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In una affollata riunione, che si è svolta presso la sede provinciale di Via Mattarella ad Agrigento, la Uil Confederale, con Gero Acquisto Segretario della C.S.T., e la Uilpa Polizia Penitenziaria con il Segretario Lillo Speziale, hanno discusso alla presenza dei dirigenti sindacali la difficile situazione in cui versa l’Istituto penitenziario Petrusa che non può essere sottaciuta e le criticità che si abbattono sugli stessi lavoratori.

“E’ stato un incontro – dicono i due sindacalisti – che deve trovare una soluzione sugli annosi problemi che riguardano il settore della polizia penitenziaria e degli operatori che giornalmente fanno i salti mortali per garantire il servizio in condizioni di disservizi continui.

E’ una situazione insostenibile che parte già dall’accesso al luogo di lavoro; dopo 27 mesi fìnalmente sono iniziati i lavori per ricostruire il ponte Petrusa, anche per le sollecitazioni di questa organizzazione sindacale. Per non parlare della carenza del personale, sempre più in sotto organico, con gli ultimi 8 trasferimenti al nucleo scorte, alle ferie pregresse, alla mancanza degli standard minimi di sicurezza sia personale, sia strutturale, per un penitenziario vetusto e un’impiantistica non adeguata alla normativa vigente.

E’ assurdo che per la manutenzione ordinaria e straordinaria ancora non arrivino i fondi ministeriali e del DAP per l’adeguamento dell’Istituto.

Abbiamo riscontrato una certa apertura con le organizzazioni sindacali da parte del Direttore dell’Istituto, ma le soluzioni ad oggi appaiono ancora lontane dal raggiungimento degli obiettivi prefissati e delle migliorie delle condizioni generali a 360° gradi di una struttura che deve essere assolutamente adeguata, moderna e fruibile all’intero del sistema carcerario.”  

Il live è andato in scena, ieri, 12 Febbraio nell’incantevole Teatro “Al Massimo” di Palermo.

Bastava guardarsi attorno e respirare per riuscire a sentire la magia nell’aria.

Ermal, con la sua profonda bravura insieme ai Gnu Quartet, ha trasmesso quella forza che, con il tempo, è riuscito a trovare scavando dentro se stesso. E’ anche un poeta, un formidabile paroliere che sa trattare qualsiasi tipo di argomento e toccare le corde del cuore di ognuno di noi dove si è anche visto un umile Ermal che non potrà mai cambiare.

Ogni brano accompagnato da un’ottima acustica è stato curato nei minimi dettagli. 

Allo scoccare delle 21:30 si spengono le luci, si trattiene il respiro e si parte. A suonare con lui ci sono i “Gnu Quartet” ,  un quartetto musicale composto da Raffaele Rebaudengo (viola), Francesca Rapetti (flauto), Roberto Izzo (violino) e Stefano Cabrera (violoncello).

Con gli occhi lucidi e la mano che batte sul cuore, Ermal Meta conclude il suo concerto. Si spengono le luci. Ma guardandosi attorno gli occhi dei presenti continuano a brillare.

Durante l’estate 2018, l’artista, ha realizzato un tour indimenticabile; al di là dei numerosissimi sold out e delle decine di migliaia di persone che sono accorse sotto ai palchi va sottolineata la bellezza delle location che hanno ospitato il Non Abbiamo Armi Tour: dal Foro Italico di Roma, al Real Belvedere di Caserta; da Piazza Santissima Annunziata a Firenze, al Castello Scaligero di Villafranca (VR); da Villa Manin in provincia di Udine a l’Abbazia di San Galgano a Chiusdino (SI); dall’Anfiteatro di Tharros in Sardegna al Teatro Antico di Taormina (solo per citarne alcune)…

Adesso questa magica avventura con “Gnu Quartet”. Le canzoni, con nuovi ed esclusivi abiti da sera, cuciti su misura da nuovi arrangiamenti per viola, violino, violoncello e flauto, sono entrati in molti tra i Teatri più belli d’Italia.

Questa la costante, il filo rosso che unisce la musica dal vivo di Ermal Meta, in qualsiasi versione la si ascolti: la bellezza… colei che ci salverà.

A meno di due settimane dall’inizio del Mandorlo in Fiore ad Agrigento si registra una riduzione delle prenotazioni in particolare nei Bed and breakfast della città della Valle dei Templi. Così rileva il presidente dell’Abba, l’associazione bed and breakfast Agrigento, Carmelo Cantone, che afferma: “Turismo, la festa è finita. Dopo anni di crescita è molto evidente soprattutto la riduzione di turisti italiani. Anche se non si hanno ancora i dati ufficiali, secondo un primo provvisorio bilancio dei flussi turistici, che interessano Agrigento e la sua Festa, possiamo affermare che la presenza dei turisti è in calo rispetto agli anni precedenti, prendendo in considerazione le prenotazioni pervenute fino ad ora ai B&B. Secondo le nostre stime (basate tutte sulle prenotazioni agrigentine) si tratta di una flessione iniziata già lo scorso anno. Non che la Sagra negli ultimi anni abbia portato granché, ma proprio quest’anno le presenze turistiche, al momento, sono veramente molto ridotte. Ripeto, la Sagra non ha mai fatto registrare risultati esaltanti, ma quest’anno, nel confronto con altre edizioni, evidenzia il calo soprattutto dei turisti italiani. Pochi B&B sono pieni solo nel fine settimana del 9 e 10 marzo. E’ una pesante penalizzazione per un comparto che ha dimostrato un elevato dinamismo nonostante la scarsa attenzione riservatagli. I margini degli operatori, infatti, continuano ad essere messi sotto pressione dalla concorrenza degli abusivi e dall’eccesso di costi burocratici e fiscali che penalizzano il settore”.

Lo scorso 4 settembre la Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio, e adesso, dopo il dibattito preliminare, il Tribunale ha rinviato a giudizio l’ex collaboratore della giustizia di Palma di Montechiaro, Giuseppe Tuzzolino, imputato di calunnia a danno di Patrizia Monterosso, ex segretario generale della Regione siciliana ed oggi direttrice generale della fondazione Federico secondo. Nell’agosto del 2016 Tuzzolino raccontò dell’esistenza di una loggia a Castelvetrano che avrebbe incassato il 5 per cento su ogni impianto fotovoltaico costruito nel Trapanese. I soldi sarebbero stati intascati dalla Monterosso che sarebbe stata da tramite fra la massoneria trapanese e l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Giuseppe Tuzzolino è stato già condannato in primo grado a 3 anni e 8 mesi di reclusione per calunnia a danno del già Procuratore di Agrigento, Ignazio De Francisci.

Si terrà domani, 14 Febbraio, al Museo Archeologico “Pietro Griffo” un incontro di lettura sulle poesie di Saffo. 

Nell’evento, organizzato dall’associazione Ciak Donna e dalla ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici), interverranno Angela Megna, Carola De Paoli e Adalgisa Morreale.

L’incontro sarà arricchito con le letture delle poesie di Saffo interpretate da Margherita Biondo e Giusi Carreca con interventi musicali al flauto di Annamaria Van der Poel e della scuola di danza ASD di Simona Attanasio con Sara Argento, Dalila Farula e Miriana Moschiera.

Il siracusano Sebastiano Cappuccio, 59 anni, è il nuovo segretario regionale della Cisl Sicilia. È stato eletto a Palermo dal consiglio regionale del sindacato, in presenza della leader nazionale della Cisl, Annamaria Furlan. Cappuccio ha ottenuto 131 sì su 132 votanti. Una è stata la scheda bianca. Il nuovo segretario subentra a Mimmo Milazzo, adesso al vertice nazionale dell’Inas, il patronato Cisl, col ruolo di vicepresidente.

 

 

La Squadra Mobile di Caltanissetta, in collaborazione con i colleghi di Agrigento e Palermo, ha sgominato una presunta organizzazione impegnato nel traffico di sostanze stupefacenti tra Caltanissetta, Palermo e Agrigento. Sono state eseguite 15 ordinanze di custodia cautelare, di cui 14 in carcere e una agli arresti domiciliari. I destinatari delle misure cautelari sarebbero parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, che avrebbe gestito un imponente traffico di hashish, marijuana e cocaina. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta.

La Guardia di Finanza di Catania ha eseguito 11 misure cautelari, tra cui 9 arresti ai domiciliari, a carico di 3 professionisti di un noto studio associato e 7 imprenditori, nell’ambito di un’inchiesta per associazione per delinquere, bancarotta ed evasione fiscale. Le Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura Etnea, hanno inoltre compiuto un sequestro preventivo di 4 marchi registrati e 4 complessi aziendali per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro. Gli investigatori avrebbero scoperto un collaudato sistema fraudolento in grado di garantire a diversi gruppi imprenditoriali la sottrazione al pagamento di un complessivo volume di imposte per oltre 220 milioni di euro e la contestuale elusione di procedure esecutive e concorsuali.

L’avvocato Francesco Villardita ha depositato in Cassazione il ricorso contro la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Catania che il 5 luglio scorso ha confermato la condanna di Veronica Panarello a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Loris di 8 anni e l’occultamento del suo cadavere. Il bambino fu strangolato con delle fascette di plastica il 29 novembre del 2014 nella casa di famiglia a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. La sentenza di primo grado, di condanna della donna a 30 anni, è stata emessa dal Tribunale di Ragusa il 17 ottobre del 2016. Il ricorso innanzi ai giudici della Suprema Corte verte su dieci punti tra cui l’assenza di movente e la capacità di intendere e volere dell’imputata.