L’avv. Francesca Picone comunica che il Consiglio Nazionale Forense di Roma ha annullato il provvedimento emesso dal Consiglio Distrettuale di Disciplina di Palermo che le aveva comminato la sospensione cautelare dalla professione per mesi sei .
L’Avv. Picone si dichiara grandemente soddisfatta poiché il Consiglio Nazionale Forense ( massimo organo della avvocatura) ha accolto in toto le doglianza mosse in fase di appello avverso un provvedimento che “ probabilmente il Cosniglio di disciplina ha emesso senza avere vagliato correttamente la esistenza di parcelle approvate e vidimate ”. Racconta l’Avv. Picone che alla udienza svolta il giorno 12 giugno 2019, lo stesso Procuratore Generale della Cassazione aveva ritenuto “singolare” la vicenda giudiziaria conclusasi con la condanna , poiché è strano che un avvocato venga condannato per il solo fatto di avere richiesto il pagamento dei propri compensi corrispondenti alle parcelle approvate e vistate dal consiglio dell’ordine degli avvocati di Agrigento.
La professionista si duole di essere stata , ingiustamente , la incolpevole protagonista di una vicenda giudiziaria scritta in un clima avvelenato da fattori esterni sconfinanti , addirittura, in uno stalking mediatico che non aveva mai avuto precedenti”
Il provvedimento che dichiara la illegittimità della sospensione cautelare dalla professione fa si che la sanzione debba considerarsi come mai applicata , e, quindi, la professionista viene del tutto riabilitata.