Una storia brutale, al limite del reale che ci arriva direttamente da una porzione di terra a cavallo tra le province di Agrigento e Trapani, tra Menfi e Gibellina.
Una storia che coinvolge una ragazzina finita nelle grinfie della stessa madre che, sotto compenso e minacce, l’avrebbe fatta prostituire con estranei, gente dai 18 ai 69 anni. Le accuse sono gravissime: induzione alla prostituzione minorile, sfruttamento e favoreggiamento della stessa, nonché violenza sessuale ed atti sessuali con minorenne, aggravati (poiché consumati ai danni di una vittima infra quattordicenne).
Questa mattina il blitz: i carabinieri della Compagnia di Sciacca , guidati dal capitano Luigi Garrì, hanno arrestato questa mattina – su provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Palermo – sei persone: oltre la madre sono finiti in manette anche i “clienti” della ragazzina: si tratta di Pietro Civello, 60 anni di Gibellina, Viorel Frisan, 37enne di Gibellina, Calogero Friscia, 25enne di Menfi, Vito Sanzone, 43 enne di Menfi e Vito Campo, 69enne di Menfi.
L’attività investigativa ha preso spunto da un controllo su strada effettuato da una pattuglia dell’Arma nel dicembre del 2017, lungo la S.S. 624, nel comune di Sambuca di Sicilia. In quell’occasione, nel cuore della notte, era stata fermata un’auto, a bordo della quale vi erano un 60 enne originario di Gibellina ed una ragazzina 13 enne. I Carabinieri, insospettiti dalle dichiarazioni rese dall’uomo e per la presenza dell’adolescente, con la quale non aveva alcun legame di parentela, decisero subito di approfondire la situazione, accompagnando i due presso la Stazione Carabinieri di Menfi, comune di residenza della minore.
Dopo aver ascoltato l’uomo, la realtà che ne affiorava lasciava intendere che lo stesso aveva accompagnato la ragazza presso un ovile nei pressi di Gibellina, ove altri due individui non meglio identificati avrebbero abusato sessualmente della minore, tutto questo con la piena consapevolezza ed il benestare della madre stessa della giovane.
In quell’occasione, i Carabinieri fecero subito scattare le manette ai polsi dell’uomo, Pietro Civello di Gibellina, per sfruttamento della prostituzione minorile nonchè denunciarono la madre per lo stesso reato, collocando la ragazzina presso una struttura protetta.
Ma per fare piena luce sulla scioccante vicenda, i militari hanno continuato mediante sofisticate intercettazioni e attraverso pedinamenti, nonchè con il supporto dei Carabinieri del RIS di Messina, a raccogliere tutti gli elementi che hanno permesso oggi di eseguire i provvedimenti restrittivi non solo nei confronti della madre della ragazzina e del Civello, ma anche nei confronti dei clienti con i quali la minore, sotto costante minaccia di morte, era stata costretta ad avere rapporti sessuali.
I Carabinieri sono inoltre riusciti a risalire all’identità dei quattro clienti che, in cambio di somme cha andavano dai 30 ai 200 euro per prestazione, avevano abusato della ragazzina, direttamente presso case di campagna di loro proprietà od addirittura presso un ovile. Nello specifico, quello che gli investigatori hanno appurato, grazie anche alla preziosa collaborazione della minore durante le audizioni protette, avvenute in presenza sia di alcuni militari specializzati per reati in materia di violenza di genere, sia di psicologi incaricati, è la seguente dinamica dei fatti: la madre, di nazionalità romena, assieme all’uomo, si preoccupavano di gestire materialmente l’attività di meretricio accordandosi con i clienti, accompagnando la ragazzina sul luogo prestabilito per l’incontro ed intascando in cambio la somma di denaro stabilita. Tutto questo sotto le costanti e reiterate minacce rivolte dai due nei confronti della giovane.
Durante le audizioni, la minore ha descritto con precisione il luogo degli incontri, le persone e gli oggetti di arredo presenti nei locali utilizzati per le violenze. Grazie a questo ed ai dettagliati sopralluoghi effettuati unitamente agli specialisti del R.I.S. di Messina, i Carabinieri hanno così potuto raccogliere preziosi reperti, contenenti materiale biologico sia della vittima sia di alcuni dei suoi aguzzini. I match positivi forniti dai laboratori scientifici dell’Arma hanno infine confermato pienamente il quadro probatorio.
– Fonte Grandangolo
A proposito della visita domani del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il ministro Toninelli per la riapertura dei cantieri della Agrigento-Caltanissetta interviene il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto: “E’ un’opera che, una volta ultimata, non sarà più strategica della Tav, perché è frutto di un normalissimo progetto che realizza un’ infrastruttura di collegamento indispensabile con le principali direttrici regionali, per la quale è trascorso ormai un ventennio dalla convenzione con Anas. Ci serve sin da allora per far uscire da una marginalità socio-economica e geografica l’area centro-meridionale dell’Isola: una realtà territoriale che registra apprezzabili segnali di vivacità imprenditoriale e che potrebbe ancor più crescere quando saranno garantite adeguate condizioni infrastrutturali. Per tale ragione era partita da Agrigento la protesta di 42 sindaci per lo sblocco di questo, come dell’altro importante cantiere della Agrigento-Palermo sul quale riversiamo da tempo le medesime attese. Mentre c’è una parte d’Italia che dibatte dell’alta velocità o di strade a tre e quattro corsie, qui si attende da anni che l’indispensabile diventi realtà e di propositi e di annunci ne abbiamo sentiti davvero tanti. Questa sia l’ultima riapertura e si dia finalmente addio a semafori, interruzioni, deviazioni, perché la pazienza dei siciliani è stata messa duramente alla prova”.
Tutto pronto per l’apertura del primo Planetario della città di Agrigento e provincia. La struttura di circa 300 mq di Contrada Borsellino, Strada Statale 118, a Joppolo Giancaxio (Ag), verrà infatti aperta al pubblico Sabato 16 Marzo, alle ore 11.00. All’inaugurazione saranno presenti, vista l’importanza del progetto, molte delle autorità locali, regionali e delle due Università siciliane.
Il progetto, fortemente voluto dall’imprenditore agrigentino Nino Rampello e l’Associazione Culture e Società, già impegnato sull’intero territorio nell’ambito scolastico, ha coinvolto anche l’Associazione Urania acsd di Marcello Barrale – che ha fondato e gestisce il Planetario di Palermo – che si è occupata dell’intero allestimento della struttura che coordinerà col proprio staff.
L’area accoglie al suo interno diversi spazi: un museo scientifico per la comunicazione della Scienza Astronomica e delle Scienze della Terra, munita di strumenti moderni e funzionali e personale qualificato, un’area exhibit con foto e schede divulgative, una sala conferenze e una stanza con una cupola dal diametro di 6 mt, Il Planetario, cuore dell’intero progetto. Questa ospita 40 posti a sedere ed è dotata di un proiettore digitale di ultima generazione in 3D colours con una risoluzione 2k gestito da un software digitale: un simulatore che riprodurrà fedelmente la volta celeste con pianeti, luna e le stelle. Come un vero cinema 3D, con questa sofisticata macchina verranno proiettati anche video, filmati e documentari scientifici che mostreranno, in tutto il suo splendore, l’ambiente celeste e ciò che ad occhio nudo non è possibile osservare.
Il Planetario sarà aperto ogni giorno alle scuole di ogni ordine e grado di Agrigento e provincia, nei fine settimana invece sarà garantita l’apertura al pubblico per eventi astronomici e giornate a tema. Nel corso del tempo verranno proposti anche corsi di aggiornamento per docenti e corsi di astronomia per appassionati, siano questi bambini o adulti.
Il Presidente f.f. dott. Giovanni Di Maida, il prof. Antonio Moscato, il cda e tutto il Consorzio Universitario Empedoclee di Agrigento, si associano al dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa, professore, archeologo prestgioso e uomo dalle indiscusse qualità umane, che negli anni ha arricchito la nostra isola non solo della sua presenza, ma anche del contributo professionale che ha saputo dare nella tutela, nella conservazione e nella promozione dei nostri patrimoni archeologici, in tutto il mondo.
Un profondo sentimento di cordoglio va alla moglie ed ai figli di Sebastiano Tusa, in questi momenti di intenso e tormentato dolore.
Mancanza di tariffe minime, difficile rapporto con i grossisti e sempre più alto il rischio di una concorrenza abusiva e sleale. È quanto denunciano i trasportatori del farmaco che, in massa, nei giorni scorsi, si sono affidati a Confartigianato Imprese.
Così, nella categoria Logistica e Trasporti, sono entrati a far parte una ventina di artigiani che si occupano specificatamente del trasporto dei farmaci. Un servizio delicato, dove non va sottovalutata la necessità di utilizzare mezzi e personale adeguati per non interrompere, ad esempio, là dove sia necessario, la catena del freddo.
“I problemi non mancano – denuncia il coordinatore Giuseppe Guggino –. Non vengono garantite le tariffe minime e con i grossisti c’è spesso un rapporto difficile, con il rischio che l’affidamento del servizio diventi incauto”.
“Occorre eseguire controlli sul territorio rispetto all’utilizzo di automezzi in regola con le normative d legge in materia di trasporto, di personale qualificato e alla tracciabilità del farmaco stesso – dice Giuseppe Pezzati, presidente di Confartigianato Imprese Palermo –. Confartigianato è attenta non solo all’impresa che svolge il servizio ma anche all’aspetto sociale del problema che riguarda la sfera della salute del cittadino. Quello del farmaco, è un trasporto di qualità e come tale va attenzionato perché su questi mezzi viaggi la salute della gente. Da non trascurare poi – conclude Pezzati – la richiesta degli imprenditori riguardo al rispetto delle tariffe minime. Il committente deve essere responsabile delle tariffe di riferimento che vanno adeguate al mercato. Sosterremo quotidianamente artigiani e micro imprese, nel pieno rispetto del loro lavoro e quindi dell’utente finale, che usufruisce della consegna del farmaco”.
Abbiamo appreso con sgomento la morte di Sebastiano Tusa, da circa un anno Assessore regionale ai Beni Culturali. Ma al di là della carica politica per noi è rimasto il Soprintendente del mare, struttura da lui creata dopo aver dato vita al GIAS (Gruppo Intervento Archeologia Subacquea) e successsivamento allo SCRAS (Servizio di Coordinamento Ricerca archeologia Sottomarina). A Sebastiano ci legano ricordi bellissimi, un lungo impegno quasi ad inseguire, tra mille difficoltà, il sogno di una Sicilia diversa e bellissima. Per lui che aveva il cuore rivolto al passato ma la mente proiettata al futuro, il lavoro era una forma di impegno civile, totale e totatilizante, a cui si dedicava interamente senza mai fermarsi o abbattersi. Con un entusiasmo che non cessava mai di colpirti e di coinvolgerti.
Sebastiano Tusa ci lascia il 10 marzo, il giorno che la storia ricorda come la data della celebre Battaglia della Egadi, che tra tutte le scoperte della sua lunga carriera, era quella di cui andava più orgoglioso: avere ricostruito con precisione lo svolgersi della giornata e il luogo preciso dove avvenne lo scontro, fino ad allora ancora incerto.
Ma molti lo hanno conosciuto come archeologo preistorico, settore a cui ha dedicato buona parte della sua vita. Indimenticabile il suo libro “La Sicilia nella preistoria”, scritto quando aveva appena trent’anni. Alla luce delle sue ricerche, i suoi studi in vari siti dell’Isola, la sua visione innovativa dell’evoluzione delle prime comunità di cacciatori e raccoglitori che popolavano la Sicilia, si può affermare che con lui scompare anche l’ultimo grande maestro della preistoria siciliana.
Per noi è imprescindibile ricordare il suo tratto umano, il suo sorriso, la sua leggiadra ironia. In lui non trovavi mai un ostacolo alle proposte, spesso anche innovative, ma anzi stimoli ed incoraggiamenti ad andare avanti, consigli su come procedere. Generoso e di grande umiltà era disponibile con chiunque, senza guardare cariche o titoli di studio, pronto all’ascolto al dialogo con tutti, a raccogliere e fare proprie idee e progetti e a riconoscere e valorizzare il lavoro altrui.
Con lui scompare uno studioso di fama internazionale che dava prestigio alla Sicila, e rappresentava l’anima più bella della nostra terra, che sapeva mettere al centro il recupero della memoria storica e l’orgoglio delle sue radici pur sentendosi contemporaneamente e con lucidità cittadino del mondo.
Da oggi la Sicilia perde una dei suoi uomini migliori di cui si sentirà la mancanza man mano che passeranno i giorni e gli anni.
Per noi è stato un grande onore, conoscerlo, averlo vicino, lavorare fianco a fianco. Con lui se ne va anche una parte di noi. A tanti mancherà lo studioso prestigioso, il ricercatore instancabile, il funzionario brillante, a noi mancherà il carissimo amico, il fratello maggiore con cui abbiamo condiviso anni di passione e di lavoro avendo insieme nel cuore una speranza in una Sicilia più bella e più giusta.
L’auspicio è che si possa far tesoro della sua eccezionale conoscenza, del suo stile, della sua competenza, del suo entusiamo, della sua umiltà: un modello da seguire ed imitare. Solo in questa maniera può trovare senso una tragedia incomprensibile e una scomparsa inaccettabile.
Ampliare gli organici per migliorare la qualità della scuola in Sicilia. Sono queste le richieste oggetto del sit-in organizzato da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola della Sicilia, nell’ambito della mobilitazione nazionale unitaria #IoLavoroaScuola, che si terrà domani 12 marzo presso la sede dell’Ufficio scolastico regionale, in via Fattori 60 a Palermo, dalle 10 alle 13.
Nello specifico le organizzazioni sindacali chiederanno di: garantire la stabilizzazione degli organici in Sicilia ed in particolar modo l’organico di sostegno e l’organico Ata; aumentare il tempo scuola e garantire l’accesso a tutti gli studenti siciliani al tempo pieno, al pari delle regioni del Nord Italia; prevedere una fase transitoria finalizzata all’immissione in ruolo dei docenti vincitori di concorso, già abilitati o con tre anni di servizio; consentire l’accesso alle procedure concorsuali per più classi di concorso; garantire l’istituzione di corsi di specializzazione su sostegno per tutti gli ordini di scuola in numero adeguato al fabbisogno.
In quella sede, nell’ambito delle iniziative nazionali, si esprimerà la forte determinazione a contrastare le pericolose proposte di regionalizzazione del sistema scolastico nazionale, a partire dai contratti collettivi e dal reclutamento, che rischiano di frammentare il diritto universale all’istruzione nel nostro Paese.
Al termine del presidio i segretari regionali di Flc Cgil, Cisl scuola e Uil Scuola della Sicilia, Graziamaria Pistorino, Francesca Bellia e Claudio Parasporo, incontreranno il direttore generale dell’Usr, Maria Luisa Altomonte, e consegneranno un documento da sottoporre al ministro.
Anche Bivona aderisce all’iniziativa “case a 1 euro”. Il progetto è stato fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale per ripopolare il centro storico e recuperare le diverse case oramai abbandonate e lasciate all’incuria del tempo. Tante sono le iniziative che questa Amministrazione sta portando avanti per promuovere e sostenere lo sviluppo e la crescita di questa bellissima Cittadina situata nel cuore dei Monti Sicani. È in dirittura d’arrivo la Strategia dell’AI Sicani: la quinta area interna della Sicilia riconosciuta dallo Stato che attraverso la SNAI consentirà al Comune di Bivona e a tutti i Comuni che ne fanno parte di beneficiare di risorse finanziarie, pari a circa 38 milioni di euro, per la realizzazione di interventi e progetti di sviluppo territoriali nell’ambito della viabilità, dell’istruzione e formazione, dell’innovazione e competitività, salute, turismo ed energia.
È già stato approvato il regolamento comunale recante la disciplina per l’assegnazione degli immobili vetusti che saranno ceduti al prezzo simbolico di 1 euro dai proprietari per finalità abitative o turistico-ricettive. Si tratta di un primo step procedurale, in quanto in brevissimo tempo sarà definito tutto l’iter burocratico per rendere concreta e operativa l’iniziativa progettuale attraverso cui i Cittadini interessati potranno per l’appunto manifestare l’interesse ad aderire all’iniziativa.
All’interno del sito istituzionale del Comune sarà realizzata un’apposita sezione “Bivona – case a 1 euro”, nella quale saranno inserite le schede dei fabbricati oggetto dell’iniziativa, comprensive di ogni informazioni e contatto utile per gli acquirenti interessati.
Il progetto “Bivona – case a 1 euro” ha già suscitato l’interesse di alcuni potenziali acquirenti. Sono già pervenute al Comune le prime richieste di informazioni per acquistare le case alla simbolica cifra di un euro.
Descrizione del Progetto “Bivona – case a 1 euro”
La Città di Bivona, in territorio di Agrigento, è sita al centro della verde e suggestiva vallata del fiume Magazzolo, adagiata tra il lago Castello e il picco roccioso di Montagna delle Rose, a pochi decine di chilometri dal Mar Mediterraneo. L’origine di Bivona risale al 1160, al tempo della dominazione arabo-normanna; tra il Quattrocento e il Cinquecento fu uno dei maggiori centri feudali di Sicilia, il primo ad essere elevato a ducato a opera di Carlo V, nel 1554, anno in cui lo stesso imperatore conferì al paese il titolo di Città. Bivona, immersa tra quercete, pinete, praterie e ruscelli, è la sede del Parco Naturale Regionale dei Monti Sicani; la fauna, in particolare l’avifauna, è ricca ed interessante, tipica dell’entroterra collinare mediterraneo. Bivona possiede un’economia prettamente agricola ed è nota per la coltivazione della rinomata Pescabivona IGP. Culturalmente vivace, Bivona è la città della musica, innumerevoli sono infatti i concerti e gli eventi, organizzati dalla locale scuola di musica G. Lo Nigro, che coinvolge moltissimi giovani musicisti. Bivona vanta un’antica e particolare tradizione agro-alimentare e gastronomica di chiara matrice araba. L’atmosfera che si respira tra le vie e le piazze dell’antico borgo medievale è intrisa di leggende, di antiche tradizioni siciliane, della quiete e serenità che solo un diretto contatto con la natura possono suscitare.
Il progetto “Bivona – case a 1 euro”, sulla scia di iniziative simili adottate da alcuni Comuni di Sicilia e d’Italia, ha l’obiettivo di recuperare e valorizzare gli immobili siti nel centro storico, restituendolo alla sua funzione storica di centro propulsivo di vita e cultura, e favorendo l’insediamento abitativo di famiglie, di attività turistico – ricettive, di esercizi commerciali o botteghe artigianali. Si tratta di edifici di indubbio interesse architettonico ma ormai disabitati ed in cattivo stato di conservazione, di proprietà di privati cittadini che non hanno più interesse a recuperarli. Gli immobili vengono venduti ai compratori alla cifra simbolica di 1 euro. Il Comune di Bivona è garante del rispetto delle clausole previste dal Regolamento “Bivona – case a 1 euro”, ma non ha alcun titolo ad intervenire nelle trattative tra venditori ed acquirenti. Naturalmente ci sono degli impegni per chi acquista un immobile attraverso “Bivona – case a 1 euro”:
Gli acquirenti possono inoltrare apposita richiesta all’indirizzo bivona.casea1euro@gmail.com, ovvero a mezzo posta ordinaria all’indirizzo del Comune (Piazza Damaso Pio De Bono, 92010 Bivona AG), dichiarando la propria disponibilità all’acquisto dell’immobile al prezzo di 1 euro. Tutti i documenti utili sono scaricabili dalla home page del sito istituzionale del Comune di Bivona (www.comune.bivona.ag.it) o alla pagina facebook (Città di Bivona).
“Primo giorno di scuola”, oggi per i cittadini di Canicattì e Camastra, chiamati all’esame di un cambiamento sicuramente epocale che vedrà modificarsi nel tempo, abitudini consoliate come quella di conferire in un unico cassonetto, ogni tipo di rifiuto. Da questa mattina infatti, è stato dato ufficialmente l’avvio al nuovo appalto settennale aggiudicato al raggruppamento di imprese che vede lavorare insieme la Sea come capofila, l’Iseda e l’Ecoin. Gli operatori ecologici sono entrati in servizio all’alba per iniziare la raccolta dell’umido o organico nel mastello di colore marrone e i pannolini per chi ne aveva già fatto richiesta. “Ovviamente – spiega l’amministratore delegato di Sea Gianni Mirabile – come accade tutte le volte, anche a Canicattì potranno esserci dei disagi iniziali dovuti anche all’alto numero della popolazione della cittadina e alla presenza di centinaia di utenze in territorio periferico ed extraurbano. A questo va aggiunto quel 10 per cento della popolazione che non ha ritirato i mastelli e che quindi conferirà i rifiuti in maniera difforme. Siamo però fiduciosi che con la collaborazione di tutti, in poco tempo, il servizio entrerà a regime e per Canicattì, così come per Camastra, si aprirà una nuova fase che avrà nel rispetto dell’ambiente e in una migliore qualità della vita, un importante cardine”. Intanto le imprese fanno sapere che, per chi ancora non avesse avuto la possibilità di ritirare i mastelli, fra qualche giorno, sarà riaperto, previa comunicazione, il centro San Domenico per dare a tutti, la possibilità di ritirare sia il kit, assolutamente gratuito, sia il materiale informativo per potere iniziare a fare la differenziata al meglio. «Per quanti ancora sprovvisti del kit –ha ribadito l’ingegnere Giuseppe Principato della Sea – per i primi giorni si potrà conferire anche in normali sacchetti o altri contenitori lasciati davanti casa osservando con scrupolo le altre prescrizioni come quello di mettere la carta e il cartone in un sacchetto dello stesso materiale». Il calendario di conferimento per le utenze domestiche prevede il lunedì, il mercoledì e il sabato l’organico, composto, fra l’altro, da scarti di cucina, avanti di cibo e frutta, fondi di caffè, cialde non plastificate, filtri da the, piccole potature di fiori. Il martedì e il venerdì saranno raccolti i mastelli gialli per plastica e metalli compreso l’alluminio mentre la carta e il cartone nel mastello blu, saranno raccolti il mercoledì. Per il vetro nel mastello verde scuro il giorno fissato è il sabato mentre per il secco residuo o indifferenziato, i cittadini potranno esporre il mastello grigio il giovedì. Discorso a parte per i pannolini per la cui raccolta sono stati fissati 4 giorni che sono il lunedì, il martedì il giovedì ed il venerdì. In questo specifico caso, si dovrà fare un’apposita richiesta al Comune o agli uffici dove si ritira il materiale per il porta a porta in modo da avere un preciso indirizzo e precise disposizioni per questo genere di rifiuto. Tra le novità anche l’individuazione di «isole ecologiche» per il conferimento dei rifiuti di quanti abitano nelle zone rurali dove le imprese hanno spiegato che il ritiro sarà periodico mentre nella strada principale delle contrade Rinazzi, Fabrizio, Calici, Noce, Montagna, Firriato e Pidocchio la raccolta sarà pressoché quotidiana. Per i cittadini è stato attivato il numero verde 800. 915585.