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L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento, coordinata da Claudio Lombardo, segnala un grave pericolo per l’incolumità pubblica che incombe a San Leone, lungo il Viale delle Dune. Lo stesso Claudio Lombardo, che ha diffuso un video – testimonianza, spiega: “Lungo il Viale delle Dune, un tratto di mare è pieno zeppo di ferri e legni che dal fondo arrivano quasi fin a pelo d’acqua. Si tratta del residuo dello smontaggio, molto approssimativo, di un chiosco in spiaggia. Benché il tratto di mare risulterebbe sulla carta vietato alla balneazione, questa spiaggia è molto frequentata dagli sportivi che praticano il surf, il windsurf e il kitesurf. Quando il mare è grosso e l’acqua è torbida, è praticamente invisibile questo rischio!
Purtroppo nessuno fa nulla, nonostante sia evidente il pericolo che corrono i bagnanti ogni giorno”.

I Carabinieri, insieme ai militari del nucleo Ispettorato del lavoro e agli ispettori dell’Inps di Palermo, hanno denunciato alla Procura di Termini Imerese padre e figlio di 62 e 32 anni per omessa comunicazione delle variazioni di reddito per conservare i requisiti di accesso al reddito di cittadinanza. I Carabinieri hanno accertato che il 32enne collaborava nell’impresa familiare e contemporaneamente beneficiava da circa tre mesi del reddito di cittadinanza percependo 698 euro al mese. Al lavoratore è stata già erogata la somma complessiva di 2mila euro per i mesi di aprile, maggio e giugno, mentre lavorava “in nero” nell’impresa di famiglia. Gli investigatori hanno sorpreso l’operaio, formalmente disoccupato, intento a lavorare nell’autolavaggio del padre. Il titolare è stato denunciato in concorso con il figlio.

Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Volanti sono intervenuti in un’abitazione privata, allarmati da alcuni residenti nella zona, allorchè un uomo di 81 anni, accecato dalla gelosia, ha aggredito e picchiato la compagna, di 33 anni più giovane di lui, una extracomunitaria di 48 anni che, dopo l’ennesimo violento diverbio e l’aggressione, ha deciso di sporgere denuncia.

Rosa Maria Iraci, Questore di Agrigento, ha firmato un provvedimento cosiddetto Dacur, ovvero il divieto di accesso ad aree urbane, introdotto dal decreto Sicurezza, a carico di un uomo di 64 anni, C G sono le iniziali del nome. Il divieto di accesso è al lungomare di San Leone per 1 anno, perché, secondo quanto accertato dalla Divisione anticrimine della Questura, il 64enne ha esercitato l’attività di commercio su area pubblica, violando il divieto di stazionamento, occupazione e gli ordini di allontanamento emessi per due volte dal Comando Polizia Locale di Agrigento.

A Canicattì i poliziotti del locale Commissariato, coordinati dal vice questore, Cesare Castelli, hanno denunciato una donna di 30 anni per omissione di soccorso e lesioni personali gravi. Lei avrebbe investito un bambino di 10 anni intento a passeggiare insieme ad altri due coetanei, e non ha prestato soccorso. Poi è stata identificata e denunciata. Il piccolo è stato soccorso in ospedale, con diversi traumi.

La sezione agrigentina dell’Associazione italiana giovani avvocati ha eletto il proprio presidente. Si tratta dell’avvocato Salvatore Broccio. Il vice è Domenico Minnella, il segretario è Irene Eballi, poi tesoriere è Alessandro Sammartino. I componenti del direttivo sono il presidente uscente Sonia Sinaguglia e i consiglieri Cristina Broccio, Riccardo Magro, Giuseppe Sodano, Silvana Salerno e Leo Bruno. I consiglieri “supplenti” sono Mariolina Spalanca, Roberta Tuttolomondo e Antonella Cimino. L’avvocato Salvatore Broccio commenta: “Mi aspetta un mandato impegnativo diretto ad ottenere una migliore tutela dei diritti della classe forense, anche attraverso la diffusione dei quei valori reali e morali che da sempre hanno caratterizzato la nobile professione forense, sia nell’ambito Istituzionale che sociale”.

Ad Agrigento negli uffici del Genio Civile il tavolo tecnico interdipartimentale per lo studio della rete ipogeica, che attraversa il sottosuolo della città di Agrigento, ha concluso i lavori della prima fase, nel rispetto del cronoprogramma redatto in occasione dell’insediamento dello scorso 16 maggio. Le attività svolte a completamento della prima fase, e quelle da svolgere nella seconda fase, sono state descritte dal coordinatore del tavolo tecnico, il capo del Genio Civile, Rino La Mendola, in occasione di una conferenza stampa a cui sono intervenuti l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Marco Falcone, il dirigente del dipartimento regionale Tecnico, Salvatore Lizzio, e il sindaco Calogero Firetto. Nel corso della conferenza sono state fornite le immagini dell’ipogeo rinvenuto sotto via Atenea, alla profondità di circa 6 metri, catturate da una telecamera introdotta nel sottosuolo attraverso un foro praticato sul bordo di via Atenea, di fronte alla chiesa di San Giuseppe.

Le interviste 

 

Salvatore Stagno 46 anni di Favara resta in carcere; Rosario Crapa, 30 anni, favarese, va ai domiciliari.

E’ la prima decisione del Tribunale della Libertà chiamato ad intervenire dopo il ricorso dei difensori dei due indagati, rimasti coinvolti nell’operazione antidroga “Fortino”, che ha smantellato una fiorente piazza di spaccio nel centro storico di Favara.

Gli indagati sono, oltre a Crapa e Stagno:  Emanuele Di Dio di 41 anni; Massimo Crapa di 45 anni; Alessandra Falsone di 39 anni e il ghanese Abass Bukary di 25 anni.

Tutti hanno presentato ricorso al “Riesame” chiedendo l’annullamento della misura cautelare. La decisione è attesa nei prossimi giorni.

Ad Agrigento, in ospedale, al “San Giovanni di Dio”, nel reparto di Urologia, diretto dal primario Michele Ruoppolo, sono stati eseguiti degli interventi di chirurgia ricostruttiva per incontinenza maschile ad opera del professor Christian Gozzi, massimo esperto internazionale nella chirurgia ricostruttiva genito-urinaria, originario di Bolzano, con esperienze specialistiche in Svizzera, Germania e Austria, tra Berna, Monaco e Innsbruck, inventore della protesi “Advance” per l’incontinenza, ed attualmente consulente del “San Raffaele” a Milano e di altre strutture sanitarie a Roma.

Le interviste 

A seguito dell’approvazione da parte del Consiglio comunale delle direttive del Piano regolatore generale, interviene Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento:

“Esprimiamo grande soddisfazione per il primo importante passo di avvio della revisione dello strumento urbanistico, atteso da tanti anni, con l’approvazione delle direttive da parte del Consiglio comunale. Ero scettico per i tempi trascorsi dal 2017 ad oggi tra la concertazione e l’approvazione delle direttive da parte dell’Amministrazione per essere trasmesse al Consiglio comunale. A tal proposito ricordo a me stesso che, sin dal giorno dell’insediamento di questo Consiglio dell’Ordine, sono stati immediatamente posti importanti temi, spesso dimenticati, all’attenzione delle Amministrazioni comunali e della politica: la riapertura della Cattedrale, il Sue, l’Urban Center, il Prg e il Pudm. Strumenti, questi, validi per il rilancio socioeconomico e culturale della città, alcuni definiti o in fase di definizione, altri che ancora oggi stentano a partire. Fin da subito – prosegue Alfonso Cimino – ci siamo attivati insieme con gli altri Ordini professionali affinché queste direttive potessero essere scritte in un tavolo di concertazione che, grazie a una Amministrazione comunale attenta e capace di ascoltare, ha permesso di concludere la prima importantissima fase. Ora occorre con immediatezza comprendere che questa prima fase dell’approvazione delle direttive è solo propedeutica per la revisione del Prg, per lo studio della Via-Vas e di quello agricolo e forestale della città. Siamo dell’idea che bisognerà celermente affidare gli incarichi all’esterno dell’Ufficio tecnico comunale essendo quest’ultimo sottodimensionato, a causa dei pensionamenti, di personale idoneo allo svolgimento degli incarichi di revisione dello strumento urbanistico. Ed è per questo, e altri motivi legati al funzionamento dell’Ufficio tecnico comunale, che in questi mesi abbiamo lanciato il grido di allarme per un possibile rallentamento delle attività edilizie del nostro territorio. Noi, come Ordine professionale, siamo stati e siamo tuttora disponibili a trovare le soluzioni, ritenendo che, a prescindere da chi propone, sia importante sapere ascoltare. Come ribadito – conclude il presidente Cimino – in un recente convegno sulla frana del 1966, voluto dall’Ufficio Beni ecclesiastici dalla Curia arcivescovile di Agrigento e da Italia Nostra, la politica deve saper ascoltare i tecnici nei processi di rigenerazione urbana del nostro territorio”.