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“Ancora una volta la ‘Siremar’ non ha rispettato il contratto di servizio per il collegamento fra Porto Empedocle, Lampedusa e Linosa: ieri la nave Galaxy è stata sostituita dalla Pietro Novelli, più piccola e con solo 15 cabine. Si è creata tensione fra passeggeri poiché le richieste di cabine erano numerose e molte persone sono state costrette a dormire in pontile. Per un problema di ‘rizzaggio’ i mezzi di trasporto, anche con beni di prima necessità, non sono stati imbarcati determinando pesanti disagi alla nostra comunità”. Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, in merito al contratto di servizio fra la Siremar Caronte & Tourist Isole Minori e la Regione Siciliana sulla tratta da/per PortoEmpedocle Lampedusa Linosa in regime di ‘continuità territoriale’.

 “Siamo di fronte a quella che ritengo una ennesima violazione contrattuale – aggiunge – poiché la nave destinata al collegamento fra Porto Empedocle, Lampedusa e Linosa, cioè la Sansovino, è stata dirottata alla tratta fra Napoli e le Eolie. Tutto questo provoca notevoli disagi alle nostra isole, anche in considerazione della stagione turistica già in corso”.

“Se la situazione non sarà riportata al più presto alla normalità, assicurando alla popolazione di Lampedusa e Linosa quanto previsto dall’appalto che la Siremar si è aggiudicata per garantire la ‘continuità territoriale’, ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica e denunzieremo le violazioni contrattuali”.

 

Personale della Polizia di Stato di Sciacca ha deferito all’A.G. un soggetto di Menfi per omissione di soccorso.
Il personale di Polizia veniva portato a conoscenza di un incidente stradale con lesioni verificatosi nel centro abitato del comune di Menfi.
La parte offesa riferiva di aver subito il tamponamento da parte di un altro veicolo il cui conducente si era dato alla fuga. 
La donna, in stato interessante, per l’urto subito si recava in Ospedale ove rimaneva in osservazione per una notte. 
I Poliziotti del Commissariato di Sciacca, acquisita la notizia di reato, effettuavano tutta una serie di accertamenti che portavano ad individuare l’autore del reato.

Vincenzo Bonsignore, il carabiniere di Castelvetrano che sfidò la ‘ndrangneta, ha ricevuto un riconoscimento dal Ministero della Difesa come Sottotenente del ruolo d’onore dell’Arma dei carabinieri significato direttamente all’interessato da parte del capitano dei carabinieri Davide Colangeli.

Proprio un anno fa, lo stesso Bonsignore, aveva ricevuto l’onoreficenza di Commendatore della Repubblica conferitagli da Sergio Mattarella.

Un uomo dedito allo Stato, fedele alla divisa che ha indossato e che oggi sente di indossare ancora aggiunge un altro riconoscimento ai suoi meriti sul campo. Un eccellente uomo è stato per anni comandante delle stazioni di Santa Margerita Belice e Menfi.

Dietro quella divisa un uomo schivo e lontano dei riflettori ma che ha sempre assolto il suo dovere ottenendo la medaglia Mauriziana per il 10 lustri anni di carriera militare e anche la medaglia d’oro al merito del comando generale dell’Arma dei carabinieri.

Nel 1966 ricevette la cittadinanza onoraria dal sindaco di Menfi e dopo poco anche quella di Santa Margherita Belice.

Nei suoi ricordi vivono i difficili tempi vissuti nella stazione di San Luca nella Locride, a Bovalino, dove ha ricevuto minacce di morte e danneggiamenti.

Vincenzo Bonsignore è stato sempre visto come un buon padre di famiglia per la comunità, per il suo impegno e amore per il suo compito che lo ha distinto e inserito tra i più quotati e titolati marescialli d’Italia.

Raccontò, in una trasmissione Rai, allora condotta da Pippo Baudo, il ritrovamento di una statua rubata dalla residenza estiva del Principe di Salina.

Bonsignore, adesso in congedo, si gode la sua città e con il passare degli anni raggiungerà il grado  maggiore nel ruolo d’onore dell’Arma dei carabinieri.

Dopo Ignazio Ribisi, un altro mafioso di spessore, Domenico Pace, 54 anni, rientrerà a Palma di Montechiaro, suo paese d’origine, per poco tempo, così come Ribisi, a seguito di un provvedimento del Tribunale di Sorveglianza emesso per buona condotta. Domenico Pace è uno dei killer del giudice Rosario Livatino. Sconta l’ergastolo nel carcere di Sulmona in provincia dell’Aquila in Abruzzo. Ha da tempo avviato un percorso di maturazione e di fede. Ogni 21 settembre, giorno dell’omicidio del magistrato canicattinese, invia una corona di fiori al cimitero.

Rosario Livatino

I Carabinieri della Compagnia di Licata, in un casolare agricolo in contrada Safarello, hanno arrestato G A, sono le iniziali del nome, 20 anni, di Licata, sorpreso in possesso di alcune piante di canapa indiana del peso complessivo di circa 3 chili poste sotto sequestro. E’ ristretto ai domiciliari, per coltivazione di sostanze stupefacenti, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, come tutti i sindaci precedenti a Lampedusa, si dispera e impreca contro gli asseriti disservizi della compagnia “Siremar”, titolare del contratto per il collegamento marittimo Lampedusa – Porto Empedocle. Il sindaco Martello annuncia che se la “Siremar” dovesse ulteriormente non adempiere correttamente al contratto la denuncerà. E afferma: “Ancora una volta la ‘Siremar’ non ha rispettato il contratto di servizio per il collegamento fra Porto Empedocle, Lampedusa e Linosa: ieri la nave Galaxy è stata sostituita dalla Pietro Novelli, più piccola e con solo 15 cabine. Si è creata tensione tra i passeggeri poiché le richieste di cabine erano numerose e molte persone sono state costrette a dormire in pontile. Per un problema di ‘rizzaggio’ i mezzi di trasporto, anche con beni di prima necessità, non sono stati imbarcati determinando pesanti disagi alla nostra comunità. Siamo di fronte a quella che ritengo una ennesima violazione contrattuale perché la nave destinata al collegamento fra Porto Empedocle, Lampedusa e Linosa, cioè la Sansovino, è stata dirottata alla tratta fra Napoli e le Eolie. Tutto questo provoca notevoli disagi alle nostra isole, anche in considerazione della stagione turistica già in corso. Se si continua così ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica e denunzieremo le violazioni contrattuali”.

Le OO.SS Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Agrigento dopo il sit-in svoltosi giorno 11/06/2019, prendono atto della volontà da parte dell’ispettorato Ripartimentale della Foreste di Agrigento di voler in maniera unilaterale modificare l’orario di lavoro dei lavoratori forestali dell’antincendio da 6;30 a 8 ore giornaliere senza tener conto del parere delle sopracitate OO.SS (che hanno diffidato l’amministrazione), e soprattutto non rispettando l’art. 6 del Cirl che attribuisce alla contrattazione territoriale la definizione di questo importante istituto contrattuale.

Questo comporterà dei disagi e rischi nell’avvio della campagna antincendio che dovrebbe partire domani mattina alle ore 6, per il periodo 15-25 giugno  le torrette di avvistamento saranno operative in h24, le prestazioni degli operatori  addetti allo spegnimento faranno la turnazione in h16 cioè dalle ore 6 di mattina alle 22 di sera, lasciando scoperto il turno notturno.

Abbiamo più volte rimarcato all’amministrazione che l’orario di lavoro di 6;30 ore ha permesso negli anni di avere un servizio  efficiente  e in grado di assicurare in tutto il territorio provinciale una presenza capillare  per tutto il periodo della campagna e in tutte le 24 ore delle giornate, ricevendo una chiusura toale sulla discussione di merito sul servizio, limitandosi a ripetere che il cambio di orario è stato deciso da una Direttiva Regionale del Direttore Generale (secondo noi con il solo scopo di razionalizzare la spesa, sempre sulle spalle dei lavoratori), nota che alcuni Ispettori Provinciali non hanno adottato, privilegiando il confonto con le OO.SS  e affidando al territorio così come previsto dalla contrattazione Regionale la scelta dell’orario.

Lunedì 10 giugno si terrà un ulteriore incontro in sede Regionale, con la speranza che si possa trovare una soluzione, resta il rammarico nel constatare che dopo un periodo di ottime relazioni sindacali tra l’Ispettorato Ripartimentale di Agrigento e Fai, Flai e Uila che hanno permesso di affrontare e risolvere tante problematiche con un unità d’intenti, questa Campagna Antincendio 2019 è segnata da un comportamento da parte dell’Irf poco rispettoso delle OO.SS firmatarie del Cirl.