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“Gravi e concreti rischi per la salute pubblica, qualora non si avviassero interventi di derattizzazione, pulizia straordinaria delle città e disinfestazione.”

A lanciare l’allarme l’11 marzo  con la lettera Protocollo n. 44567, è stato il Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene Ambienti di Vita  dell’ASP di Agrigento.

Ad appesantire la situazione, anche il fatto che, Pochi giorni fa una donna è stata morsa da un ratto ed ancora oggi è sotto stretto controllo sanitario.

Un fatto gravissimo, del quale l’amministrazione comunale sembra non essersi nemmeno accorta, nonostante la città sembri sempre più ostaggio del degrado.

Il nostro movimento, Chiede alla Procura della Repubblica di Agrigento di valutare, vista la lettera dell’ASP che alleghiamo in copia, se non esistano colpe dirette o indirette da parte del sindaco in qualità di massima autorità in tema di igiene e salute pubblica, per “attentato alla salute pubblica dei cittadini” e per quant’altro verrà dalle autorità preposte riscontrato come ad esempio la evidente interruzione di un pubblico servizio quale potrebbe essere il ripristino delle stato di igiene di tutto il territorio comunale .

Cambio al vertice della Questura di Agrigento. Dopo un anno e mezzo dalla nomina a Questore Maurizio Auriemma lascia Agrigento per andare a Bergamo dove, dal prossimo dicembre, ricoprirà il prestigioso ruolo di dirigente generale. Al suo posto, ed è la prima volta nella Città dei Templi, subentra Rosa Maria Iraci. 

Il nuovo questore è una delle prime donne entrate in polizia, già commissario nel 1988 prestando servizio a Reggio Calabria. Iraci, siciliana originaria di Barcellona Pozzo di Gotto, ha diretto l’ufficio Volanti e i Commissariati di Patti, Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Taormina, S. Agata di Militello e Capo d’Orlando. Sempre a Reggio Calabria ha diretto l’ufficio della Digos.

Nonostante le insinuazioni, questo Comune continua a rappresentare un presidio di legalita’. Per me parlano i fatti”.

E’ questa la risposta  del Sindaco Giuseppe Galanti, alla troupe delle “Iene” che stamattina è stato in Piazza Progresso per avvicinarlo e affrontare le tematiche relative all’abbattimento delle costruzioni abusive a Licata.

<<Mi dispiacerebbe se il significato delle mie dichiarazioni, probabilmente rilasciate con una certa foga perchè incalzato dall’inviato delle Iene, fosse travisato. Per me – dichiara il sindaco – parlano la mia storia personale e i fatti relativi alla gestione amministrativa del Comune da quando ne ho assunto la guida.

Le demolizioni degli immobili abusivi, iniziate il 20 Aprile 2016, non si sono mai fermate, e stanno proseguendo tuttora. Ricordo che Licata è uno dei pochi Comuni siciliani in cui le demolizioni, nel rispetto delle sentenze della Magistratura, sono andate avanti, e a d oggi sono circa 200.

 Il Consiglio comunale attualmente in carica ha inserito in bilancio ulteriori 500 mila euro per proseguire l’attività di abbattimento, nel rispetto della legge. Proseguono, inoltre e senza interruzione, i controlli anti abusivismo edilizio del territorio, e proprio ieri gli Agenti della Polizia Municipale hanno proceduto al sequestro di un altro immobile abusivo. Le denunce per violazioni alle leggi sull’edilizia, nel corso dell’anno 2018, sono state ben 53.

Questi  dati – aggiunge il Sindaco – dimostrano, qualora ce ne fosse ancor bisogno, che il provvedimento relativo alla soppressione della dirigenza comunale ha tutt’altre finalità e  non certo quella di interrompere e porre fine all’abbattimento delle costruzioni abusive insanabili. Si tratta di una ristrutturazione dell’organigramma del Comune, quasi obbligata,  considerato che in atto l’Ente conta un solo dirigente e che le norme vigenti non consentivano l’assunzione dei quattro mancati; procedura che, peraltro, era stata già avviata dal Commissario Straordinario. Circostanza che da sola si rivela idonea a sgomberare il campo da qualsiasi insinuazione.

 Bisogna iniziare a imparare, e di questo devono farne memoria tutti, che quando si riveste un ruolo pubblico, di carattere politico o burocratico – amministrativo, l’applicazione della legge, che deve sempre avvenire uguale per tutti, va fatta spersonalizzando, non cercando di individualizzare per difendere privilegi o posizioni di comodo. La storia recente, che sta venendo fuori in questi giorni, sull’antimafia di faccia e sul caso Montante, dovrebbe essere di insegnamento per tutti: media, cittadini e istituzioni, perchè insegna come le bandiere possono diventare stracci.>>. 

Si è svolto ieri il “Welcome Day”, di orientamento dell’Università degli studi di Palermo ad Agrigento. Il Polo agrigentino ha aperto le porte agli studenti delle scuole secondarie di II° grado e ai loro docenti, per presentare l’offerta formativa per l’anno accademico 2019/2020 dell’Ateneo e i servizi messi a disposizione nella sede di Agrigento per favorire la scelta del percorso universitario. Al Welcome Day, al quale hanno partecipato più di cinquecento studenti e docenti di tutto il territorio della provincia di Agrigento, si sono svolte conferenze di presentazione dei corsi di laurea inseriti nella nuova offerta formativa, incontri con i consulenti dell’orientamento, con docenti universitari e i tutor accademici, con il personale del Polo e dell’Ente Regionale per il dritto alla Studio Universitario. L’iniziativa dell’Università degli studi di Palermo, organizzata in collaborazione tra il Polo decentrato di Agrigento ed il COT Centro Orientamento e Tutorato Universitario, ha riscosso interesse da parte dei partecipanti per l’offerta formativa dell’Ateneo Presenti la prof.ssa Rosa Di Lorenzo Delegato del Rettore per l’Orientamento, il prof. Andrea Sciascia Direttore del Dipartimento di Architettura, il dott. Ettore Castorina Coordinatore dei Poli decentrati, l’arch. Giuseppe Parello, Direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi, la dott.ssa Paola Giacalone Presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Agrigento, i docenti Alessia Cilona, Roberta Di Rosa, Gaetano Gucciardo, Marcantonio Ruisi, Ettore Sessa, Gianfranco Tuzzolino e Maria Vinciguerra che hanno presentato i quattro corsi di laurea in Architettura e ambiente costruito, Economia e amministrazione aziendale, Scienze dell’educazione e Servizio sociale che verranno attivati ad Agrigento. La sede decentrata di Agrigento dell’Università degli studi di Palermo – ha commentato il dott. Ettore Castorina – rappresenta un’opportunità di crescita per la città e costituisce un volano insostituibile per il suo territorio al fine di contribuire al progresso culturale, sociale ed economico della nostra realtà.

Sulla SS 640 tra Porto Empedocle ed Agrigento, a pochi metri dalle frane che rischiano di farla crollare, c’è un viadotto che versa in gravi condizioni.
Secondo l’ANAS non ci sono problemi strutturali (diceva anche così per il ponte Morandi, poi chiuso in fretta e furia e per il quale oggi servono 30 milioni di euro per essere riaperto).
I cittadini vogliono sapere se questo ponte è sicuro e chi ha effettuato questi osceni lavori di “consolidamento” che fanno venire i brividi!

Ecco il video:

Ha agito incappucciato e, a quanto pare, ha raggiunto la statua salendo dalla campagna, curandosi di non arrivare dalla strada per evitare l’occhio di altre telecamere. Ha prima buttato a terra la statua e dopo si è accanito a distruggere la testa raffigurante il Cristo. Avrebbe agito, dunque, con lucidità nel porre in essere l’atto sacrilego che ha mortificato la collettività favarese, credente o non credente, evitando di percorrere la strada, proprio perché sapeva benissimo della presenza della video sorveglianza.

Oltre a quella, infatti, puntata sulla statua andata distrutta, ci sono altre telecamere lungo la strada che hanno registrato le immagini di chi in quella precisa ora è passato dal luogo.

E’ chiaro che tutti desiderano dare un nome e un cognome al pericoloso individuo. Non è escluso, a tal proposito, che le immagini riprese dalla telecamera possano essere diffuse dai Carabinieri per arrivare prima possibile, con la collaborazione di tutti, a scoprire l’autore di questi vergognosi atti.

“Sono amareggiato, deluso, ma non spaventato, perché la riporteremo di nuovo in piedi”. È questo il commento dello scultore della statua di Gesù collocata in viale Stati Uniti, a Favara, danneggiata questa notte da un uomo incappucciato.

Alba ha già prelevato quel che resta della statua portando i pezzi nel suo laboratorio. Cercherà dunque di ricomporla.

“Non è cosa semplice –ci dice Giuseppe Alba- ma ci proveremo. Ogni pezzo d’arte è sempre una creatura dell’artista”.

 

Il video dell’insano gesto che in questo momento gli inquirenti stanno analizzando cercando di arrivare al colpevole

 

Nel pomeriggio di ieri, nella sede della Prefettura, il Sindaco Calogero Firetto, l’Assessore Elisa Maria Virone, il Questore Maurizio Auriemma ed il Prefetto Dario Caputo hanno incontrato una rappresentanza degli esercenti le attività di vendita ambulante di generi alimentari di San Leone.

La riunione è stata finalizzata al raggiungimento di una soluzione condivisa rispetto alle opzioni offerte in proposito dal Comune di Agrigento. In particolare, l’Amministrazione comunale ha ribadito la disponibilità a ricevere in gestione dal Demanio l’area dell’ex eliporto, dove poter autorizzare, secondo il Regolamento comunale vigente, fino a centoventi giorni continuativi di esercizio.

I Rappresentanti del Comune hanno sottolineato la particolare valenza della scelta di tale area, per la quale il Comune stesso concorrerà al miglioramento generale anche in termini di attrattività  e di proposizione di nuove iniziative coordinate. Sarà inoltre consentito l’uso degli spazi attualmente occupati all’ingresso del Lungomare Falcone e Borsellino – Lato Est. I Commercianti, dal canto loro, hanno proposto la possibilità di contattare l’Agenzia del Demanio per valutare l’eventuale assegnazione anche dell’area contigua alle attuali giostre per bambini ed hanno espresso il loro impegno ad assicurare l’uso degli spazi in conformità a tutte le normative di settore, evitando la collocazione di tavoli, sedie, frigoriferi etc.. Hanno altresì confermato l’osservanza delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti e smaltimento degli olii.

Il TAR Palermo, Sezione Seconda, con sentenza n. 799/2019, Presidente Dr. Di Paola, relatore primo refendario il Dr. F. Mulieri, ha rigettato il ricorso principale e quello per motivi aggiunti n. 1828/2015, proposto da una Cooperativa, difesa dagli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, avverso l’ordinanza n. 52 del 20/3/2015, con la quale il Comune di Agrigento ordinava ai proprietari del fabbricato eseguito dalla predetta Cooperativa l’interdizione dei locali che lo componevano, la redazione di una apposita perizia geologica, nonché la “realizzazione delle opere (palificazione, regolamentazione delle acque meteoriche, forestazione, opere di ingegneria naturalistica e/o altro)” per la definitiva messa in sicurezza delle abitazioni coinvolte a carico delle ditte proprietarie, ciascuna per la parte di competenza.

Il provvedimento era stato posto in essere a seguito di movimenti franosi intensificatisi anche a causa della omissione di alcune opere che – come ritenuto dal Comune procedente – la Cooperativa aveva l’obbligo di provvedere per ilcontenimento di terreno a protezione della limitrofa Via, sulla quale insisteva il fabbricato”.

I proprietari degli appartamenti della Cooperativa impugnavano il detto provvedimento per omesso avviso dell’avvio del procedimento asserendo la violazione dell’art. 10 bis della L. 241/1990 e, nel merito, contestavano che nessun altro onere poteva essere ritenuto a carico della Cooperativa, oltre quello degli oneri di urbanizzazione prescritti nella concessione edilizia e che, comunque, ogni ulteriore obbligazione sarebbe stata prescritta.

La Cooperativa imputava, inoltre, la causa di tale evento franoso alla esecuzione di due manufatti che a monte della zona interessata, erano stati eseguiti dalla Ditta costruttrice con concessione edilizia n. 49 del 2004.

Si costituiva in giudizio quest’ultima ditta, difesadall’Avv. Gaetano Caponnetto, il quale contestava il preteso addebito della Cooperativa, puntualizzando, con l’ausilio della consulenza tecnica dell’Ing. Vassallo, l’assoluta infondatezza delle deduzioni della Cooperativa, dimostrando, altresì, con articolata memoria che le opere compiute dalla ditta costruttrice erano assolutamente conformi alle prescrizioni esecutive della concessione edilizia, e che la Cooperativa avrebbe dovuto osservare, nella realizzazione del fabbricato le regole proprie del piano particolareggiato ed eseguire le necessarie opere di contenimento, specificatamente imposte, ed invece inattuate.

Nei confronti del Comune, con ricorso per motivi aggiunti, la Cooperativa chiedeva che il TAR accertasse l’obbligo in capo all’Amministrazione resistente di accettare le opere di urbanizzazione realizzate ma contestate dal Comune e la condanna della stessa Amministrazione resistente alla realizzazione delle residue opere murarie a protezione della limitrofa Via.

Il TAR ha rigettato le censure dedotte dai difensori della Cooperativa, avvocati Rubino e Valenza, statuendo la legittimità del provvedimento del Comune di Agrigento col quale si ordinava di rimuovere lo stato di pericolo cagionato dalla omessa attività della Cooperativa, e l’eccezione procedurale dell’asserito obbligo dell’avviso dell’avvio del procedimento non applicabile alla fattispecie ex art. 7 L. 241/1990, confermando così nel merito la legittimità del proprio provvedimento.

Sette interminabili mesi sono ormai trascorsi da quel 12 Agosto quando Gessica Lattuca scomparve da Favara.

Dopo i racconti dell’ormai ex supertestimone e dopo aver appurato che dentro i due loculi nel cimitero di Piana Traversa tutto era perfettamente in ordine togliendo, quindi, il dubbio che il cadavere di Gessica poteva trovarsi li grazie all’intervento dei periti e degli inquirenti che dopo l’estumulazione hanno dichiarato esito negativo. Di Gessica nessuna traccia.

E allora si ricomincia. Si riparte da zero.

Si ricomincia a ripercorrere le varie piste che ormai sembrano essere legate alla scomparsa della donna e proprio tra le tante piste si inizia da quella dei ricatti, delle estorsioni che, si dice, venivano fatte da Gessica insieme ad altre tre persone di cui due ragazze per via di un video a sfondo sessuale che probabilmente vedeva protagoniste le ragazze stesse.

Naturalmente, tutto sempre al vaglio degli inquirenti, si continua a battere pugno cercando di venire a capo di questa triste e sconcertante vicenda. Ricominciano , quindi, gli interrogatori che nel reparto investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Agrigento avente sede a Villaseta,  sono state ascoltate due ragazze ed un ragazzo che risultano essere persone informate sui fatti ma non iscritte nel registro degli indagati, sempre in merito alle estorsioni che pare siano state praticate verso due uomini di Favara.

Un cinquantenne impiegato e un sessantenne, entrambi sposati e con prole, pare siano stati vittime dei ricatti e sembrano aver subìto numerose pressioni con richiesta di denaro, da parte delle donne, affinchè non venissero divulgati in rete i video hard o, addirittura, mostrati alle consorti dove gli stessi venivano immortalati in situazioni che sottolineano palpeggiamenti e avances. I due uomini hanno, così, denunciato il fatto.

Le vittime vennero fuori solo quando i militari dell’arma controllavano i tabulati telefonici dove si vedevano far parte numerose persone intorno a Gessica, il tutto accompagnato anche da vari messaggi che possono risultare sospetti.

Si ha notizia di un altro ragazzo, favarese, risentito nei giorni scorsi nella Tenenza di Favara, in merito alla fornitura di sostanze stupefacenti che veniva usata nel giro di prostituzione dove pare fosse coinvolta anche Gessica.

La speranza di poter risolvere il caso di Gessica Lattuca esiste ancora. Si attende il giusto momento per far completa luce tra le tante ombre che si sono disseminate durante questi mesi durante la scomparsa della ragazza.