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Le associazioni dei costruttori edili, comprese nell’Ance, intervengono a seguito della notizia secondo cui i sindacati di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto il ritiro del disegno di legge all’esame dell’Assemblea Regionale “che finalmente – sottolineano i costruttori – limita la corsa ai ribassi anormalmente elevati e crea un argine all’ingresso della criminalità organizzata nei cantieri”. Le stesse associazioni affermano: “I sindacati, che hanno da sempre condiviso con noi le battaglie contro i ribassi eccessivi nelle gare d’appalto che favoriscono l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle opere pubbliche, ora chiedono il ritiro del disegno di legge all’esame dell’Ars che finalmente limita la corsa ai ribassi anormalmente elevati. Non è possibile che i sindacati vogliano la mafia negli appalti, si tratta sicuramente di fake news! Cgil, Cisl e Uil chiariscano subito o sarà inevitabile la rottura del fronte unitario del mondo delle costruzioni, che nel caos politico e nella debolezza delle istituzioni è l’unica paratia a tenuta stagna rimasta a impedire che il mercato siciliano delle opere pubbliche affondi sotto le bordate dei comitati d’affari e della concorrenza sleale”.

Prosegue serrata l’attività dei Carabinieri agrigentini a tutela dell’ambiente ed a contrasto al fenomeno degli abbandoni incontrollati di rifiuti sul territorio. I Carabinieri della Compagnia di Canicattì hanno ispezionato alcune piazzole di sosta, lungo la strada statale 122 ter e la 640, ed hanno scoperto rifiuti di vario tipo, anche speciali e pericolosi, tra cui, in particolare, pneumatici, elettrodomestici, contenitori di oli esausti, parti di autovetture e materiali inerti riconducibili ad attività edili. Le tre aree interessate, estese complessivamente circa 400 metri quadri, sono state opportunamente delimitate e sequestrate, e poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa delle successive opere di bonifica.

L’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento rileva, e documenta in video, che in contrada Caos, tra Agrigento e Porto Empedocle, a pochi metri dalla zona dove la Procura di Agrigento ha piazzato le telecamere che hanno alimentato l’inchiesta “Kaos calmo”, alcuni incivili hanno scaricato quintali di rifiuti soprattutto provenienti da pescherie. Infatti si scorgono ancora le bolle di accompagnamento. Il coordinatore di MareAmico, Claudio Lombardo, lancia l’allarme: “Presto, tutto il contenuto della discarica finirà in mare”.

VERGOGNE AGRIGENTINE

In contrada Caos, a pochi metri dalla zona dove la Procura di Agrigento aveva fatto piazzare le telecamere, alcuni incivili hanno scaricato quintali di rifiuti provenienti da pescherie (si scorgono ancora le bolle di accompagnamento). Presto, tutto il contenuto della discarica, finirà in mare.presso – contrada Caos (ag)

Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Domenica 3 marzo 2019

Nicola Zingaretti ha vinto le Primarie per la scelta del segretario nazionale del Partito Democratico. In provincia di Agrigento, Nicola Zingaretti ha ottenuto 5298 voti per il 72,26%, Maurizio Martina 1329 voti per il 18,12%, e Roberto Giachetti 687 voti per il 9,37%. Adesso si attende il congresso nazionale, e poi, a catena, i congressi provinciali e comunali. Nell’Agrigentino gli eletti all’assemblea nazionale sono per Zingaretti: Peppe Zambito, Enza Clementi, Gianni Picone, ed Eleonora Mortellaro, e per Martina Francesca Valenti, sindaco di Sciacca. Il segretario provinciale del Partito Democratico di Agrigento, Peppe Zambito, commenta: “Le primarie nella provincia di Agrigento si sono svolte in un clima sereno, è stata una bella giornata di impegno, passione e partecipazione politica in quasi tutti i comuni agrigentini. Un ringraziamento ai tanti volontari che hanno scelto di trascorrere una domenica ai seggi, garantendo a tesserati e simpatizzanti di esprimersi sulla scelta del segretario nazionale. Auguro un buon lavoro a Nicola Zingaretti, insieme a lui siamo tutti chiamati a lavorare per ripartire. A giudicare dalla grande partecipazione, l’Italia ha bisogno del Partito Democratico per evitare che questo governo continui a fare danni in campo economico e sociale sulle spalle delle nuove generazioni”.

Sì terrà ad Agrigento, Giovedì 7 marzo alle ore 15:00, presso la Biblioteca Comunale “Franco la Rocca”, il Convegno “Terre di Fuochi o di Cuori?“, in memoria del Poliziotto Roberto Mancini (vittima del dovere che ha indagato sullo sversamento illegale di rifiuti speciali e tossici nei territori della Campania).

Durante l’ incontro, curato dalla Dott.ssa Mariausilia Taibi dell’ Associazione Nazionale Polizia di Stato Sezione di Monreale e dall’ Arch. Antonino Lo Brutto, si  parlerà di tutela dell’ ambiente e del territorio con particolare riferimento al territorio agrigentino.

È prevista, in apertura, una Cerimonia di consegna targa alla Signora Monika Mancini, moglie del Sostituto Commissario Roberto Mancini in presenza del Sindaco di Agrigento dott. Calogero Firetto, del Signor Questore di Agrigento dott. Maurizio Auriemma, del Presidente Santo Gaziano dell’ Anps sez. Monreale e di una rappresentanza dell’ Anps di Agrigento.

L’ evento è accreditato da Ordini e Collegi professionali, con l’attribuzione di crediti formativi, e patrocinato dal WWF.

Prestigiosi relatori approfondiranno questioni giuridiche riguardanti problematiche ambientali.

In chiusura, interverrà l’On. Claudio Fava (Presidente Commissione Regionale Antimafia) per parlare di Ecomafie.

Lo spirito dell’incontro può essere racchiuso in queste poche righe:
“Solo quando l’ultimo albero sarà abbattuto e l’ultimo fiume avvelenato e l’ultimo pesce pescato ci renderemo conto che non possiamo mangiare il denaro”.
 

E’ stata depositata, presso l’ufficio di presidenza, una mozione a firma della consigliere comunale della “Lega – Salvini Premier” Rita Monella, riguardante interventi urgenti di derattizzazione e di pulizia straordinaria nella città e nelle sue periferie. Ecco il testo:

 
Premesso che a seguito delle critiche condizioni igienico sanitarie in cui versa la città nonché le periferie
si sono verificati episodi che addirittura hanno visto cittadini essere morsi da ratto.
Considerato e accertato che sino ad oggi nessun intervento è stato posto in essere dal Comune per la risoluzione della problematica e che oggi molte aree della Città e delle periferie sono invase da rifiuti di qualsiasi genere e natura e che il Comune risulta essere unico destinatario avente competenza in merito.
Per quanto sopra, ravvisata l’importanza che la questione riveste, con la presente mozione impegna l’Amministrazione Comunale, di farsi promotore di un’azione rapida ed efficace tesa ad attivare con urgenza tutte le procedure tecniche e amministrative per una mirata derattizzazione nella Città e nelle sue periferie.
La scrivente chiede di calendarizzare la mozione in oggetto inserendola nel prossimo ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale”
.
 

Nel quadro del più ampio progetto di tutela della vita umana in mare e dell’ambiente marino e costiero che vede fortemente impegnato il Corpo delle Capitanerie di Porto, gli uomini della Guardia Costiera di Porto Empedocle – Nucleo Port State Control, hanno emanato nella giornata di ieri il provvedimento di fermo ai sensi della Direttiva 2013/38 della Comunità Europea recepita dall’ordinamento legislativo italiano con il D.Lgs 67 del 2015 a carico della nave carico generale denominata “SILVER LION”.

Il provvedimento di fermo emanato in data 02.03.2019 è stato adottato in quanto l’unità, successivamente ad una ispezione approfondità effettuata dagli ispettori PSC guidati dal  Capitano di Fregata Gennaro FUSCO risultava essere in condizioni sub-standard secondo le normative internazionali per la sicurezza della navigazione. 

L’unità battente bandiera Antigua & Barbuda, riparatasi nella rada del porto di Porto Empedocle a causa del cattivo tempo, è stata infatti sottoposta a fermo a causa delle gravi carenze riguardanti il sistema di separazione delle acque di sentina prevista dalla Convenzione Internazionale MARPOL(Marine Pollution) generatore ausiliario di emergenza e per carenze al sistema di gestione della qualità.

Al momento l’unità risulta ancora ferma nel porto di Porto Empedocle, in attesa che vengano ripristinati gli standard minimi per poter essere nuovamente autorizzati a navigare. L’unità dovrà essere sottoposta ai controlli da parte degli ispettori del Registro Italiano Navale(Rina Services), responsabile del rilascio della certificazione di sicurezza e del Registro di classifica russo responsabile del rilascio del certificato sicurezza gestione qualità.

Giova ricordare che il Nucleo PSC della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, guidata dal Capitano di Fregata Gennaro Fusco ha da sempre  profuso notevoli sforzi nella lotta al fenomeno delle “carrette” del mare, ovvero navi sub-standard  che, in difformità delle convenzioni internazionali, navigano con gravissimo rischio per la sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino nonché per la sicurezza e per le condizioni di vita delle persone che sulle navi vivono e lavorano.

Infatti dopo gli importanti risultati ottenuti nell’anno 2018, che hanno fatto registrare il vivo apprezzamento da parte del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, dall’inizio sono già 4 le navi ispezionate dal Nucleo PSC.

Da due giorni non si hanno più notizie di un marittimo di 51 anni di nazionalità ucraina Youni Babimokouk sparito nel nulla mentre la motonave Silver lion battente bandiera di Antigua (trasporto container) sulla quale viaggiava e dove lavorava come cuoco, stava attraversando le acque italiane a poche miglia del porto di Porto Empedocle.

L’allarme è scattato l’altro ieri quando al momento della riunione nella sala adibita alla consumazione della colazione l’uomo non si è presentato. L’immediata ricerca del marittimo ha fatto scoprire un’amara verità: il marinaio ucraino non era più a bordo.

Immediatamente le autorità di Polizia  e della Guardia costiera si sono attivate. Sono già cominciate le indagini e in questo momento la nave ucraina ha fatto rotta verso il porto di Porto Empedocle dove ad attendere comandante ed equipaggio c’erano gli uomini del Commissariato di Porto Empedocle, guidati da Chiara Sciarabba, quelli della Squadra mobile di Agrigento, guidati da Giovanni Minardi e i militari della Guardia costiera al comando da Gennaro Fusco nonchè gli esperti della scientifica e unità cinofile.

L’intervento  della Squadra mobile è significativo.

C’è qualcosa che non quadra in questa vicenda e tutte le piste sono aperte.

Potrebbe trattarsi di suicidio, disgrazia ma anche omicidio.

Poco fa, erano passate da poco le 17.30, qualcuno ha sparato diversi colpi di pistola contro la finestra-porta d’ingresso di un’abitazione di via Torquato Tasso, nel quartiere Oltreponte. Le pistolettate, per fortuna, non hanno ferito nessuno.  

Sembrerebbe, come viene fuori dalle prime indagini sinora svolte dal personale del Commissariato locale e dalla Squadra mobile di Agrigento, di una vera e propria intimidazione compiuta ai danni (sembra) di una persona gravata da precedenti di polizia.

Le indagini sono in pieno svolgimento.

La dottoressa L.M, sono le iniziali del nome, di 45 anni, ha prestato servizio presso l’ASP di Agrigento quale Dirigente Medico fino al marzo 2018, allorquando veniva licenziata senza preavviso dall’allora Commissario dell’ASP. Il provvedimento di licenziamento faceva rinvio a due contestazioni disciplinari, la prima avente ad oggetto una asserita falsità dichiarativa commessa in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro, la seconda afferente la presunta assunzione di sostanza stupefacente. La Dirigente ha impugnato il licenziamento davanti al Giudice del lavoro, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Mario la Loggia, deducendo l’insussistenza di rilievo disciplinare nei fatti contestati, e chiedendo la condanna alla reintegrazione nel posto di lavoro e la corresponsione di un’indennità risarcitoria in misura pari all’ultima retribuzione percepita dal momento del licenziamento sino alla reintegrazione. In particolare gli Avvocati Rubino e La Loggia hanno dimostrato che prima ancora dell’assunzione presso l’ASP di Agrigento la Procura della Repubblica competente aveva già chiesto l’archiviazione di un procedimento penale a carico della ricorrente, ingenerando in quest’ultima il convincimento che il procedimento si fosse definitivamente concluso; ed ancora che anche l’altro fatto posto a fondamento del licenziamento, rappresentato dall’asserito uso di sostanze stupefacenti da parte della ricorrente, fosse insussistente e comunque privo di rilevanza disciplinare, atteso che la condotta lavorativa della ricorrente appariva esente da anomalie o negligenze astrattamente riconducibili al presunto uso di sostanze stupefacenti, e che comunque la ricorrente si era sottoposta ad esami tossicologici ed a test di personalità che avevano evidenziato l’assenza di alterazioni della sfera psichica e l’idoneità al lavoro. Si è costituita in giudizio l’ASP di Agrigento, con il patrocinio dell’Avvocato Rosario Dell’Oglio, contestando la fondatezza del ricorso e chiedendone il rigetto. Il Giudice fel Lavoro di Agrigento, condividendo le tesi difensive degli Avvocati Rubino e La Loggia, ha dichiarato illegittimo il licenziamento per l’insussistenza dei fatti contestati, condannando l’ASP di Agrigento a reintegrare la ricorrente nel posto di lavoro, nonchè a corrispondere alla stessa un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione globale dal giorno del licenziamento fino alla reintegrazione, e condannando l ‘azienda convenuta anche al pagamento delle spese giudiziali. Pertanto, per effetto della sentenza resa dal Giudice del Lavoro la Dirigente Medico illegittimamente licenziata verrà reintegrata nel posto di lavoro mentre l’ASP di Agrigento pagherà le retribuzioni perdute e le spese giudiziali.