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Operazione “Fortino”. Sgominata banda dello spaccio. In manette sei pusher che avevano riversato eroina ed hashish nel centro storico di Favara (Ag).

 E’ in corso un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, impegnati in arresti e perquisizioni nei confronti di una banda di spacciatori che da mesi smerciavano, tra i vicoli del centro storico di Favara, eroina ed hashish a tossicodipendenti e giovani all’uscita di scuola o all’ora dell’aperitivo.

Arrestate sei persone, sulla base di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento.

L’operazione, denominata “Fortino” proprio per la sistematica e capillare azione di controllo di una porzione del centro cittadino ad opera del gruppo criminale, viene condotta da una cinquantina di Carabinieri, con l’ausilio di un elicottero e di unità cinofile. Passati al setaccio anche numerosi immobili fatiscenti ed abbandonati che venivano utilizzati dall’organizzazione per nascondere le dosi destinate alla vendita.

Il provvedimento si è reso indispensabile, anche a seguito delle tensioni che si erano registrate nel centro storico tra alcuni residenti e gli spacciatori, ritenuti responsabili di un insostenibile stato di degrado tra i vicoli della cittadina.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 al Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento, alla presenza del Comandante Provinciale e del Magistrato che ha coordinato le indagini.

 

 

 

Premetto, che questa nota non ha lo scopo di denigrare assolutamente, l’evento che due stilisti di fama mondiale stanno realizzando nella valle dei templi, ma di mettere in evidenza alcune gravi vessazioni verso la sacralità culturale della valle e del tempio della concordia.
Da numerose foto che circolano sul WEB, mi sono accorto che gli allestimenti e le scenografie che verranno utilizzate per la sfilata, stanno andando oltre il buon gusto che il luogo merita, con una manifesta scarsa conoscenza culturale del sito, che va in ogni caso rispettato anche se si tratta di una grande maison di moda.
Collocare finte colonne corinzie di cartapesta sulla via sacra, che nulla hanno a che fare con i monumenti greci esistenti, non fa altro che accrescere il cattivo gusto e la mancanza assoluta degli scenografi della storia della cultura greca che la valle esprime e che ha meravigliato nei secoli tanti viaggiatori illustri.
Invadere la fragile cella del tempio (Naos) con l’allestimento di una pedana in tubi metallici vuol dire dissacrare un luogo che da anni è chiuso al pubblico comune.
Sull’utilizzo della valle per eventi vari sia internazionali che locali, mi sono espresso sempre a favore poiché la valle deve essere uno strumento di sviluppo economico in diverse espressioni.
Per fortuna siamo lontani dai tempi, quando fu proibito il passaggio dei ciclisti del campionato del mondo in collegamento televisivo con una platea di centinaia di milioni di telespettatori in diretta.
Siamo lontani dai tempi, quando fu proibito lo spettacolo finale del festival internazionale del folklore
Per fortuna nuovi dirigenti hanno consentito l’uso della valle a Google per delle serate particolari realizzate con la massima sobrietà e per altre decine di iniziative che hanno creato una grande immagine nel mondo della valle stessa facendo quasi raddoppiare i visitatori provenienti da tutto il mondo.
Oggi invece si sta assistendo ad un gravissimo uso improprio della valle con scenografie esagerate e di cattivo gusto.
Da una decina di giorni e per altri giorni la valle è un cantiere a cielo aperto dove centinaia di maestranze lavorano per l’evento impedendo a tanti visitatori una normale visita ai templi costretti a numerosi divieti a d una visita monca in tutti i suoi contenuti.
Non so di preciso il canone che l’azienda di moda pagherà al parco per il disturbo, ma da voci attendibili si parla di poche decine di migliaia di euro, a fronte di diverse centinaia di migliaia di euro che verranno spese per tutto l’evento.
Ovviamente nessun agrigentino avrà la fortuna di assistere alla sfilata, ma questo poco importa, e la città non verrà sfiorata per niente dal punto di vista economico dall’evento stesso.
Invito il parco per le prossime numerose, spero, iniziative di conoscere i progetti nei dettagli, prima della realizzazione, se sono consoni ai luoghi e al pagamento di congrui canoni da investire magari come attività compensative in città.
grazie per l’ospitalità
Giovanni Parisi, imprenditore 

La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto, compiuto dalla Guardia di Finanza a Lampedusa sabato scorso 29 giugno, della comandante della nave olandese dell’organizzazione non governativa tedesca “Sea Watch”, Carola Rackete, già ristretta ai domiciliari. La giudice Vella, a fronte della richiesta da parte della Procura di Agrigento di applicare alla Rackete il divieto di dimora in provincia di Agrigento, le ha restituito la libertà escludendo la sussistenza del reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato contestatole di resistenza a pubblico ufficiale sia compensato dalla scriminante dell’adempimento di un dovere, ovvero il salvare vite umane in mare imposto dal testo unico sull’immigrazione. Ed ancora, secondo il Gip la motovedetta della Guardia di Finanza è da ritenersi nave da guerra solo quando opera fuori dalle acque territoriali, e la scelta di Carola Rackete di attraccare a Lampedusa non è stata strumentale ma obbligatoria perchè i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti “porti sicuri” e i porti di Malta invece sarebbero stati più distanti. Di conseguenza, ancora secondo la giudice Vella, trattandosi di un’azione di salvataggio non è applicabile il decreto “Sicurezza bis”, che è invece riferibile solo alle condotte degli scafisti. La capitana, difesa dagli avvocati Alessandro Gamberini e Leonardo Marino, è iscritta nel registro degli indagati anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Immediata è la replica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale”.

 

Due medici indagati nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Agrigento sulla morte di un feto di 35 settimane avvenuto la scorsa settimana e denunciato ai carabinieri dai genitori.

Si tratta del ginecologo Marco Marcello Pira e del medico del pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso Michele Cannarozzo.

Il sostituto procuratore Gloria Andreoli, titolare del fascicolo d’inchiesta, ha anche disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso. A tale scopo sono stati nominati due consulenti incaricare di fare l’esame autoptico che si terrà nelle prossime ore.

Pare che la donna in passato, durante la gravidanza, si era rivolta all’ospedale San Giacomo d’Altopasso per dei malesseri e che sarebbe stata visitata e poi dimessa.

 

Il nuovissimo importante romanzo dello srittore sabettese  Stefano Miliote, presidente del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, sarà presentato a pocho giorni dalla pubblicazione.

Il nuovo romanzo “La CROCIERA DEL DOTTOR CANNELLO”, edito da Albatros Il Filo,  è una metaforica “ fuga esistenziale” in un incrocio di passioni ,sentimenti, ragione e illusorie verità, con forti richiami alla nostra cultura territoriale.

Vite in andata. Esistenze di ritorno.

L’importante evento è organizzato dal gruppo GED e dall’associazione CIAK Donna.

Avrà luogo venerdì 5 luglio 2019 alle ore 18 presso l’Auditorium “Paolo VI” di Santa Elisabetta. L’evento è coordinato dall’avv. Nino Gaziano componente del Consiglio nazionale forense,con le riflessioni di Angela Megna di CIAK DONNA e di Mario Gaziano,critico e autore Tv. Le recitazioni sono a cura di Giusy Carreca e Totò Conti. Musiche a cura di Giuseppe Militello.

Un’occasione fondamentale di verifica della connotazione sociale-culturale dell’opera dello scrittore intellettualòe Stefano Milioto che definisce i contemporanei spazi letterari della nuova Sicilia.

Ingresso libero.

Come sempre noi facciamo parlare le immagini, stavolta a tutela degli operatori del servizio, delle Ditte che lo effettuano e degli utenti che si accingono ad iniziare il viaggio, vogliamo rivolgere un interrogativo agli uffici che dovrebbero vegliare sulla incolumità pubblica e sulla regolarità dei servizi dei Pullman di extraurbani, “siamo certi che i Responsabili dell’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità – Dipartimento delle Infrastrutture della mobilità e dei Trasporti – Servizio 1° autotrasporto Persone,” hanno dato il loro nulla osta a svolgere il servizio così come viene svolto in una Piazza con commistione di pedoni, automezzi pubblici in sosta ed in movimento, nella più assoluta violazione di innumerevoli prescrizioni dettate all’interno di ogni spazio riservato al servizio in essere ?

Noi siamo vigili ed attenti per la tutela della salute pubblica non solo dei fruitori del servizio ma anche di chi è costretto con manovre non certo semplici a rendere tale servizio efficiente ma non certo sicuro. 

I Carabinieri della stazione di Raffadali, nottetempo, impegnati in un posto di blocco lungo la strada statale 118 che conduce ad Agrigento, hanno intimato l’alt ad un’automobile colta a velocità sostenuta. A bordo un ragazzo ed una ragazza, entrambi di 20 anni, hanno assunto un atteggiamento elusivo che ha insospettito i militari. Nel corso della perquisizione, da sotto un tappetino è saltato fuori un involucro contenente circa 20 grammi di cocaina, per un valore di mercato di alcune centinaia di euro. Inoltre, durante le successive perquisizioni domiciliari è stato anche rinvenuto un bilancino digitale di precisione nonché materiale vario solitamente utilizzato per confezionare le dosi di droga. I due ventenni sono ristretti ai domiciliari ed all’Autorità giudiziaria risponderanno di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

 

A seguito della non convalida dell’arresto di Carola Rackete, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha commentato: “Occorre leggere le motivazioni. Si valuterà un’eventuale impugnazione. Il nostro punto di vista era diverso. Per noi era necessitata l’azione di salvataggio e non era necessitata invece la forzatura del blocco, che riteniamo un atto un po’ sconsiderato nei confronti della vedetta della Guardia di Finanza. E’ evidente però che si rispettano le decisioni dei giudici. Si evince, inoltre, quanto sia difficile muoversi in una materia che sconta forti tensioni politiche in cui qualsiasi decisione uno prenda ha sempre paura di sbagliare”.
 

L’ex capo dell’ufficio amministrativo della Questura di Agrigento, Giovanni Giudice, già capo della Squadra Mobile di Caltanissetta, è indagato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico nell’ambito della maxi inchiesta antimafia cosiddetta “Camaleonte”, sfociata nell’arresto di diversi presunti affiliati alle famiglie mafiose di Gela. Giudice avrebbe fornito a richiesta delle informazioni su indagini in corso, ricevendo in cambio vantaggi economici come una carta di credito intestata alla famiglia Luca, contigua al clan Rinzivillo, e la possibilità di acquistare automobili a prezzi estremamente bassi.