei modi, già dal 01/03/2019, data quest’ultima di avvio definitivo del nuovo servizio di raccolta rifiuti recentemente bandito dalla SRR.

In merito la situazione afferente la doppia imposizione TIA/TARSU, richiesta dai Comuni di Agrigento e Favara, sembra che volga positivamente al termine. Farà da spartiacque il parere necessario da parte della SRR, su quale dei 2 Comuni sia gravato il costo del servizio di raccolta dal 2010 al 2018.

Su invito da parte del Sindaco di Agrigento, dott. Calogero Firetto, oggi presente solo per un saluto per impegni concomitanti, l’Assessore Hamel e il Dirigente Mantione, domani si recheranno presso la sede della SRR per definire la questione in modo alquanto celere.

Considerato il superiore incontro tra la SRR e il Comune di Agrigento le parti si sono aggiornate a breve tempo al fine di consentire alle amministrazioni di Agrigento e Favara di acquisire le relative attestazioni e porre fine alla questione.

Da oltre cinque anni Ance Catania porta avanti con forza l’azione di sensibilizzazione sul tema della prevenzione antisismica; da ben due anni il tavolo #CataniaSicura riunisce periodicamente i tecnici e gli specialisti che fanno parte della filiera edile per analizzare lo stato dell’arte, avanzare proposte, scuotere coscienze e diventare motore di meccanismi propositivi di prevenzione, «ma nonostante tutto – sottolinea il presidente Ance Giuseppe Piana –  fino ad oggi non siamo riusciti ad ottenere niente di concreto, neanche il più scontato e banale degli interventi: la riclassificazione del capoluogo etneo da zona sismica 2 a zona 1. L’ultima mappatura risale al 2003 e necessita di aggiornamento, frattanto le scosse avanzano e sprigionano energia, generando paura, danni, allarmismo, emergenze. Se l’epicentro del terremoto del 26 dicembre avesse colpito il centro storico di Catania, oggi di chi sarebbe la responsabilità di eventuali morti?».

L’amarezza nel constatare che la situazione rimane impantanata nell’immobilismo burocratico è generalizzata: stamattina attorno al tavolo convocato d’urgenza c’erano gli esperti dell’università, i rappresentanti di geologi, ingegneri, architetti, geometri, amministratori di condominio, assicurazioni, protezione civile, c’era la deputata regionale Gianina Cianco (M5s) – proponente di una mozione all’Ars finalizzata a modificare la categoria del rischio delle città della Sicilia Orientale – e l’assessore del comune di Acireale Carmelo Maria Grasso, che ha illustrato i disagi vissuti dai cittadini e le conseguenze causate dal sisma di Santo Stefano che «sì, ha causato dolore, sfollamenti, distruzione – continua Piana – ma fortunatamente non ha seminato morte».

La riflessione è comune: occorre intervenire sul costruito e il sisma bonus offre la possibilità di agire nella direzione della prevenzione, avviando quel lento processo di messa in sicurezza che deve assolutamente partire da questo presente incerto e rischioso.

«Lo strumento di zonizzazione che la Protezione Civile dovrebbe redigere entro i prossimi sei mesi, come appreso dalla stampa – continua Piana, a nome di tutti i presenti – è utile ma non basta. L’unico modo per ridurre il rischio sismico è quello di agire sul costruito: alcuni tra i più rilevanti incentivi fiscali concessi in questi anni – come il sismabonus per l’acquisto di alloggi antisismici derivanti da operazioni di demolizione e ricostruzione – sono infatti indirizzati solo alle aree classificate in zona sismica 1. Abbiamo toccato con mano il reale pericolo che incombe sulla nostra città, non possiamo più rimandare gli interventi di riqualificazione volti a salvaguardare il nostro patrimonio e le vite umane. Chiediamo un incontro urgente al presidente Musumeci e al direttore della Protezione Civile Calogero Foti per illustrare la nostra proposta».

Hanno partecipato al tavolo #CataniaSicura: il presidente Ance Catania Giuseppe Piana, il deputato regionale Gianina Ciancio; i consiglieri dell’Ordine regionale Geologi di Sicilia Mauro Corrao e Giovanna Pappalardo; l’assessore alle Politiche di pianificazione, Sviluppo del territorio, Edilizia privata e Rigenerazione Urbana del Comune di Acireale Carmelo Maria Grasso; il presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Alessandro Amaro; il Consigliere dell’ordine degli Ingegneri di Catania Giuseppe Marano; il dirigente del Dipartimento regionale della Protezione Civile Giovanni Spampinato; i prof. del Dicar (Università di Catania) Ivo Caliò, Santi Cascone e Paolo La Greca; il direttore di Confindustria Catania Giovanni Grasso; il Presidente del Collegio dei geometri Paolo Nicolosi, il presidente provinciale ANACI Salvatore Mammana e Iole Nicolai per la Deloitte.

Lo scorso 2 gennaio il videoclip “U Casucavallu” di Amedeo Fusco feat Dario Adamo è stato condiviso dagli amministratori di Jazz Lounge, una pagina di levatura internazionale con un vasto pubblico proveniente da tutto il mondo che si occupa di condividere musica dei grandi nomi dello swing, jazz, funk, soul, ecc…

Il videoclip si è quindi trovato tra mostri sacri come Ray Charles e i Blues Brother, Amy Winehouse, Aretha Franklin, Louis Armstrong e tanti altri.

Un richiamo internazionale che prosegue su una scia fortunata del disco “A vita mija”, dopo il successo della commovente “Oi Mà”e del trascinante motivetto “Ciucciu di natura”.

“A vita mija” è un disco nato quasi per gioco durante una serata in Calabria, mentre Fusco cantava una canzone della tradizione orale del suo paese “A ra pizzeria”, ha annunciato che questa avrebbe fatto parte del suo disco in uscita, pur sapendo che ciò non corrispondeva alla verità. Quella bugia gli ha dato la spinta per mettere in atto un progetto che già ronzava in testa all’autore calabrese sin dall’età di dodici anni, quando ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo della comunicazione facendo lo speaker radiofonico. Idea che è stata messa nel cassetto fino ai giorni nostri, nel frattempo Fusco si è dedicato al teatro, divenendo regista, autore e attore di teatro. Amedeo Fusco non è quindi un cantante, ma un comunicatore a tutto tondo.

Un disco eterogeneo che presenta i più disparati aspetti della vita, e quest’ultima canzone “U Casucavallu” Fusco parla dell’amicizia, del suo modo di intenderla che va aldilà di ogni aspetto negativo che a volte essa possa offrire. Come tutte le canzoni contenute in questo album è cantata in dialetto scalese, ossia di Scala Coeli, paese in provincia di Cosenza di cui è originario l’autore.

Durante questa estate è partito una tournée affiliata al disco e già sono pronte delle altre date in Italia e in Europa.

Non resta dunque che cercare su YouTube il videoclip che sta avendo cotanta risonanza.