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Anche circa 200 lavoratori di Esa e Consorzi di Bonifica della provincia di Agrigento parteciperanno domani, mercoledì 13 febbraio, ad una manifestazione sindacale regionale a Palermo, innanzi Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale, contro la decisione del Governo regionale di tagliare i fondi ai due enti per il contrasto al dissesto idrogeologico. Così annuncia il segretario provinciale della Cgil Flai di Agrigento, Giuseppe Di Franco, dopo che l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera, incontrando i segretari regionali di Flai Cgil, Alfio Mannino, e di Uila Uil, Nino Marino, non ha saputo offrire alcuna certezza rispetto ai tagli in finanziaria che smentiscono tutti gli impegni assunti dal governo Musumeci. Lo stesso Di Franco afferma: “A rischio vi è il futuro di 2 mila dipendenti e delle loro famiglie. Saremo presenti a Palermo a fianco dei dipendenti di Esa e Consorzi di Bonifica per manifestare la nostra indignazione e tutto il nostro rammarico contro l’indifferenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci, che sembra non avere a cuore le sorti dei lavoratori. La nostra battaglia proseguirà con altre iniziative di mobilitazione per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro di tantissimi lavoratori e lavoratrici dei due enti”.

La Uila Uil, tramite i dirigenti sindacali agrigentini Acquisto e Plicato, interviene nel merito dei progettati tagli della Finanziaria Regionale che inciderebbero pesantemente sui lavoratori di Esa e Consorzi di bonifica. Acquisto e Plicato affermano: “La scorsa settimana abbiamo scioperato per i lavoratori di Esa, Consorzi di Bonifica e forestali e abbiamo trovato risposte ancora aleatorie da parte dei tecnici di Palazzo d’Orleans, visto che il Governatore Musumeci era impegnato con feste religiose. Troviamo una scelta incosciente azzerare i fondi previsti dalla legge, che colpiscono dei comparti che questo governo più volte, ma solo a parole, ha detto di voler potenziare e utilizzare al meglio. Invece, incredibilmente, affonda la lama su lavoratori che da 30 anni aspettano i pieni riconoscimenti, dopo un interminabile precariato, e dopo che lo stesso Musumeci aveva indicato una strada percorribile per l’utilizzo degli stessi, per mettere in salvaguardia il territorio dopo le note vicende del dissesto morfologico e idrogeologico. I parlamentari agrigentini, in particolare, che sono a conoscenza della vicenda, facciano valere le loro funzioni e prerogative al di là della vecchia logica, maggioranza e opposizione, e rimettano i fondi per ridare funzionalità a un settore che va valorizzato e potenziato in una logica di messa in sicurezza del territorio, a favore anche dell’indotto agricolo, occupazionale ed economico in genere” .

La mattina del 6 Gennaio, la tradizionale festa della padrona di Catania Sant’Agata, omaggiata da migliaia di fedeli devoti e attrattiva di tantissimi turisti, ha subito un cambio di rotta nel suo percorso rituale. Infatti, nelle prime ore del mattino è stata annullata, per motivi di sicurezza dovuti all’eccessiva presenza di donne e bambini lungo il cordone con le funi che ne ostruivano il passaggio, la spettacolare “acchianata i Sangiulianu” alla fine della quale il Fercolo avrebbe dovuto sostare in via Crociferi per essere omaggiata dal canto delle suore benedettine per poi rientrare in cattedrale.
Su questo cambio di percorso sta indagando la procura di Catania che ha aperto un’inchiesta per capire quanto siano vere le voci che corrono su “presunte scommesse clandestine” relative all’annullamento della salita di via Sangiuliano e l’orario di rientro in Cattedrale della Santa.
Su questo strano episodio, il prefetto di Catania Claudio Sammartino intende andare fino in fondo: “Abbiamo fatto il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, con la presenza del Procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro, ha dichiarato il Prefetto. Non sottovalutiamo nulla e c’è grande attenzione su tutti gli aspetti e gli avvenimenti che sono accaduti in questi ultimi giorni, perché lo Stato deve essere sempre attento e vigile soprattutto nei momenti di criticità”.
Ricordiamo che la decisione del capo vara Claudio Consoli di annullare la tradizionale salita di Sangiuliano fu oggetto di dure proteste e contestazioni da parte di alcuni devoti mentre, all’arrivo del Fercolo della Santa davanti la Cattedrale, Monsignor Scionti in piazza Duomo davanti ai fedeli disse: “Cari delinquenti, siete soli e isolati. I devoti e Sant’Agata non possono essere ostaggio.”
Nei confronti di Consoli e di Monsignor Scionti il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Claudio Sammartino, ha confermato la ‘vigilanza’ nei loro confronti. In sede di Comitato si è discusso anche di quanto accaduto alla giornalista catanese Fabiola Foti che ha trovato una testa di capretto tagliata a metà sul parabrezza della sua auto. Per lei, che ha presentato denuncia ai carabinieri, è stata disposta “un’attenzione vigile” delle istituzioni.

Incidente stradale rocambolesco ma fortunatamente senza gravi danni alle persone stasera proprio all’altezza della rotonda Giunone, in piena Valle dei templi.

Due auto (una non si sarebbe fermata allo stop) si sono scontrate provocando il ribaltamento di una delle due vetture.  Quattro le persone coinvolte che sono state medicate senza particolari difficoltà al Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia locale che hanno curato i rilievi e la guardia di finanza.

 

Gli agenti delle Volanti del Commissariato di Licata sono intervenuti, nel tardo pomeriggio di ieri, sulla strada statale 640 – altezza “Ponte Lauricella” – in seguito ad una chiamata giunta al centralino che segnalava la presenza di una donna pronta a commettere un insano gesto. 

In effetti la donna segnalata aveva da poco scavalcato la recinzione del cavalcavia che costeggia la strada. Giunti sul posto, gli operatori ritrovavano una vettura percheggiata e, immediatamente dopo, individuavano la donna che aveva già superato il guard rail e tentava di scavalcare la rete di protezione. Prontamente la stessa veniva bloccata e indotta a desistere. 

Dopo essere stata tranquillizzata e accudita dagli agenti, la signora veniva affidata ai suoi familiari, nel frattempo avvisati di quanto accaduto.

 

La Uila agrigentina alza pesantemente la voce, in vista dei lavori d’aula di mercoledì a Sala D’Ercole sul tema bilancio e dei paventati tagli, per un totale di 244 milioni di euro, con conseguenze che rischiano di essere nefaste per le categorie più deboli che orbitano nel mondo regionale.

“La scorsa settimana abbiamo scioperato per i lavoratori di Esa, Consorzi di Bonifica e forestali e abbiamo trovato risposte ancora aleatorie da parte dei tecnici di Palazzo d’Orleans, visto che il Governatore Musumeci era impegnato con feste religiose. Questa settimana entriamo nella fase calda delle problematiche in corso. Partiamo con un concetto semplice che ribadiamo: i tagli ai lavoratori dell’Esa, gli stagionali ed i lavoratori discontinui dei consorzi di bonifica, devono essere corretti subito. Continueremo, assieme a Flai e Fai, i presidi e i sit-in, perché troviamo una scelta incosciente azzerare i fondi previsti dalla legge, che colpiscono dei comparti che questo governo più volte, ma solo a parole, ha detto di voler potenziare e utilizzare al meglio. Invece, incredibilmente, affonda la lama su lavoratori che da trent’anni aspettano i pieni riconoscimenti, dopo un interminabile precariato e dopo che lo stesso Musumeci aveva indicato una strada percorribile per l’utilizzo degli stessi, per mettere in salvaguardia il territorio dopo le note vicende del dissesto morfologico e idrogeologico. Per questo saremo vigili e abbiamo sollecitato il Parlamento con emendamenti a ricucire un vulnus sociale e lavorativo senza precedenti.

I parlamentari agrigentini, in particolare, che sono a conoscenza della vicenda, facciano valere le loro funzioni e prerogative al di là della vecchia logica, maggioranza e opposizione, e rimettano i fondi per ridare funzionalità a un settore che va valorizzato e potenziato in una logica di messa in sicurezza del territorio e di efficientamento del mondo dell’agricoltura, che è basilare per la crescita economica e occupazionale dell’intera Sicilia

Un piccolo spiraglio si è aperto nella vertenza delle 100 imprese siciliane creditrici della Cmc di Ravenna e dei 2.500 dipendenti senza stipendio né tutele, al termine della manifestazione di protesta di questa mattina a Catania davanti alla sede di rappresentanza della Regione siciliana.

L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ricevendo una delegazione, ha annunciato che il governatore Nello Musumeci sarà domani a Roma al ministero delle Infrastrutture, dove spera di essere ricevuto anche dal ministro Danilo Toninelli, mentre a Palermo l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, riceverà le imprese.

“Il governo regionale – riferisce il Comitato creditori Cmc – conferma di avere individuato delle risorse con cui pagare crediti delle imprese affidatarie della Cmc, ma per utilizzarle occorre una norma nazionale che ne autorizzi la variazione d’uso. Il governo regionale sostiene che, così come accade a noi imprenditori, già da un mese chiede di essere ricevuto dall’Esecutivo nazionale per affrontare questa emergenza, senza avere però ricevuto ancora una risposta”.

“Bisogna chiarire una volta per tutte – conclude il Comitato – al governo nazionale così come al deputato nazionale del M5s, Adriano Varrica, che ne ha sottolineato l’impegno, che una cosa sono i 185 dipendenti diretti della Cmc, ai quali l’intervento statale – è vero – ha garantito tutto, dagli stipendi alla cassa integrazione fino a tutte le altre tutele; altra cosa invece sono i 2.500 dipendenti delle imprese creditrici che hanno realizzato i lavori senza ricevere soldi per 20 mesi e dei quali nessuno finora si è occupato. Queste maestranze, che non sono di serie B, sono rimaste senza reddito e senza alcuna tutela. E’ inutile nascondersi dietro un dito: se a questa gente disperata non viene pagato quanto spetta per il pregresso, non gli si può chiedere di tornare al lavoro. Quindi il governo nazionale riceva la Regione e faccia qualcosa anche per noi, perché è interesse di tutti che i cantieri ripartano e che la Sicilia possa finalmente contare su queste infrastrutture strategiche per il proprio sviluppo”.

Ad Agrigento i sindacati della Polizia Locale di Cgil, Uil e Silpol, tramite i rispettivi dirigenti Giuseppe Milioto, Calogero Ferlisi e Giovanni Vella, annunciano la convocazione di un’assemblea domani, martedì 12 febbraio, nei locali del Comando, a Villaseta, dalle ore 10 alle 12. I sindacati spiegano perché: “Perché, considerato che, malgrado la proclamazione dello stato di agitazione a tutt’oggi non si è avuto alcun riscontro da parte dell’Amministrazione Comunale, saremo in assemblea con all’ordine del giorno il mancato pagamento spettanze arretrate 2017-2018, la carenza del personale e la mancata fornitura del vestiario, e per valutare l’intensificazione delle forme di lotta e l’ipotesi della proclamazione di una giornata di sciopero.

Ad Agrigento sono iniziati oggi, e probabilmente si concluderanno entro la settimana, i lavori di riqualificazione della piazza Aldo Moro. Rallentamenti inevitabili per la circolazione stradale.Nel tratto di strada di fronte la caserma dei carabinieri è imposto il senso unico di marcia con direzione piazza Marconi – piazza Vittorio Emanuele ad eccezione dei bus e quanti autorizzati; i veicoli provenienti da piazza Vittorio Emanuele e diretti in via Crispi potranno transitate per via Empedocle dove sarà consentita la svolta a sinistra all’intersezione con via delle Torri strada a senso unico di marcia verso piazza Marconi.

Quanti provenienti da via Crispi e diretti in via Empedocle dovranno transitare per piazza Aldo Moro dove, all’altezza dei quattro chioschi è istituito il divieto di sosta ambo i lati ad eccezione degli stalli riservati alle categorie protette.

 

Rubano una Fiat Panda a Naro e compiono una rapina nella vicina Canicattì, al distributore Q8 di contrada Madonna dell’Aiuto. E’ successo ieri intorno l’ora di pranzo. Protagonisti della vicenda sarebbero due giovani malviventi che, a volto travisato e probabilmente armati, sono riusciti a portare via circa mille euro.

Sul posto gli agenti del Commissariato di Canicattì che hanno avviato le indagini predisponendo nell’immediatezza una serie di posti di blocco. Il primo risultato è stato il ritrovamento dell’auto rubata che è stata restituita al legittimo proprietario. 

Nelle prossime ore si cercherà di capire meglio grazie anche alla visione dei filmati delle telecamere della video-sorveglianza.