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Un uomo di 40 anni, di Favara, è rimasto ferito ieri a seguito di un incidente stradale autonomo avvenuto in contrada Noce, in territorio di Racalmuto, lungo la S.S. 640.

 L’uomo era a bordo della sua moto, una Honda Hornet 600, quando, per cause in fase di accertamento, ha perso il controllo del mezzo ed è andato a schiantarsi contro la segnaletica stradale e il guard rail presente sul posto.

Nell’impatto il centauro è stato sbalzato dalla sella ed ha fatto un “salto” di circa 30 metri.

Immediati i soccorsi. Il favarese è stato portato in ambulanza presso l’ospedale Barone Lombardo di Canicattì dove gli sono state riscontrate alcune fratture. Le sue condizioni, comunque, non destano alcuna preoccupazione.

 

Il cadavere dell’uomo recuperato dai vigili del fuoco in una cisterna di contrada Margi, a Grammichele, è di Salvatore Piccolo di 65 anni.

Secondo gli investigatori della stazione carabinieri del paese, l’uomo sarebbe caduto accidentalmente nel pozzo mentre si sporgeva dal margine del pozzo.

Dopo l’ispezione del medico legale e gli accertamenti dei militari dell’Arma il magistrato della procura di Caltagirone che ha avviato un’indagine, ha disposto la restituzione della salma alla famiglia

 

Meno di due settimane dopo l’omicidio di Francesco Manzella, il pusher freddato nella zona del carcere Pagliarelli di Palermo, è stato fermato il presunto killer, Pietro Seggio, 42 anni.

 

Gli investigatori della Polizia di Stato del capoluogo siciliano hanno svolto gli accertamenti sul caso ed eseguito stamane il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica. Secondo quanto si spiega le indagini della Squadra Mobile “hanno permesso di chiarire l’omicidio ed il movente dello stesso, generato da un debito maturato dal Seggio nei confronti della vittima, che ne pretendeva la restituzione”.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Manzella, 34 anni, era un cane sciolto, uno spacciatore che gestiva una sua rete di clienti. Ed è nella droga che le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, dal sostituto Giovanni Antoci e dal capo della Mobile Rodolfo Ruperti hanno rintracciato il movente dell’omicidio. L’assassino ha dimostrato di avere dimestichezza con le armi.

Gli è bastato un solo colpo per uccidere Manzella che lo aspettava in via Gaetano Costa, la stradina che passa sopra lo scorrimento veloce per Sciacca. Un colpo preciso che ha raggiunto la vittima alla testa, mentre stava per scendere dalla sua macchina.

 

quaglia

La sosta non fermerà le straordinarie parole spese in questi mesi su l’uomo dei record, soprattutto per la longevità che questo attaccante sta dimostrando, superando sé stesso e raggiungendo dei numeri che nemmeno in tutta la carriera aveva mai sfiorato.

Fabio Quagliarella è in Nazionale, ci è tornato dopo quasi 5 anni ed è il grande protagonista nonché sorpresa di questa stagione. Non che stupisca la sua presenza fra i miglior bomber del nostro campionato, ma di certo fa scalpore che l’arrivo di Cristiano Ronaldo, a dieci giornate dalla fine, non abbia già chiuso il discorso capocannoniere.

La Champions non ha influito, perché in realtà il portoghese ha saltato appena due partite con la maglia della Juventus in campionato, appena una un più del Quaglia nazionale. Quest’ultimo ha segnato solo una rete in più dagli undici metri rispetto al portoghese, una in più dunque su azione considerate le due reti che ad oggi vedono il capitano blucerchiato leader dei bomber. Un risultato straordinario e inatteso, forse anche per un rendimento del lusitano meno straripante di quel che ci si poteva attendere alla vigilia di questa Serie A.

Per Quagliarella un anno leggendario, che ha trovato il suo picco in inverno, quando Fabio ha saputo eguagliare dopo oltre due decenni l’incredibile record di Batistuta, capace di segnare nel massimo campionato per ben undici partite di fila. Non si è però fermato lì il bomber campano, che dopo un paio di giornate di riposo è tornato a segnare a raffica e a fornire assist, con alcune delle solite perle a cui ci ha abituato. Come la doppietta in casa della Spal, fino alla rete da fuori area classico del repertorio nell’ultima e vittoriosa trasferta in casa del Sassuolo. A chiudere questo periodo magico, la chiamata in Nazionale di Mancini.

Nonostante ciò, Bwin mette ancora Cr7 in cima ai favoriti per la vittoria finale della classifica cannonieri, con Quaglia sulla scia: chiude il podio un Piatek dalle pistole scariche nel derby. Gli outsider possibili rispondono al nome di Zapata, un attimo arrestatosi nella sua ascesa dopo un inverno monstre e Milik: la quota a 26 del polacco può essere molto invitante, con il bomber del Napoli fermo a 15. La sua ascesa può però essere condizionata dal cammino europeo della squadra di Ancelotti: se dovesse essere superato anche l’ostacolo Arsenal, ecco che Arkadius potrebbe saltare qualche match in un campionato che ha ormai ben poco da dire per gli azzurri, in favore di un’Europa League invece da poter vincere.

Non sono mancate le delusioni quest’anno, su tutti i capocannonieri ex equo dello scorso anno. Male Icardi, fermo persino fuori dalla doppia cifra, per le note vicissitudini con l’Inter ed anche Immobile: il bomber campano è ben lontano dalle solite medie, ma ha dato segnali di ripresa e potrebbe anche rilanciarsi in un finale di stagione che vede ancora la Lazio in lotta per un posto Champions, proprio contro la Roma.

Il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, ha conferito la “Menzione Speciale” della città a tre personalità della cultura, dell’arte e della filantropia. Si tratta del maestro Michelangelo Pistoletto, artista internazionale, piemontese d’origine, che lega il suo nome ad Agrigento per alcune iniziative d’arte tra la città e la Valle dei Templi. Poi il professor e avvocato Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di Roma, per avere organizzato ad Agrigento attività a convegni, mostre ed esposizioni d’arte internazionali, riconoscendo ad Agrigento la centralità culturale, artistica e sociale nel Mediterraneo. E poi il cavaliere Eugenio Benedetti Gaglio, presidente della Sib, la Società Italiana di Beneficenza, di origini agrigentine, pronipote di Empedocle Gaglio, medico agrigentino fondatore dell’Ospedale Umberto primo del Cairo, per il suo costante impegno nella promozione del territorio in alcuni Stati esteri.

 

Il 7 maggio del 2015, in riferimento all’incidente sul lavoro e la morte dell’operaio romeno Mircea Spiridon, il 23 settembre del 2006, a 32 anni di età, sotto le macerie di un cantiere precipitato a Torre di Gaffe, tra Licata e Palma di Montechiaro, la Cassazione ha ridotto da 3 anni a 2 anni e 3 mesi di reclusione la condanna inflitta all’imprenditore Antonio Di Vincenzo, titolare dell’impresa impegnata nella ristrutturazione della palazzina crollata. Fu invece annullata con rinvio la condanna ad 1 anno di carcere a carico del Direttore dei lavori, l’ingegnere Vincenzo Marchese Ragona, per il quale, dunque, si è svolto un secondo processo in Appello. E adesso la Corte d’Appello di Palermo presieduta da Massimo Corleo ha confermato la sentenza di condanna ad 1 anno di reclusione.

 

L’Assemblea regionale siciliana ha bocciato le quote rosa. Con voto segreto non è stata approvata la norma che avrebbe introdotto nelle giunte comunali dei Comuni sopra i 15mila abitanti una quota minima, almeno il 40%, di partecipazione delle donne. E’ stato approvato invece il testo di legge che prevede più assessori nelle giunte comunali. In particolare, per i Comuni sotto i 10mila abitanti il numero massimo è di 4 assessori, nei Comuni con popolazione fra i 10mila e i 30mila gli assessori potranno essere 5, tra i 30 e i 100mila, come Agrigeto, gli assessori potranno essere 7 a fronte dei 5 attuali, da 100 a 250mila potranno essere 9 a fronte di 7, e saranno 10 nei Comuni tra 250 e 500mila abitanti. Infine, oltre 500mila abitanti, come Palermo: gli assessori potranno essere 11, e oggi sono 8.

 

Il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, accogliendo la proposta del presidente della Commissione regionale Antimafia, Claudio Fava, ha annunciato la convocazione di una seduta straordinaria di Sala d’Ercole per affrontare la questione morale. Claudio Fava, in particolare, ha affermato: “Non pensiamo che il tema sia quello di chiedere in maniera ripetitiva e ossessiva le dimissioni del presidente della Regione o dei suoi assessori, ma è indispensabile una discussione parlamentare su quanto sta avvenendo nella Giunta di governo e nella sua maggioranza. Un quarto dei deputati dell’Assemblea e quattro assessori su undici sono indagati. Solo Musumeci, con il suo pervicace silenzio, può fare finta che questo sia un quadro politico normale. Noi non lo riteniamo normale e vogliamo discuterne in Aula”.
 

Altro prestigioso riconoscimento per l’agrigentina Maricella Lombardo, tecnico del suono di profonda esperienza, legata professionalmente al regista Matteo Garrone, e che ha vinto, nella categoria “Miglior suono”, il “David di Donatello” per il lavoro svolto nel film “Dogman”, che racconta, romanzandola, la storia sanguinaria di alcuni personaggi della banda della Magliana. Maricetta Lombardo è stata commossa al momento della premiazione, e ha dedicato il premio alla madre recentemente scomparsa. Maricetta Lombardo ha già vinto il “David” nella stessa categoria per il film “Gomorra”, sempre di Matteo Garrone.