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Ad Agrigento visita di cortesia al Comune del dottor Pasquale Barreca, neo comandante del Compartimento della Polizia Stradale della Sicilia Occidentale. Barreca, accompagnato dal dottor Giuseppe Andrea Morreale, comandante provinciale della Polizia Stradale di Agrigento, ha voluto incontrare il sindaco della città dei Templi, Lillo Firetto dopo il suo recente insediamento al comando della Polstrada della Sicilia Occidentale.

Il Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato al Comune di Agrigento che la Corte dei Conti ha registrato la Convenzione di modifica relativa al “Progetto Girgenti” inserito nel Programma straordinario d’intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie dei capoluoghi di provincia. A seguito di ciò, il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, commenta: “Possiamo finalmente ripartire con il Progetto Girgenti, dopo due anni persi inutilmente per colpa di un intervento normativo statale infausto”.

Dopo mesi di attesa, che avevano portato qualcuno persino a sospettera della possibilità che alla fine si potesse concretizzare quanto era stato pure ampiamente annunciato, la giunta regionale ha deliberato la nomina a nuovo direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi di Roberto Sciarratta, oggi dirigente dello stesso ente.

Il provvedimento ha ricevuto a fine giugno “l’apprezzamento” della giunta regionale, nonostante recasse la data dei primi di marzo dell’anno in corso. Intanto la prossima settimana si dovrebbe insediare già il nuovo presidente del Parco, Bernardo Agrò, dando forma alla nuova governance dell’ente regionale.

 

Dopo il successo del film di Ficarra e Picone e del loro “il 7 e l’8”, arriva un altro scambio quello dell’8 e del 9. L’8 luglio l’Assemblea Generale della CGIL, convocata in tutta fretta, prenderà atto delle dimissioni di Massimo Raso ed eleggerà Alfonso Buscemi ed il 9 luglio la Funzione Pubblica Siciliana eleggerà la propria Segreteria.

Gli interessati fanno spallucce, ma la notizia circola da qualche giorno.

Si chiude dopo quasi 7 anni e mezzo la Segreteria di Raso, anche Lui arrivato “in corsa” dopo la decisione di Mariella Lo Bello di candidarsi a Sindaco di Agrigento nel 2012.

Anche allora il candidato doveva essere Buscemi, ma poi le cose andarono diversamente.

Tra i due non vi è ormai  nessuna ostilità, Raso da Segretario è sempre stato unitario e nelle sue segreterie non sono mai mancati esponenti della Funzione Pubblica, persino lo stesso Buscemi. Ma,  sicuramente, sono personalità diversissime e con un “corsus honurum” assai diverso. In comune hanno sicuramente la provenienza dal PCI e la vicinanza all’On. Capodicasa.

Raso viene dalla “Sinistra Extraparlamentare”, dal Movimento Studentesco, dal PdUP che poi confluisce nel PCI. Dalla “Giovanile  Comunista” (allora diretta da un giovanissimo Giacomo Di Benedetto, alla CGIL.

Di Benedetto  che, anni dopo, sarebbe diventato suo “suocero” avendo Raso sposato la figlia di Ester Vedova.

A 20 anni era Segretario della storica CGIL di Sciacca, quella di Accursio Miraglia e da lì in poi è un crescendo, Responsabile Provinciale dei CID (i Comitati per i Disoccupati) , Segretario generale degli Edili, Segretario della FILCAMS, in Segreteria con Mangione e con la Lo Bello, ed infine Segretario Generale. Ed ora con un biglietto per la Segreteria della FP Siciliana al posto di Buscemi.

Buscemi arriva alla Funzione Pubblica tardi, dopo esperienze politiche e di partito ad Aragona ed al fianco dell’On. Capodicasa. Prima in Segreteria con Contino, poi Segretario Generale della Funzione Pubblica Agrigentina e poi in quella Regionale.

Come sarà la CGIL di Buscemi? Presto per dirlo, sicuramente più aggressiva e meno conciliante col Sindaco Firetto di cui Buscemi è storicamente un fiero oppositore. Si annunciano scintille.

Soddisfatto per queste “operazioni” sembra essere Piero Mangione, lo storico ex Segretario, che si trova ad essere, incredibilmente,  sponsor di entrambi: contento perché Raso trova “sbocco” a Palermo, naturale approdo per “sindacalisti in carriera” e giusto premio per 33 anni di impegno sindacale, ma anche  per Buscemi che, sia pure con qualche anno di ritardo, finalmente vede coronare il sogno di “guidare” la CGIL Agrigentina cui potrà imprimere quello “scatto di reni” che le serve.

Da parte nostra, non possiamo che fare gli auguri ad entrambi: un territorio agli ultimi posti per qualità della vita e reddito, ha bisogno di un sindacalismo onesto che faccia sentire la propria voce, che si metta alla testa di rivendicazioni per questa terra.

La CGIL ha sempre avuto una parte non piccola nelle vicende sociali ed economiche di questa provincia e può continuare ad averla.

Hanno preso parte all’operazione “Fortino” 60 militari dell’Arma dei Carabinieri, unità cinofile ed un elicottero, coordinati dal Ten. Giovanni Casamassima, che dalle prime luce dell’alba hanno eseguito un provvedimento restrittivo, emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento a firma della Dott.ssa Paola Vetro, nei confronti di 6 persone ritenute responsabili, di associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanza stupefacenti.
Gli inquirenti dopo una articolata azione investigativa hanno accertato l’esistenza di un sodalizio criminale dedita alla cessione di sostanze stupefacenti.
I provvedimenti restrittivi hanno colpito:
Bukary Abass, classe 1994, senza fissa dimora
Di Dio Emanuele, classe 1978, residente a Favara
Stagno Salvatore, classe 1973, residente a Favara
Crapa Rosario, classe 1989, residente a Favara
Crapa Massimo, classe 1974, residente a Favara
Falsone Alessandra, classe 1980, residente a Favara
Le indagini hanno preso origine da un controllo operato dalla Tenenza dei Carabinieri di Favara a seguito di segnalazione circa una diffusa attività illecita di cessione di sostanze stupefacenti nel territorio.
Il centro di spaccio individuato dagli uomini dell’Arma è stata l’abitazione di Bukary Abass, a Favara in via S. Nicolò, abitazione poi data alle fiamme, ove sono stati rivenuti alcuni telefoni cellulari ancora funzionanti. Grazie al loro ritrovamento le indagini hanno permesso di scoprire l’associazione criminale instauratosi.
Le aree di spaccio, come si evince dalle indagini erano suddivise in due piazze: da un lato Bukary, Di Dio e Stagno i quali si occupavano della cessione di sostanze stupefacenti del tipo eroina; mentre dall’altro Crapa R., Crapa M. e Falsone i quali si occupavano della cessione di sostanze stupefacenti del tipo hashish.
La spregiudicatezza nel compiere gli atti illeciti, dei fermati non è stata nemmeno interrotta quando scoprirono di essere sottoposti a videosorveglianza. Gli stessi indagati decisero solo di modificarne il luogo di spaccio.
Nella stessa operazione sono stati identificati i compratori e assuntori delle sostanze stupefacenti.
L’operazione, è stata denominata “Fortino” proprio per la cautela con cui operava l’organizzazione, in grado, per un certo periodo, di esercitare una sistematica e capillare direzione di controllo di una porzione del centro storico di Favara.

C’è anche l’Ecomuseo istituito nel 2017 dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, fra i cinque progetti  che saranno presi in esame dal neonato Comitato scientifico  istituito dalla Regione Siciliana, dopo che l’avviso per la presentazione dei progetti stessi, era stato riaperto fino allo scorso mese di maggio.

Diventa così pienamente operativa, dopo cinque anni, la legge istitutiva degli Ecomusei dopo che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato il decreto di nomina dei quattro esperti esterni e dei due interni che comporranno il comitato tecnico-scientifico, proprio per la valutazione delle richieste d’istituzione degli Ecomusei. Il Comitato scientifico che valuterà anche il progetto del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dallo storico Domenico Jalla, dagli etnoantropologhi Vito Lattanzi e Rosario Perricone e dell’architetto paesaggista Francesco Baratti. Per i due componenti interni, la scelta è caduta sulle archeologhe Alessandra Merra, che fa parte dell’ufficio di Gabinetto dell’assessorato dei Beni culturali e Maria Lucia Ferruzza, del dipartimento regionale dei Beni culturali. La legge prevede che la Regione Siciliana, sulla base di specifici requisiti, riconosca e promuova gli ecomusei allo scopo di recuperare e valorizzare le peculiarità storico culturali, artigianali e paesaggistiche di un ambito territoriale, nella prospettiva di orientarne lo sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione dell’intera comunità locale e in collaborazione con soggetti pubblici e privati.

L’Ecomuseo del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dal Giardino botanico, esteso circa 8 ettari, con un patrimonio arboreo di circa 20mila piante e dall’Erbario con una collezione di oltre 2000 essenze erbacee. C’è poi la Biblioteca Ambrosini e l’archivio storico dell’Ente in cui sono custodite anche pubblicazioni d’epoca e documenti, tra cui una pregevole copia della ”Encyclopédie” di Diderot e D’Alembert, risalente al “Secolo dei Lumi” oltre a documenti d’epoca originali risalenti al Risorgimento e all’Unità d’Italia. A concludere l’Ecomuseo, c’è la Galleria espositiva della Scala Reale ed il Palazzo sede istituzionale dell’Ente con affreschi della seconda metà dell’Ottocento a cui si aggiunge la copia del Regio Decreto, datato 15 aprile 1938, con cui il Re Vittorio Emanuele III, concesse l’uso del Gonfalone alla Provincia di Agrigento.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Cecilia Baravelli, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a 5 anni e 4 mesi di carcera a carico di Gianluca Cimino, 41 anni, originario di Canicattì e residente a Catania, arrestato il 5 settembre del 2018 a Librino, frazione di Catania, alcuni giorni dopo una rapina, il 28 agosto precedente, in una gioielleria a Naro. Cimino, difeso dall’avvocato Calogero Meli, è giudicato in abbreviato.

La Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Sciacca, nell’ambito di un’inchiesta, intitolata “Conto salato”, contro le truffe sui finanziamenti nazionali ed europei, hanno sottoposto a sequestro per equivalente beni per 1 milione e 93mila euro. A tanto ammontano i fondi che sarebbero stati indebitamente percepiti per la costruzione di una struttura di trasformazione e conservazione di prodotti ittici freschi. Sono stati denunciati a piede libero 5 indagati, tutti di Sciacca, per concorso in falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, truffa aggravata per il conseguimento di pubbliche erogazioni, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 3 milioni e 260mila euro, ed autoriciclaggio di denaro per circa 1 milione e 500mila euro. Le indagini, intraprese due anni addietro, hanno svelato le attività illecite di tre società appositamente utilizzate per percepire, indebitamente, finanziamenti pubblici, con documenti falsificati e avvalendosi anche di professionisti compiacenti che avrebbero attestato il falso.

La Consip e le locali Camere di Commercio hanno organizzato un programma di incontri nell’ambito dell’iniziativa cosiddetta “Sportelli in rete” finalizzata ad agevolare l’accesso delle micro, piccole e medie imprese al programma di razionalizzazione della spesa pubblica tramite un’apposita piattaforma di acquisti in rete resa a disposizione da Consip. Tale iniziativa è stata presentata ad Agrigento oggi alla Camera di Commercio.

Ad Agrigento il Comune ha emesso una ordinanza che regolamenta l’orario di chiusura dei locali notturni durante il periodo estivo, in vigore da domani venerdì 5 luglio fino al 15 settembre. Le strutture con impatto acustico esterno o che inducono stazionamenti della propria clientela all’esterno, ad eccezione dei chioschi che hanno però adottato adeguati piani di contenimento delle emissioni sonore, dovranno chiudere alle 2 di notte da domenica a giovedì, e, invece, alle 3 di notte venerdì, sabato e prefestivi. Stessi orari per sale da ballo e discoteche. Fuori dalle limitazioni orarie sono gli esercizi pubblici senza impatto esterno o insonorizzati, mentre dovranno rispettare i limiti pizzerie da asporto, pasticcerie e gelaterie.