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Indagini senza sosta da parte della Procura della Repubblica di Sciacca dopo la morte di un anziano riberese di 75 anni, ospite della comunità alloggio per disabili psichici “Mondi vitali”, una società cooperativa di Santa Elisabetta con sede operativa a Ribera. E’ stato disposto il sequestro della zona corrispondente alla camera dove è stato rinvenuto il cadavere. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Roberta Griffo, stanno eseguendo i rilievi. Il magistrato inquirente ha disposto l’autopsia.

Da fonti investigative pare che l’uomo sarebbe morto per soffocamento. Il medico legale avrebbe rinvenuto dei lividi sul collo. Particolari che indurrebbero gli inquirenti a rafforzare l’ipotesi di un omicidio e a accendere ulteriori approfondimenti su diversi punti ancora non chiari.

I carabinieri della compagnia di Sciacca e della tenenza di Ribera proseguono con gli interrogatori nei confronti del personale sanitario del centro. Interrogatori mirati a far emergere elementi utili per risalire al responsabile dell’assassinio.

A Ribera, l’avvocato Matteo Ruvolo, a titolo personale quale riberese e, soprattutto, “Borghigiano”, e a nome dei consiglieri comunali di opposizione Angileri, Caico, D’Azzo, Failla, Farruggia, Li Voti, Lupo, Mulè e Tramuta, e dei loro rispettivi riferimenti politici, esprime vivo compiacimento e ringrazia il Presidente della Regione a seguito della decisione del Governo regionale di stanziare circa 14 milioni di euro al fine della riqualificazione e valorizzazione di tre borghi rurali siciliani, tra i quali è stato inserito lo splendido Borgo Bonsignore a Ribera, a cui sono stati destinati circa 2 milioni e mezzo di euro. Tale finanziamento, come sottolineato dallo stesso Musumeci, consentirà il recupero di uno straordinario patrimonio di architettura rurale appartenente alla storia contadina della Sicilia, favorendo, tra l’altro, agriturismo e turismo rurale. Lo stesso Matteo Ruvolo aggiunge: “A fronte della ormai cronica e imperdonabile latitanza dell’attuale Amministrazione Comunale riberese, per fortuna – almeno in questo caso – hanno provveduto le Istituzioni regionali, finanziando un progetto che potrà certamente avere una positiva ricaduta sul territorio di Ribera. Dal canto nostro faremo tutto quanto possibile affinché il finanziamento ottenuto sia utilizzato nel migliore dei modi, nell’interesse della nostra comunità”.

L’associazione Onlus Volontari di Strada di Agrigento, presieduta da Anna Marino, annuncia che entro pochi giorni sarà inaugurata la nuova sede a Villaseta. La stessa Anna Marino aggiunge: “Si tratta di un obiettivo centrato grazie alla sensibilità di Mariella Lo Bello e della sua famiglia che, raccogliendo il nostro pressante appello, circa la possibilità di una presenza attiva e fattiva dei Volontari di Strada a Villaseta, hanno voluto concedere, a titolo gratuito, un locale di loro proprietà sito all’interno del centro commerciale della frazione. A giorni, ultimati i lavori di ristrutturazione eseguiti da diversi volontari del quartiere e grazie anche alla fattiva collaborazione del Rotary Club Agrigento, sarà inaugurata la sede. Un forte e sentito ringraziamento va, ovviamente, alla famiglia Lo Bello per avere offerto, in concessione gratuita, il locale. La sede dei Volontari di Strada potrebbe costituire un centro di aggregazione per donne, mamme, giovani, bambini ed anziani, un punto di riferimento stabile per chi vuole costruire una comunità sana attraverso la condivisione di interessi anche ricreativi, che facciano da traino per il miglioramento della qualità di vita dei residenti. Potremmo creare un Centro di Ascolto per testare e palpare i diversi problemi dei residenti e farci portavoce delle loro esigenze ed istanze presso gli organi competenti. E, ovviamente, la sede sarà anche il luogo ove verranno distribuiti gli alimenti alle numerose famiglie di Villaseta che i Volontari assistono ormai da tanti anni, molti dei quali non hanno i mezzi necessari per venirli a ritirare nella nostra sede centrale del Viale della Vittoria, ad Agrigento”.

Ormai è solo una formalità burocratica perchè si devono trovare i fondi per retribuire quelli che ormai sono certi due nuovi assessori nella giunta guidata dal sindaco Calogero Firetto.

Con la nuova normativa che prevede l’aumento degli assessori da un numero di sei a un numero di otto, entro stasera saranno nominati l’Ingegnere Mauro Patti, da sempre vicino alle posizioni politiche dell’ex Ministro Angelino Alfano, che riceverà la delega assessoriale ai Lavori Pubblici e la Prof.ssa Ernesta Musca, dirigente scolastico della scuola Pirandello di Porto Empedocle, vicina alle posizioni politiche dell’Onorevole Vincenzo Fontana, la quale riceverà la delega assessoriale alla Cultura (non si escluono altri rami assessoriali)

 

 

 

A Favara 11 consiglieri comunali hanno firmato e presentato una mozione di sfiducia alla sindaca Anna Alba. Si tratta dei consiglieri del “Gruppo Misto” Marilì Chiapparo, Sergio Caramazza, Rossana Castronovo e Vito Maglio, e del “Movimento 5 Stelle” Carmelo Sanfratello, Massimo Liotta, Carmelo Costa, Calogero Pirrera, Giuseppe Sorce, Giusy Sciara e Danila Baio. Gli stessi consiglieri sfiducianti spiegano: “Emerge con chiarezza che il sindaco ha violato ampiamente il ‘patto’ sottoscritto con gli elettori, che il sindaco e la sua amministrazione, proprio per l’incapacità di prendere coscienza dei reali interessi e bisogni della comunità amministrata, si sono visti negare ripetutamente il sostegno del consiglio comunale e, in particolare, di quella maggioranza determinata dal consenso elettorale dei cittadini. Il sindaco si è reso responsabile di un rapporto di indifferenza per il ruolo e l’azione del Consiglio, formato dai rappresentanti del popolo di Favara democraticamente eletti e investiti dei poteri di controllo, di analisi, e di programmazione progettuale. Il sindaco ha disatteso il suo programma elettorale. A causa dei continui mutamenti degli assetti politici di giunta e maggioranza, le dimissioni appaiono essere un’ipotesi da valutare seriamente per le prospettive future di crescita e rilancio della città”.

Ad Agrigento, domani, martedì 17 settembre, a Casa Sanfilippo, sede del Parco della Valle dei Templi, la Cisl ha organizzato alle ore 9:30 un convegno sul tema: “Infrastrutture e mobilità nelle aree interne del Centro Sicilia: sbloccare le opere per creare lavoro”. I lavori saranno introdotti dalla relazione del segretario generale Cisl di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Emanuele Gallo, e saranno moderati dalla componente, la segretaria Cisl, Carmela Petralia. Sul tema interverranno Calogero Firetto, sindaco di Agrigento, Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta, e Maurizio Di Pietro, sindaco di Enna, che si confronteranno con Emanuele Piranio, segretario Cisl Ag, Cl, En, Paolo D’Anca, reggente Filca Cisl Ag, Cl, En e Mario Stagno segretario generale FIt Cisl Ag, Cl, En. L’intervento conclusivo sarà affidato al segretario generale di Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio.

Nell’intervista rilasciata ieri al nostro giornale del Dott. Franco Miccichè che annunciava la sua candidatura a Sindaco per le Amministrative del prossimo Maggio, lo stesso annunciava la conferenza stampa di presentazione per mercoledì 18 Settembre in un hotel di San Leone.

Il Dott. Franco Miccichè, confermando la sua onestà intellettuale, ieri sera ci ha contattati per precisare che la prevista conferenza stampa di mercoledì è stata spostata di una settimana a causa di un già programmato impegno familiare nel Nord Italia.

Il neo candidato Sindaco Miccichè ha assicurato che ci farà sapere in tempo utile la nuova data della conferenza stampa.

 

Si reca al cimitero per fare visita ai propri cari defunti ma nel frattempo alcuni malviventi le entrano in casa svaligiandola. E’ quanto accaduto ad un’anziana signora di Porto Empedocle.

I ladri, approfittando dell’assenza della donna, sono riusciti ad entrare nell’appartamento utilizzando probabilmente la chiave bulgara. Una volta dentro hanno rovistato dappertutto in cerca di preziosi mettendo a soqquadro la casa.

Probabilmente, ma è soltanto una ipotesi investigativa, l’anziana signora è stata pedinata e i malviventi conoscevano i suoi spostamenti.

Racalmuto martedì darà l’ultimo saluto ad Angelo Macaluso, il giovane 24 enne morto a seguito di un incidente stradale mentre stava facendo ritorno a casa.

“E’ con immenso dispiacere che apprendiamo la notizia della tragica morte del giovane Angelo Macaluso, deceduto a causa di un incidente mortale, persona garbata e stimata nel nostro paese anche per la sua dedizione al lavoro svolto sempre con serietà e professionalità.

Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze e la vicinanza dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale che testimoniano lo sgomento di tutta la comunità racalmutese per la grave ed immatura perdita”,  ha dichiarato il Sindaco di Racalmuto, Vincenzo Maniglia, che domani deciderà insieme al consiglio se proclamare o meno il lutto cittadino .

La salma del giovane giungerà domani lunedi 16 settembre nella propria abitazione di contrada Comete da dove il giorno dopo, martedi 17 settembre alle ore 16 sarà traslata alla Chiesa Madre di Racalmuto, per i funerali che avranno inizio alle ore 16.30 e dare l’ultimo saluto ad Angelo.

La tortura, sistematica, dei migranti detenuti a Zawya. Botte e percosse con bastoni, tubi di gomma, cavi elettrici. Ma anche privazione di cibo e acqua e esseri umani schiavizzati e costretti a dissetarsi con acqua salmastra.

Con l’accusa di tortura – è la prima volta che questo reato viene applicato in Italia – la Dda di Palermo e la Procura di Agrigento hanno disposto il fermo di tre migranti ospiti dell’hotspot di Messina. In carcere sono finiti Mohamed Condè, detto Suarez, originario della Guinea, 27 anni, Hameda Ahmed, egiziano, 26 anni e Mahmoud Ashuia, egiziano, 24 anni.I fermi sono stati eseguiti dalla Squadra mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi.

Carcerieri e picchiatori. I 3 fermati sono stati riconosciuti da alcuni dei migranti salvati dalla nave “Alex & Co” – della Ong Mediterranea Saving Humans, e sbarcati a Lampedusa tra il 5 e il 7 luglio scorsi. In cinque hanno riconosciuto Conde’ – detto Suarez, 3 hanno riconosciuto Ahmed e altrettanti Ashuia. Mohamed Conde’ si occupava di imprigionare i migranti, di torturarli e di occuparsi dei riscatti che venivano richiesti ai familiari dei detenuti ai fini della loro liberazione, fornendo agli stessi il cellulare con cui potevano contattare i propri familiari; Hameda svolgeva il ruolo di carceriere, torturatore e di colui che si occupava di cucinare i pasti per i migranti detenuti; Ashuia era il carceriere e guardiano della prigione di Zawyia, nonche’ nelle vesti di torturatore con cui picchiava brutalmente i migranti anche servendosi di un fucile e nell’ulteriore veste di colui che distribuiva i pasti ai migranti detenuti.

Erano centinaia i migranti che, “nel tentativo di imbarcarsi per raggiungere le coste italiane, venivano privati della libertà personale e sottoposti a sistematiche vessazioni e atrocità al fine di ottenere dai loro congiunti il versamento, in favore degli stessi associati, di somme denaro quale prezzo della liberazione e/o della loro partenza verso lo Stato italiano”. E’ quanto scrivono i magistrati nel provvedimento di fermo emesso dal Procuratore aggiunto della Dda di Palermo Marzia Sabella, dai sostituti Geri Ferrara (Dda Palermo) e Gianluca Caputo (Procura di Agrigento), ed eseguito dalla Squadra mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, che ha portato in carcere tre migranti accusati di torture e sequestro di persona. “In assenza del pagamento, venivano alienati ad altri trafficanti di uomini per il loro sfruttamento sessuale e/o lavorativo o talora uccisi”, dicono i pm.

In relazione al fermo di tre cittadini extracomunitari indiziati di avere preso parte ad atti di tortura all’interno di un illegale centro di detenzione libico in danno di migranti, esprimo soddisfazione per il lavoro investigativo svolto dalla Squadra mobile di Agrigentosotto il coordinamento dell Procure di Agrigento e Palermo”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio parlando dei tre fermi emessi a carico di tre migranti ospiti dell’hotspot di Messina, accusati di avere torturato e violentato decine di profughi in Libia. “Questo lavoro investigativo – prosegue Patronaggio – suscettibile di ulteriori importanti sviluppi, ha dato conferma delle inumani condizioni di vita all’interno dei cosiddetti capannoni di detenzione libici e la necessità di agire, anche a livello internazionale, per la tutela dei più elementari diritti umani e per la repressione di quei reati che, ogni giorno di più, si configurano come crimini contro l’umanità”.