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La sindaca di Naro, Mariagrazia Brandara, annuncia che a Naro sono stati sorpresi due concittadini, un uomo e una donna, intenti a scaricare illecitamente rifiuti nelle isole ecologiche di Piazza Crispi e Via Aura Fenice. Gli agenti della Polizia Locale hanno elevato le relative sanzioni. La stessa Brandara commenta: “Fin dal giorno del mio insediamento la lotta contro l’abbandono indiscriminato di rifiuti nei pressi delle isole ecologiche, nelle periferie e nelle campagne attorno a Naro è stata tra le mie priorità. Siamo riusciti a individuare e sanzionare i primi indisciplinati anche grazie all’aiuto degli agenti della Polizia Locale. Tanti miei concittadini, stanchi di questi fenomeni di inciviltà, stanno contribuendo a contrastare questo fenomeno. Stiamo ricucendo quel rapporto tra istituzioni e cittadini che può solo giovare all’interesse collettivo.”

Giuseppe Di Rosa Presidente del Movimento Civico “Mani libere”, avendo nella giornata di ieri ricevuto molteplici lamentele e segnalazione da cittadini e commercianti Agrigentini, avendo visualizzato sul social FACEBOOK, molteplici foto che ritraevano un “mercato di merce contraffatta” con tanto di “accampamento” su terreno verosimilmente demaniale(spiazzale denominato “Della Madonnina” all’interno del porticciolo turistico di San leone) segnala a codesti uffici in indirizzo, lo stato di degrado, di assenza dei seppur minimi requisiti sulla igiene pubblica, di assenza totale delle più elementari norme sui luoghi di lavoro che andrebbero tenuti come da disposizioni di legge in uno stato di pulizia assoluto in considerazione delle altissime temperature e di assemblamenti di persone senza nessuna assistenza sanitaria.

Il tutto in totale assenza di autorizzazioni comunali e di tutte le autorizzazioni che necessitano al caso in questione.

Confcommercio chiede il pugno duro sulla vendita di merce di dubbia provenienza e chiede un presidio fisso delle forze dell’ordine per evitare il posizionamento degli abusivi ed il controllo della merce. 

Francesco Picarella, Presidente Confcommercio Agrigento annuncia esposto con l’obbiettivo di sollecitare un’azione incisiva che possa contrastare il commercio senza autorizzazione.

“Da qualche giorno l’area del porticciolo turistico di San Leone è diventato un vero e proprio mercato a cielo aperto della illegalità – scrive Picarella in una nota – . Merce di dubbia provenienza e fabbricazione viene esposta su banchetti improvvisati in quello che nelle intenzioni dovrebbe essere un mercatino etnico, invece nessun registratore di cassa presente sui banchi di vendita, né tantomeno artigianato etnico, ma una vera e propria vetrina dei migliori marchi delle produzioni mondiali, il tutto con enorme danno all’immagine della città turistica, al commercio, alla legalità”.

“La zona, di proprietà del demanio, – prosegue il presidente di Confcommercio Agrigento – ci dicono essere stata assegnata per la realizzazione di un mercatino, dietro corrispettivo di un canone per l’occupazione del suolo; una possibilità contemplata dall’ordinamento ma che non esime i reali fruitori e venditori di quelle che sono le regole e le leggi. Ne deriva che il problema è di ordine pubblico, perché investe il controllo del territorio, e di legalità, in quanto la contraffazione di importanti marchi e la conseguente vendita delle merci trovano origine nelle grandi organizzazioni criminali”.

I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato ai domiciliari C A, sono le iniziali del nome, 47 anni, di Favara, che, a bordo di un’automobile, non ha obbedito all’alt a un posto di blocco dei Carabinieri. L’uomo è stato inseguito, raggiunto e controllato. Lui, e il passeggero al suo fianco, sono stati sorpresi in possesso di 5 grammi di cocaina. Il passeggero, di 30 anni, è stato denunciato. Entrambi risponderanno innanzi al Giudice oltre che dello stupefacente in loro possesso anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale.

Botta e risposta tra Matteo Renzi e Nello Musumeci sullo sfondo del Patto per la Sicilia firmato nella Valle dei Templi ad Agrigento tra Renzi, all’epoca premier, e l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta. Alle aspirazioni di Musumeci ad un Piano Marshall per la Sicilia, ovvero a delle misure finanziarie straordinarie per l’isola, Matteo Renzi ha replicato: “Ma perché prima di chiedere altri soldi, la Sicilia non spende quelli che il nostro governo ha già stanziato? Ricordo la bellissima cerimonia nella Valle dei Templi, nella quale firmai con Rosario Crocetta il Patto per la Sicilia, con 2,3 miliardi a disposizione. Adesso, per favore, possiamo spendere questi benedetti quattrini anziché chiederne altri?”. E Musumeci ha risposto: “Il Patto per la Sicilia è solo un elenco di opere messe assieme in una notte. Finalmente oggi stanno diventando progetti esecutivi e tante sono già cantieri”. E l’attuale assessore regionale ai Lavori pubblici, Marco Falcone, conferma: “Quelle opere erano solo ‘titoli’ in un foglio, e noi abbiamo dovuto stimolare gli enti appaltanti, talvolta sostituendoci a essi nella progettazione esecutiva. Oggi su 354 progetti ben 309 sono arrivati a finanziamento, 152 le gare espletate e alcune opere sono già concluse, tenendo conto che una ventina di progetti, inseriti nonostante l’approssimazione che li rendeva non realizzabili, sono stati accantonati. E lo stesso è per i 150 milioni destinati alle strade provinciali: un terzo di fondi sono già impegnati, nonostante in molti casi ci siamo dovuti sostituire alle ex Province nella progettazione. Sulle autostrade marciamo tra tante difficoltà ma abbiamo accelerato tanto su progetti e avvio cantieri”.

Un africano proveniente dal Kenia via Zurigo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in servizio all’aeroporto di Palermo. I militari, nel corso di un primo controllo del bagaglio del passeggero, hanno rinvenuto numerosi articoli contraffatti, soprattutto calzature e capi di abbigliamento. Poi, insospettiti dall’atteggiamento assunto, lo hanno sottoposto a un accertamento radiologico all’ospedale di Partinico. Sono stati confermati i sospetti: nello stomaco dell’uomo è stata rilevata la presenza di 25 ovuli contenenti eroina per un peso complessivo di circa 350 grammi. Dopo l’arresto è stato trasferito nel carcere palermitano di “Pagliarelli”.

Nell’aprile del 2016 a Licata, e non solo, sollevò particolare clamore la rinuncia ai lavori di demolizione degli immobili abusivi da parte dell’impresa vincitrice dell’appalto, la “Patriarca” di Comiso. Il procuratore di Agrigento dell’epoca, Renato Di Natale, commentò: “Dopo la lettera intimidatoria ricevuta, l’impresa ha deciso di lasciare. E’ ovvio che è una cosa gravissima, sulla quale lo Stato non può passare sopra. Non è consentito a dei delinquenti di impedire l’applicazione delle regole di uno Stato di diritto, per cui è ovvio che prenderemo le dovute misure”. Ebbene, adesso, dagli atti dell’inchiesta “Halycon” emerge che il titolare dell’impresa “Patriarca” sarebbe stato agganciato e persuaso dal presunto capomafia di Comiso, Cosimo Ferlito, in accordo con la famiglia mafiosa di Licata capeggiata da Giovanni Lauria.

Emergono altri particolari nell’ambito dell’inchiesta sostenuta dai Carabinieri cosiddetta “Halycon” su mafia e massoneria. Sotto valutazione da parte dei magistrati inquirenti della Procura di Palermo vi sono alcune intercettazioni tra uno degli arrestati mercoledì scorso 31 luglio, Angelo Lauria, farmacista, e l’attuale deputato regionale Carmelo Pullara, entrambi di Licata. Tra i due sarebbero intercorsi ottimi rapporti tanto che Pullara si sarebbe rivolto ad Angelo Lauria con l’appellativo di “fratello”. Il 21 maggio scorso Carmelo Pullara avrebbe telefonato ad Angelo Lauria, componente del collegio dei probiviri della Banca Popolare Sant’Angelo di Licata, e gli avrebbe sollecitato un interessamento per un posto di lavoro in banca ad un soggetto definito da Pullara “amico nostro”. Poi il 26 maggio scorso Angelo Lauria avrebbe contattato Carmelo Pullara al fine di garantire immediate cure al proprio figlio appena coinvolto in un incidente stradale. E il 21 giugno scorso ancora Lauria avrebbe telefonato a Pullara rappresentandogli alcune difficoltà in ufficio della moglie, dipendente dell’Azienda sanitaria. E Pullara lo avrebbe rassicurato. Ancora dagli atti dell’inchiesta “Halycon” emerge che il massone Lucio Lutri il 28 ottobre del 2016 avrebbe, tramite Giovanni Mugnos, che nella farmacia di Angelo Lauria, e nell’ovile di Giacomo Casa, tutti adesso arrestati, erano state piazzate delle microspie.

Lo Svimez ha pubblicato il rapporto annuale sul Mezzogiorno d’Italia. La relazione è impietosa. Dopo un triennio, tra 2015 e 2017, di debole recupero del sud, adesso si è nuovamente allargata la forbice con il centro-nord. Al sud mancano 3 milioni di posti di lavoro per colmare la differenza occupazionale con il centro-nord. L’emigrazione dal sud verso il centro-nord o l’estero è ormai una fuga di massa generazionale. Le persone che sono emigrate dal sud tra il 2002 e il 2017 sono state oltre 2 milioni. Solo nel 2017 gli emigrati sono stati 132.187 tra cui 66.557 sono giovani, quindi il 50,4%, di cui il 33% laureati, pari a 21.970. Entro il 2065 la Sicilia rischia la desertificazione. E poi, gli occupati al sud negli ultimi due trimestri del 2018 e nel primo del 2019 si sono ridotti di 107mila unità, -1,7%. E nel centro-nord, invece, nello stesso periodo, sono aumentati di 48mila unità, +0,3%. Nel 2018 sono stati investiti in opere pubbliche nel sud 102 euro pro capite rispetto a 278 euro pro capite nel centro-nord. Dunque, il pubblico spende molto di più in investimenti per persona nella parte nettamente più ricca di Italia a scapito della più povera. Notevole il divario anche in tema di contrazione o aumento dei consumi.

Il Dr. M.B. di 37 anni aveva partecipato alla procedura selettiva, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di ricercatore a tempo determinato presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche di Linguistica e Filologia Italiana dell’Università di Palermo.  Con proprio decreto il Rettore aveva approvato gli atti della procedura, dichiarando vincitore il Dr. V.P., di 52 anni, di Gangi (PA), con 905 punti, mentre il Dr. M.B. si classificava al secondo posto, con 718 punti; non condividendo l’operato della Commissione Esaminatrice quest’ultimo proponeva un ricorso davanti al TAR Sicilia, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, per l’annullamento, previa sospensione, del decreto del Rettore avente ad oggetto l’approvazione degli atti della procedura e degli atti presupposti e connessi. In particolare gli Avvocati Rubino e Valenza hanno censurato gli atti impugnati tra l’altro sotto il profilo dell’eccesso di potere per irragionevolezza e arbitrio, in quanto i criteri di valutazione approvati dalla Commissione apparivano illegittimi nella parte in cui avevano irragionevolmente valorizzato l’attività di ricerca svolta all’estero , “in quanto sagomati su misura del vincitore” ; secondo la tesi del ricorrente la Commissione ha attribuito un punteggio spropositato a qualsiasi soggiorno all’estero, senza richiedere alcuna verifica dell’attività svolta, degli scritti prodotti, del periodo di permanenza e della tipologia di contratto. Si sono costituiti in giudizio sia l’Università degli Studi di Palermo, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, sia il vincitore della procedura selettiva, Dr. V.P., rappresentato e difeso dal Prof. Avvocato Salvatore Pensabene Lionti, per chiedere il rigetto del ricorso. in particolare il vincitore ha anche proposto un ricorso incidentale per chiedere la decurtazione del punteggio attribuito al ricorrente perchè asseritamente illegittimo. Già in sede cautelare il TAR aveva accolto la richiesta di sospensione dell’esecuzione degli atti impugnati, ritenendo il ricorso parzialmente fondato; e l’ordinanza di sospensione era stata confermata in  secondo grado  dal CGA che aveva respinto l’appello cautelare proposto dall’Avvocato Pensabene Lionti nell’interesse del vincitore. Da ultimo, esaminando il merito della controversia, il TAR Sicilia, Palermo, Sezione Prima, ha accolto il ricorso principale, annullando gli atti impugnati, ritenendo fondata tra l’altro la censura formulata dagli avvocati Rubino e Valenza inerente l’illogica attribuzione di un punteggio sproporzionato ed eccessivo alle esperienze didattiche e di ricerca estere rispetto a quello previsto per le analoghe esperienze presso atenei italiani, con conseguente illegittimità dei punteggi attribuiti al vincitore per i corsi e le attività di formazione all’estero; respingendo per altro verso il ricorso incidentale proposto dal vincitore perchè infondato. Per effetto della sentenza resa dal Tar dovranno essere rivalutati i titoli prodotti dai partecipanti alla selezione, sulla base di nuovi criteri rispettosi delle indicazioni prescritte dal Giudice Amministrativo, mentre i resistenti dovranno provvedere alla rifusione del contributo unificato al ricorrente, sulla base del principio della soccombenza.