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Il Segretario Provinciale del sindacato Confael, Manlio Cardella, cosciente dell’importanza dell’Istituto Autonomo Case Popolari, che gestisce settemila alloggi nel territorio della provincia di Agrigento, e che svolge l’importante funzione di lenire il crescente disagio abitativo, per quella parte di popolazione sofferente ed in situazioni di gravi difficoltà economiche  ed occupazionali , ha richiesto  di essere convocato con urgenza, al Commissario Straordinario, al Direttore Generale  e al Dirigente Finanziario dello IACP di Agrigento.

 

Il Sindacalista della Confael Manlio Cardella,  congiuntamente alla RSU di riferimento Giuseppe Maraventano e Giovanni Montalbano,  crede fermamente che l’IACP per operare proficuamente e fornire  un servizio ottimale all’utenza, non possa più attardarsi  ad assicurare certezze attese oramai da lungo tempo, dal personale dipendente. Un’azione sindacale ancora più incisiva, afferma Cardella,  la Confael intende dedicare ai precari dell’Istituto, riconosciuti, insieme ai tanti,  come la spina dorsale del funzionamento degli  enti locali e della regione.  Per tale motivo  sono stanchi di pagare sulla propria pelle ritardi e strumentalizzazioni politico sindacali a tutti i livelli.

 

Auspichiamo da parte del Commissario Straordinario dello IACP  d’intesa con la Confael, un immediato risolutivo  confronto   per definire le PROCEDURE DI STABILIZZAZIONE dei dipendenti precari, l’approvazione del BILANCIO PREVENTIVO 2019, unico documento contabile, non ostativo alla concretizzazione degli step intermedi, ma necessario per gli atti conclusivi di definizione della stabilizzazione. Non ultimo per rivedere anche  l’assetto organizzativo,  in applicazione del CCNL 2018/2020 funzioni locali, per una puntuale verifica sullo stato dei procedimenti amministrativi, sulle deleghe di funzioni e della loro refluenza sulla graduazione delle posizioni apicali.

Ha parlato in un aula del Tribunale di Agrigento e ha raccontato la sua versione dei fatti, Elena Pinau, moglie di Costantin Pinau, l’agricoltore romeno ucciso a colpi di zappa, nel luglio dello scorso anno a Naro.

“Siamo scesi dall’auto e davanti casa c’era tutta la famiglia, hanno iniziato a picchiarci. Basile Lupascu aveva una zappa e in mano e ha iniziato a colpire mio marito. Lo hanno massacrato, mi sono messa in mezzo per tentare di difenderlo e ha picchiato pure me”. Questo il drammatico racconto della donna, visibilmente scossa, tanto da scoppiare in lacrime e spingere i giudici a tranquillizzarla ripetutamente.

“Quando lo hanno ucciso, Vladut ha sputato a mio figlio che era nella culla ed è andato via con i suoi genitori”

Alla sbarra, in questo trocone,  è Anisoara Lupascu, 39 anni, accusata insieme dell’omicidio di Pinau Constantin , 37 anni, omicidio che avrebbe consumato insieme al marito Vasile Lupascu, 44 anni, e al loro figlio Vladut Vasile Lupascu, 19 anni, che però saranno giudicati in altro procedimento che dovrebbe svolgersi col rito abbreviato.

Vasile   ha dato un colpo di zappa a mio marito, ha iniziato a picchiarlo sulle gambe. Vicino a lui c’erano la moglie e il figlio che ci insultavano. La donna mi ha schiffeggiato. Anche io, che ho cercato di difendere mio marito, ho ricevuto un colpo di zappa al braccio. Poi lo hanno colpito anche quando era a terra e forse pure dopo, quando era morto”.

L’aggressione non si ferma neppure quando Costantin è bloccato a terra. «Ha iniziato a colpirlo pure quando era a terra, forse è stato colpito pure dopo che era morto”.

La donna è parte civile al processo, insieme ad altri familiari, ha poi riferito di un gesto di cui si sarebbe reso protagonista il più giovane degli accusati: “Il figlio di Vasile ha sputato sulla culla di mio figlio”.

La prossima udienza del processo è stata fissata per il 5 aprile prossimo.

– Fonte Grandangolo

Gli agenti del Commissariato di Licata hanno arrestato in flagranza di reato G.A. – 21 anni – accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. 

In particolare i poliziotti, notando una Bmw con tre passeggeri lungo Corso Italia, hanno deciso di procedere a controllo. Dalla perquisizione veicolare è spuntata una busta contenente 67 grammi di marijuana di cui il 21enne si dichiarava immediatamente proprietario. 

La perquisizione, estesa successivamente anche all’abitazione del giovane, permetteva di rinvenire all’interno di una camera da letto una una tenda termica con chiusura a cerniera utilizzata come serra, dotata di impianto di riscaldamento e illuminazione e di sistema di aereazione ove risultavano collocati n. 9 vasi in cui erano coltivate piante di cannabis. Rinvenuta anche una bilancia digitale per la pesatura dello stupefacente verosimilmente impiegata per il confezionamento delle dosi da spacciare. Dopo le formalità di rito, l’uomo veniva condotto presso la propria abitazione ed ivi posto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, insieme ai colleghi del commissariato di Licata, hanno arrestato Paolo Greco, 22 anni, accusato di tentato omicidio plurimo. Durante un servizio congiunto in via Gela i poliziotti hanno notato il Greco esplodere diversi colpi di arma da fuoco che, per fortuna, non attingevano alcuno dei presenti. Il ragazzo ha agito con volto coperto da passamontagna. 

L’immediato intervento del personale di polizia interrompeva l’azione del citato Greco, mettendolo in fuga; fuga che tuttavia durava soltanto pochi minuti, poiché, a seguito di serrate ricerche nella zona, il soggetto veniva immediatamente rintracciato dai poliziotti, che lo riconoscevano dalle sue fattezze fisiche e dai peculiari indumenti indossati al momento della commissione del fatto. Infatti, le successive indagini hanno consentito di rinvenire anche un passamontagna ed una pistola scacciacani (opportunamente modificata al fine di esplodere pallini d’acciaio), utilizzati dal malvivente per commettere il delitto. A seguito degli accertamenti di rito, l’arrestato veniva condotto presso la Casa Circondariale “P. Di Lorenzo” di Agrigento a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

-Fonte Grandangolo

L’attore Pino Caruso è morto ieri sera a Roma. Aveva 84 anni e da tempo era malato. Era nato a Palermo il 12 ottobre 1934 e nella sua città natale, tra il ’95 e il ’97 aveva rilanciato le attività culturali guidando i cartelloni estivi di “Palermo di scena”.

Si è sempre diviso tra il teatro, il cinema e la tv, soprattutto quella degli anni ’70 e ’80.

Pino Caruso, siciliano doc (tantissimi i messaggi di cordoglio, tra cui quelli del sindaco della città Leoluca Orlando, Ficarra e Picone e Palermo calcio), è morto ieri pomeriggio a 84 anni nella sua casa vicino Roma, dopo una brevissima malattia.

Maschera della comicità palermitana assieme a Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Lando Buzzanca, ha recitato al Bagaglino ed è stato protagonista di programmi Rai, ma ha anche scritto libri. I funerali si svolgeranno domani.

Il debutto di Pino Caruso avvenne al Piccolo Teatro di Palermo il 16 marzo 1957 con un breve ruolo in Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello. Nel 1968 lo scritturò la Rai. Negli anni Sessanta approdò in quella fucina di comicità che era il Bagaglino di Roma. Con Castellano e Pipolo negli anni ’70 l’esordio in tv con il programma Che domenica amici, che gli diede la grande popolarità; seguirono poi Gli amici della domenica, Teatro 10, Dove sta Zazà con Gabriella Ferri e Due come noi con Ornella Vanoni. E ancora Palcoscenico con Milva.

Nella sua carriera anche il cinema: dopo il debutto nel film La più bella coppia del mondo di Camillo Mastrocinque, ha recitato con Peppino De Filippo ne Gli infermieri della mutua, poi in Malizia di Salvatore Samperi, La seduzione, La governante, L’ammazzatina, e ancora La donna della domenica e Ride bene… chi ride ultimo, L’esercito più pazzo del mondo, Canto d’amore e Scugnizzi e recentemente nel film di Ficarra e Picone La matassa. Molte le fiction cui ha preso parte tra cui spiccano Ultimo (1998), la soap opera Agrodolce (in cui ha interpretato Bartolo Giacalone), Carabinieri (2002), serie in cui era il maresciallo Giuseppe Capello, Un Natale per due (2011), Squadra Antimafia 7 (2015) e Solo (2016).

Pino Caruso fu direttore del Festino della svolta, quello del 1995 che diede il via alle edizioni kolossal della festa di Santa Rosalia, e delle prime due edizioni di Palermo di scena, festival dell’estate che rilancià la città dopo la stagione del piombo mafioso, portando negli spazi più belli personaggi del calibro di Sakamoto, Carmelo Bene, Dario Fo e tanti destinati a rimanere nella memoria collettiva.

Da ricordare un lungo carteggio con Enzo Tortora riportato anche sul suo sito, tanto che nel 1983 scrisse e diresse per Rai3 ‘Lei è colpevole, si fidi’ (da un’idea di Vittorio Sindoni), un film satirico sul caso Tortora e sulla cattiva giustizia, interpretato oltre che dallo stesso Caruso, da Renzo Arbore, Oreste Lionello, Enrico Montesano, Gigi Proietti, e Luciano Salce, tutti nei panni di se stessi. Nel 2009 ha interpretato il monologo ‘La voce dei vinti’ e, per il Teatro Stabile di Palermo, il monologo ‘Mi chiamo Antonio Calderone’, di Dacia Maraini, tratto dal libro di Pino Arlacchi ‘Gli uomini del disonore’.

Negli ultimi anni si era dedicato alla scrittura, pubblicando una miniera di aforismi e, tra gli altri, la raccolta “Il venditore di racconti”. Nel suo omaggio il sindaco Orlando tiene a sottolineare: “Palermo perde un concittadino straordinario, un uomo, un artista che ha contribuito alla rinascita della città, con la sua cultura, la sua ironia, la sua sagacia. Proprio negli anni della rinascita – aggiunge – dopo le terribili stragi del ’92, contribuì con la sua forza e le sue idee a dare speranza ai palermitani e alla città”. Solo alcuni mesi fa la presenza di Pino Caruso era stata annunciata nel cast, tutto siciliano, del film Il delitto Mattarella, per la regia di Aurelio Grimaldi, coprodotto da Cine 1 Italia e Arancia Cinema, le cui riprese, inizialmente previste a fine febbraio, sono state spostate a marzo.

“Procedure di sovraindebitamento: prassi, dubbi e profili critici alla luce della riforma del Codice della crisi”. E’ il titolo del Convegno dedicato alla giornata  conclusiva del Corso di Formazione per Gestore della crisi da sovraindebitamento organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Agrigento, in collaborazione con la Fondazione Nazionale ADR Commercialisti e l’Università eCampus, che si terrà Sabato 9 marzo 2019 alle ore 9,00, presso l’Aula “Rosario Livatino” del Palazzo di Giustizia di Agrigento.

“Il nostro Ordine ha sempre prestato attenzione alla Legge 3/2012, la cosiddetta “legge anti suicidi”, e le relative problematiche giuridiche e soprattutto sociali; la formazione di ulteriori 40 gestori della crisi da sovraindebitamento è un ulteriore passo verso la costituzione dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) da parte dell’Ordine, la cui competenza territoriale sarà per i Tribunali di Agrigento e Sciacca”

Aprirà i lavori la Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Agrigento, Paola Maria Giacalone.

Relazioneranno:
Prof.ssa Maria Lucetta Russotto

  Dottore Commercialista e Docente Università degli Studi di Firenze

Dott. Felice Ruscetta

  Dottore Commercialista e Presidente Fondazione ADR Commercialisti

 

Interverranno:
– Dott.ssa Silvia Capitano – Giudice Tribunale di Agrigento

– Dott.ssa Maria Margiotta – Giudice Tribunale di Agrigento

– Dott.ssa Maria Cristina La Barbera – Giudice Tribunale di Agrigento-

– Dott.ssa Valentina Stabile – Giudice Tribunale di Sciacca

“L’educazione è fondamentale per cambiare le mentalità e sconfiggere la violenza di genere”. Lo dice Graziamaria Pistorino, segretaria regionale della Flc Cgil Sicilia.

“Ancora oggi – continua – l’8 marzo non è una giornata di festa per le donne, ma di dolore per i recenti femminicidi, tra cui quello di Alessandra Musarra, la donna uccisa dal suo compagno a Messina”.

“Oggi – continua – la scuola che lei ha frequentato da bambina, l’Istituto comprensivo Catalfamo di S. Lucia, sta realizzando delle attività per ricordarla e per sensibilizzare i bambini su questi temi. È proprio qui che bisogna investire, sull’educazione dei più piccoli a scuola, in famiglia e nella società, per prevenire qualsiasi forma di violenza e per promuovere la cultura del rispetto delle donne e delle persone”.

Parte domani, sabato 9 marzo 2019 il progetto rivolto a tutti gli studenti della provincia di Agrigento che vede insieme il Consorzio Universitario Empedocle e il Corso di Studi  di Mediazione Linguistica Agorà mundi.

 Il progetto, ispirato da S.E. il Cardinale Francesco Montenegro, avrà luogo presso il Palacongressi di Agrigento, a partire dalle ore 8.30 con l’accoglienza degli studenti e la proiezione del filmato “ La grande Emigrazione siciliana in America” e successivamente la visita alla mostra “Sicilian crossing to America and derived communities”

 Patrocinato dalla rivista “Studi Storici Siciliani”, si propone le finalità di realizzare uno stretto rapporto di confronto con i popoli e le culture del bacino del mediterraneo per promuovere attraverso lo studio, integrazione e conoscenza di mondi e modi differenti.

A seguito del Decreto Assessoriale Pubblica Istruzione del 25/01/2019 n. 161 che ha approvato il nuovo piano di dimensionamento e razionalizzazione provinciale della rete scolastica di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2019/2020 i plessi scolastici di Joppolo Giancaxio sono stati attribuiti alla gestione dell’Istituto Comprensivo “G. Galilei” di Raffadali.

Tale Istituto Comprensivo non ha classi di scuola elementare presso la sede centrale mentre a  Joppolo Giancaxio comprende tutti cicli della scuola dell’obbligo.

Questa nuova situazione rispetto al passato causa alcune problematiche che fanno emergere non poche preoccupazioni tra i genitori e la popolazione tutta:

 

  1. Discontinuità didattica . La riassegnazione dei docenti e quindi il nuovo trasferimento di docenti in base a graduatoria preclude inevitabilmente una continuità didattica con gli anni scolastici precedenti.
  2. Pluriclassi nella scuola elementare. Per meri calcoli numerici di iscritti verrebbero attivate, a Joppolo Giancaxio, nella scuola elementare due pluriclassi: prima e seconda, terza e quarta.

Nella seduta del consiglio comunale ad adunanza aperta del 20/02/2019 tali problematiche sono state affrontate anche in presenza di numerosi genitori che hanno manifestato viva preoccupazione sulle sorti della Buona Scuola a Joppolo Giancaxio.

Molti di questi genitori hanno espresso, al verificarsi delle ipotesi paventate, l’intenzione di chiedere il Nulla Osta per trasferire i propri figli dalla scuola elementare di Joppolo Giancaxio in altri istituti dove potranno farli frequentare normalmente senza stare dentro ad alcuna pluriclasse.

E’ inutile ricordare che la presenza della scuola a Joppolo rappresenta l’unico baluardo per il mantenimento dell’identità culturale, per dare un senso all’azione amministrativa, per continuare a dare un senso a vivere in questo piccolo borgo.

I piccoli centri mantengono quelle tradizioni di vita che se non tutelate verrebbero a disperdersi costituendo un grave danno per l’intera collettività.

L’eventuale attivazione di pluriclassi determinerebbe lo svuotamento delle scuole elementari di Joppolo Giancaxio ed il disperdersi degli alunni in altri plessi scolastici di Agrigento o di Raffadali, causando in tal modo la disgregazione tra i ragazzi appartenenti alla comunità Joppolese

Sarebbe un disastro per Joppolo Giancaxio.

 

Il Sindaco, l’Amministrazione Comunale e tutto il Consiglio Comunale, dinanzi a questa situazione, hanno assicurato che ogni via possibile sarebbe stata intrapresa per affrontare ed individuare nelle sedi opportune una soluzione a tutela della Scuola a Joppolo Giancaxio.

Il Legislatore, con la Legge 158 del 2017, ha voluto salvaguardare dallo spopolamento e dall’estinzione i piccoli centri  con “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni” con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti.  Sono 5.585 comuni, circa il 70% dei 7.998 comuni italiani, dove vivono 11 milioni di cittadini.

La finalità della legge è quella di favorire l’adozione di misure in favore dei residenti nei piccoli centri per tutelare e valorizzare il patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico.

Di fatto, invece, gli atti di governo nazionale e regionale, tendono ad accentuare i disagi dei piccoli centri con la riduzione dei trasferimenti e con l’eliminazione di servizi minimi essenziali per l’esistenza stessa di una comunità.

La chiusura della scuola elementare, favorita dal mero calcolo numerico e dall’attivazione di pluriclassi, metterebbe a serio rischio l’esistenza stessa di ogni piccolo centro. Che cosa potrebbe trattenere i residenti o le giovani coppie se i servizi vengono di anno in anno ad essere intaccati o addirittura annullati?

Perdono valore sia gli investimenti privati, nei piccoli centri, ma anche quelli pubblici che lo Stato, a vari livelli, ha effettuato.

Il Sistema Scuola, con un atteggiamento meramente burocratico legato a freddi calcoli numerici, determina ridimensionamenti senza prevedere le refluenze negative sul territorio.

Nella seduta del Consiglio Comunale è emerso il forte disappunto, da parte dell’Amministrazione Comunale, del Consiglio Comunale e dei genitori presenti.

E sono emersi, altresì, la voglia di far sentire la propria voce affinchè le piccole comunità non vengano private delle scuole dell’obbligo e la volontà di costituire una rete di piccoli comuni che facciano una richiesta di servizi che non si basi solo sul mero calcolo numerico.

La chiusura di una classe in un grande centro non ha gli stessi effetti rispetto a quelli che  avrebbe in un piccolo centro.

Per questo motivo, si chiede alle autorità Scolastiche una deroga che permetta il mantenimento delle classi nelle scuole esistenti nei piccoli centri senza far ricorso alle pluriclassi che determinerebbero la fuga verso i centri maggiori e la conseguente chiusura delle scuole.

La soluzione a questo forte disagio sociale e, non solo, che abbiamo registrato nella nostra comunità joppolese dev’essere fortemente individuata a tutela del diritto allo studio, a tutela dei piccoli, a salvezza dell’identità culturale del nostro territorio.

Tale soluzione potrebbe essere individuata come di seguito:

  1. Determinando una deroga nel piano di dimensionamento e razionalizzazione provinciale della rete scolastica approvato dall’Assessorato Regionale che non permetta la costituzione delle pluriclassi a Joppolo Giancaxio.
  2. Rideterminando il dimensionamento degli istituti scolastici  accorpando il plesso della scuola elementare con un Istituto dove siano presenti altri plessi scolastici di Scuola Elementare.

 

Confidando nella sensibilità e nell’azione dei ruoli istituzionali che ciascuno dei destinatari della presente saprà mettere a disposizione della Buona Scuola a Joppolo Giancaxio, restiamo a disposizione per un incontro presso le vostre sedi per affrontare con più attenzione le problematiche sopra rappresentate.

Il sindaco Giuseppe Pendolino e l’assessore ai Lavori Pubblici, Francesco Morreale, comunicano che il Comune di Aragona è stato ammesso al finanziamento per la redazione del Piano di Azione dell’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), nell’ambito del progetto regionale “Promuovere la sostenibilità energetico-ambientale nei comuni siciliani attraverso il Patto dei Sindaci”.

“L’ammissibilità della domanda e l’assegnazione del relativo contributo” è stata comunicata al sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, dal Servizio Programmazione e Pianificazione del Dipartimento dell’Energia dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità.

La concessione del contributo per il Paesc, era stata richiesta dal primo cittadino lo scorso 28 gennaio, in attuazione di una delibera del Consiglio comunale di Aragona.

Confermando l’ammissibilità della richiesta di finanziamento, il dirigente del Servizio regionale ha precisato che “con successivo provvedimento si procederà all’assegnazione del relativo contributo”.