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Si apre uno spiraglio nella vertenza-rifiuti al comune di Porto Empedocle. La Fit – Cisl ha infatti comunicato ufficialmente di avere revocato lo sciopero indetto per il 26 e 27 febbraio prossimi auspicando, si legge nella comunicazione, un confronto propositivo fra le parti che possa portare alla risoluzione della vertenza attualmente in corso. Un confronto che potrebbe svolgersi già nelle prossime ore, mettendo un punto ad una situazione di grande disagio che sta coinvolgendo la collettività empedoclina. Intanto oggi, la ditta Safonte Trasporti di Canicattì, non si è neanche recata a Porto Empedocle per effettuare alcun servizio e gli operatori ecologici della Realmarina, senza stipendio da mesi e mesi, hanno continuato a svolgere i loro servizi essenziali, come hanno fatto dal primo giorno dello sciopero ad oltranza, e le loro assemblee in maniera pacifica e senza alcuna tensione. Intanto, proprio le tensioni registratesi ieri mattina quando gli operatori ecologici in lotta per i loro diritti si sono visti arrivare i “colleghi” di Canicattì, potrebbero avere uno strascico giudiziario. I lavoratori infatti smentiscono di avere aggredito qualcuno e stanno valutando azioni legali contro chiunque, organi di stampa e singoli soggetti, abbia fatto emergere che ci sia stata violenza fisica durante la mattinata di ieri. Al momento infatti, non risulta che nessuno dei presunti aggrediti abbia presentato denuncia agli organi competenti.

 

Dal 1 Marzo prenderà vita la 74° Festa del Mandorlo in Fiore. Per tale occasione oggi al Palazzo dei Filippini è stato presentato dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto, l’assessore comunale Gabriella Battaglia e il responsabile unico del procedimento del Mandorlo in Fiore Carmelo Bennardo, il piano di viabilità che si attuerà nei giorni in cui si svolgerà la manifestazione.

Saranno organizzate delle navette per consentire a chi arriva da fuori di raggiungere i posti.

Domenica, 10 Marzo, la sfilata finale si svilupperà diversamente rispetto al tradizionale itinerario e lo spettacolo conclusivo al Tempio della Concordia sarà a numero chiuso, massimo 10mila posti.

La maison Dolce & Gabbana ha scelto Palma di Montechiaro, nell’ agrigentino, per esporre le creazioni esclusive dei due stilisti che rievocheranno la storia e lo stile della cittadina della famiglia Tomasi di Lampedusa e de “Il Gattopardo”.

Il Comune, con in testa il sindaco Stefano Castellino, ha aderito all’evento, che si terra’ il prossimo 4 luglio, proposto dalla “Feelrouge Worldwide Shows srl”, incaricata da Dolce & Gabbana, e ha gia’ concesso il patrocinio gratuito. Gli stilisti organizzeranno una festa nei cortili, nei chiostri e nelle strade.

Ci saranno stendardi ai balconi, fiori e la banda di paese in giro per le vie. A Palma dovrebbero arrivare almeno 300 ospiti provenienti da tutto il mondo e 50 giornalisti di testate internazionali. L’evento si terra’ al palazzo Ducale e coinvolgera’ anche la chiesa Madre e il monastero del Santissimo Rosario. 

Avrebbe maltrattato gli alunni della scuola dell’infanzia in cui lavora. Per questo i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta, insieme ai colleghi della stazione di Milena, hanno arrestato un’insegnante di 60 anni.

La donna, in servizio nella scuola dell’infanzia “G. Rodari”, è stata posta ai domiciliari su provvedimento del gip nisseno, che ha agito su richiesta della Procura di Caltanissetta.

Le indagini dei carabinieri erano scattate a seguito delle segnalazioni da parte dei genitori dei bambini, relative a ripetuti episodi di maltrattamento a carico di una classe di alunni, dai 3 ai 5 anni di età. Maltrattamenti che sarebbero stati confermati dalla telecamera nascosta dagli investigatori all’interno dell’aula.

In particolare, la maestra avrebbe urlato e mantenunto atteggiamenti minacciosi nei confronti dei piccoli, sottoponendoli anche a percosse e punizioni tali da creare un clima di terrore all’interno della classe.

Sei mesi di reclusione. E’ questa la sentenza del gup del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, a carico di Vanessa Li Calzi, 23 anni, di Campobello di Licata , accusata di omicidio colposo della figlioletta di tre anni.

La piccola Grace Gattabuia rimase schiacciata da un televisore molto grande e ingombrante, di vecchio tipo col tubo catodico, dopo aver tentato di accenderlo. La tragedia avvenne il 29 dicembre del 2016. La bimba, secondo il pm Alessandra Russo che aveva chiesto la condanna a una pena leggermente inferiore: 5 mesi e 10 giorni di reclusione, non sarebbe stata controllata dalla madre che si trovava in un’altra stanza e si sarebbe accorta di quello che era successo solo dopo avere sentito il frastuono provocato dalla cadute del televisore.

Un giovane di appena 15 anni è stato fermato dagli agenti della polizia stradale di Agrigento, impegnati in un servizio di controllo lungo la strada che collega la Città dei Templi a Raffadali.

Qui è stato fermato il ragazzo, alla guida di uno scooter, che è stato trovato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ed in possesso di alcuni grammi di hashish.

Per questo motivo il giovane, uno studente originario di Raffadali, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura presso il Tribunale per i Minori di Palermo, per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti.

Alla luce degli ultimi e gravi accadimenti, trovo estremamente  preoccupante il generale clima da “assalto alla Bastiglia”, pur conoscendo e comprendendo perfettamente le ragioni che ci hanno traghettato verso questo punto di non ritorno.

In questi giorni, sono sotto gli occhi di tutti i limiti di un’amministrazione sorda e muta, che ha sempre mostrato a tutti i cittadini enormi difficoltà nella gestione dell’ordinario ed una totale incapacità nell’affrontare situazioni più complesse come quella dei rifiuti.

Cumuli di immondizia non sono soltanto una oscenità urbana, ma rappresentano un pericolo reale per la salubrità dell’aria e la salute dei cittadini.

Per discutere di questa problematica ho già provveduto a richiedere un incontro con il Prefetto.

In qualità di Presidente, posso serenamente affermare, senza alcun timore di smentita, che il Consiglio non ha mai osteggiato, ma al contrario, ha da sempre cercato di favorire possibili azioni amministrative che, tuttavia, con grande nostro rammarico, non sono mai state espresse.

Abbiamo cercato di sopire al massimo la normale dialettica di contrasto tra maggioranza ed opposizione.

Con l’intento di tutelare la precaria stabilità del nostro Paese e prendendo atto dell’enorme fragilità dell’attuale assetto amministrativo, abbiamo concesso tutto il tempo necessario affinché il Primo cittadino potesse riuscire a svolgere al meglio il suo importante compito.

Purtroppo per noi tutti, peró, il ruolo del nostro Sindaco si è rivelato soltanto un vuoto simulacro privo di qualunque riscontro in termini di efficienza e servizi resi alla cittadinanza che l’ha votato.

Adesso è giunto il tempo di agire e reagire: non possiamo più mostrare alcun tipo di indulgenza nei confronti di questa amministrazione perchè rischieremmo di divenire complici di questo enorme ed intollerabile sfacelo.

Il Sindaco, in questa fase disastrosa, deve prendere atto delle proprie responsabilità e illustrare, in primis a tutta la cittadinanza, come intende portare avanti, programmaticamente, la propria azione amministrativa.

Il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, ha incontrato alcuni rappresentanti di Poste Italiane al fine di risolvere i ricorrenti casi di omessi o errati recapiti postali in alcune contrade della città con carenze toponomastiche. L’azienda ha proposto l’installazione di cassette modulari sulle strade di ingresso alle contrade, e l’amministrazione comunale si è impegnata a regolarizzare la numerazione civica. Al più presto saranno compiuti dei sopralluoghi congiunti, Poste e Comune, per definire le aree su cui intervenire.

Traendo spunto dalla mancata partecipazione del Comune di Agrigento al Bando Regionale per ridurre i consumi energetici e migliorare l’illuminazione,ritengo opportuno e doveroso sottoporre all’opinione pubblica in generale alcuni spunti di riflessione che attengono le modalità di estrinsecazione di come sono stati amministrati gli uomini e le donne agrigentine da questa Amministrazione pro tempore.

 Sarebbe opportuno,quanto meno conoscere i motivi per i quali il Comune di Agrigento non ha partecipato al bando previsto nella misura 4.1.3 del Fondo Europeo di sviluppo regionale 2014/2020 destinato ai comuni siciliani.

Forse l’Amministrazione non sa che ancor oggi,molti cittadini che pur pagando la Tasi e gli altri tributi locali, ad oggi, non solo non hanno, il servizio della pubblica illuminazione (ma hanno quello della torcia dello smartphone) ricevono servizi non adeguati agli standard europei.

 Fa male prendere atto di questa mancata partecipazione da parte del Comune di Agrigento,poteva essere un’occasione di crescita del nostro territorio e di riconoscimento di diritti negati ad una parte della popolazione.

Le considerazioni che seguono non vogliono essere attacco personale all’amministrazione,ma considerazioni oggettive in gran parte condivise dalla stragrande maggioranza degli agrigentini,considerazioni che arrivano dopo quattro anni di Amministrazione targata rinascita e cambiamento.

E allora,come dimenticare quelle dichiarazioni programmatiche generose di promesse e di ipotesi di sviluppo civile della comunità agrigentina nel corso del 2015?

Come dimenticare gli estremi utopistici,le soluzioni definitive e finali che promettevano la liberazione totale dei bisogni degli agrigentini?

Oggi, a distanza di quattro anni sappiamo tutti che fine hanno fatto!

Quante sono le aspettative disattese?

Quell’evoluzione tanto “cantata” della rinascita e del cambiamento,che doveva soddisfare i bisogni degli uomini e delle donne agrigentine ad un livello superiore rispetto al passato che fine hanno fatto?

Dove sono i nuovi passi in avanti che questa Amministrazione ha fatto fare agli Agrigentini nella soddisfazione dei bisogni e nel progresso comunitario?

Fortunatamente la valutazione di un’attività amministrativa va misurata dai problemi risolti ,unico e chiaro indicatore dei passi avanti fatti rispetto alle amministrazioni precedenti.

E se uno + uno fa due per gli agrigentini elettori,due dovrebbe essere il risultato anche per questa Amministrazione!

In tutto questo, ciò che ci conforta è che, questa Amministrazione nel 2020, si sottoporrà nuovamente al giudizio degli elettori agrigentini quanto meno ne apprezziamo il coraggio.

Raccolta ferma ma spazzatura incendiata. Cumuli di rifiuti sono stati infatti incendiati lungo la strada che dalla cittadina marinara porta ai Lidi. Durante la notte, infatti, è stato appiccato il fuoco ad alcune delle montagne di rifiuti che nel corso degli ultimi giorni, sono stati abbandonati lungo le strade empedocline. Lo spettacolo che si è presentato stamane è quantomeno indecoroso mentre non si è ancora sbloccata la vicenda relativa al mancato pagamento delle spettanze che il Comune deve alle imprese della Realmarina che ha avuto come conseguenza, l’astensione dal lavoro degli operatori ecologici. Stamattina infatti, la raccolta che il sindaco Carmina, con una propria ordinanza aveva affidato alla dittaS.T.C. Safonte Trasporti di Canicattì, non è ripartita. In città infatti, non sono stati avvistati ne i mezzi ne gli operai della ditta che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto sostituire le imprese titolari del servizio che comunque, continuano quotidianamente ad effettuare i servizi essenziali che consistono nella raccolta dei rifiuti dinanzi le scuole, caserme e nei luoghi prefissati. Intanto, le tensioni registratesi ieri mattina quando gli operatori ecologici in lotta per i loro diritti si sono visti arrivare i “colleghi” di Canicattì, potrebbero avere uno strascico giudiziario. I lavoratori infatti smentiscono di avere aggredito qualcuno e stanno valutando azioni legali contro chiunque, organi di stampa e singoli soggetti, abbia fatto emergere che ci sia stata violenza fisica durante la mattinata di ieri. Al momento infatti, non risulta che nessuno dei presunti aggrediti abbia presentato denuncia agli organi competenti. Ieri in Prefettura, tutti i massimi esponenti delle forze dell’ordine, nel corso di una conferenza stampa, hanno stigmatizzato ogni forma di violenza rispetto a quanto si è detto, si sarebbe verificato a Porto Empedocle, ed hanno assicurato la loro capillare presenza sul territorio.