Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 1841 di 2756
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 1841)

Un vasto incendio si è sviluppato ieri a Catania quello più grave è nella zona della Playa. Un focolaio ha bruciato il boschetto, mentre è  letteralmente andato in fiamme il lido Europa. Le strutture in legno e le passerelle sulla sabbia sono andate completamente distrutte. I bagnanti sono rimasti intrappolati sulla spiaggia.

Le fiamme si sono riversate sul viale Kennedy, tra i lidi balneari e l’aeroporto Fontanarossa. La strada e’ stata temporaneamente chiusa al traffico per sicurezza e per permettere ai soccorsi di intervenire nello spegnimento dell’incendio.

Non si conosce ancora la natura delle fiamme, ma ad alimentare il rogo hanno contribuito le elevate temperature ed il forte vento di sud-est che da ieri notte soffia su Catania. Due elicotteri dei vigili del fuoco ed uno del dipartimento del corpo Forestale di Catania hanno domato le fiamme. Complici gli oltre 40 gradi ed il forte vento di scirocco, i vigili del fuoco ipotizzano che l’incendio divampato alla Plaia sia con ogni probabilita’ dovuto ai fenomeni di spotting, alla proiezione di faville incandescenti anche a grandi distanze, dalla vegetazione che bruciava alle spalle degli stabilimenti balneari dalla parte opposta della strada che stanno cercando di domare le fiamme sempre più alte a causa del vento.

Le persone che si trovavano nei lidi del litorale sono state avvertite di non allontanarsi dal mare e dalla battigia e che in casi necessari sarebbero stati recuperati via mare.

Un vigile del fuoco che operava sui lidi e’stato trasportato all’ospedale Cannizzaro di Catania . Ha accusato un malore mentre stava operando per spegnere un incendio tra le sterpaglie della località balneare.
Altri 15 bambini sono stati soccorsi al lido Le Palme e trasferiti via mare con un gommone dei vigili del fuoco. Sono decine le auto distrutte dal rogo. Sono stati allontanati d’urgenza anche i cani del gruppo cinofilo e i cavalli della polizia di Stato, che erano alloggiati nel vicino boschetto della Playa. Interventi di soccorso sono stati effettuati da vigili del fuoco, capitaneria di porto e guardia di finanza. Impegnati anche con proprie autobotti agenti della polizia di Stato e militari dell’esercito per spegnere l’incendio. In volo mezzi aerei del corpo forestale, della marina militare e dei pompieri. Impegnati nelle operazione di soccorso e assistenza anche carabinieri, polizia locale e protezione civile.

Tutto il personale in ‘campo’ e’ coordinato dalla sala operativa allestita a Palazzo del governo dal prefetto Cladio Sammartino .

Ennesimo tentativo di furto di un’altra auto parcheggiata all’interno del piazzale dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. E’ il quarto colpo che si verifica in un mese a cui bisogna aggiungere anche un tentato furto di una Alfa Romeo di proprietà di uno dei medici dipendenti della struttura ospedaliera.

Anche in questa occasione ignoti hanno provato a portare via l’automobile che si trovava parcheggiata. Sembrava tutto fatto quando improvvisamente è cominciato a suonare l’allarme del mezzo che ha messo in fuga i malviventi. 

Indaga la polizia che negli ultimi giorni ha intensificato i controlli proprio nella zona adiacente all’ospedale. Quasi sicuramente gli autori sono gli stessi che nelle ultime settimane hanno messo a segno i furti. 

Nuova dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta che, dal momento in cui ha deciso di collaborare con la giustizia subito dopo essere stato arrestato nell’ambito del blitz Montagna, sta raccontando agli inquirenti dinamiche, struttura, fatti di Cosa Nostra agrigentina.

I nuovi verbali del pentito favarese, gli ultimi noti, risalgono al marzo 2018.

Come scrive il giornale “La Sicilia” Giuseppe Quaranta si è seduto davanti il sostituto procuratore della Dda di Palermo Claudio Camilleri illustrando il tentativo di ri-organizzazione della mafia agrigentina all’indomani degli arresti eccellenti di Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina. 

Il collaboratore di giustizia fornisce nuovi spunti come ad esempio quello di confermare l’esistenza della Consiglio provinciale di Cosa Nostra, un organo superiore composto dal rappresentante provinciale, dal suo vice e dai capi-mandamento scelti dalle famiglie della provincia. 

Anche se lo stesso Quaranta afferma che il Consiglio Provinciale non si sia mai riunito nel suo periodo di reggenza ne descrive in fondo le caratteristiche: “Com’è ca c’è u consiglio comunale, u consiglio provinciale… consiglio.. esiste tutto”.

A domanda del pm che gli chiede come fa ad essere sicuro dell’esistenza di questo organo Quaranta risponde: “Perchè esiste duttù, me l’ha contato Fragapane…”.

Il Gup del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella ha condannato alla pena di due anni e un mese di reclusione Salvatore Sicilia, 34 anni di Favara, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. 

L’inchiesta è una costola della ben più articolata indagine “Kerkent” che ha fatto luce su un presunto giro di spaccio di droga nei quartieri del campo sportivo e Fontanelle ad Agrigento. 

Nel procedimento, insieme a Sicilia, era rimasto coinvolto anche Angelo Schillaci, 23 anni di Agrigento. Per Schillaci il pm aveva chiesto il “non luogo a procedere” in quanto già processo per gli stessi fatti. L’accusa aveva invece chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione nei confronti di Sicilia. 

Quest’ultimo è difeso dall’avvocato Giuseppe Barba.

Incidente a San Biagio Platani dove un contadino di 63 anni, Luigi Alessi, è morto schiacciato dal proprio trattore. Secondo una prima ricostruzione investigativa ad opera dei Carabinieri, nel centro abitato, in via Papa Giovanni 23esimo, Alessi ha posteggiato il suo trattore, ed il mezzo, forse perché non frenato, ha iniziato a muoversi. L’uomo lo ha inseguito per trattenerlo arrampicandosi a bordo ma è scivolato sotto una ruota. Inutile si è rivelato il tempestivo intervento dei sanitari del 118 sul posto.

La consigliere comunale della Lega di Agrigento, Rita Monella, interviene a seguito di quanto recentemente dichiarato dal direttore della Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, don Angelo Chillura, il quale ha ricevuto dal Comune una lettera protocollata che interrompe il pagamento delle bollette di luce e di acqua al sito culturale. Rita Monella afferma: “La crisi incombe sulla città di Agrigento e, come volevasi dimostrare, ciò che la nostra Amministrazione Comunale ritiene opportuno tagliare, per far fronte a tale crisi, è il nostro patrimonio culturale. Chiaro è che senza queste primarie utenze la nostra biblioteca, sede culturale e patrimonio di Agrigento, può considerarsi chiusa. ‘I risanamenti economici passano anche attraverso la promozione culturale’: questa frase pronunciata da Don Angelo Chillura, nella sua intervista deve far riflettere la nostra Giunta Comunale ed in special modo il nostro Sindaco Lillo Firetto, persona quasi sempre accorta e attenta alle tematiche culturali. Perché in questa circostanza non lo è? Le biblioteche sono patrimonio irrinunciabile di tutti i cittadini, ed una eventuale loro dismissione arrecherebbe, certamente, un disservizio di notevole importanza per la cittadinanza tutta. La nostra Agrigento si fonda sulla cultura e deve a mio avviso tutelare e proteggere tali patrimoni che di concerto sono linfa vitale per il nostro turismo. Prego, dunque, la Giunta Comunale di voler rivedere questa scelta, poiché è un dovere per tutti noi difendere la cultura, difendere il turismo, difendere la nostra storia agrigentina”.

Ad Agrigento ieri mercoledì 10 luglio il servizio di raccolta differenziata in città è stato svolto a macchia di leopardo. In tante zone non è stato ritirato l’umido e nemmeno la carta. Raffiche di segnalazioni sono giunte, solo per citarne alcune, da Maddalusa, dove peraltro da tre settimane la carta non è raccolta, e poi da via Piersanti Mattarella, via Bozzo, San Giusippuzzu, via Alessio Di Giovanni e tante strade di San Leone. Nel frattempo, l’assessore all’Ecologia del Comune di Agrigento, Nello Hamel, informa che l’isola ecologica di piazzale Ugo La Malfa sarà chiusa fino a lunedì prossimo 15 luglio per non provocare disagi allo svolgimento della fiera di San Calogero. Per esigenze inderogabili, gli utenti potranno conferire nell’area di Fondacazzo dove è stata approntata una struttura abilitata a ricevere tutti i rifiuti differenziati.

Ad Agrigento, al PalaCongressi, nell’ambito della rassegna “Incontra gli autori”, iniziativa collaterale del Master della Strada degli scrittori, è intervenuto il giornalista e scrittore Paolo Borrometi, fondatore del sito d’inchiesta “La Spia.it” e da anni impegnato in prima linea nel contrasto al fenomeno mafioso. Borrometi, autore da ultimo del libro “Un morto ogni tanto” incontrerà i lettori.

Sono venuto a conoscenza di quella tragedia, dalla signora Palumbo, ” A MASTRA” come tutti la chiamavano, una vecchietta minuta, incurvata dagli anni sempre vestita in nero, una mia vicina di casa, che ha perso in quella immane tragedia, uno dei suoi figli, il più grande.

Avevo sette o otto anni, a casa sua, spesso mi raccontava i fatti di quel giorno, sempre con quel velo di tristezza che la caratterizzava e un mesto velo di rancore, non so se verso gli americani o verso il regime fascista.

Lei con la sua famiglia, abitava in una piccola casetta, proprio sopra il ricovero, già erano passati venti anni, ma per lei il tempo, si era fermato a quel triste giorno.

I suoi ricordi erano rimasti indelebili nella sua mente: la sirena, gli aerei, le esplosioni, il fuoco, il fumo e poi un tremendo boato, causato dalla crollo del soffitto del ricovero, dove centinaia di persone tra cui il suo povero figliolo, che avrà avuto non più di sedici anni, erano rimasti intrappolati sotto le macerie, e poi le grida il pianto, la disperazione, dei parenti e della gente occorsa, incredula a quanto avvenuto.

Chissà, se suo figlio, come tanti altri, era morto subito, o dopo una lunga agonia, poiché i soccorsi non furono molto efficienti quel giorno, sia per la scarsità dei mezzi, sia per la paura di nuove incursioni.

La storia, quanto è scritta dai vincitori, spesso fa dimenticare gli episodi di cui le generazioni future non devono sapere nulla, ma mette in risalto i mostruosi episodi causati da chi perse la guerra.

Ogni anno a Roma, si commemora solennemente la strage delle fosse ardeatine, anche allora perirono oltre trecento persone, vittime innocenti di una crudeltà inaudita, a loro memoria è stato eretto un monumento a futura memoria di quegli innocenti e alcuni autori della strage hanno pagato il loro conto verso la giustizia.

Ad Agrigento, invece la strage è stata dimenticata, nessuno ogni anno propone neanche una piccola commemorazione, nessuna cerimonia ricorda quelle sfortunate vittime, nessun fiore viene portato sul luogo della tragedia.

Senza passato non può esistere il presente, dice sempre qualcuno, ma qui nella nostra città forse non esiste il passato, esiste solamente un presente senza celebrazioni a ricordo di chi innocentemente perse la vita quel giorno, senza sapere nemmeno il perché.

La vecchietta, mia vicina di casa, è morta tanti anni fa, fino a quando è rimasta in vita andavo sempre a trovarla, sul suo viso, solcato sempre di più da profonde rughe, e sempre meno lacrime, mi raccontava sempre di quel giorno: l’allarme, gli aerei, esplosioni, il fuoco, il fumo, il boato, e poi le urla, i pianti e poi il silenzio, un triste e lungo silenzio sull’ evento.

Con lei è morto anche il ricordo, quel triste ricordo di quel giorno. E’nostro dovere, celebrarequesta giornata particolare, dedicata alla memoria di quelle vittime, e a tante altre vittime, causate da quella umana follia che si chiama guerra, non dimentichiamo più quelle sfortunate esistenze.

Forse il ricordo di quella drammatica giornata, ci aiuterà a vivere meglio.

Giovanni Parisi

Il Csm, il Consiglio superiore della magistratura, ha aperto una pratica a tutela della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, nell’occhio del ciclone delle invettive a seguito della non convalida dell’arresto di Carola Rackete. L’apertura della pratica a tutela, richiesta al Comitato di presidenza del Csm, è stata firmata da tutti i consiglieri togati del Csm. La prima commissione dovrà ora esaminare e discutere la pratica.