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Come si ricordera’ la Giunta camerale presieduta da Vittorio Messina aveva revocato l’ incarico di segretario generale all’avv. Salvatore Palillo e quest’ultimo aveva adito il Giudice del Lavoro chiedendo di annullare il provvedimento di revoca. Nelle more del giudizio l’avvocato Palillo chiedeva il pensionamento anticipato per assistere il genitore affetto da handicap grave e veniva collocato in quiescenza; pertanto l’ente Camerale, tramite il proprio difensore avvocato Girolamo Rubino, chiedeva la declaratoria di cessazione della materia del contendere. Tuttavia il Tribunale di Agrigento accoglieva parzialmente il ricorso dell’Avvocato Palillo , ritenendo fondata la censura inerente la presunta tardivita’ del Provvedimento di revoca, avvenuto asseritamente oltre il termina di novanta giorni utili ai fini del cd. Spoyl sistem, e dichiarava il diritto del ricorrente a ricoprire la carica di segretario generale fino alla data di collocamento a riposo. Avverso la sentenza del tribunale proponeva appello l’ente camerale, sempre assistito dall’avvocato Girolamo Rubino, e la Corte di Appello di Palermo, riformando la sentenza di primo grado rigettava le domande avanzate dall’avvocato Palillo. Ma avverso la sentenza della Corte d’appello Di Palermo proponeva ricorso in Cassazione l’avvocato Salvatore Palillo; anche davanti la Corte di Cassazione si costituiva in giudizio l’ente camerale, sempre con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, chiedendo il rigetto del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del giudizio.  NElle more del giudizio davanti la Cassazione il difensore dell’avvocato Palillo avanzava una richiesta risarcitoria di due milioni di euro alla camera di commercio, per asseriti danni biologici,morali e d’immagine subiti dal suo assistito; ma l’ente camerale non prendeva in considerazione alcuna proposta transattiva. Da ultimo la Corte di Cassazione, condividendo le tesi dell’avvocato Rubino, ha respinto il ricorso dell’avvocato Palillo, condannando quest’ultimo anche al pagamento delle spese di giudizio, liquidate complessivamente in euro ottomila oltre accessori, oltre alla refusione dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per il ricorso. Pertanto, per effetto della sentenza della corte di cassazione l’ente camerale nulla dovra’ corrispondere all’avvocato Palillo Mentre quest’ultimo dovra’ pagare Le spese giudiziali.

Ieri sera, al Palacongressi di Agrigento, si è inaugurata la Fiera per gli Sposi – IDEA NOZZE EXPO edizione 2019.

Dopo 10 anni la fiera torna al Palacongressi con 70 espositori e tutte le novità del settore.

Tra le altre va segnalata la presenza dello Chef Giovanni Chianetta che, insieme al suo staff, preparerà dei gustosissimi assaggi per i visitatori.

La fiera rimarrà aperta anche oggi, sabato 12 e domani domenica 13, dalle ore 17:00 alle ore 22:00.

Il 23 gennaio 2010, a Favara, a seguito di un crollo di una palazzina dove viveva la famiglia Bellavia. La zona dove vi fu il crollo era già ad alto rischio ed altre palazzine erano già cadute addirittura qualcuna anche adiacente a quella dei Bellavia.

Quella palazzina era composta da un magazzino sotterraneo, un pian terreno e due piani superiori. Al tempo del crollo Maurizio Cimino, della Protezione Civile regionale ha subito sostenuto che l’immobile era inagibile e che alcune opere che erano state effettuate come consolidamento hanno reso più critica la situazione perché avendo le fondamenta marce la casa non ha retto e si è accartocciata su se stessa.

La famiglia Bellavia da tempo avevo richiesto una casa popolare ma la richiesta non aveva avuto nessun esito.

Lo scenario che si ricorda erano urla, polvere, lacrime, disperazione e tanta speranza.

Tempestivamente i vigili del fuoco hanno organizzato ad hoc il loro soccorso ed hanno estratto dalle macerie il corpo senza vita di Marianna, 14 anni poi fu estratto quello di Chiara, 3 anni.

La più piccola, Chiara, era stata localizzata e recuperata viva anche se versava in gravissime condizioni, ma la piccola non ce l’ha fatta dopo i vari tentativi di rianimazione. Due sorelle, quindi, vittime di quella tragedia.

Sotto le macerie c’era anche il fratellino Giovanni, 11 anni che è sopravvissuto grazie al telefono cellulare.

A seguito di questa terribile vicenda la procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul crollo della palazzina di Favara. Una delle ipotesi di reato formulate dai magistrati è quella di omicidio colposo plurimo.

Oggi, a distanza di quasi 9 anni, il sostituto procuratore generale di Palermo, Giuseppina Puglisi, ha chiesto la condanna in appello a 2 anni e 6 mesi dell’architetto Sebastiano Dispenza, ex dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Favara, e di Antonio Noto, proprietario della palazzina crollata il 23 gennaio del 2010, dove appunto morirono le sorelline Chiara e Marianna Bellavia, di 3 e 14 anni, rimaste intrappolate sotto le macerie.

Assolti i tecnici del Comune Giacomo Sorce, Pasquale Amato, Alberto Avenia, Antonio Grova, Francesco Criscenzo, difeso dagli avvocati Vincenzo Caponnetto, Giuseppe Piazza e Francesco Crescimanno. Assolta anche la proprietaria della palazzina, Rosalia Presti e gli ex sindaci Carmelo Vetro e Lorenzo Airò. Ai genitori delle vittime, costituiti parte civile, sono stati riconosciuti 20mila euro a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva.

I due imputati, in primo grado, sono stati condannati a 3 anni di reclusione per le accuse di disastro e omicidio colposo plurimi.

Quest’ultima imputazione è stata ritenuta prescritta, per questo la pena proposta è inferiore di sei mesi. I due imputati, secondo quanto ha accertato il processo, avrebbero consentito che la famiglia abitasse in quello stabile in condizioni fatiscenti nonostante avessero consapevolezza del rischio del crollo.

E’ un errore bloccare le autorizzazioni per le trivelle: lo sostiene il sottosegretario all’Ambiente Vannia Gava (Lega).

“Non posso approvare un’impostazione tutta volta a dire ‘No’, come quella che sta alla base dell’emendamento dei M5s sulle trivelle”, rileva ancora Gava e Salvini rincara la dose: “Vicino alla costa no, ma lontano sì”.

“Così risponde il vicepremier della Lega all’appello dello Ionio a bloccare le trivelle. Giusta, dunque, la mia preoccupazione degli scorsi giorni per il Mediterraneo. Dove siete Onorevoli Leghisti oggi, dove siete vecchi e nuovi adepti di questo bel partito! Ricordiamo ancora i comizi e le passerelle al Sud per acquisire le preferenze elettorali, le promesse alla nostra marineria e ai cittadini della costa. Vi tuteleremo, dicevano. Come volevasi dimostrare ecco l’ennesima vergogna e l’ennesimo tradimento perpetrato al nostro SUD, che a questi signori non interessa proprio”. Così interviene l’autonomista On. Pullara dopo le notizie degli scorsi giorni relative ai permessi per le trivellazioni nel mar Ionio e l’uscita di ieri del vicepremier Salvini che ritiene giusto trivellare il mare ma lontano dalla costa.

“L’emendamento dei Cinquestelle blocca-trivelle, venuto dopo la bufera, quando gli italiani li hanno colti con le mani nella marmellata, è strabico perché discriminatorio, rivolto cioè, come nel caso del condono edilizio ad Ischia, solo allo Ionio e non anche al Mediterraneo. Vogliamo una legge uguale per tutti, vogliamo la moratoria anche per il Mediterraneo che non va perforato ne’ coltivati. Per ciò che attiene la Lega, se intende trivellare lo Ionio, stessa sorte riserva al Mediterraneo. Per questo mi appello alla marineria  e a tutto il SUD: aprite gli occhi, la Lega non fa i vostri interessi, a questi interessano solo le quote latte ed il Nord, non interessa l’ambiente ne’ la tutela del territorio e chi li sostiene è complice dello scempio che sta per perpetrarsi, siatene consapevoli” conclude Pullara.

In un clima di fattiva collaborazione si è svolto questa mattina, presso la sede legale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, il primo incontro congiunto fra il commissario Giorgio Giulio Santonocito ed i diversi rappresentanti delle organizzazioni sindacali sia della dirigenza sanitaria, tecnica, amministrativa, medica e veterinaria sia del comparto sanità. L’occasione è servita al neo manager per offrire un indirizzo di saluto alle varie sigle e per richiamare, da subito, il valore della sinergia operativa fra amministrazione e sindacati nel pianificare e condividere le scelte di gestione. Accompagnato dal direttore amministrativo Francesco Paolo Tronca, il commissario Santonocito ha illustrato i cardini del modus operandi direzionale auspicando un confronto proficuo, sereno e costantemente orientato alla crescita della qualità dell’offerta sanitaria provinciale. Organizzazioni sindacali ed amministrazione hanno colto l’opportunità per dare alla riunione un taglio immediatamente operativo entrando nel merito della discussione intorno a questioni salienti come l’approvazione della rete ospedaliera regionale, il conseguente avvio di procedure concorsuali per il reclutamento di nuovo personale, la modifica dell’atto aziendale ed altri aspetti tecnici. Oltre ai previsti incontri formali e calendarizzati, il nuovo management Asp ha espresso il desiderio di avviare una serie di incontri con i singoli rappresentanti sindacali. Per questa ragione, già dalla prossima settimana, il commissario Santonocito ha già messo in agenda appuntamenti individuali con i delegati appartenenti alle diverse sigle. Saranno occasioni di dialogo preziose per approfondire la conoscenza della realtà aziendale e prestare orecchio, con specifica sensibilità, alle peculiari istanze delle organizzazioni.

“Ci sentiamo di rassicurare coloro che pongono la questione dei quorum sulla vicenda della rettifica dei confini Favara Ovest. Basta leggere il decreto regionale per cogliere come il legislatore ha correttamente tenuto in considerazione la necessità di assicurare il buon esito della consultazione referendaria affinché, per le caratteristiche che accompagnano dette casistiche, essa non venga vanificata. I risultati del referendum, ai fini del quorum strutturale, devono essere distintamente raccolti e valutati con riguardo all’ambito del territorio di cui si chiede il distacco e con riguardo al restante ambito comunale. A differenza di quanto ricostruito negli ultimi giorni sarà sufficiente raggiungere il quorum nei ambiti territoriali interessati alla rettifica perché la consultazione sia valida”.

Nel corso della riunione di questa mattina, della Consulta delle Associazioni dei disabili, (presenti il sindaco Lillo Firetto, l’assessore ai Servizi Sociali, Gerlando Riolo, il dirigente Antonio Insalaco, la vice presidente della Consulta, Angela Zicari, presidente dell’ “Associazione Amici di Agrigento” in rappresentanza della Federazione “Movimento Noi Liberi Regionale”, presenti altresì l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Agrigento con Nuccio Lo Monaco; Maurizio Sajeva dell’Associazione Sajeva; Valentina Randisi dell’Associazione “A modo tuo” e Associazione “Nuove Ali”, Stella Butera)  è stato deciso di avviare con urgenza un avviso pubblico per garantire l’assistenza domiciliare alle persone con disabilità gravi garantendo agli stessi il diritto alla libera scelta fra forma diretta o indiretta (trasferimenti monetari diretti a ciascun avente diritto). Nonostante le difficoltà rappresentate per l’utilizzo dei Fondi destinati al Distretto socio-sanitario, il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto ha scelto di utilizzare tutte le forme di finanziamento disponibili per poter garantire l’immediata assistenza domiciliare per le persone disabili gravi residenti nel territorio comunale così come chiesto dai presenti.

Lunedì 14 gennaio alle ore 10,30, presso l’Aula Magna “Luca Crescenti” di via Quartararo 6 ad Agrigento, sede didattica del Polo territoriale universitario di Agrigento dell’Università di Palermo, la prof.ssa Gaia Piccarolo, docente di Storia del giardino e del paesaggio al Politecnico di Milano ed editorialista di «Lotus», terrà un Seminario dal titolo “Tra urbano e rurale: periferie, resti archeologici e preesistenze agricole”. Il Seminario sarà anche l’occasione per presentare «Lotus» e la ricerca del suo fondatore Pierluigi Nicolin. In particolare, si farà riferimento ai numeri “Archaeological Parks” (in cui la sezione sulla Valle dei Templi è curata da Gaia Piccarolo) e “Politics of the Campus”. Interverranno i docenti dell’Università degli studi di Palermo: Andrea Sciascia, Direttore del Dipartimento di Architettura, Emanuele Palazzotto, Coordinatore del Corso di Studio in Architettura e Luciana Macaluso, Docente del Laboratorio di arte dei giardini e architettura del paesaggio nel Corso di laurea in Architettura con sede ad Agrigento. Questo seminario rappresenta l’ennesima occasione con la quale il Corso di laurea Magistrale di Architettura si contraddistingue per la valenza scientifica e culturale degli eventi scientifici proposti nella sede del Polo di Agrigento. Corso di studi che vedrà, a partire dal nuovo anno accademico 2019/2020, la sua prosecuzione didattica in Agrigento con il nuovo Corso di laurea in Architettura e Ambiente Costruito.

ANCE Ragusa non può che salutare positivamente il Decreto di inizio d’anno che assegna immediatamente risorse per i piccoli comuni per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale.

“Rappresenta certamente un cambio di passo dell’azione politica e una attenzione particolare al settore delle costruzioni ma, certamente, occorre fare e dare di più ad un comparto che vive una crisi senza precedenti da oltre 10 anni.” Dichiara il Presidente di ANCE Ragusa, geom. Sebastiano Caggia, che continua “I fondi assegnati ai 7 Comuni iblei ammontano a 570.000 Euro: 100.000 per ciascuno dei Comuni di Acate, Ispica, Pozzallo e Santa Croce, 70.000 al Comune di Chiaramonte e 50.000 ai Comuni di Giarratana e Monterosso, che devono avviare i relativi cantieri entro il prossimo 15 maggio pena la revoca dei finanziamenti. Certamente una boccata di ossigeno per le nostre imprese e le maestranze ma stiamo parlando pur sempre di una manciata di spiccioli… Ben altra rilevanza avrà la procedura, che ci auguriamo parimenti celere, che assegnerà i fondi per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie che versano in un pietoso stato di abbandono non più sopportabile.”

La nostra Organizzazione, sia da sola che unitariamente, ha sempre seguito  con grande attenzione la questione del rilancio del CUPA.

In questi ultimi tempi sembra essere ritornato l’ottimismo per via dell’annuncio di nuovi corsi da parte della Università di Palermo.

Ovviamente anche Noi siamo contenti dell’annuncio rettorale, tuttavia proprio per cogliere queste nuove opportunità è fondamentale risolvere alcuni problemi che ostacolano questo obiettivo, primo fra tutti quello della nuova “governance”.

Come si ricorderà è stata approvata la Legge Regionale  n.10 (Luglio 2018) che ha subordinato alla modifica dell’assetto di governo dei Consorzi Universitari i finanziamenti regionali.

Per questa ragione è stato convocato per il prossimo 17 Gennaio un’ Assemblea Straordinaria dei Soci del Consorzio che ha come OdG le modifiche statutarie necessarie ma non la nomina del nuovo Presidente.

Non ne comprendiamo la ragione e chiediamo con forza che urgentemente possa essere integrato tale Odg con la elezione del Presidente.

Avendo espresso nel passato un sincero apprezzamento per l’opera del Prof. Busetta  e di tutto il Consiglio di Amministrazione, credo che nessuno sia autorizzato a pensare che abbiamo fretta di liberarci dell’attuale Presidente (che, per quello che ci riguarda può anche essere riconfermato), la fretta che abbiamo riguarda, invece, la urgenza di mettere al riparo che l’annunciato avvio dei corsi da parte di UNIPA riguardi l’anno accademico 2019/2020 e non quello successivo!

Se non si elegge il Presidente e la nuova governance sarebbe impossibile stipulare i necessari accordi con UNIPA entro il 31.1.2018.

Al nuovo Presidente torneremo a sottoporre quelli che, a nostro avviso, sono le questioni ancora aperte  e che debbono essere affrontate se davvero si crede ad un rilancio duraturo del CUPA:

 

 

  1. Questione economica e riscossione crediti

 

Le questioni economiche hanno, ovviamente, un grande peso.

In questo quadro occorre ancora recuperare le risorse trasferite dalla Regione alla Ex Provincia e che mai sono arrivate al CUPA:

Ci riferiamo a quelle degli anni 2011 e 2012:

     ANNO 2011 €.    792.000,00
     ANNO 2012 €.    750,000,00

Per un  totale complessivo di  E. 1.542.000,00

 

  1. Il CUPA deve sciogliere i nodi del rapporto con UNIPA

Con UNIPA va, definitivamente, sciolta la partita economica e di contenzioso, insieme a quella di capire il ruolo ed il rapporto che UNIPA vuole avere con il territorio. Anche l’annuncio dei Corsi se è un dato estremamente positivo da un lato, occorre dire che questo avviene senza nessun raccordo con il territorio, la sua economia, le sue necessità e vocazioni. Il riferimento è all’Archeologia, ma anche in altri settori (Agro-Industria, Bio-Tecnologie, Architettura, Turismo, Medicina) può ambire a ritagliarsi uno spazio.

Il CUPA deve avere l’ambizione di  diventare utile alla debole economia di questa provincia e accrescere la qualità di quello che si produce e aumentarne le “chances” di successo nei mercati globali.

 

  1. Il CUPA deve sciogliere i nodi del rapporto con il “socio di maggioranza” Comune di Agrigento e con gli altri Soci

Noi comprendiamo le difficoltà del Comune di Agrigento, della Camera di Commercio (così come di tanti altri Comuni ed Enti “fuggiti” dal CUPA per ragioni economiche) ma se tutti seguono il loro esempio e in assenza di una compensazione complessiva della Regione e/o dell’Università, il Consorzio non ha altre entrate.

Si può e si deve lavorare ad un recupero di tutti gli Enti locali, anche ridefinendo le quote di partecipazione di ognuno, così come si devono recupera le presenze delle Organizzazioni Imprenditoriali, degli Ordini .

A nostro avviso il “Libero Consorzio dei Comuni”  deve rientrare a pieno titolo nel CUPA.

  1. Il CUPA deve riorganizzare se stesso, valorizzare le risorse umane interne, stabilizzare il personale

Come Sindacato non ci siamo sottratti ad affrontare la questione personale e saremo disponibili a farlo, nell’ottica della valorizzazione e promozione delle risorse umane esistenti, comprendendo in questo ragionamento la stabilizzazione del personale precario.

Queste sono alcune delle principali questioni che vorremmo porre al nuovo Presidente e che poniamo all’insieme della compagine presente e di quella che è andata via: il Consorzio dev’essere una straordinaria carta che il Territorio gioca tutto insieme per sperare nel suo riscatto, dobbiamo renderlo sempre più partecipato e sempre più utile.