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I giudici della Corte d’Appello di Palermo hanno aggravato la misura cautelare cui era sottoposto l’empedoclino Calogero Falzone, 33 anni.

L’uomo avrebbe violato ripetutamente le prescrizioni impostegli non presentandosi negli uffici di polizia per adempiere all’obbligo di firma al quale era tenuto per tre volte alla settimana.

Per l’uomo, condannato il 21 dicembre a 5 mesi di reclusione per le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate, i giudici hanno stabilito l’obbligo di dimora

Falzone fu arrestato il 19 dicembre dopo che lo stesso si sarebbe scagliato contro i poliziotti intervenuti nei pressi di un bar. Gli agenti erano stati chiamati perche l’uomo li avrebbe molestati in evidente stato di ubriachezza

Gli agenti della polizia di Sciacca hanno notificato una misura a carico di di un uomo di 59 anni che era stato denunciato da una donna, sua vicina di asa, per stalking.

Il Tribunale di Sciacca ha disposto per l’uomo il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da una 43 enne che lo stesso, un marinaio, avrebbe pedinato e molestato. I fatti si sarebbero verificati in zona portuale.

Un sub amatoriale Gaspare Catanzaro di 59 anni, è morto durante una immersione mentre si trovava davanti lo specchio acqueo di Lido Salus. L’uomo è stato colto probabilmente da malore. 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Sciacca e gli uomini dell’ufficio circondariale marittimo. 

Catanzaro lavorava alla marina in modo precario e occasionale anche nel trasporto pesce. Lascia la moglie e una figlia.

Si è conclusa stamattina con successo e grande partecipazione la prima giornata che ha dato il via al progetto di promozione culturale Euro – Mediterranea al Palacongressi di Agrigento, rivolto a tutti gli studenti della provincia, che vede insieme il Consorzio Universitario Empedocle e il Corso di Studi di Mediazione Linguistica Agorà mundi.

 Ospite all’evento, l’Ambasciatore dell’Egitto in Italia, il quale, insieme al Presidente f.f. del Consorzio Universitario Empedocle dott. Giovanni Di Maida, il Direttore del Corso di Studi in Mediazione Linguistica prof. Marcello Saija, il Provveditore agli Studi dott. Raffaele Zarbo, ha dibattuto ampiamente sui temi  dell’ospitalità e dell’integrazione, ribadendo il concetto di fratellanza tra i popoli del bacino del mediterraneo e sull’importanza di costruire ponti che avvicinino le culture, auspicando una collaborazione tra il Consorzio e l’Università di Alessandria d’Egitto.

 Il progetto generale, ispirato da S.E. il Cardinale Francesco Montenegro, promuove studi e comprensione sui temi migratori e dell’integrazione di altri popoli attraverso la cultura, unico mezzo necessario per disgregare atteggiamenti di odiosa intolleranza e avere gli strumenti che servono per porsi agli altri, nel modo giusto ed opportuno.

 In coda alla prima giornata di presentazione del progetto, il musicista e cantautore Eugenio Bennato, si è esibito in un concerto per far conoscere agli studenti una musica “contaminata” da melodie e ritmi di matrice etnica che entrano in un percorso interculturale che l’artista ha intrapreso e portato in tourée ormai da anni.

Il concerto, verrà replicato questa sera in Piazza Cavour per dare l’opportunità a chiunque voglia assistere, di godere di uno spettacolo che fa della musica non solo momento di aggregazione ma occasione di vera cultura .

                                                                                  

È morto ieri l’attore castelterminese Raimondo Rotolo ,presenza signorile e discreta nel mondo teatrale territoriale. Tra le sue presenze in scena si ricorda la sua appassionata ,seria e convincente interpretazione dell’AVVENTORE ne “L’uomo fal fiore in bocca” al Caos dinanzi la casa natale di Luigi Pirandello con l’indimenticabile Fabrizio Giuliano. Raimondo Rotolo ha rappresentato sempre l’attaccamento al mondo del teatro con grande disponibilità, lealtà e profondo senso d’amicizia,sulla scena e nei rapporti interpersonali.

“Accogliamo con grande soddisfazione – afferma Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento – la nomina dell’architetto Michele Benfari a Soprintendente ai Beni culturali di Agrigento con il quale, ne siamo certi, lavoreremo insieme con grande sinergia per la salvaguardia del nostro territorio, dei nostri centri storici e per la valorizzazione e la fruizione dei nostri beni culturali, conoscendone personalmente le capacità professionali e umane. A nome mio e del Consiglio dell’Ordine degli architetti, auguriamo a Michele Benfari buon lavoro”.

L’architetto Michele Benfari è il nuovo soprintendente ai Beni Bulturali di Agrigento. La notizia era nell’aria, da quando dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali  è stata chiesta dal dirigente Sergio D’Alessandro  la disponibilità a Benfari a ricoprire uno dei più prestigiosi incarichi dei Beni Culturali della Regione.

Michele Benfari, 63 anni di Sciacca è da quasi trent’anni alle dipendenze dei Beni Culturali  dove ha ricoperto diversi incarichi, alcuni importanti, come direttore del prestigioso museo archeologico di Lipari dedicato a Bernabò Brea, dirigente alla Soprintendenza del Mare, responsabile del servizio Affari Generali del Polo  Museale di Trapani, Marsale e  Mazara e, ovviamente dirigente presso la soprintendenza di Agrigento.

Nel corso degli anni, l’architetto Benfari ha progettato e diretto tantissimi lavori di restauro in varie parti della Sicilia. Un altro importante impegno di Benfari è stato quello di organizzatore di mostre di grande rilievo. Negli anni passati a Sciacca ha curato tantissimi lavori di restauro fra cui il complesso monumentale di Santa Margherita, con l’obiettivo che diventasse il museo regionale di Sciacca. Lunedi il dirigente  Sergio D’Alessandro firmerà il decreto di nomina. E’ la prima volta di un saccense alla guida della soprintendenza di Agrigento.

Il Segretario Provinciale del sindacato Confael, Manlio Cardella, cosciente dell’importanza dell’Istituto Autonomo Case Popolari, che gestisce settemila alloggi nel territorio della provincia di Agrigento, e che svolge l’importante funzione di lenire il crescente disagio abitativo, per quella parte di popolazione sofferente ed in situazioni di gravi difficoltà economiche  ed occupazionali , ha richiesto  di essere convocato con urgenza, al Commissario Straordinario, al Direttore Generale  e al Dirigente Finanziario dello IACP di Agrigento.

 

Il Sindacalista della Confael Manlio Cardella,  congiuntamente alla RSU di riferimento Giuseppe Maraventano e Giovanni Montalbano,  crede fermamente che l’IACP per operare proficuamente e fornire  un servizio ottimale all’utenza, non possa più attardarsi  ad assicurare certezze attese oramai da lungo tempo, dal personale dipendente. Un’azione sindacale ancora più incisiva, afferma Cardella,  la Confael intende dedicare ai precari dell’Istituto, riconosciuti, insieme ai tanti,  come la spina dorsale del funzionamento degli  enti locali e della regione.  Per tale motivo  sono stanchi di pagare sulla propria pelle ritardi e strumentalizzazioni politico sindacali a tutti i livelli.

 

Auspichiamo da parte del Commissario Straordinario dello IACP  d’intesa con la Confael, un immediato risolutivo  confronto   per definire le PROCEDURE DI STABILIZZAZIONE dei dipendenti precari, l’approvazione del BILANCIO PREVENTIVO 2019, unico documento contabile, non ostativo alla concretizzazione degli step intermedi, ma necessario per gli atti conclusivi di definizione della stabilizzazione. Non ultimo per rivedere anche  l’assetto organizzativo,  in applicazione del CCNL 2018/2020 funzioni locali, per una puntuale verifica sullo stato dei procedimenti amministrativi, sulle deleghe di funzioni e della loro refluenza sulla graduazione delle posizioni apicali.

Ha parlato in un aula del Tribunale di Agrigento e ha raccontato la sua versione dei fatti, Elena Pinau, moglie di Costantin Pinau, l’agricoltore romeno ucciso a colpi di zappa, nel luglio dello scorso anno a Naro.

“Siamo scesi dall’auto e davanti casa c’era tutta la famiglia, hanno iniziato a picchiarci. Basile Lupascu aveva una zappa e in mano e ha iniziato a colpire mio marito. Lo hanno massacrato, mi sono messa in mezzo per tentare di difenderlo e ha picchiato pure me”. Questo il drammatico racconto della donna, visibilmente scossa, tanto da scoppiare in lacrime e spingere i giudici a tranquillizzarla ripetutamente.

“Quando lo hanno ucciso, Vladut ha sputato a mio figlio che era nella culla ed è andato via con i suoi genitori”

Alla sbarra, in questo trocone,  è Anisoara Lupascu, 39 anni, accusata insieme dell’omicidio di Pinau Constantin , 37 anni, omicidio che avrebbe consumato insieme al marito Vasile Lupascu, 44 anni, e al loro figlio Vladut Vasile Lupascu, 19 anni, che però saranno giudicati in altro procedimento che dovrebbe svolgersi col rito abbreviato.

Vasile   ha dato un colpo di zappa a mio marito, ha iniziato a picchiarlo sulle gambe. Vicino a lui c’erano la moglie e il figlio che ci insultavano. La donna mi ha schiffeggiato. Anche io, che ho cercato di difendere mio marito, ho ricevuto un colpo di zappa al braccio. Poi lo hanno colpito anche quando era a terra e forse pure dopo, quando era morto”.

L’aggressione non si ferma neppure quando Costantin è bloccato a terra. «Ha iniziato a colpirlo pure quando era a terra, forse è stato colpito pure dopo che era morto”.

La donna è parte civile al processo, insieme ad altri familiari, ha poi riferito di un gesto di cui si sarebbe reso protagonista il più giovane degli accusati: “Il figlio di Vasile ha sputato sulla culla di mio figlio”.

La prossima udienza del processo è stata fissata per il 5 aprile prossimo.

– Fonte Grandangolo

Gli agenti del Commissariato di Licata hanno arrestato in flagranza di reato G.A. – 21 anni – accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. 

In particolare i poliziotti, notando una Bmw con tre passeggeri lungo Corso Italia, hanno deciso di procedere a controllo. Dalla perquisizione veicolare è spuntata una busta contenente 67 grammi di marijuana di cui il 21enne si dichiarava immediatamente proprietario. 

La perquisizione, estesa successivamente anche all’abitazione del giovane, permetteva di rinvenire all’interno di una camera da letto una una tenda termica con chiusura a cerniera utilizzata come serra, dotata di impianto di riscaldamento e illuminazione e di sistema di aereazione ove risultavano collocati n. 9 vasi in cui erano coltivate piante di cannabis. Rinvenuta anche una bilancia digitale per la pesatura dello stupefacente verosimilmente impiegata per il confezionamento delle dosi da spacciare. Dopo le formalità di rito, l’uomo veniva condotto presso la propria abitazione ed ivi posto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.