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Il Comune di Agrigento ha spedito decine di migliaia di avvisi di pagamento di tributi pregressi Imu e Tasi. La consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Marcella Carlisi, fornisce le istruzioni per reclamare errori.

Se intendete prenotare un appuntamento con l’ufficio comunale competente, attualmente è possibile solo intorno alle metà del dicembre del prossimo anno 2020.

Dunque presentate un’istanza di reclamo/mediazione nei confronti del Comune. Il Comune avrà 90 giorni per riscontrare la contestazione ed eventualmente invitarvi per un contraddittorio. Se invece trascorrono 90 giorni senza riposta, o se interviene risposta negativa, avrete altri 30 giorni per presentare ricorso (pagando il contributo unificato) alla Commissione tributaria.

Marcella Carlisi conclude: “Sarebbe il caso, visti gli errori anche grossolani riscontrati, che il Comune non inviasse tutti gli accertamenti contemporaneamente, in modo da avere la possibilità di ricevere nei propri uffici, prima della scadenza dei 60 giorni, gli utenti che vogliono spiegare la propria posizione invece di scrivere un’istanza, dato che molti non sono in grado di farlo. Domenica prossima, 6 ottobre, informeremo i cittadini interessati incontrandoli in piazza del Vespro, a Villaggio Mosè, dalle ore 10:30 alle 13.

Esce di casa per sbrigare delle commissioni ma dimentica la bombola del gas aperto rischiando di far saltare in aria l’intera palazzina del centro storico di Agrigento. Protagonista della vicenda una disoccupato 60enne.

Sono stati i vicini di casa ad allertare immediatamente il Comando dei Vigili del Fuoco di Agrigento sentendo la nauseante puzza di gas che lentamente si propagava intorno. E’ stato decisivo l’intervento dei pompieri che hanno messo in sicurezza la zona e portato a distanza la bombola. Durante un sopralluogo all’interno dell’abitazione sono state notate alcune criticità: crepe sul muro, condizioni igieniche precarie.

Per questo motivo è stata redatta una relazione già inviata ai servizi sociali del comune di Agrigento.

 

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nelle persone dei sostituti procuratori Claudio Camilleri e Alessia Sinatra, ha disposto nuovi accertamenti irripetibili di tipo biologico su alcuni reperti sequestrati durante il tentato omicidio avvenuto nel maggio 2016 nei confronti di Carmelo Nicotra, panettiere scampato miracolosamente ad una pioggia di proiettili in via Torino.

Gli accertamenti si svolgeranno il prossimo 21 ottobre negli uffici del Gabinetto Regionale della Polizia di Stato. In particolare verranno analizzati un paio di jeans ed un crocifisso.

Una faida cominciata nel settembre 2015 con l’uccisione di Mario Jakelich ed il ferimento di Maurizio Di Stefano a Liegi; scia di sangue che è proseguita poi con gli omicidi dell’empedoclino Carmelo Ciffa e del ristoratore favarese Carmelo Sorce, a Liegi. Poi fu la volta del tentato omicidio di Carmelo Nicotra e, ultimo in ordine di tempo, l’uccisione in piazza a Favara di Carmelo Ferraro.

In tutto sono nove gli indagati in quella che è comunemente chiamata faida Belgio-Favara.

La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha disposto che Silvio Berlusconi sarà ascoltato al processo d’appello sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia come testimone assistito, e quindi avrà la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere su circostanze che potrebbero riguardare la sua posizione. Berlusconi, che sarà accompagnato dai suoi legali, è stato convocato l’11 novembre prossimo. A chiedere la sua deposizione è stata la difesa dell’imputato Marcello Dell’Utri. Berlusconi è testimone assistito perché indagato di reato connesso dalla Procura di Firenze per le stragi del ’93 , per il fallito attentato a Maurizio Costanzo, per il tentativo di omicidio del pentito Salvatore Contorno e per il mancato attentato allo stadio Olimpico a Roma.

E’ stato approvato dall’Assemblea regionale un emendamento per la stabilizzazione del personale Asu. Il presidente della Commissione Lavoro, Luca Sammartino, spiega: “L’emendamento al Collegato, votato dall’Aula, rappresenta un segnale di grande importanza per tutti i lavoratori Asu della Sicilia. Non abbiamo lasciato senza risposta i 5000 lavoratori che in questi anni hanno svolto un lavoro importante nei Comuni per i cittadini e le imprese. Ringrazio tutti i componenti della Commissione che hanno lavorato celermente e con grande spirito di collaborazione per raggiungere questo importante obiettivo”.
Ed il componente della stessa Commissione Lavoro, il deputato regionale agrigentino dei 5 Stelle, Giovanni Di Caro, afferma: “Sebbene l’emendamento del Movimento 5 Stelle, che prevedeva la stabilizzazione degli Asu in Sicilia, sia stato stralciato nella riscrittura del Governo, siamo riusciti a far mantenere un nostro emendamento che in ogni caso impegna l’Esecutivo regionale ad andare nella direzione della stabilizzazione, così come avevamo proposto da componenti 5 Stelle della Commissione Lavoro all’Ars”.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, ha impugnato due leggi della Regione siciliana. La prima, la numero 15 del 6 agosto scorso, “Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di autonomie locali”, in quanto, spiega una nota, “una norma in materia di personale regionale eccede dalle competenze statutarie e si pone in contrasto con i principi di coordinamento della finanza pubblica stabiliti dalla legislazione statale in violazione dell’articolo 117, terzo comma, della Costituzione”; la numero 14, sempre del 6 agosto, “Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di pubblica amministrazione e personale. Interventi in favore dell’aeroporto di Trapani Birgi”, in quanto “alcune norme di carattere finanziario violano l’articolo 81, terzo comma, della Costituzione, in materia di copertura finanziaria delle leggi di spesa, eccedono dalle competenze statutarie e violano l’articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, che riserva alla competenza esclusiva statale la materia dell’armonizzazione dei bilanci pubblici”.

A Licata i Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato ai domiciliari un operaio di 25 anni, Nicol Serravalle, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di un panetto di hashish da 100 grammi, nascosto tra la biancheria in un cassetto della stanza da letto.
Ed a Ribera i Carabinieri della locale Tenenza hanno denunciato un disoccupato di 42 anni, V A sono le iniziali del nome, sorpreso nella sua abitazione in possesso di una pianta di marijuana alta 140 centimetri, carica di infiorescenze, ed in fase di essiccazione.

Il Consiglio di giustizia amministrativa accogliendo un ricorso in Appello degli avvocati Girolamo Rubino, Lucia Alfieri e Daniele Piazza, difensori rispettivamente dell’Associazione Politea, dell’Eap Fedarcom e dell’Unci, ha dichiarato illegittima la graduatoria dei soggetti ammessi ai contributi di cui all’Avviso 8 nella parte relativa ai criteri A1 e A2, disponendo che l’Assessorato regionale alla Formazione professionale modifichi la graduatoria. Nel primo grado di giudizio, il Tar Palermo, accogliendo le tesi degli avvocati degli enti ricorrenti Girolamo Rubino, Lucia Alfieri e Calogero Marino, aveva già dichiarato che le modalità di attribuzione dei punteggi, così come definiti dall’assessorato, risultassero viziate da profili di palese illogicità, in quanto finalizzate ad appiattire, oltre ogni ragionevole misura, la diversificata esperienza degli enti partecipanti, attribuendo lo stesso punteggio sia ad enti con pochissima esperienza nel settore, sia ai cosiddetti enti storici. Il Tar non ha accolto però la censura sollevata dai tre avvocati contro l’introduzione successiva da parte dell’Assessorato di un limite massimo di corsi da conteggiare, 15, e del numero di allievi, 180. Ebbene, tale censura è stata riproposta in sede di Appello, e il Cga, accogliendo tale motivo di ricorso degli avvocati Rubino, Alfieri e Piazza, ha disposto che l’Assessorato rielabori la graduatoria degli ammessi, ricalcolando i punteggi relativi alle voci A1 e A2 solo sulla base di un criterio quantitativo proporzionale, attribuendo i punteggi in proporzione al numero di corsi e al numero di allievi, per come originariamente indicato dall’Avviso 8.