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Un agrigentino di 25 anni – Alessandro Rizzo – è stato arrestato negli scorsi giorni a Roma con l’accusa di stalking nei confronti dell’ex compagna.Rizzo, con diversi precedenti penali a carico, è stato bloccato dalla Squadra Mobile di Roma. In seguito a perquisizione sarebbe saltato fuori anche un cacciavite. La vicenda prende spunto dalla denuncia dell’ex compagna che sarebbe stata oggetto di una raffica di minacce via telefono.

 

Ieri mattina l’avvocato Daniele Re, difensore del 25enne, ha chiesto al Tribunale del Riesame l’annullamento della misura cautelare in carcere ma la

L’avvocato Daniere Re, legale di Alessandro Rizzo, 25 anni, di Favara, finito in manette dopo la denuncia della sua ex fidanzata a seguito di presunte minacce che il giovane avrebbe inviato attraverso il teleonino, chiede l’annullamento dell’arresto avvenuto a Roma nei giorni scorsi.

Il difensore si è rivolto al Tribunale del Riesame presentando istanza per l’annullamento della misura cautelare che però è stata rigettata. Rizzo attualmente è detenuto presso il carcere di Raegina Coeli.

– Fonte Grandangolo

Contattate da alcune mamme siamo andate a chiedere lumi riguardo il servizio mensa.

Abbiamo chiesto il dato aggregato delle fasce relative al pagamento della mensa.

A fronte di 597 pasti erogati, oltre un terzo, 211, sono gratis. Pagano il massimo il 16% dei bambini, 98.

Una situazione che mette in luce come questa città, dalle potenzialità immense, ha buona parte della popolazione in condizioni economiche preoccupanti.

Non tutti possono permettersi di pagare  25 € a settimana a bambino, tanto è stato fino alla settimana scorsa il prezzo che ora diminuisce di 50 cents al giorno per i 98 che pagano al 100%.

Inoltre con i pagamenti si copre solo il 40% delle spese, il resto dei soldi li mette il Comune.

Lo scorso anno, all’interno della prima commissione di cui facciamo parte, abbiamo discusso con l’ex assessore, l’opportunità di inserire il piatto unico al fine di agevolare economicamente le famiglie, abbassando il costo del pasto.

Il sindaco, prima di fare proclami, per avere abbassato il prezzo delle mense, nemmeno tempestivamente perché il piatto unico è stato introdotto all’inizio dell’anno scolastico , si preoccupi di non deprimere con le sue azioni l’economia della città a fronte anche delle altissime tasse a cui siamo sottoposti come cittadini.

Il Tar, il Tribunale amministrativo regionale, ha respinto il ricorso presentato dalla società Girgenti Acque contro l’interdittiva antimafia imposta dal prefetto di Agrigento, Dario Caputo, lo scorso 19 novembre 2018. Il ricorso, in tale fase iniziale, è stato finalizzato ad ottenere la sospensione del provvedimento, in ragione di asserite contingenze urgenti e preminenti, in attesa poi che i giudici amministrativi si pronuncino nel merito valutando la fondatezza, o meno, dell’interdittiva antimafia che ha provocato, tra l’altro, le dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione, Marco Campione, e il commissariamento della società. Ebbene, la decisione del Tar in riferimento alla sospensione o no del provvedimento è intervenuta oggi, e non ha ravvisato come determinanti e incombenti le ragioni della sospensiva pretesa.

L’assessore comunale ai Servizi sociali del Comune di Agrigento, Gerlando Riolo, interviene a seguito di quanto affermato, e pubblicato, venerdì scorso dai consiglieri comunali Giorgia Iacolino e Salvatore Falzone nel merito della chiusura della struttura di accoglienza per anziani “Villa Betania”. L’assessore Riolo afferma: “La struttura ha un proprio Consiglio di Amministrazione nominato dalla Regione, nel quale il Comune di Agrigento esprime un Consigliere, in atto sostituito da un Commissario, nominato sempre dalla Regione. Ha una propria autonoma gestione amministrativa, e ospita degli anziani per alcuni dei quali alcuni Comuni, tra i quali quello di Agrigento, pagano una retta o una integrazione di retta in ragione della disponibilità economica delle persone ospitate e della loro residenza. La disposizione di chiusura è stata adottata dal Sindaco Firetto a seguito del riscontro da parte dei Carabinieri del Nas di Palermo di criticità di gestione e amministrative, e per tale motivo, su indicazione dell’Assessorato regionale alle Politiche sociali, è stato un obbligo adottare la misura della chiusura della struttura. E’ fuorviante volere riferire la chiusura a problemi finanziari a carico del Comune di Agrigento che, è bene precisare, non eroga fondi per acquisto di beni e servizi, né paga spettanze ai lavoratori. I Comuni, tra i quali quello di Agrigento – ribadisco – compartecipano al pagamento delle rette di degenza degli ospiti. Nello specifico il Comune di Agrigento è in regola con i pagamenti, ed ha avuto tante interlocuzioni con l’Amministrazione di Villa Betania solo per una modesta quota, oggetto di divergenze tra Villa Betania e Inps, e che, una volta risolte, ha consentito l’immediato saldo anche di tale quota. Certamente se superficialità e inefficienze ci sono state non sono e non possono essere addebitate al Comune di Agrigento, ma alla autonoma gestione della struttura, probabilmente determinate da difficoltà economiche, certamente non dipendenti dal Comune di Agrigento. Allo stato attuale l’Amministrazione comunale esprime tutta la propria vicinanza e solidarietà agli ospiti e alle loro famiglie verso i quali c’è stata l’immediata disponibilità per la sistemazione in altre Strutture, garantendo la stessa partecipazione economica. La stessa solidarietà va ai lavoratori, verso i quali si può assicurare l’impegno del Comune di Agrigento per mettere in atto quanto di propria competenza per una pronta riapertura, naturalmente seguendo le prescrizioni e le indicazioni dell’Assessorato regionale alle Politiche sociali”.

I Carabinieri, nell’ambito dell’operazione cosiddetta “Periferie sicure”, hanno compiuto intensi e serrati controlli a Canicattì. Un uomo di 28 anni, originario di Favara, è stato arrestato perché inseguito da un ordine di cattura emesso dal Tribunale di Agrigento per scontare 6 mesi di reclusione in carcere per il reato di resistenza ad un pubblico ufficiale risalente al 2011. Identificate 200 persone e 115 veicoli. Sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada per quasi 10.000 euro. Due denunce per guida in stato di ebbrezza, due patenti ritirate, e alcune segnalazioni alla Prefettura per consumo personale di sostanze stupefacenti.

Nuovo importante step per l’avvio, ormai prossimo, del nuovo servizio di raccolta differenziata a Canicattì e Camastra. Iniziano infatti domani i corsi di formazione per gli operatori ecologici che si occuperanno di effettuare il “porta a porta” nei due comuni dove ad aggiudicarsi l’appalto settennale sono state le imprese Sea, come azienda capofila, insieme a Iseda ed Ecoin. Domani, 26 febbraio e giovedì 28, negli uffici del centro culturale San Domenico di Canicattì, gli operatori ecologici delle tre ditte saranno suddivisi in gruppi e saranno aggiornati da personale specializzato. Una formazione specifica, finalizzata a fornire risposte adeguate alle tante perplessità che arrivano proprio dagli operatori ecologici addetti al servizio e che giornalmente, si troveranno a confrontarsi con tanti cittadini ed attività commerciali che dovranno imparare a confrontarsi ed interagire con quelle che sono le nuove modalità di conferimento e differenziazione dei rifiuti. I formatori si preoccuperanno di raccogliere i principali quesiti degli operai che effettueranno il servizio, in modo da poter trovare delle soluzioni che possano mettere d’accordo le esigenze dei cittadini con quelle del buon funzionamento del servizio stesso.

“La formazione è un passaggio fondamentale che precede l’avviso stesso del servizio – ha spiegato l’amministratore delegato di Sea Gianni Mirabile – e siamo sicuri che si riveleranno passaggi importanti per migliorare il servizio a Canicattì come a Camastra. Con la collaborazione di tutti, istituzioni, cittadini ed aziende, permetterà in breve tempo di raggiungere gli obiettivi che ci stiamo prefiggendo. Contribuire alla raccolta differenziata, significa ridurre il consumo delle risorse naturali, recuperare, riutilizzare e riciclare materiale, limitare il consumo di energia, portare a smaltimento corretto i rifiuti evitando la nascita di nuove discariche, e quindi tutelando ulteriormente il territorio e la salute di tutti”. 

Una tromba d’aria notturna ha causato paura e danni a Calamonaci, paesino dell’entroterra agrigentino.

Alne travi di legno sono volate giù da unabitazione e sono precipitate all’incrocio tra viale Europa e via Battisti. Oltre alle travi in legno sono cadute anche grosse lastre di eternit che, per fortuna, non hanno portato a conseguenze per le persone.

Danneggiate alcune autovetture, tra cui una Mercedes di proprietà dell’ex sindaco Enzo Inga che aveva lasciato il mezzo proprio nei pressi di via Battisti.

La tromba d’aria si è verificato alle ore 2.30 dell’altra notte e ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

Tragiche conseguenze del maltempo che nelle ultime ore sta flagellando la Sicilia e, in particolare modo, la zona della provincia di Catania.

Una violenta mareggiata ha investito la frazione di Santa Maria La Scala, sotto la Timpa di Acireale. Le onde avrebbero travolto un’automobile con a bordo tre giovani: si tratta di Enrico Cordella, 22 anni, Margherita Quattrocchi, 21 anni e Lorenzo D’Agata, 27 anni. 

Secondo una prima ricostruzione i tre avevano preso un caffè insieme in un bar della zona e poi avevano deciso di andare a fare quattro chiacchiere davanti al mare, all’interno dell’automobile. Un’onda improvvisamente ha travolto il mezzo, una Fiat Panda verde.

Carabinieri, vigili del fuoco e ambulanze hanno raggiunto la zona del porto per i primi soccorsi. Le cattive condizioni meteo-marine hanno impedito le ricerche in mare. Verranno avviate domattina.

Provenivano con un bus di linea da Palermo con quasi 1kg e mezzo di hashish occultato nello zaino. Una volta scesi a piazzale Rosselli, terminal degli autobus ad Agrigento, ad attenderli c’erano gli agenti della sezione Volanti della Questura di Agrigento, guidata dal dirigente Francesco Sammartino.

Dopo la perquisizione, in cui sono stati rinvenuti alcuni grammi di marijuana, sono scattate le manette, per l’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nei confronti di due giovani originari del Gambia.

Ennesimo “colpo” della Polizia di Agrigento nell’ambito dell’operazione “Periferie Sicure”: nelle ultime settimane sono stati diversi i blitz, condotti da agenti in uniforme e dunque resi ancora più complicati, in molte zone di Agrigento. Ieri, prima dell’arresto dei “corrieri”, era stato arrestato un altro pusher sorpreso con dell’hashish già “steccato” in via Vallicaldi.

Nelle scorse settimane, invece, sono state passate a setaccio diverse scuole di Agrigento con il supporto delle unità cinofile. Un chiaro messaggio e segnale di controllo del territorio al fine di prevenire e reprimere il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Rapina in Corso Odierna a Palma di Montechiaro. Un giovane, con volto travisato e armato di coltello, ha fatto irruzione in una farmacia del paese del Gattopardo approfittando dell’orario di chiusura. 

Minacciando il titolare, l’unica persona presente al momento della rapina, il malvivente si è fatto consegnare 500 euro in contanti prima di uscire a gambe levate dall’esercizio commerciale. Probabilmente ad attenderlo in qualche stradina secondaria un complice.
Indagano i poliziotti del Commissariato che hanno già visionato i filmati delle telecamere di sicurezze e raccolto la testimonianza del titolare della farmacia. 

E’ il terzo “colpo” in ordine di tempo effettuato con le stesse modalità: prima in un market di Palma di Montechiaro poi una farmacia a Naro. Adesso la rapina ad un’altra farmacia.