Ancora disservizi all’interno del Carcere “San Lorenzo” in contrada Petrusa ad Agrigento. Questa volta non a fuoco materassi, non aggressioni nei confronti del personale, i detenuti hanno lamentano la mancanza dell’acqua.
Ancora disservizi all’interno del Carcere “San Lorenzo” in contrada Petrusa ad Agrigento. Questa volta non a fuoco materassi, non aggressioni nei confronti del personale, i detenuti hanno lamentano la mancanza dell’acqua.
Intervento dei Vigili del Fuoco di Santa Margherita Belice in seguito ad un incendio divampato nel centro di Menfi, in viale Cacioppo, con le fiamme che hanno letteralmente distrutto una mansarda situata all’ultimo dei tre piani di un edificio.
Momenti di panico tra i residenti considerando il fatto che, al momento dello scoppio dell’incendio, all’interno dello stabile si trovava una persona che però è riuscita autonomamente a mettersi in salvo abbandonando la mansarda.
Ancora poco chiare le cause dell’incendio: potrebbe essere stato un cortocircuito o un incidente domestico autonomo.
Una barca con 20 migranti a bordo ha rischiato di colare a picco innanzi alla costa agrigentina. Le persone, fra cui una donna incinta, sono state salvate, con una operazione Sar, dai militari della Guardia costiera. Il gruppo, trasbordato su una motovedetta, ha raggiunto la banchina di Porto Empedocle. L’imbarcazione è stata diretta verso Sciacca ma, a poche miglia di distanza dalla costa, il natante ha iniziato ad imbarcare acqua. La motovedetta della Capitaneria di Porto Empedocle è riuscita ad intercettare il barchino prima che naufragasse. In supporto è intervenuta anche una motovedetta della Guardia di Finanza.
Il corpo di un uomo in avanzato stato di decomposizione all’interno di una sacca di plastica è stato trovato ieri in tarda mattinata in un terreno in contrada Cirico a Carlentini. La scoperta è stata fatta da un residente che ha chiamato il 112 e i Carabinieri della compagnia di Augusta hanno avviato le indagini coordinate dal Pm Salvatore Grillo.
Al momento è stata disposta l’autopsia per risalire all’identità dell’uomo che pare abbia un’età compresa tra i 50 e i 55 anni, ma spetterà al medico legale fornire nuovi elementi in grado di risolvere quello che al momento è un giallo.
Il Comune di Agrigento annuncia che è stato approvato dalla Regione Siciliana un altro finanziamento per 381.726 euro destinati ai cantieri di servizio. I soldi saranno disponibili quando saranno presentati i relativi progetti di lavoro in città. In proposito l’amministrazione comunale afferma: “Stavolta soltanto pochi Comuni siciliani, tra cui Agrigento, sono riusciti a rispondere all’avviso correttamente ed entro i termini per la partecipazione al riparto dei nuovi finanziamenti. L’amministrazione comunale, su sollecitazione del sindaco Lillo Firetto, si è attivata per tempo così da ottenere nuove risorse utilissime per la città e che sopperiscono alle note carenze finanziarie e alla forte diminuzione del personale. Presto si conosceranno i progetti su cui saranno spalmate tali risorse e il numero di soggetti coinvolti nei cantieri di servizio attualmente in corso per scerbatura, pulizia caditoie, derattizzazione, piccole manutenzioni anche nelle scuole e custodia, lotta al randagismo e che impiegano 129 persone”.
A San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, si è scatenato un vivace litigio per futili motivi tra due famiglie abitanti in via delle Anime Sante. Una donna ha impugnato una pistola ad aria compressa caricata a pallini e ha esploso alcuni colpi contro una coppia di coniugi, ferendo la donna di striscio al volto, ed è stata trasportata dal 118 al Civico di Palermo, e il marito al braccio, ed è stato curato dalla guardia medica. Anche la sorella ha imbracciato un fucile ad aria compressa con l’intenzione di sparare. Le due sorelle sono state arrestate dai Carabinieri per tentato omicidio. Non è la prima volta che le due famiglie litigano per problemi di vicinato e pare che il problema fosse la musica ad alto volume diffusa dai vicini.
Ancora danneggiamenti nei Pronto Soccorso siciliani. A Palermo un uomo che ha accompagnato un parente al Pronto Soccorso del Civico ha ha distrutto la porta d’ingresso dell’area di emergenza che immette al triage, dopo una discussione con il personale sanitario. La polizia ha identificato l’autore dell’azione vandalica.
I migranti a bordo della nave spagnola Open Arms sono sbarcati a Lampedusa, sono stati applauditi da alcuni residenti e turisti tra le promesse di redistribuzione in diversi Stati europei, sono stati trasferiti nell’hotspot dell’isola perché non sofferenti di patologie particolari, e adesso sono ancora ospiti dell’hotspot di Lampedusa, ovviamente in sovraffollamento. E il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, si lamenta e su facebook ha scritto: “Prima hanno tenuto i migranti a bordo della Open Arms per quasi venti giorni davanti la nostra costa, e c’era chi non avrebbe mai voluto farli sbarcare. Ora quei migranti sono tutti sull’isola, con il Centro di accoglienza sovraccarico. Nel frattempo è arrivata una nave della marina militare spagnola che è ferma davanti al nostro porto: sono pronti a trasferire una parte dei migranti in Spagna ma chi prima voleva impedirne lo sbarco, ora non autorizza il loro trasferimento. Nel centro ci sono più di 200 persone a fronte di una capienza di 92 persone, e i migranti una volta arrivati dovrebbero sostare 48, massimo 72 ore per poi essere trasferiti. Tutte le persone che erano a bordo della Open Arms sono ancora qui. Resta da capire se alla base di questa situazione ci sia solo un difetto di comunicazione, o una precisa volontà di creare tensione sulla nostra isola”.
I carabinieri della stazione di Porto Empedocle hanno avviato le indagini in seguito all’incendio di una Mercedes avvenuto nella notte tra sabato e domenica davanti i locali della movida a Punta Grande, tra Porto Empedocle e Realmonte.
Le fiamme in poco tempo hanno avvolto la carrozzeria dell’auto di proprietà di un 40enne del posto. Intervento dei Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme e si sono messi a lavoro per accertare la natura dell’incendio che ancora ora rimane senza certezza.
I militari dell’Arma hanno già sentito il proprietario dell’auto. Non si esclude alcuna ipotesi.
“Abbiamo voluto conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Ferraro perché lei, attraversando l’Italia a piedi, ha promosso sui social una campagna di sensibilizzazione a favore della donazione degli organi. Nella nostra isola siamo fanalino di coda nella donazione e abbiamo così voluto sposare questo modello di sensibilizzazione in particolare fra i giovani”.
Lo dice Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione Salute dell’Ars e sindaco di Montevago dove oggi Francesca e la sua fedelissima Dakota hanno tagliato l’ambito traguardo dopo aver percorso 1.450 km a piedi, dalla Toscana fino giù in Sicilia per raggiungere sua nonna Ciccia (che non vede da tanti anni) e promuovere la donazione degli organi. Il viaggio di Francesca Ferraro è iniziato il 16 giugno da Pieve a Nievole (Pistoia) e si conclude oggi abbracciando la nonna, classe 1932, che abita in una casa di riposo.
Stasera alle ore 19, nell’aula consiliare Falcone e Borsellino, Francesca sarà accolta da tanti amici che l’hanno seguita su Facebook nel suo percorso di sensibilizzazione dal nord al sud Italia. Il primo cittadino conferirà solennemente la cittadinanza onoraria; saranno presenti, tra gli altri, Salvatore Urso dell’associazione Aido (Associazione italiana Donatori Organi) e Palmina Di Pasquale presidente regionale Frates – Gruppi Donatori di Sangue.
Francesca Ferraro è un’educatrice sociale di 29 anni, nata a Sciacca, ma andata via dalla Sicilia a solo due anni. Lavora a scuola insieme ai ragazzi con difficoltà cognitive. A giugno ha messo lo zaino in spalla ed iniziato a percorrere strade e sentieri ponendosi l’obiettivo di arrivare a Montevago. “Tutto è nato – spiega – dal desiderio di tornare in Sicilia e ritrovare i parenti, la nonna per prima. L’Aido mi ha contattata chiedendo di promuovere la cultura del dono durante le 69 soste del cammino”.