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I Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Tenenza di Ribera, a conclusione di serrate indagini intraprese nello scorso maggio e coordinate dalla Procura di Sciacca, hanno arrestato in carcere Gaetano Clemente, 52 anni, di Ribera, e hanno imposto l’obbligo di dimora a Ribera ad altri due soggetti, di 41 e di 51 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione e detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di averle cedute anche a minorenni. I tre, in concorso tra loro, avrebbero organizzato una fiorente attività di spaccio di stupefacenti per rifornire la piazza di Ribera, soprattutto cocaina ed hashish, in viaggio da Palermo a Ribera in automobile, e poi ceduta al dettaglio, anche ad un minorenne, così come è stato documentato. Gaetano Clemente risponde, inoltre, di tentata estorsione a danno di una donna di Ribera alla quale avrebbe tentato di vendere un’automobile gravata da vincolo, minacciandola di morte quando poi lei si è accorta del vincolo e ha preteso la restituzione di quanto pagato per l’acquisto.

 

Dopo la revoca dell’incarico, condita da aspre polemiche, all’ex assessore regionale, Ester Bonafede, la Foss, la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana, ha designato un nuovo sovrintendente. Si tratta di Antonino Marcellino, 57 anni, docente di musicologia all’università Tor Vergata di Roma. E’ stato nominato dal consiglio di amministrazione della Foss, presieduto da Stefano Santoro. Al momento della votazione ha abbandonato la seduta Marco Intravaia, che è anche segretario del presidente della Regione, Nello Musumeci. Intravaia ha chiesto a Santoro di non deliberare la nomina del nuovo sovrintendente per giungere ad un commissariamento dell’ente. Il presidente Santoro, invece, ha posto in votazione la delibera, e adesso commenta: “Abbiamo fatto una scelta sostenuta dal curriculum del professor Marcellino. E lo abbiamo fatto nell’interesse dell’Orchestra sinfonica ma anche dei siciliani”.
 

E’ fumata bianca al Comune di Agrigento. Al mattino di oggi il sindaco, Calogero Firetto, ha annunciato che è stato approvato l’atto di riequilibrio del bilancio da proporre adesso all’esame del Consiglio comunale. E Firetto ha scritto così sulla sua pagina facebook:
“Una lunga maratona.
In qualche fase drammaticamente estenuante.
A notte alta abbiamo finalmente varato l’atto di riequilibrio da proporre al Consiglio.
Un traguardo dato per impossibile solo 15 giorni fa. Conquistato con razionalizzazioni e lotta all’evasione nonostante i continui tagli dello Stato e Regione.
Un traguardo senza macelleria sociale. Il percorso complicato del risanamento non è affatto concluso. Andiamo avanti!”

Oggi mercoledì 26 giugno, ad Agrigento, a San Leone, dalle ore 18 in poi sono inaugurati il nuovo piazzale Giglia, appena oggetto di lavori di riqualificazione urbana, e la passerella pedonale a mare che unisce la zona dell’Aster con la Villa Sandro Pertini.
Il sindaco Firetto ha diffuso in proposito un video “vetrina” del nuovo piazzale Giglia…

Piazza Giglia ???? Oggi alle ore 18.00 ⏰La inauguriamo ! ????#AgrigentoCambiaeRinasce #LilloFiretto #sindacodiAgrigento

Pubblicato da Lillo Firetto su Mercoledì 26 giugno 2019

Al Comune di Caltabellotta, in provincia di Agrigento, sono stati stabilizzati 24 dipendenti precari. In proposito si è svolta un’apposita cerimonia nell’aula consiliare del Comune, con la firma e la consegna dei contratti a tempo indeterminato. In provincia di Agrigento, al 26 giugno 2019, hanno stabilizzato i propri lavoratori precari i Comuni di Naro (48), Camastra (37), Palma di Montechiaro (12), Licata (131), Campobello di Licata (35), Ravanusa (92), Cammarata (90), Sambuca di Sicilia (72), Santa Margherita di Belice (94), Montevago (44), Menfi (31), Raffadali (35), Cattolica Eraclea (29) e Caltabellotta (24), per un totale di 774 lavoratori stabilizzati. I dirigenti della Cgil Funzione pubblica di Agrigento, Lorella Capellupo e Vincenzo Iacono, commentano: “Non possiamo fare a meno di ricordare i numerosi comuni che pur avendo una situazione favorevole, alla data odierna, non sono riusciti ancora a stabilizzare i precari in servizio presso gli stessi comuni. Auspichiamo che nei prossimi giorni anche i comuni che ancora,non hanno stabilizzato, possano iniziare al più presto tale percorso, per poter assicurare una stabilità lavorativa a molti altri precari”.

 

E’ stato trasferito definitivamente nelle casse dello Stato il patrimonio dei fratelli della famiglia mafiosa di Montedoro, in provincia di Caltanissetta, Gaetano Falcone, di 72 anni, e Nicolò, deceduto a 69 anni di età il 15 giugno scorso. Beni per complessivi 2 milioni e 500 mila euro sono stati confiscati dalla Dia, la Direzione investigativa antimafia nissena, a seguito dei provvedimenti di confisca emessi dalla Cassazione dopo i sequestri disposti nel 2015 dal Tribunale di Caltanissetta su proposta della Dia. I Falcone sono ritenuti “uomini d’onore” di Montedoro, e Nicolò ha rivestito il ruolo di “rappresentante”, anche con funzioni apicali, di Cosa nostra del Nisseno capeggiata dallo storico boss Giuseppe “Piddu” Madonia. Complessivamente il patrimonio confiscato ai fratelli Falcone è costituito da 5 aziende agricole e 87 immobili (tra fabbricati e terreni), nonché da numerosi rapporti bancari, per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

 

Ad Agrigento, in contrada San Benedetto, nella sede della società “Campione”, è stato presentato un apparecchio capace di produrre energia elettrica e termica dagli scarti legnosi e di biomassa residuale agricola, quindi, sostanzialmente, da rifiuti a base umida, con emissione di Co2 pari a zero, e quindi ad estrema tutela dell’ambiente. Alla conferenza hanno partecipato anche gli ordini professionali degli Agronomi, Architetti e Ingegneri.

Le interviste

L’assessore comunale di Agrigento, Gerlando Riolo, del Partito Democratico, interviene a seguito di quanto affermato, e pubblicato ieri, dalla segretaria provinciale del Partito Democratico di Agrigento, Giovanna Iacono, la quale, tra l’altro, ha auspicato un nuovo governo della città di Agrigento frutto delle amministrative del 2020 a fronte dei risultati deludenti dell’attuale amministrazione.
In sintesi Riolo afferma: “Questo modo di fare politica con i comunicati stampa serve solo a provocare ancora più disorientamento e confusione nella gente comune che si chiede chi sia il Partito democratico e a chi risponda. Vorrei ricordare a me stesso e a tutti che il Partito democratico ad Agrigento non ha vissuto una ‘stagione opaca’ ma una stagione nera e buia, e che l’unica fiammella accesa è stata quella della partecipazione alla vita amministrativa della città di Agrigento, con enormi sacrifici e con dati di partenza da fare paura a chiunque si fosse messo nella prospettiva del risanamento. Senza volere addossare colpe a nessuno, a causa del cambiamento nella gestione dei bilanci, che ha coinciso con l’inizio della attuale Amministrazione, abbiamo dovuto registrare uno squilibrio nei bilanci che ci ha costretti a un indispensabile rigore nell’amministrare, che ci ha consentito di portare al riequilibrio dei conti, che sembrava un obiettivo impossibile, senza fare la scelta di comodo della immediata dichiarazione di dissesto, come altri comuni hanno pensato di fare. Ma oggi mi chiedo quale sarebbe questo partito a cui fa riferimento il segretario; e perché il segretario non trova neanche il tempo o la voglia o la dignità di chiedere preventivamente un parere a me Gerlando Riolo, trattandosi di problematiche che investono la Città, dove lei non ha nessun contatto con gli iscritti, che non può e non riesce a coagulare attorno a sé un minimo consenso e dove non esiste gruppo dirigente. Segretario, mi pare che la sua nota sia perfettamente in linea con la gestione passata del partito dove c’era qualcuno che decideva e gli altri eseguivano. Mi dispiace, io non condivido questo modo di fare; che io sappia non c’è stato nessun organismo dirigente che abbia fatto le analisi riportate e dato le indicazioni espresse. Una ultima notazione: perché in questo momento questa uscita pubblica? Si stanno cercando altri equilibri con le altre forze politiche? Stiamo iniziando una campagna di alleanze con gli avversari della attuale Amministrazione? Dovremo assistere a qualche altro papocchio come quello delle primarie di quattro anni fa?”.

Ecco il testo integrale dell’intervento di Riolo:

La nota stampa del segretario provinciale del PD Giovanna Iacono mi lascia non poche perplessità nella forma e nella sostanza. Mi ricorda nella forma gli attacchi personali che alcuni personaggi del PD hanno cominciato a fare già dall’inizio della avventura dell’Amministrazione Firetto, a prescindere dai risultati e dagli obiettivi da perseguire. Nella sostanza il metodo è sempre quello padronale di chi ritiene di avere il possesso del partito e di dovere estromettere chi si pone fuori da questa rotta, a meno che non si venga coinvolti nella governance della Città.
Questo modo di fare politica con i comunicati stampa serve solo a provocare ancora più disorientamento e confusione nella gente comune che si chiede chi sia il Partito democratico e a chi risponda.
La nota stampa fa una elencazione di possibili cambiamenti nella linea politica del Partito, conseguente alla affermazione come Segretario Zingaretti, facendo riferimento a percentuali di voto ad Agrigento e nell’agrigentino, che tutti capiamo bene come si sia arrivati a raggiungere, ma soprattutto che sono di Zingaretti e di nessun altro.
Vorrei ricordare a me stesso e a tutti che il Partito democratico ad Agrigento non ha vissuto una “stagione opaca” ma una stagione nera e buia e che l’unica fiammella accesa è stata quella della partecipazione alla vita amministrativa della Città, con enormi sacrifici e con dati di partenza da fare paura a chiunque si fosse messo nella prospettiva del risanamento. Senza volere addossare colpe a nessuno, a causa del cambiamento nella gestione dei bilanci, che ha coinciso con l’inizio della attuale Amministrazione, abbiamo dovuto registrare uno squilibrio nei bilanci che ci ha costretti a un indispensabile rigore nell’amministrare, che ci ha consentito di portare al riequilibrio dei conti, che sembrava un obiettivo impossibile, senza fare la scelta di comodo della immediata dichiarazione di dissesto, come altri comuni hanno pensato di fare.
Vorrei ricordare che mentre il sottoscritto partecipava a questo immane sforzo amministrativo quello che è completamente mancato è stato l’apporto, in termini di elaborazione politica, di analisi delle problematiche, di organizzazione del consenso, da parte di quella porzione territorialmente vicina del Partito, che ha avuto solo il pensiero fisso al ricambio nella Giunta o all’abbandono della Giunta stessa. E’ stato chiesto di riunire i due Circoli e di fare un segretario unico, cosa che abbiamo fatto; da allora è maturata quella che viene definita dal segretario una “stagione opaca”, fatta di completa assenza e di fatti e di parole.
Vorrei ricordare che nonostante tutto ciò il PD ha continuato ad amministrare la Città, assumendosi il sottoscritto la responsabilità di tutte le azioni amministrative, perché democraticamente eletto nella lista del Partito Democratico, da un certo momento in poi unico rappresentante in Consiglio comunale e in Giunta, quindi legittimato ad assumere decisioni e azioni amministrative, secondo i programmi e le indicazioni del PD, senza che mai alcuno, a livello locale, abbia voluto supportarlo in questo.
Ma oggi mi chiedo quale sarebbe questo partito a cui fa riferimento il segretario; e perché il segretario non trova neanche il tempo o la voglia o la dignità di chiedere preventivamente un parere al sottoscritto, trattandosi di problematiche che investono la Città, dove lei non ha nessun contatto con gli iscritti, che non può e non riesce a coagulare attorno a sé un minimo consenso e dove non esiste gruppo dirigente.
Segretario, mi pare che questa nota sia perfettamente in linea con la gestione passata del partito dove c’era qualcuno che decideva e gli altri eseguivano. Mi dispiace, io non condivido questo modo di fare; che io sappia non c’è stato nessun organismo dirigente che abbia fatto le analisi riportate e dato le indicazioni espresse.
Ci sarebbero tante altre interessanti osservazioni da fare, per esempio su quelle che vengono individuate come priorità e che guarda caso coincidono con quello di cui si è occupata la attuale Giunta e spesso io personalmente; mi riservo di fare un ragionamento più compiuto nelle sedi opportune.
Una ultima notazione: perché in questo momento questa uscita pubblica? Si stanno cercando altri equilibri con le altre forze politiche? Stiamo iniziando una campagna di alleanze con gli avversari della attuale Amministrazione? Dovremo assistere a qualche altro papocchio come quello delle primarie di quattro anni fa?

L’Assessore PD
Dott. Gerlando Riolo

L’Assemblea regionale siciliana taglia le pensioni d’oro degli ex dipendenti. Il presidente di Sala d’Ercole, Gianfranco Miccichè, annuncia: “Il consiglio di presidenza dell’Assemblea, con voto unanime, ha deciso di recepire la legge nazionale che, per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e le aziende private, prevede dal primo gennaio 2019, e per la durata di 5 anni, la riduzione dei trattamenti pensionistici diretti superiori ai 100mila euro lordi l’anno. Gli importi sono ridotti così:: -15% per le pensioni da 100 a 130 mila euro; -25% per quelle da 130 a 200 mila euro; -30% per le pensioni da 200 a 350 mila euro; -35% per quelle da 350 a 500 mila euro; -40% per le pensioni superiori a 500 mila euro. La riduzione delle pensioni non riguarderà gli ex dipendenti dispensati dal servizio per motivi di salute. I risparmi della spesa pensionistica, derivanti dall’applicazione della norma, saranno accantonati in un apposito fondo istituito nel bilancio dell’Ars”.