A Cefalù, in provincia di Palermo, i Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato tre indagati per spaccio di cocaina. Si tratta di Ignazio D’Antoni, 52 anni, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, Marco Marsala, 40 anni, in carcere, e il fratello Giuseppe Marsala, 43 anni, anche lui in carcere. Le attività di spaccio avrebbero procurato lauti guadagni, anche oltre 10.000 euro al mese durante il periodo estivo. Nel corso delle indagini state tratte in arresto in flagranza di reato 7 persone e sequestrati complessivamente oltre 150 grammi di cocaina che venduta al dettaglio avrebbe fruttato oltre 25.000 euro.
La Provincia di Agrigento si dota di un nuovo regolamento per contrastare l’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti nel territorio provinciale di competenza. Tale regolamento servirà a supporto dell’installazione e utilizzo di impianti di video-sorveglianza mobile, le cosiddette foto-trappole, nel rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati personali. Le immagini saranno utilizzate per la contestazione delle violazioni relative all’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti. La tecnologia usata garantirà un’adeguata protezione contro l’accesso e l’utilizzo non adeguato delle immagini. L’accesso e l’esportazione delle immagini registrate sarà effettuato solo da personale incaricato della Polizia Provinciale.
La sindaca di Montevago e deputata regionale dell’Udc, Margherita La Rocca Ruvolo, annuncia che è stato firmato dal dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Energia, Salvatore D’Urso, il decreto di proroga per un anno dell’autorizzazione per l’estrazione di calcare dalla cava della Calcestruzzi Belice. La stessa La Rocca Ruvolo aggiunge: “La Calcestruzzi Belice potrà così continuare a lavorare in attesa che l’assessorato Territorio e Ambiente rappresenti la questione alla commissione Via (valutazione impatto ambientale) e, una volta ricevuto il parere, rilasci la regolare autorizzazione per 15 anni. Ho appreso oggi con grande soddisfazione questa notizia e ringrazio sempre il dirigente D’Urso per l’attenzione mostrata nei confronti del nostro territorio”.
E’ iniziato lo svuotamento della discarica di Bellolampo, in provincia di Palermo, da tonnellate di rifiuti accumulate nei piazzali antistanti, che tanta apprensione e proteste hanno provocato tra gli abitanti del circondario. Nel frattempo, la Procura della Repubblica di Palermo ha avviato un’inchiesta per inquinamento ambientale. Secondo quanto pubblica l’agenzia Ansa, sarebbero indagati l’ex direttore generale del dipartimento rifiuti dell’assessorato regionale all’Energia, Maurizio Pirillo, e poi Marianna Grillo, direttore generale per i rifiuti e l’inquinamento del ministero dell’Ambiente perchè l’impianto di bio – trattamento sarebbe inadeguato. L’indagine riguarda anche i ritardi nella costruzione della settima vasca ma, in tale caso, non vi sarebbero indagati al momento. Nel fascicolo vi sono atti, fotografie e relazioni ambientali, come una dell’Arpa, secondo cui la discarica di Bellolampo costituisce “imminente minaccia di danno ambientale”. Da diversi anni ormai la discarica è al centro dell’attenzione dei politici e della magistratura, con sequestri e dissequestri, per la situazione di emergenza dovuta al riempimento delle vasche, ai danni ai macchinari, e agli incendi che divampano improvvisi.
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, a conclusione della requisitoria, la pubblico ministero, Emiliana Busto, ha chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere a carico di un uomo di 24 anni di Palma di Montechiaro, imputato di maltrattamenti in famiglia e stalking per avere, per anni, perseguitato e picchiato l’ex convivente, all’epoca di quanto sarebbe accaduto minorenne, tra il 2015 e l’ottobre del 2017. Il processo si svolge in abbreviato innanzi al giudice per le udienze preliminari Stefano Zammuto.
L’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, rileva che ad Agrigento l’inquinamento ambientale non è mai stato affrontato seriamente. Lombardo spiega: “Ovunque vi sono condotte scoppiate, acque bianche che passano nelle fogne e viceversa, depuratori che non funzionano e tanto altro.
Da tempo in via Universo, a sud del villaggio Mosè, un’impresa ha scavato, ha trovato una condotta di acque bianche completamente distrutta, ma non l’ha riparata. Durante le prossime piogge questa zona sarà allagata e tutto finirà nel mare delle Dune”.
Ad Agrigento il problema ambientale non è mai stato affrontato seriamente. Ovunque condotte scoppiate, acque bianche che passano nelle fogne e viceversa, depuratori che non funzionano, etc etc.Da tempo in via Universo (a sud del vill. mosè) una ditta ha scavato, ha trovato una condotta di acque bianche completamente distrutta, ma non l'ha riparata. Durante le prossime piogge questa zona verrà allagata e alla fine tutto finirà nel mare delle dune.
Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Martedì 10 settembre 2019
Se non fosse tragico, verrebbe da dire “meno male che l’acqua la danno solo due volte a settimana”. E’ la considerazione dei residenti di via Garibaldi, all’altezza del civico 139, la stradina che conduce alla chiesa San Francesco di Paola ad Agrigento, dove da anni, una rottura delle tubazioni, causa ogni mercoledì e sabato mattina, copiose perdite idriche, oggi trasformatesi in zampilli, segno che il danno continua ad estendersi e che chissà come incide nella stabilità del sottosuolo. Negli anni, sollecitati dai residenti, gli operai di Girgenti Acque hanno scavato e richiuso la strada ma senza risolvere il problema. Questa mattina, il quartiere si è svegliato con l’acqua che zampillava per strada. Ma degli operai nessuna traccia.
Ad Agrigento, in occasione dei 202 anni dalla fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, cerimonia al carcere “Pasquale Di Lorenzo”. Tra l’altro, sono stati consegnati i riconoscimenti al personale che si è distinto per il servizio prestato.