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Molti sono gli utenti che si rivolgono ai nostri sportelli, i quali avendo dei debiti fiscali con gli Enti Locali (vuoi per la TARI o per l’IMU), chiedono informazioni in quanto vorrebbero approfittare della rottamazione delle cartelle in corso, per regolarizzare la propria posizione approfittando delle agevolazioni previste.

Con la presente vogliamo comunicare mettendo ordine alle modifiche intervenute dal 31/12/2022 ad oggi, che con l’art. 3 del Decreto mille proroghe (ormai approvato in via definitiva nei gironi scorsi), la riscossione dei debiti “stralciabili” è sospesa fino al 30 aprile 2023 e opera la deroga in materia di efficacia dei provvedimenti adottati dagli enti locali fino al 31/03/2023.

Pertanto gli Enti Locali hanno tre opzioni a disposizione fino al 31/03/2023, potendo:

 

1.  senza alcuna delibera, applicare l’annullamento parziale stabilito dalla norma originaria;

 

2.   con apposito provvedimento da pubblicare sul proprio sito istituzionale e da comunicare all’agente della riscossione entro il 31 marzo 2023 disapplicare del tutto la disciplina dello stralcio; 

3.   3. con apposito provvedimento da pubblicare sul proprio sito istituzionale e da comunicare all’agente della riscossione entro il 31 marzo 2023 applicarla integralmente, alla stessa maniera degli enti statali (quindi applicando anche lo stralcio fiscale integrale dei debiti fino all’anno d’imposta 2015 per le somme fino a €. 1.000,00, tramite il discarico della cartella di per come di seguito specificato).

 Anche in questo caso, la riscossione dei debiti “stralciabili” è sospesa fino al 30 aprile 2023 (originariamente sospesa fino al 31/03/2023) e opera la deroga in materia di efficacia dei provvedimenti adottati dagli enti locali, di cui sopra al punto 

Risulta spostato dal 30 giugno al 30 settembre 2023, anche il termine entro il quale l’agente della riscossione dovrà trasmettere agli enti creditori l’elenco delle quote annullate per il conseguente discarico e l’eliminazione dalle scritture patrimoniali (vedi punto 3).

Vogliamo ricordare a noi stessi che in particolare per i Comuni di Agrigento e Favara (dove siamo presenti con i nostri sportelli) tale “Stralcio Fiscale” permetterebbe di chiudere definitivamente e positivamente sia per i cittadini che per le amministrazioni locali, la questione ancora aperta in merito al pagamento dovuto dai primi (Cittadini che hanno regolarmente pagato ad un Comune ma risultano evasori nell’altro) nei confronti dei secondi, per la raccolta dei rifiuti nel territorio agrigentino tristemente conosciuto come FAVARA OVEST, ancora oggi irrisolta. La quale potrebbe avere financo risvolti penali per le amministrazioni locali, mentre per i cittadini rappresenta un “martirio” economico-tributario.

Torna la Festa del Mandorlo in fiore di Agrigento e per l’occasione Fondazione FS Italiane, in collaborazione con il Comune di Agrigento e l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, ha organizzato un ricco programma di treni storici da Palermo ad Agrigento e sulla Ferrovia dei Templi fra Agrigento – Porto Empedocle.

Nelle giornate del 5, 11 e 12 marzo sarà possibile utilizzare i treni lasciando la propria auto in prossimità delle stazioni ferroviarie di Porto Empedocle (Succursale e Centrale) o Agrigento Bassa per raggiungere comodamente il centro cittadino, interdetto al traffico veicolare, per assistere alle tradizionali sfilate dei gruppi folkloristici.

IL PROGRAMMA

DOMENICA 5 MARZO

Per la prima domenica della kermesse sarà possibile raggiungere Agrigento con un treno storico composto da locomotiva elettrica in livrea d’epoca e carrozze Centoporte e Corbellini partendo dalla stazione di Palermo Centrale alle ore 8.00 e arrivo ad Agrigento Centrale alle 11.05. Previste fermate intermedie a Bagheria (8.17), Termini Imerese (8.38), Roccapalumba – Alia (9.18) e Aragona Caldare (10.48). Il treno per il ritorno partirà alle ore 18.35 (garantita la coincidenza ad Agrigento Bassa con i treni della Ferrovia dei Templi) con arrivo a Palermo Centrale alle 21.20.

Come ogni prima domenica del mese, l’ingresso al Parco Archeologico della Valle dei Templi è gratuito, mentre è previsto il pagamento di un ticket per la visita del Giardino della Kolymbethra.

Sulla Ferrovia dei Templi, tra le stazioni di Agrigento Centrale e Porto Empedocle Succursale, con fermate a Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale sono previsti 10 treni.

Le partenze da Agrigento Centrale per Porto Empedocle sono programmate alle ore 08.30; 10.20; 13.30, 15.20; 17.20. Le partenze da Porto Empedocle per Agrigento Centrale sono previste alle ore 09.20; 11.10; 14.20; 16.15; 18.15.

SABATO 11 MARZO

Sulla Ferrovia dei Templi, tra le stazioni di Agrigento Centrale e Porto Empedocle Succursale, con fermate a Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale sono previsti 4 treni.

Le partenze da Agrigento Centrale per Porto Empedocle sono programmate alle ore 10.20; 15.20. Le partenze da Porto Empedocle per Agrigento Centrale sono previste alle ore 11.10; 16.15.

In collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano, sarà possibile trascorrere una giornata all’interno del Giardino della Kolymbethra dove sono previste numerose attività per le famiglie. Per l’accesso al sito è necessario un ticket acquistabile alla fermata Tempio di Vulcano.

DOMENICA 12 MARZO

Per la domenica conclusiva della Festa del Mandorlo in Fiore sarà possibile raggiungere Agrigento con un treno storico composto da locomotiva elettrica in livrea d’epoca e carrozze Centoporte e Corbellini partendo dalla stazione di Palermo Centrale alle ore 8.00 e arrivo ad Agrigento Centrale alle 11.05. Previste fermate intermedie nelle stazioni di Bagheria (8.17), Termini Imerese (8.38), Roccapalumba – Alia (9.18) e Aragona Caldare (10.48). Il treno per il ritorno partirà alle ore 18.35 (garantita la coincidenza ad Agrigento Bassa con i treni della Ferrovia dei Templi) con arrivo a Palermo alle 21.20

L’ingresso al Parco Archeologico, dove è previsto lo spettacolo finale della kermesse, è libero, mentre è previsto il pagamento di un ticket per la visita del Giardino della Kolymbethra.

Sulla Ferrovia dei Templi, tra le stazioni di Agrigento Centrale e Porto Empedocle Succursale, con fermate a Agrigento Bassa, Tempio di Vulcano, Porto Empedocle Centrale, sono previsti 10 treni.

Le partenze da Agrigento Centrale per Porto Empedocle sono programmate alle ore 08.30; 10.20; 13.30; 15.20; 17.20. Le partenze da Porto Empedocle per Agrigento Centrale sono previste alle ore 09.20; 11.10; 14.20; 16.15; 18.15.

Il costo dei biglietti per viaggiare a bordo del Treno del Mandorlo in fiore, tra Palermo e Agrigento, è di 10 euro a tratta per gli adulti e 5 euro per i minori di 12 anni, per viaggiare a bordo dei treni Mandorlo in Fiore Express, tra Agrigento, la Valle dei Templi e Porto Empedocle è di 3 euro a tratta per gli adulti e 1,5 euro per i minori di 12 anni.

I biglietti potranno essere acquistati nelle biglietterie e self service di stazione, agenzie di viaggio abilitate, su www.trenitalia.com oppure direttamente a bordo treno, senza alcuna maggiorazione di prezzo, e in relazione alla disponibilità dei posti a sedere.

Si voterà, dunque, domenica 28 (dalle 7 alle 23) e lunedì 29 (dalle 7 alle 15), con eventuale turno di ballottaggio nelle giornate dell’11 e 12 giugno.

Tra i 129 Comuni chiamati alle urne ci sono anche quattro capoluoghi di provincia, ovvero Catania (incluse sei circoscrizioni di quartiere), Ragusa, Siracusa e Trapani. In 114 amministrazioni si voterà con sistema maggioritario, mentre in 15 col proporzionale.

L’inserimento di eventuali nuovi Comuni potrà avvenire entro la data di indizione dei comizi elettorali, prevista, con decreto dell’assessore alle Autonomie locali, tra il sessantesimo (29 marzo) e il cinquantacinquesimo (3 aprile) giorno antecedenti le votazioni.

Centomila euro di risarcimento ai genitori di una bambina morta subito dopo la nascita. La notizia è riportata sul quotidiano La Sicilia. La vicenda risale al gennaio del 2009 quando la piccola è deceduta. La compagnia assicurativa liquida 100 mila euro: anche un sanitario ritenuto responsabile del decesso verserà una somma di denaro. La compagnia assicurativa dell’Asp di Agrigento ha disposto il pagamento della somma. Un percorso giudiziario che già era stato affrontato già in primo grado dal tribunale di Agrigento e anche in Corte di appello a Palermo. I genitori chiedevano un risarcimento pari a 400 mila euro. Alla somma stabilita si aggiungerà anche il risarcimento – 1.575 euro a testa – che sarà versato da un medico ritenuto responsabile.

Isole di Sicilia, altri traguardi comuni raggiunti dai Sindaci a Lampedusa. All’ordine del giorno l’Ufficio Unico e l’approvazione della convenzione per la gestione delle risorse FERS destinate ai Comuni isolani. In merito e’ stato condiviso il percorso da seguire per l’approvazione della convenzione entro i termini stabiliti. Sui collegamenti marittimi i sindaci hanno manifestato l’intenzione di rivolgersi al Presidente della Regione e all’Assessore ai trasporti, per scongiurare, nelle more della definizione della nuova gara, qualsiasi taglio e/o aumenti tariffari ai collegamenti navali. Per cio’ che concerne la sanità, invece, è stato deciso di chiedere all’Assessora alla Salute, Giovanna Volo, la riattivazione del tavolo tecnico delle Isole Minori che non si riunisce da circa tre anni. I sindaci hanno affrontato altri argomenti comuni, in particolare la limitazione dello sbarco di auto veicoli in estate, al fine di uniformarne la regolamentazione in merito.
“Sono onorato – ha commentato il primo cittadino lampedusano, Filippo Mannino – di aver ricevuto a Lampedusa i miei colleghi e sono fermamente convinto che insieme si possono raggiungere grandi risultati”.

Nell’ambito del personale infermieristico dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento vi è agitazione. In sintesi: sono state sbloccate le mobilità, gli infermieri aventi diritto hanno ricevuto l’assegnazione nei reparti con relativi ordini di servizio, e adesso, invece, come un fulmine a ciel sereno, il tutto è stato bloccato e rinviato a data da destinarsi. E di ciò ancora non è stata resa alcuna motivazione. Il personale stigmatizza inoltre il silenzio dei sindacati di categoria.

Sicindustria Agrigento ha firmato un protocollo con sei Istituti tecnici della provincia: Michele Arena di Sciacca, Leonardo Sciascia di Agrigento, Fermi di Aragona, Archimede di Cammarata, Gallo di Agrigento e Fermi di Licata. I dirigenti di Sicindustria Agrigento, Giacomo Minio, Giuseppe Patti e Gero La Rocca, spiegano: “L’obiettivo del protocollo è creare un ponte tra scuola e impresa per avvicinare sempre di più il mondo della formazione a quello della produzione, assicurando ai giovani l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Il tema della carenza di risorse umane qualificate e l’esigenza di professionalità da inserire nel tessuto produttivo agrigentino sono i capisaldi di un programma che vede la nostra associazione in prima linea. Questa collaborazione rappresenta un ulteriore passo in avanti per valorizzare i giovani talenti alle porte del diploma. I settori di particolare interesse sono quelli della meccanica, della meccatronica, dell’informatica, dell’elettronico, dell’agroalimentare e del turismo”.

In stallo all’Assemblea Regionale il disegno di legge per consentire il terzo mandato ai sindaci dei Comuni fino a 15000 abitanti. Eccepito il rischio di incostituzionalità.

E’ braccio di ferro sul terzo mandato per i sindaci dei Comuni siciliani fino a 15000 abitanti. Il testo del disegno di legge, già approvato in Commissione Affari Istituzionali, è pronto per l’esame dell’Assemblea Regionale. Incombe però uno stop, non solo per la contrarietà della Lega e i dubbi del presidente Schifani, ma anche a seguito di un parere espresso dal Centro studi dell’Assemblea che ne rileva il rischio di incostituzionalità. E quindi la probabilità di un’impugnativa da parte dello Stato sarebbe abbastanza elevata. Infatti, lo Statuto Speciale attribuisce alla Regione Sicilia la competenza esclusiva sul regime degli enti locali, ma ciò non può valicare il rispetto della normativa statale e i limiti derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea con conseguenti obblighi internazionali. E nel parere del Centro studi tra l’altro si legge: “Solo specifiche ragioni di carattere locale potrebbero giustificare una così evidente differenziazione rispetto alla normativa statale valevole per l’intero territorio nazionale e, quindi, consentire alla Regione Siciliana di adottare una normativa differente in tema di elettorato passivo per le elezioni alla carica di sindaco”. E poi: “I Comuni siciliani fino a 15000 abitanti rappresentano una gran parte, l’82,86 %, del totale. Sono 324 su 391. E fino a 5000 abitanti, dove tuttora è possibile il terzo mandato, sono 211. Di conseguenza, la deroga al divieto del terzo mandato consecutivo dei sindaci si trasformerebbe da eccezione, prevista solo per i piccoli Comuni fino a 5000 abitanti, in regola. E una dichiarazione di incostituzionalità determinerebbe la decadenza dei sindaci eletti”. Di diverso avviso è Fratelli d’Italia che pressa per l’approvazione del disegno di legge sul terzo mandato. Il capogruppo all’Ars, Giorgio Assenza, afferma: “Il nostro auspicio è che l’aula approvi celermente il testo sul terzo mandato dei sindaci nei Comuni siciliani fino a 15.000 abitanti. E’ utile ricordare che questa proposta legislativa non è improvvisata all’ultimo momento, ma è sollecitata da anni dall’Anci, l’Associazione dei Comuni, e già nella scorsa legislatura è stata approvata in Commissione”. E sull’eventuale profilo di incostituzionalità, Assenza aggiunge: “Non si comprende in cosa consisterebbe l’invocato vincolo della legge dello Stato sull’elettorato passivo, se è vero che nel 2021 la Regione ha già elevato a 5000 abitanti il limite per l’operatività del vincolo del terzo mandato, che il legislatore nazionale continua a fissare a 3000 abitanti. Il disegno di legge si muove nel rigoroso rispetto del riparto di competenze tra Stato e Regione, valorizzando l’autonomia siciliana sul sistema elettorale dei Comuni. E ciò ha già comportato che, nel lontano 1992, fosse proprio la Regione Siciliana ad introdurre per prima la legge sull’elezione diretta dei sindaci anticipando la legislazione statale”.

Giuliana Miccichè

“E’ da molto tempo, che abbiamo messo in evidenza e facciamo presente diverse criticità e inadempienze, che accusano gli ospedali di Licata e di Canicatti, tali inadempienze non sono non danno giusti servizi agli ammalati, tutto questo a causa della carenza di personale, che rischia di far chiudere due presidi ospedalieri importantissimi per il vasto bacino d’utenza che vanno a servire.

Abbiamo appreso con grande attenzione, da parte della nostra associazione che ha a cuore le problematiche dei cittadini e dei pazienti, che finalmente la politica di questo territorio si avvicina e si prende carico di queste problematiche e delle inefficienze, che affliggono questi due nosocomi.

Per questo vediamo di buon auspicio, l’interessamento dell’On. Pace vicepresidente della Commissione Sanità, che giovedì incontrerà all’ospedale di Licata medici infermieri e direttore sanitario, per una ricognizione delle carenze di organico che mette in serio pericolo e può bloccare le attività dell’unità operativa di questo ospedale, decidendo cosi successivamente un ridimensionamento di tutte le attività sanitarie, che ricadono sulle spalle dei sanitari con aggiunte di ulteriori responsabilità oggettive.

Mettiamo in risalto l’ incontro di Carmelo Pace di giovedì, perché questo ci fa capire che solo adesso la politica stia attenzionando la sanità regionale ed evitare così i tantissimi viaggi della speranza, che molti siciliani fanno nel nord Italia, con notevole impoverimento di costoro, dove la sanità e più organizzata e dà risposte esaustive e cure certe, magari da primari e dottori conterranei che colà lavorano e danno il loro contributo in esperienza e professionalità, questo fenomeno determina un notevole esborso economico da parte dell’assessorato ai problemi della salute, in favore di altre regioni e di altri ospedali che vedono così crescere il loro bacino di utenza.  

Prendiamo altresì atto, che da questo incontro non possono essere certo risolte tutte le problematiche che negli anni si sono accumulate ed incancrenite, ma ci auguriamo che giovedì l’On. Pace da questo confronto possa dare risoluzione almeno di alcuni problemi, risolvere e trovare soluzioni che riescano quanto meno a dare più serenità e tranquillità a coloro che dall’ospedale si aspettano di essere curati ed essere affrancati dalle malattie e  quindi si aspettano il bene più importante nella vita di un uomo cioè la salute.

Avere una sanità efficiente è indubbiamente un dovere che si deve fare carico lo stato e la politica”.

Lo dichiara Pippo Spataro di Cittadinanzattiva.

Grazie alla vittoria ottenuta questo pomeriggio a Favara contro la locale Pro, uno a zero su calcio di rigore battuto e segnato da Garufu all’ottavo del secondo tempo e grazie al concomitante pareggio dell’Enna in casa contro i cugini del Leonforte, l’Akragas riconquista la vetta della classifica agguantando l’Enna a 55 punti.

Il campionato adesso si fa ancora più bello in attesa delle rimanenti partite che vedranno il duello Akragas ed Enna essere sempre più avvincente.