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E’ stato momentaneamente sospeso il servizio di consegna dei mastelli per la raccolta differenziata a Canicattì. Il centro di San Domenico è infatti chiuso e tale rimarrà fino a quando non arriverà il nuovo carico di mastelli che, per ragioni logistiche, indipendenti dalle aziende che hanno in appalto il servizio, sta ritardando di qualche giorno. “La distribuzione dei mastelli per uso domestico– spiegano le ditte – riprenderà a partire dalla prossima settimana e i singoli utenti che si sono già prenotati, verranno contattati telefonicamente da noi in modo da non creare file e ulteriori disagi. Invitiamo dunque i cittadini di Canicattì a non recarsi al centro di San Domenico fino a quando non riceveranno le nostre convocazioni.

 

Accogliamo con vivo interesse l’insediamento del neo Questore di Agrigento – Dott.ssa Iraci – che sicuramente continuerà il lavoro svolto con solerzia e risultati dal già Questore Auriemma: tutta la Uil Agrigentina dà il benvenuto di buon lavoro alla prima donna a ricoprire questo importante e delicato compito di tutela, vigilanza, controllo e prevenzione del territorio.

“Abbiamo saputo dell’esperienza trentennale della Dott.ssa Iraci all’interno del corpo di polizia e della grande preparazione e rigore professionale e umano che ha messo nei vari ruoli che ha ricoperto. Adesso, in una terra difficile e complicata come la nostra, accogliamo di buon grado e con grandi attese il lavoro che svolgerà il neo questore, che tra l’altro è la prima donna nella nostra provincia a ricoprire questa carica. La Uil, da sempre a fianco delle forze di polizia e dei presidi di legalità, non può che incoraggiare la questura nello straordinario lavoro di prevenzione e di controllo che hanno già portato a brillanti operazioni antidroga e di monitoraggio delle nostre città.

Per tutto ciò, siamo certi che la Dott.ssa Rosa Iraci diventerà presto punto di riferimento per i cittadini agrigentini e garantirà un servizio capillare e di sicurezza, che è essenziale per snidare potenziali azioni criminose, che vanno in senso opposto alle leggi e del quieto vivere, e che vede la polizia sempre in prima linea a fronteggiare azioni atte alla violenza e al malaffare che pian piano cominciano a sdradicarsi anche nell’estremo sud di Italia.”

 

Giovedì 28 marzo 2019 alle ore 9.30 nella Sala Luca Crescente del Consorzio Universitario Empedocle di Agrigento (Via Quartararo/Calcarelle) si terrà un attivo dei “quadri e dei delegati” della CGIL Agrigentina.

L’iniziativa si aprirà con la relazione del Segretario Generale Massimo RASO e prevende l’intervento del Segretario della CGIL Siclia Michele PAGLIARO e le conclusioni del Vice Segretario Nazionale Gianna FRACASSI.

“La ragione per cui abbiamo organizzato questa iniziativa – ha affermato Massimo RASO  – è che siamo profondamente preoccupati dal silenzio che c’è intorno al tema del regionalismo differenziato. Il governo ci lavora, la questione è presente nel “contratto di governo” tra Lega e 5 Stelle, eppure non se ne parla e i cittadini non ne sanno nulla” Eppure – continua Raso -un’applicazione contorta dell’articolo 116 della Costituzione, potrebbe avere conseguenze molto gravi sul terreno della esigibilità dei diritti dei cittadini di questo Paese, sia sui diritti di cittadinanza che su quelli sociali, su temi fondamentali come l’Istruzione , la Sanità, le Infrastrutture e sulla generale sottrazione di risorse per le politiche di riequilibrio territoriale. Nella richiesta di applicazione dell’autonomia avanzata dalla Regione Veneto, “c’è un principio non condivisibile”, perché “contraddice la Costituzione e si avvicina pericolosamente al secessionismo. La richiesta di autonomia, tra l’altro, arriva ora da 13 regioni. Ma, se tutto ciò dovesse trovare compimento, senza aver prima definito dei livelli essenziali delle prestazioni per tutti i cittadini del Paese, il rischio è di avere 20 regioni differenti. Siamo alla “Secessione dei Ricchi” come afferma, giustamente, il Prof. Viesti. Noi dobbiamo impedirlo, facendo crescere consapevolezza e rilanciando le ragioni di un riequilibrio delle diseguaglianze, a partire da quella che impedisce la crescita dell’intero Paese, quella tra il Nord ed il mezzogiorno”. Nella piattaforma per il Mezzogiorno dobbiamo lavorare per definire uno specifico “progetto Agrigento” in grado di rivendicare precisi obiettivi per la nostra terra, con particolare riferimento alle infrastrutture materiali ed immateriali, la salvaguardia del territorio, il rilancio delle “eccellenze”

 

 

I carabinieri del Ros stanno eseguendo, in provincia di Enna ed in altre localita’ italiane, 21 provvedimenti cautelari per associazione di stampo mafioso, omicidio, estorsione ed altro.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno permesso di ricostruire le dinamiche criminali relative alla famiglia mafiosa di Pietraperzia posta ai vertici di Cosa Nostra ennese. E’ stata fatta luce, inoltre, su numerosi episodi criminosi tra cui l’omicidio di Filippo Marchi’, avvenuto il 16 luglio del 2017.
”Ventuno arresti in provincia di Enna e in altre città italiane per associazione di stampo mafioso, omicidio ed estorsione. I carabinieri del Ros, coordinati dalla Dda di Caltanissetta, hanno fatto piazza pulita: grazie alle Forze dell’Ordine e agli inquirenti. Ogni giorno decine di criminali vengono sbattuti in galera: c’è chi combatte la malavita a parole e c’è chi fa i fatti”. E’ quanto sostiene il ministro dell’Interno Matteo Salvini. 

Inizieranno il prossimo 29 marzo le udienze del Tribunale del Riesame a cui si sono rivolti i sei indagati, finiti in carcere o ai domiciliari, coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Sciacca inerente presunti abusi sessuali in danno di una ragazzina di appena 13 anni.

Una seconda udienza è stata fissata anche per giorno 1 aprile.

Le difese di tutti gli indagati hanno presentato istanza di revoca delle misure cautelari per i loro assistiti.

La storia coinvolge, una minore finita nelle grinfie della stessa madre che, sotto compenso e minacce, secondo l’accusa, l’avrebbe fatta prostituire con estranei, gente dai 18 ai 69 anni. Le accuse sono gravissime: induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa, nonché violenza sessuale ed atti sessuali con minorenne, aggravati (poiché consumati ai danni di una vittima quattordicenne). 

Oltre la madre sono finiti in manette anche i “clienti” della ragazzina: si tratta di Pietro Civello, 60 anni di Gibellina, Viorel Frisan, 37enne di Gibellina, Calogero Friscia, 25enne di Menfi, Vito Sanzone, 43 enne di Menfi e Vito Campo, 69enne di Menfi.

Ora le difese che attendono l’esito dei ricorsi presentati con il Tribunale del Riesame che dovrebbe decidere nel merito entro questa settimana.

 

La Procura della Repubblica di Palermo, titolare dell’inchiesta antidroga denominata “Lampedusa”, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a quindici persone iscritte nel registro degli indagati.

Si tratta di 

Davide Licata, 32 anni, di Racalmuto; Salvatore Capraro, 30 anni, di Agrigento; Calogero Vignera, 36 anni, di Agrigento, Angelo Cardella, 46 anni, di Porto Empedocle; Imam Maazani, 21 anni, nata e residente ad Agrigento; Andrea Giambanco, 54 anni, di Carini; Giuseppe Bronte, 24 anni, di Palermo; Davide Grisafi, 26 anni, di Palermo; Salvatore Bronte, 50 anni, di Palermo; Gianluca Gambino, 22 anni, di Cinisi; Francesco Portanova, 34 anni, di Palermo; Emanuele Rizzo, 33 anni, di Palermo; Gaetano Rizzo, 32 anni, di Palermo; Domenico Stilo, 30 anni, di Melito di Porto Salvo (provincia di Reggio Calabria).

I 15 sarebbero stati coinvolti, a vario titolo, nello smercio di cocaina, provenienete dalla Calabria, nelle piazze di spaccio agrigentine, principalmente a Lampedusa, da quì il nome dell’operazione svolta sul campo dalla polizia.

Si ipotizzano i reati di associazione a delinquere dedita al traffico e allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana.

La droga sarebbe finita, tra l’altro, nei mercatini rionali del palermitano e dell’agrigentino.

 

Sono stati momenti di panico quelli vissuti dai residenti di alcune abitazioni nel quartiere Ferraro di Sciacca. Nel tardo pomeriggio di ieri un giovane armato di coltello avrebbe minacciato e rinchiuso la madre all’interno dell’appartamento al culmine di una lite familiare.

 Diversi i testimoni che, sentite le urla, hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. In poco tempo la polizia del locale commissariato e i carabinieri della compagnia di Sciacca sono intervenuti rintracciando il giovane in stato confusionale nei pressi del cimitero comunale. 

Intervento anche dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto forzare l’ingresso dell’abitazione per entrare e mettere in sicurezza la madre. Quest’ultima, insieme al figlio, sono stati portati all’ospedale per le cure mediche del caso. 

 

Si è svolta oggi pomeriggio la conferenza di presentazione del convegno, in programma il 5 e il 6 aprile al Dioscuri bay Palace a San Leone, sul tema:“I lavori pubblici: la qualità del progetto per il rilancio socio economico del nostro territorio” e del corso di formazione per la figura del coordinatore dei concorsi di progettazione che ha l’obiettivo di fornire all’utenza un numero adeguato di esperti nell’organizzazione e nel coordinamento operativo dei concorsi di progettazione

Il convegno “I lavori pubblici: la qualità del progetto per il rilancio socio economico del nostro territorio”

Diversi i relatori che giungeranno ad Agrigento da più parti d’Italia: l’urbanista Gianluca Peluffo, il presidente dell’Ordine degli architetti di Bologna Pier Giorgio Giannelli, i componenti del gruppo operativo “Concorsi” del Consiglio nazionale degli architetti (Cna): Vittorio Cecchini, Giorgio Giannelli, Mario Perini, Andrea Marchisio e Marco Marchisio, consulente legale del Cna.

Saranno presenti il prefetto di Agrigento, Dario Caputo; l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone; il sindaco Firetto; il direttore dell’ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi di Agrigento, don Giuseppe Pontillo; il vicepresidente della Consulta regionale degli Architetti, Paolo Lo Iacono;  il dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico, Salvatore Lizzio; il docente Unipa, Paolo Oreto; i presidenti degli Ordini professionali: Maria Giovanna Mangione (Ordine degli agronomi); Alberto Avenia (Ordine degli ingegneri); Giuseppe Collura (Ordine dei geologi); Silvio Santangelo (Collegio dei Geometri); Francesco Ciaccio (Ordine dei periti agrari e agrotecnici).

Il corso per i coordinatori dei concorsi di progettazione

Agrigento prima città in Sicilia a promuovere la formazione dei coordinatori dei concorsi di progettazione, seguendo la scia di un percorso già attivato a livello nazionale. I partecipanti al corso, che si terrà nel pomeriggio di giovedì e nel corso della giornata di venerdì, rispettivamente 5 e 6 aprile, saranno coordinati dai tutor dell’Ordine degli architetti: Giacomo Cascio, Michele Ferrara, Giuseppe Grimaldi e Francesco Romano.

Il corso, al quale ad oggi si conta l’adesione di oltre 80 partecipanti, è rivolto anche ai professionisti delle stazioni appaltanti e ai dirigenti delle amministrazioni comunali affinché possano bene organizzare concorsi per una architettura di qualità e utilizzare le piattaforme informatiche.

La conferenza stampa

Si è svolta nelle prime ore del pomeriggio nella sala convegni dell’Ordine degli architetti, alla presenza di Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento; Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti; Pietro Fiaccabrino, presidente della Fondazione Architetti nel Menditerraneo; dei consiglieri: Calogero Giglia, Michele Ferrara, Francesco Romano, Lorenzo Violante e Roberto Campagna. 

Le interviste

Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento

“Abbiamo promosso questo convegno per parlare di qualità della progettazione e, attraverso i concorsi di architettura, rilanciare il nostro territorio perché riteniamo che la qualità della progettazione sia un tramite per il rilancio del nostro territorio, delle nostre infrastrutture, dei nostri centri storici. Ecco – prosegue Cimino – questo convegno è importante perché ci offre la possibilità di avere un confronto con illustri ospiti che vengono da ogni parte d’Italia e, in tal senso, mi preme ringraziare Rino La Mendola per l’aver portato nella nostra città il gruppo operativo del Cna.  Questo è un momento di grande rilancio della nostra professionale: il coordinatore potrà svolgere la propria attività a supporto dei Rup durante tutto il processo del concorso di progettazione”.

Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti

“Agrigento è tappa di un percorso che stiamo tracciando a livello nazionale per consolidare la centralità del progetto nei processi di trasformazione del territorio. Il concorso è uno strumento ideale per raggiungere questo obiettivo proprio perché garantisce la qualità del progetto e valorizza la professionalità dei concorrenti. In un concorso si sceglie il progetto migliore, in relazione alle aspettative e agli obiettivi della committenza, e non, invece, il professionista sulla base del suo fatturato o del ribasso del suo onorario. Ci siamo resi conto, durante i corsi svolti in diversi sedi italiane, che tantissime stazioni appaltanti sono prive di esperti in materia di organizzazione di concorsi e dell’uso delle piattaforme informatiche sulle quali i concorsi viaggiano velocissimi, al punto di diventare competitivi nei costi e nei tempi, rispetto alle procedure ordinarie e di affidamento della progettazione. Per colmare questa lacuna abbiamo organizzato i corsi di formazione per la nuova figura professionale: il coordinatore dei concorsi, che può essere interpretata da un pubblico dipendente, nel ruolo di Rup, così come da un libero professionista nel ruolo di supporto al Rup. Siamo lieti che in Sicilia la prima città ad ospitare il corso sia Agrigento dove i consiglieri e il presidente dell’Ordine sono particolarmente attivi sul territorio. Questa – conclude Rino La Mendola – è la prima tappa siciliana di un percorso che è destinato ad alimentare un elenco speciale di professionisti esperti in materia di concorsi ai quali potranno fare riferimento le stazioni appaltanti interessate”.

Pietro Fiaccabrino, presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo

“Siamo lieti che la Fondazione, ripercorrendo un percorso già tracciato da Rino La Mendola, sia parte attiva anche nell’organizzazione del convegno e del corso di formazione. Grazie al Consiglio nazionale degli architetti e all’Ordine di Agrigento che ci vogliono, e ci rendono, protagonisti in un evento destinato a cambiare la qualità dell’architettura.

Un successo aldilà delle più rosee aspettative. Sono stati quasi 4000, per l’esattezza 3805, gli accessi registrati al Parco Ferroviario di Porto Empedocle Centrale in occasione della due giorni organizzata da Fondazione FS in occasione delle Giornate FAI di Primavera.

“I treni storici che hanno fatto la spola continua tra la Agrigento, la Valle dei Templi e Porto Empedocle hanno fatto registrare il sold out, segno che gli agrigentini sono molto legato alla loro ferrovia turistica e non hanno voluto perdere l’occasione di salire a bordo in una giornata speciale”. E’ il commento del Direttivo dell’associazione Ferrovie Kaos che per anni si è spesa per la salvaguardia e il recupero dell’ottocentesco impianto ferroviario.

“Esprimiamo la nostra più sentita gratitudine alla Fondazione FS, ed in particolare al Direttore Generale Luigi Cantamessa e al Responsabile del Servizio Infrastrutture e Lavori Sabato Gargiulo per gli importanti interventi di manutenzione posti in essere e che hanno reso la stazione di Porto Empedocle un sito meraviglioso, accogliente, a misura di visitatore. Il nostro auspicio – si legge ancora – è che si possa procedere  a passi spediti verso la realizzazione del grande Parco Ferroviario”.

“Un grande plauso va inoltre ai volontari del FAI, ed in particolare ai giovani ciceroni empedoclini, che hanno guidato i visitatori alla scoperta dell’impianto dimostrando grande amore per la storia della loro antica stazione ferroviaria, oggi preservata e destinata a trasformarsi in un grande parco a servizio della collettività”, conclude la nota.

La Fondazione FS ha esposto il progetto di valorizzazione del sito che prevede la realizzazione di importanti strutture all’interno dei fabbricati che un tempo ospitavano i lavoratori della Fondazione FS.

La Stazione di Porto Empedocle, fino agli anni 80 dello scorso secolo, era uno dei più importanti nodi della Sicilia per quanto concerne il traffico merci. Dismessa dalla metà degli anni ’90, è tornata a nuova vita circa un decennio addietro grazie all’avvio dei primi servizi turistici. Dal giugno del 2014 la linea Agrigento Bassa – Porto Empedocle è stata inaugurata come ferrovia turistica.

Il Rettore del Santuario Don Lillo Argento, il Superiore dell’Arciconfraternita Raimondo Montana Lampo, i membri del Direttivo, i confrati, le consorelle ed i devoti alla Vergine Addolorata, per ricordare questo importante evento, invitano la cittadinanza tutta a partecipare alla Celebrazione Eucaristica che avrà luogo alle ore 19 presso il Santuario dell’Addolorata di Via Garibaldi.

L’Arciconfraternita, da sempre impegnata nell’organizzazione dei riti della Settimana Santa Agrigentina, è lieta di inoltre di invitare quanti volessero partecipare, alle numerose iniziative di preghiera e meditazione che si svolgeranno nelle prossime settimane presso il Santuario: ogni Venerdì sera alle ore 21 la Via Crucis “Accanto a Maria”; ogni Sabato alle ore 10 la S. Messa e, a seguire, l’Adorazione Eucaristica; la Pia Pratica dei Sette Sabati con la meditazione dei Sette Dolori della Vergine Addolorata dalle ore 17 con la preghiera del Rosario e la Santa Messa; la Solenne Discesa del Simulacro della Vergine Maria dalla sua Tribuna e la sistemazione ai piedi dell’altare che si svolgerà Sabato 13 Aprile alle ore 17;  la Veglia Mariana del Giovedì Santo, 18 Aprile 2019, alle ore 21.45; l’Ora della Desolata del Sabato Santo alle ore 17 ed infine la Solenne Ascesa e sistemazione del simulacro della Vergine Addolorata presso la sua Tribuna che avrà luogo Domenica 28 Aprile alle ore 12.