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La vicenda del rinvio dell’Assemblea dei Soci del Consorzio Universitario per la Provincia di Agrigento palesa in modo evidente come vi sia uno scontro di potere sulla pelle degli studenti, delle famiglie, dei Dipendenti del CUPA e del “diritto allo studio” di questa nostra terra.

Si gioca a fare i furbetti e le scelte fatte o che si vogliono fare contraddicono apertamente le cose che si sostengono pubblicamente.

A cosa intendiamo riferirirci?

A Noi non interessa e non è mai interessato il nome ed il cognome del Presidente o del Vice Presidente o del Presidente del Collegio dei revisori, abbiamo espresso, sempre in assoluta libertà, i nostri giudizi, a volte positivi e a volte meno, sui vari Amministratori.

Ovviamente altri hanno, legittimamente per carità, altri interessi e questo va benissimo fino a quando non diventa un atteggiamento che blocca lo sviluppo del CUPA.

Per Noi è chiaro ed evidente che se, in ossequio alle nuove impostazioni sulla “governance” se alla Regione (Lagalla) spetta il Presidente ed al Territorio (Firetto) spetta il Vice Presidente all’altro Socio del territorio (la Camera di Commercio) spetta il Capo dei revisori. Ed è chiaro che se c’è qualcuno che vuole fare il furbo le sedute slittano!

Così come non ci è possibile silenziare la nostra indignazione quando vediamo (art. 6 delle proposte di modifica dello Statuto) che al Comune di Agrigento viene concesso esattamente quello che, con veemenza, abbiamo impedito al Libero Consorzio, ovvero quello di “barattare” la propria quota con gli immobili di cui  la ex Provincia rivendicava la proprietà.

Noi comprendiamo le difficoltà del bilancio comunale, ma delle spese di funzionamento del CUPA chi se ne fa carico se ognuno o fugge o tende a ridurre la propria quota???

Altra questione sono i tempi. A Noi serve un Presidente eletto con le modifiche necessarie allo Statuto che entro il 31.1.2019 firmi col Rettore l’Offerta Formativa per l’anno accademico 2019/2020.

 Il 22 non si continui questo giochetto e si elegga il Presidente!

Possibile che solo a Noi interessi che non si perda un altro anno?

Ognuno si assuma le proprie responsabilità!

Sabato 26 Gennaio, ad Agrigento, a partire dalle ore 17.00, presso Porta di Ponte, avrà luogo il presidio ” Mai più fascismi, mai più razzismi, restiamo umani.”

Il presidio antifascista e antirazzista e’ promosso da un cartello di sigle : ANPI, ARCI, LEGAMBIENTE, LIBERA, CGIL, CISL , UIL, CARITAS DIOCESANA MONDO ALTRO AGRIGENTO, LEGACOOP SICILIA OCCIDENTALE,LAICI COMBONIANI, CENTRO CULTURALE PIER PAOLO PASOLINI, ISTITUTO CALOGERO MARRONE, UNIONE DEGLI STUDENTI,ASSOCIAZIONE ONLUS DINO  VARISANO.

Nel corso del presidio vi saranno interventi musicali e culturali.

” Siamo convinti “, hanno dichiarato gli organizzatori ,” che nel nostro Paese si stia diffondendo ad arte un clima di paura teso a fomentare intolleranza, clima che mal si concilia con la storia democratica dell’ Italia del dopoguerra. ”

” Questo clima viene per lo più alimentato da diverse organizzazioni di matrice neo fascista che , a vario titolo, stanno contribuendo a disseminare, in Italia ed in Europa, il virus dell’odio , della violenza verbale e non poche volte fisica, della discriminazione, del razzismo e del rifiuto nei confronti di chi è considerato diverso.”

” A settantuno anni di distanza dalla promulgazione delle leggi razziali vogliamo affermare con convinzione che esiste una sola razza , la razza umana, e vogliamo farlo ribadendo i valori inclusivi, solidali  ed  universali contenuti nella nostra  Carta Costituzionale  che custodisce l’eredità morale della Resistenza al nazi-fascismo.”

” Siamo convinti che il germe del neofascismo che si presenta con atteggiamenti razzisti ed intolleranti vada combattuto costruendo una grande rete in grado di mettere insieme le migliori energie del mondo della società civile e degli attori sociali, da qui e’ nata l’idea di organizzare questo momento di condivisione per far sì che anche da Agrigento parta un messaggio di umanità  e di rifiuto della violenza e di ogni forma di fascismo.”

“Ieri mattina insieme all’Assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone abbiamo discusso con i rappresentanti di Confartigianato Imprese delle province di Siracusa e Ragusa, il Presidente ed il Segretario Regionale, sullo stato di prosecuzione dei lavori da parte di Cosedil, subentrata integralmente a Condotte nell’appalto per la costruzione dei lotti 6,7,8, nel cantiere della Siracusa-Gela”. Così, in una nota, la deputata all’Ars, on. Rossana Cannata, del Gruppo Parlamentare di Forza Italia. 

“La buona notizia – continua la componente della Commissione Attività produttive – è che ieri è stata definita la transazione, per un importo finale di 18.900.000 euro, tra il Cas e Cosedil, a fronte di un contenzioso pendente per circa 200 milioni di euro tra stazione appaltante e consortile”.

“Una operazione importante per garantire quanto più possibile i vari creditori locali – conclude la Vicepresidente dell’Antimafia e Anticorruzione – e poter così riaprire a pieno regime i cantieri, come ha sottolineato l’assessore regionale Falcone, entro metà febbraio”.

La Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo di Agrigento si schiera in prima linea nella lotta contro l’abusivismo commerciale.

Per abusivismo commerciale si intende l’esercizio del commercio senza le necessarie autorizzazioni e relative iscrizioni di legge quali CCIAA e INPS, sia in sede fissa che ambulante. L’abusivo arreca un danno allo Stato e agli altri venditori corretti, da un lato perché non paga le imposte e non rispetta i controlli previsti per legge, dall’altro perché può permettersi di vendere la merce ad un prezzo molto più basso generando la cosiddetta “Concorrenza Sleale”.

Già qualche mese fa diverse autorità locali (Prefetto, Comune di Agrigento, Forze dell’ordine ecc.) erano state impegnate al fine di contrastare l’abusivismo nella zona di San Leone. Ma una sola operazione di controllo non basta, vista la diffusione del fenomeno in tutta Agrigento e provincia. Bisogna dire che i venditori abusivi fanno parte (purtroppo) del nostro folklore e della nostra tradizione.

È sufficiente recarsi al tradizionale mercato del venerdì in Piazza Ugo la Malfa per essere testimoni di continui fenomeni di abusivismo. Molti venditori, in barba alle numerose norme di settore, vendono liberamente merce contraffatta e generi alimentari generando un grave danno economico al commerciante onesto. Il breve video in basso è già di per sé molto esaustivo.

Confcommercio chiede un incontro con il Prefetto, il Sindaco di Agrigento, con l’Assessore delle Attività produttive e con le Forze dell’ordine interessate per trovare tutti insieme una soluzione definitiva a questo annoso problema.

In esclusiva, per il nostro giornale, rompe il silenzio Giuseppe Lattuca, padre di Gessica Lattuca scomparsa da Favara il 12 Agosto 2018.

Uscito dal carcere lo scorso sabato, 12 Gennaio, ci racconta i suoi pensieri, dopo aver appreso della scomparsa della figlia, durante la sua permanenza nel penitenziario di Bolzano, poi trasferito ad Agrigento e poi ancora a Sciacca, dove ha scontato una pena di 5 mesi di reclusione per evasione dagli arresti domiciliari.

Sono parole di dolore e sconforto quelle che ci confida, quelle di un padre affranto e confuso dagli innumerevoli pensieri che destano sospetti nella propria mente, quelli di un padre che chiede giustizia per la propria figlia.

L’intervista

 

L’Adoc-Uil, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, rinnova i propri vertici dopo qualche mese di vacatio attraverso la nomina del nuovo Presidente Salvo Cottone.

Lo stesso è funzionario regionale direttivo presso l’Aziende Foreste di Agrigento; le sue prime parole di ringraziamento vanno all’Adoc per l’importante funzione e carica che gli è stata affidata:

“C’è tanto lavoro da espletare sui servizi essenziali, in primis acqua e rifiuti e le tutele indispensabili per i consumatori e sugli eventuali abusi che vanno sminati a monte. Con l’aiuto di tutti garantiremo servizi agli associati e a tutti coloro si approcceranno con la nostra Associazione a tutela dei Consumatori.”

Il Segretario Generale della Uil Gero Acquisto e tutti i dirigenti della camera sindacale provinciale esprimono soddisfazione e danno il benvenuto a Cottone, per continuare quel connubio positivo che si è sempre instaurato tra Uil e Adoc, nell’interesse dei consumatori e dei loro diritti.

L’Adoc Uil opera e ha la sede provinciale in via Piersanti Mattarella n.115 ad Agrigento.  

 

Il Dr. Giuseppe Modica De Mohac,di 63 anni, di Palermo, già Direttore Amministrativo dell’Azienda Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, era stato escluso dall’elenco dei soggetti idonei alla nomina a direttore amministrativo delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale perchè ritenuto carente dei requisiti di ammissione; segnatamente non era stata considerata utile l’attività di componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giglio di Cefalù in assenza di specifica delega. Il Dr. Giuseppe Modica De Mohac ha allora proposto un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, contro l’Assessorato regionale della Salute, per l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento di esclusione dall’elenco dei soggetti idonei alla nomina a direttore amministrativo delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. Segnatamente gli Avvocati Rubino e Impiduglia hanno censurato il provvedimento impugnato sia  sotto il profilo della violazione  del principio del “favor partecipationis”, che impone di privilegiare l’opzione che consente il maggiore accesso alle procedure concorsuali da parte dei candidati, al fine di garantire la selezione dei più mertitevoli ai posti pubblici, sia sotto il profilo dell’equipollenza tra l’attività amministrativa e di gestione svolta dal consigliere d’amministrazione della Fondazione Giglio e l’attività svolta dal personale amministrativo dirigente nelle altre strutture sanitarie. Si è costituito in giudizio l’Assessorato Regionale della Salute, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta cautelare avanzata dal ricorrente. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, condividendo la censura formulata dagli Avvocati Rubino e Impiduglia secondo cui il mandato triennale di componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione sanitaria “Giglio” di Cefalù sia valutabile al fine di realizzare il prescritto quinquennio di “qualificata attività di direzione” necessario ai  fini dell’ammissione, ha accolto la richiesta di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato; pertanto, per effetto del provvedimento cautelare reso dal CGA, il dr. Giuseppe Modica De Mohac potrà essere nominato Direttore Amministrativo nelle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. 

CUA O CUPA CHE SIA, è sempre una questione di POTERE. Così mentre consiglieri comunali, sindaco e giunta di Agrigento esultano per la riapertura di alcuni corsi universitari ad Agrigento (anno accademico 2020/21) ecco che come sempre salta fuori che È TUTTA UNA QUESTIONE DI POTERE. Per questo è saltata la riunione dell’assemblea dei soci, proprio perché il rappresentante della Camera di commercio (di proposito nominato con estrema urgenza dalla regione) si è reso conto che il Comune di Agrigento vuole fare il pieno di cariche. NOI lo diciamo da tempo, è sempre stata una questione di potere, la politica che ancora oggi non ha interessi per il territorio ma ha solo interessi personalistici di escalation di poltrone, dimostra sempre quando forse non ci sarebbe proprio più di dimostrarlo, che non è al servizio del territorio ma al servizio di interessi personalistici e di governance.
Noi siamo alla finestra, noi seguiamo l’evoluzione degli eventi, MA AD AGRIGENTO LA GENTE QUANDO CAPIRÀ CHE QUESTA POLITICA VA CACCIATA VIA?

A far data dal 1° gennaio 2019 anche  le bollette  del gas, così come quelle della luce, dell’acqua,si prescrivono  in 2 anni. La prescrizione riguarda solo quelle che verranno emesse a partire da questa data e non per quelle precedenti già emesse.

La riforma dei termini di prescrizione delle bollette di luce, acqua e gas non tocca solo le bollette per consumi ordinari ma anche i conguagli, inoltre il nuovo termine di due anni riguarda sia i consumatori (le famiglie e gli utenti privati) che le microimprese, i professionisti e le società.

A modificare i termini di prescrizione delle bollette della luce, gas e acqua è stata la legge di bilancio del 2018: la nuova norma contiene infatti una deroga al codice civile che, invece, stabilisce una prescrizione di cinque anni per tutti i debiti da pagarsi con cadenza annuale o frazioni inferiori (ad esempio ogni mese, ogni bimestre, ecc.). Resta pertanto di cinque anni la prescrizione delle bollette del telefono e di tutte le altre utenze.

Il governo ha in tal modo inteso tutelare gli utenti dalle richieste di pagamento che, spesso, intervengono a molti anni di distanza rispetto all’anno di gestione.

La prescrizione della bolletta opera solo se, prima della scadenza del termine (2 anni per le bollette di luce, acqua e gas; 5 anni per le bollette del telefono e di tutte le altre utenze) non si è ricevuto un sollecito di pagamento con raccomandata a/r o con posta elettronica certificata (p.e.c.).

L’invio della diffida ad adempiere da parte dell’ente di somministrazione comporta l’interruzione della prescrizione ed un nuovo decorso del termine. Attenzione però: fa fede la data di consegna della lettera e non quella di spedizione per cui se la società erogatrice spedisce la diffida prima della scadenza del termine di prescrizione ma il postino la consegna dopo, il debito è ormai caduto in prescrizione.

Pertanto, se si riceve una bolletta della luce, acqua o gas riferita a consumi di oltre due anni fa non bisogna più pagare. Il debito infatti si è ormai prescritto.

Qualora la società erogatrice insista nel richiedere somme non dovute – e magari minacci di cessare l’utenza – si ha diritto a esigere la sospensione della bolletta.

Se, quindi, nei due anni successivi all’emissione di una bolletta della luce, dell’acqua e del gas non si riceve alcun sollecito di pagamento (sollecito inviato con raccomandata a/r o posta elettronica certificata), il debito si prescrive e la società erogatrice della luce, dell’acqua o del gas non può più chiedere nulla.

La modifica del termine di prescrizione riguarda anche i conguagli: anche queste bollette non potranno più essere pretese dopo più di due anni dall’anno di riferimento, anche se l’accertamento del conguaglio avvenga in un momento successivo.

In caso di emissione di fatture a debito per conguagli riferiti a periodi maggiori di due anni, l’utente che ha presentato un reclamo ha diritto alla sospensione del pagamento.

Una seconda modifica introdotta con la legge di bilancio 2018 riguarda il diritto dell’utente a chiedere la sospensione del pagamento della bolletta in attesa della verifica della legittimità della condotta dell’operatore.

Questa misura è prevista in due casi: nel caso di emissione di fatture a debito nei riguardi dell’utente “per conguagli riferiti a periodi maggiori di due anni” ;  nel caso in cui «l’Autorità garante della concorrenza e del mercato abbia aperto un procedimento per l’accertamento di violazioni del codice del consumo, di cui al d.l. n. 206/2005, relative alle modalità di rilevazione dei consumi, di esecuzione dei conguagli e di fatturazione adottate dall’operatore interessato».

Se dunque l’utente ha presentato un reclamo riguardante il conguaglio nelle forme previste dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico «ha diritto alla sospensione del pagamento finché non sia stata verificata la legittimità della condotta dell’operatore».

«È in ogni caso diritto dell’utente, all’esito della verifica di cui sopra, ottenere entro tre mesi il rimborso dei pagamenti effettuati a titolo di indebito conguaglio».

Quanto previsto, sia con riferimento alla prescrizione sia con riferimento alla procedura sulla sospensione del pagamento e al rimborso degli indebiti conguagli, non si applica qualora la mancata o erronea rilevazione dei dati di consumo derivi da responsabilità accertata dell’utente.