Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 1853)

E’ Canicattì la prima tappa scelta per il calendario di iniziative legate al “Mese del riciclo di carta e cartone”  organizzato da Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e riciclo degli imballaggi cellulosici, in collaborazione con la Federazione della carta e della grafica, Assocarta e Assografici e Unirima e il patrocinio di Anci, Confindustria e Ministero dell’Ambiente.

Il Teatrino delle Marionette: Giufà e Bubu, in programma per questa mattina a partire dalle 9.30 alla presenza anche del sindaco Ettore Di Ventura,  è infatti una delle tante iniziative che – in occasione del Mese del riciclo di carta e cartone – contribuirà a fare chiarezza su questi temi e togliersi ogni dubbio. Lo spettacolo sarà rivolto a tutti i bambini della scuola primaria “De Amicis” di Canicattì ma anche alle loro famiglie. Lo spettacolo consisterà nell’allestimento di un Teatrino di Marionette, che come protagonisti, oltre ai bambini, vedranno come marionette, una scimmietta e un operatore ecologico operante con il vecchio metodo di raccolta stradale non differenziata. Ai bambini sarà spiegato il nuovo metodo di raccolta differenziata e come espletarla in maniera corretta. Dopo la spiegazione, i bambini interagiranno con le marionette che spiegheranno loro come eseguire la raccolta differenziata. I bambini saranno altresì coinvolti in una lezione ambientale sulla spiegazione dell’intero ciclo della carta, della plastica, del vetro, del metallo, dell’organico e del secco residuo indifferenziato. Il secondo appuntamento sarà a Camastra con i bambini della scuola elementare e il terzo ancora a Canicattì sempre con gli alunni della De Amicis.

“Per un mese – spiegano gli organizzatori – il valore e le potenzialità di carta e cartone e del loro riciclo saranno protagonisti di iniziative culturali, appuntamenti educativi, incontri informativi rivolte a cittadini, scuole, media, istituzioni, associazioni e aziende. Un’occasione per scoprire talenti, professionalità, tecnologie, novità e curiosità dal mondo del riciclo di carta e cartone e riscoprire quanto sia utile e importante l’impegno quotidiano nel fare una corretta raccolta differenziata. Proveremo a capire se siamo veramente consapevoli del valore di un gesto semplice come la raccolta differenziata, che fine fanno la carta e il cartone che separiamo dagli altri rifiuti e quali sono i passaggi che portano uno scarto a rigenerarsi e diventare qualcosa di completamente riutilizzabile”.

Sin dalle prime ore dell’alba molti giornalisti si trovavano in attesa davanti al cimitero di Piana Traversa, luogo in cui la testimone avrebbe indicato i due possibili loculi in cui potrebbe essere stato nascosto il corpo della povera gessica.
All’ingresso principale anche il padre e il fratello di Gessica speranzosi che l’arrivo degli inquirenti e del personale che ha lavorato alle estumulazioni avrebbe potuto dar loro delle risposte sulla scomparsa della loro Gegè.
La prima sorpresa è la presenza di un’ordinanza sindacale con cui si dispone la chiusura del cimitero fino alle ore 9:00 per motivi di ordine pubblico.
Unici a poter avere accesso e a seguire i lavori sono stati la Signora Gaetana Mendolia (la famosa supertestimone) i militari della Tenenza di Favara coordinati dal Tenente Giovanni Casamassima, il Capitano comandante della Compagnia di Agrigento Luigi Garrì, la sindaca di Favara Anna Alba, l’ingegnere Avenia, l’assessore al cimitero Giovanni Sciortino ed il medico legale Carmelo Palumbo.
All’arrivo la testimone ha detto poche parole con cui ha espresso la sua paura di non trovare dentro quei loculi i suoi cari genitori. La sua speranza era quella di trovare i suoi cari al loro posto, ma anche di poter dare una mano per ritrovare gessica. Tuttavia non ha nascosto la preoccupazione che qualcuno, dopo aver saputo di questa estumulazione, prima dei lavori di oggi avrebbe potuto riaprire e togliere il corpo di Gessica.
Dopo la sfilata degli autorizzati a presenziare i lavori, alle 7.23 circa i primi colpi di piccone hanno iniziato a risuonare all interno del cimitero. Per operare con la maggiore discrezione possibile, sono stati distesi due teli che coprivano la visuale dall esterno. Inoltre, a giornalisti e curiosi è stato impedito l accesso.
La prima delle due tombe ad essere aperta è quella del padre, subito dopo quella della madre.
Gli operatori dell’agenzia funebre hanno provveduto ad aprire anche la sopra cassa di zinco per controllare che tutto fosse in ordine così come previsto dalle procedure di sepoltura. Dopo aver accertato la regolarità delle casse interne, Si è proceduto a richiudere tutto invertendo la posizione delle bare, come da volontà della signora mendolia.
Gli investigatori presenti hanno annotato l’evoluzione delle operazioni, pur non essendo l’estumulazione disposta dalla Procura della repubblica di Agrigento. È stata la signora mendolia infatti a volerci vedere chiaro e a richiedere in prima persona l’esecuzione di questi lavori.
Quindi tanto trambusto ma nulla di fatto per il rinvenimento del cadavere di gessica. Nei loculi controllati riposano i coniugi Michele Mendolia e Rosaria Licata.
Rimane, quindi, ancora irrisolto il caso della scomparsa di Gessica Lattuca, madre di quattro figli che ancora oggi attendono l’arrivo della propria mamma.

 

 

Un incidente si é verificato nel centro di Favara intorno le 22:50. Quattro le auto coinvolte. 

Una citroen C3, una Golf, una Toyota Yaris ed una Fiat 500.

La collisione è avvenuta in Corso Vittorio Veneto e da una prima ricostruzione ad avere l’impatto sarebbero state la Golf che ha tamponato la Citroen C3. A causa del violento impatto la Citroen C3 ha effettuato un testacoda e la Golf, a sua volta, ha colpito due auto in sosta.

Ad avere la peggio sembrerebbe essere la Citroen C3 con a bordo due persone.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di Favara, la Polizia Municipale, un’ambulanza del 118 che ha trasportato al San Giovanni di Dio le due persone che erano a bordo della Citroen C3. 

Dopo aver effettuato i rilievi di rito si é proceduto con la rimozione delle auto.

Può dirsi inaugurata la stagione dei nuovi concorsi presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. Sulle pagine della Gazzetta Ufficiale numero 17 dello scorso 1 marzo, oltreché sul sito aziendale www.aspag.it, è stato infatti finalmente pubblicato il bando relativo al concorso pubblico per titoli ed esami necessario a reclutare, a tempo indeterminato, un corposo contingente di dirigenti medici in svariate discipline. L’ASP di Agrigento ricerca, da subito, ben 46 specialisti: 18 in nefrologia e dialisi, 12 in cardiologia (con esclusione dell’emodinamica), 9 in ortopedia e 7 in ostetricia e ginecologia. In conseguenza della recente approvazione della rete ospedaliera regionale e della contestuale autorizzazione, da parte dell’Assessorato regionale alla Salute, a poter indire per le sole aree critiche e di emergenza-urgenza le nuove procedure concorsuali, la Direzione strategica ASP si è immediatamente attivata per dare risposte concrete all’esigenza di potenziare la qualità delle prestazioni erogate attraverso nuove procedure d’assunzione. “E’ motivo di grande soddisfazione – afferma il commissario straordinario ASP, Giorgio Giulio Santonocito – poter avviare l’iter che, grazie all’avallo dell’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, porterà a breve ad implementare gli organici  dei dirigenti medici consentendo di decongestionare i servizi ed offrire maggiori risposte all’utenza degli ospedali provinciali”. I candidati avranno tempo sino al prossimo 1 aprile per produrre le istanze di partecipazione al concorso secondo le modalità previste dal bando di concorso consultabile al link: http://www.aspag.it/trasparenza/concorso-pubblico-per-titoli-ed-esami-per-la-copertura-di-posti-di-dirigente-medico/

Da un mese a questa parte, nella frazione di Giardina Gallotti si verifica sistematicamente una gravissima perdita di acqua che riguarda in particolar modo  tutti i residenti di Via Bari e zone limitrofe.

Tutti i martedì e tutti i venerdì, ogni qualvolta è prevista la turnazione dell’erogazione dell’acqua, paradossalmente essa arriva in via Bari attraverso le strade, non finendo quindi nei recipienti degli abitanti. I residenti, più volte, si sono rivolti al Comune, alla Polizia Municipale, Carabinieri e anche a Girgenti Acque.

Nelle condutture che attraversano la frazione per raggiungere le abitazioni c’è  un’evidente perdita di un tubo sicuramente rotto che permette la dispersione dell’acqua e lasciando alcuni residenti all’asciutto. Per ogni giorno di turnazione, per tutta la durata dell’erogazione l’acqua si riversa per le strade.

Nessuno, fin ora, si è interessato alla risoluzione del problema nonostante le segnalazioni dei residenti. Nella speranza che la situazione possa risolversi nel più breve tempo possibile vi lasciamo alla visione di uno degli appuntamenti settimanali che alcuni residenti vivono.

Il video

 

Lia Rocco,icona del teatro colto e di ricerca, torna sulla scena,imbracciando le armi di una sua “personale rivoluzione”: le armi della poesi,dell’ascolto intenso della parola, del sorriso dell’Amore Universale. E invita a fare la “rivoluziine attraverso i versi. -scrive- dei grandi poeti ,dalla Achmatova alla Szimborska,perché fare poesia è come fare l’amore con l’Universo”. E pedana più adatta alla “sua rivoluzione” non può che essere lo spazio scenico della fortunata terza stagione di Teatro da Camera dell’Empedocleo di Agrigento con la direzione artistica di Giuseppe Adamo e Mario Gaziano. Un vero e proprio evento di “teatro di parola”,che vuole essere anche un confronto con gli aneliti intellettuali di pubblico appassionato dele interne sensazioni di un teatro sottilmente insinuante,tra drammaturgia,poesia ed ascolto emozinale.

LA FINE DELL’ALFABETO: accattivante titolo della performance artistica di Lia Rocco,beniamina del pubblico,che ha sempre scelto l’itinerario della comunicazione teatrale colta e didascalica. Il teatro come esperienza formativa intellettuale. Venerdì 29 marzo 2019 h 18e15. A cura del Pirandello stable festival di Mario Gaziano e del Circolo culturale Empedocleo presidente Giuseppe Adamo.

Il Comune ha aderito alla Carta Internazionale di Barcellona delle Città Educative e al progetto “Educa Agrigento”, promosso dall’Ordine degli Architetti della Città dei Templi, in collaborazione con Legambiente Sicilia, e rivolto alla scuola primaria e secondaria di primo grado. Lo ha stabilito l’amministrazione comunale, con deliberazione di Giunta del 26 febbraio scorso.

Con tale provvedimento s’intende rivolgere una particolare attenzione alle politiche educative che, con la promozione di azioni che coinvolgono le altre agenzie del territorio, favoriscono una costante crescita morale, culturale e sociale dei propri cittadini. L’iniziativa condivisa con l’Ordine degli Architetti mira a far diventare a pieno titolo Agrigento Città Educativa attraverso momenti di confronto con la cittadinanza finalizzati alla condivisione dell’importanza di condotte e azioni di partecipazione attiva. <<È con convinzione che il Comune di Agrigento aderisce alla rete delle Città educative – afferma l’assessore all’Urbanistica, Elisa Virone -. È un atto politico per noi promuovere questo modello all’interno della nostra società. Una prospettiva di vita responsabile e sensata che sottoscriviamo per trasformare quest’impegno in esperienza diffusa nel territorio. La presenza degli ordini professionali è determinante e arricchisce dalla base questo processo così come in passato, secondo schemi di condivisione, è stato fatto.>>
<<Abbiamo voluto ideare il progetto Educa Agrigento con Legambiente, l’Arcidiocesi e il Comune  – afferma Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento – per far comprendere alle nuove generazioni la città che viviamo e vogliamo.  Grazie alla sinergia su questi temi e alla sensibilità mostrata dall’Amministrazione comunale, abbiamo chiesto di far iscrivere anche Agrigento all’Aice. È un passo importante sia per la nostra città, sia per i cittadini. L’iscrizione alla Carta di Barcellona ci consentirà di promuovere nuove politiche urbane e di rigenerazione dei piccoli e dei grandi spazi delle nostre città.>>

A Santa Maria la Scala, frazione di Acireale, in provincia di Catania, è stato recuperato il cadavere di Enrico Cordella, 22 anni, l’ultimo disperso della tragedia dello scorso 24 febbraio quando un’onda anomala ha trascinato dal molo in mare una Fiat Panda verde con a bordo tre giovani. Cordella è stato localizzato da sommozzatori volontari e da pescatori a poche decine di metri dal lungomare di via del Mulino. La salma è stata recuperata dai sommozzatori dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Catania e condotta con un gommone a riva, dove alcuni familiari lo hanno identificato. Il 25 febbraio ad oltre un miglio dalla costa sono stati recuperati gli altri due, Margherita Quattrocchi, di 22 anni, e Lorenzo D’Agata, 27 anni.

A Sciacca, nel centro storico, una pattuglia della locale Compagnia dei Carabinieri ha imposto l’alt ad un’automobile sospetta perché impegnata in insolite manovre appena la persona alla guida si è accorta dei militari. La conducente, una donna di 37 anni, è stata sorpresa in possesso di stecche di hashish per circa 10 grammi e di 2 grammi di eroina nascosti sotto un sedile, e poi, nella sua abitazione, in un armadio nella camera da letto, i Carabinieri hanno scovato anche un panetto di hashish di circa un etto. La 37enne è stata ristretta ai domiciliari.

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha presentato in conferenza il Piano straordinario di manutenzione delle strade provinciali, appena approvato dalla Giunta regionale. Si tratta di 102 milioni di euro per rimediare al disastro delle strade provinciali con cantieri da avviare entro il 2019. Nel dettaglio, 11 cantieri in provincia di Palermo, 8 sia nel Catanese che nell’Ennese, 9 sia nel Messinese che nel Trapanese, 4 nell’Agrigentino, 10 nel Nisseno, 6 nel Ragusano e 5 in provincia di Siracusa. L’assessore Falcone, tra l’altro, ha affermato: “Le ex Province non sono in condizione di prendersi cura delle strade interne. La Regione, dunque, prende il dossier in mano. Sostituiremo le ex Province negli interventi, visto che in molti casi non riescono a completare neanche la progettazione. Le prime opere potranno già partire entro 4-5 mesi. In termini occupazionali saranno creati circa mille posti di lavoro”.