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Ancora una volta zero investimenti per la Sicilia. Terzo valico, Pedemontana Lombarda, Torino-Lione, Gronda di Genova, Passante e nuova pista per l’aeroporto di Firenze, Sassari-Alghero, Mose di Venezia, Brescia-Padova, nuova pista aeroportuale di Salerno …aeroporti, ferrovie, autostrade e alta velocità. Il Governo annuncia un rilancio degli investimenti con 9 miliardi di euro per 3 anni. È una buona notizia. La Sicilia è tagliata fuori. Le imprese, i comparti produttivi, le eccellenze del nostro territorio sono costrette ad arrancare per assenza di infrastrutture; quelle esistenti sono incomplete e abbiamo dovuto aspettare 25 anni per vederle in parte realizzate. Agrigento vuole avere pari opportunità per crescere”.
Così il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto commentando le decisioni ipotizzate dal Governo che ancora una volta non prevedono investimenti per la Sicilia.

L’imbarcazione non era in condizioni di affrontare la traversata con tutta questa gente a bordo. Nessuno a bordo sembra avesse mezzi di soccorso individuali che in questi casi ti salvano la vita. Sono stati molto bravi gli equipaggi intervenuti, soprattutto la prima motovedetta della Guardia Costiera. La maggiorparte delle persone sono state salvate per il coraggio degli uomini a bordo. Se avessero avuto un giubbotto, o un salvagente sarebbero vivi e invece stiamo cercando i dispersi”. “Abbiamo iniziato a sentire i superstiti, sono tutti in stato di choc e stiamo procedendo non molto velocemente. Si parla di una traversata partita dalla Libia con sosta in Tunisia e adesso stiamo cercando di ricostruire cosa è accaduto nell’ultimo tratto della traversata. E’ strano che siano partiti con queste condizioni meteomarine”.

Lo ha detto il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, ai cronisti che lo hanno intervistato davanti agli uffici della Guardia Costiera di Lampedusa, relativamente al naufragio avvenuto la notte scorsa a 6 miglia dall’isola. L’inchiesta della procura agrigentina è per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte per conseguenza di altro reato. Il magistrato ha confermato la presenza a bordo di un barchino di meno di 10 metri “anche di diversi bambini, anche molto piccoli. Stiamo lavorando per individuare chi ha organizzato questo viaggio”, ha detto, aggiungendo: “Questo è avvenuto davanti agli occhi della nostra Guardia Costiera”.

Intorno alle ore 15.00, in Via Atenea, all’altezza della Farmacia Patti, nei pressi delle Paoline, è stato inevitabile l’intervento dei Vigili del Fuoco.

A causa delle prime piogge il cornicione di un palazzo ha ceduto in piccola parte.

Fortunatamente nessun danno a persone o cose proprio perchè il cedimento è stato di lieve entità.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Villaseta e i Vigili urbani che hanno provveduto alla messa in sicurezza del cornicione.

Sono 13 i cadaveri recuperati dai soccorritori in seguito al naufragio della notte scorsa a Lampedusa (Ag). Le vittime accertate sono tutte donne. Intanto il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e’ arrivato sull’isola. Sara’ lui a coordinare le operazioni investigative.

Sulle salme recuperate e’ stata effettuata una ispezione cadaverica – esterna – alla presenza anche del magistrato. La Procura di Agrigento ha gia’ aperto un fascicolo contro ignoti per naufragio e omicidio plurimo.

C’erano una cinquantina di persone a bordo del barchino che è naufragato a circa 6 miglia da Lampedusa, in maggioranza tunisini e subsahariani. Secondo una prima ricostruzione, quando sono arrivate le motovedette per procedere al trasbordo i migranti si sono spostati tutti da un lato e, complice il mare mosso, hanno fatto ribaltare l’imbarcazione.

Fra i dispersi ci sarebbero anche 8 bambini tra i dispersi‘e’ anche una donna con la sua bambina di appena 8 mesi. A raccontarlo, all’hotspot di contrada Imbriacola dove e’ stata portata, e’ la sorella piu’ grande e zia delle vittime. La sopravvissuta e’ stata salvata, stanotte, assieme ad altre 21 persone, subito dopo che il barchino si e’ ribaltato.

La Procura di Agrigento ha disposto il giudizio immediato nei confronti di Giuseppe Milioto, ex consigliere comunale di Canicattì.

L’ex politico finisce dunque a processo in seguito ad un blitz effettuato lo scorso anno all’intero della sua abitazione dai carabinieri del Nucleo Tutela Animali. In quell’occasione i carabinieri trovarono all’interno di un garage di pertinenza dell’ex consigliere comunale diversi animali in cattive condizioni igienico-sanitarie.

Cani lasciati al buio, alcuni addirittura con collare elettrico. In quell’occasione trovati anche due furetti e diversi medicinali scaduti.

Tra i primari obiettivi perseguiti dai Nuclei Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità (NAS) nella diuturna azione di contrasto ai reati in danno della salute pubblica vi è la lotta all’abusivismo sanitario ed ai falsi professionisti nel settore medico che, privi di abilitazione e di conoscenze sulle pratiche cliniche accreditate dalla comunità scientifica, rischiano di adottare nei confronti di ignari pazienti cure superflue od addirittura dannose.
Tra le attività sottoposte a continui monitoraggi dai Nas rientrano, oltre quelle più diffuse come le odontoiatriche o chirurgo-estetiche, anche quelle che riguardano la nutrizione, argomento molto in voga soprattutto nella stagione estiva quando è più sentita l’esigenza di tenere il fisico in forma.

E’ stata la volta quindi di un falso nutrizionista, scoperto dai carabinieri del Nas di Catania nel centro urbano di Giarre grazie all’attività di monitoraggio sui social network, servizi che oggigiorno rischiano di diventare una trappola inesorabile per molti utilizzatori del Web ed attraverso i quali il sedicente professionista attirava nel suo studio i clienti.

Sempre di più sono quindi i cittadini che si rivolgono a specialisti del settore quali dietologi, nutrizionisti e dietisti, non solo per esigenze curative o per scelta salutistica ma anche per riacquistare e mantenere il peso forma. Occorre però porre molto attenzione nella distinzione tra queste diverse categorie di professionisti. E’ fondamentale capire la differenza e saper distinguere le giuste figure in base alle proprie esigenze, altrimenti si rischia di affidarsi a persone che non hanno la benché minima cognizione in materia.

E’ bene ricordare che l’unico professionista che può prescrivere una dieta in caso di obesità patologica o disturbi dell’alimentazione è il dietologo cioè un vero e proprio medico specializzato in Scienze dell’alimentazione, l’unico che può visitare il paziente emettendo una diagnosi, da non confondere con il dietista cioè un operatore sanitario che attua le prescrizioni dietetiche dei medici aiutando il paziente a metterle in pratica.

Altra nuova figura professionale è quella del nutrizionista che corrisponde molto spesso ad un biologo al quale si possono rivolgere tutti coloro che essendo in buona salute vogliono semplicemente riorganizzare il proprio stile alimentare applicando le regole di una giusta nutrizione sana ed equilibrata. Lo stesso può quindi elaborare in autonomia diete e schemi alimentari, ma anche offrire consulenze nutrizionali a coloro cui è stata diagnosticata dal medico una patologia come l’ipercolesterolemia, l’anoressia o l’obesità.

Il falso nutrizionista scoperto a Giarre, nonostante fosse privo di qualsiasi titolo di studio specifico, sottoponeva a visita i pazienti elaborando anche diete personalizzate. Al medesimo sono state sequestrate centinaia di schede dietetiche intestate a  persone, la maggior parte delle quali totalmente ignare del fatto di trovarsi di fronte ad un soggetto per nulla abilitato a svolgere la professione sanitaria e senza il possesso di alcuna laurea in biologia o scienze della nutrizione. Lo stesso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania per il reato di “esercizio abusivo della professione sanitaria di nutrizionista”.

I cittadini hanno oggi a disposizione importanti strumenti per verificare se i professionisti a cui si affidano per le cure siano muniti o meno di laurea e di abilitazione: è sufficiente consultare, secondo i casi, l’Albo online dell’Ordine delle Professioni Sanitarie Tecniche, dei Biologi o dei Medici della propria provincia, quest’ultimi rintracciabili anche attraverso il portale della Federazione Nazionale raggiungibile all’indirizzo www.fnomceo.it .

I controlli dei Carabinieri del NAS di Catania proseguono assiduamente su tutto il territorio, a tutela di quei cittadini che, ignari o talvolta imprudenti non solo per esigenze di salute, si rivolgono a chi non sempre garantisce professionalità o adeguati servizi sanitari a discapito della salute.

E’ iniziata questa mattina alle 9, la distribuzione dei kit per la raccolta differenziata ad Aragona in vista dell’avvio del nuovo servizio. Nei locali di via Vitello messi a disposizione dall’amministrazione comunale, il personale della Sea che in appalto il servizio, ha iniziato il ricevimento degli utenti a quali consegnerà le attrezzature ed il materiale informativo che servirà loro per effettuare una corretta differenziata. Gli uffici di via Vitello saranno aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 ed il sabato dalle 9 alle 13. Da oggi, lunedì 7 fino a sabato 12 ottobre, saranno ricevuti gli utenti il cui cognome inizia con le lettere A- B e C. Dal 14 al 19 ottobre, sarà la volta delle lettere C,D ed E, mentre la settimana successiva, quella che va dal 21 al 26 ottobre toccherà agli utenti il cui cognome inizia con le lettere F e G. Si proseguirà con la consegna ai cognomi che iniziano con H, I, L, M, N ed O dal 28 ottobre al 3 novembre, per concludere dal 4 al 9 novembre con le restanti lettere, P, Q, R, S, T, U, V e Z. Per il ritiro del kit, sarà necessario avere con se, la tessera sanitaria dell’intestatario della Tari anche in caso di delega. La delega per il ritiro dei contenitori e del materiale informativo sarà inviata per posta a tutti i cittadini-utenti proprio in questi giorni.

Beatrice è una neonata palermitana di 5 mesi che il 3 luglio del 2018 è stata operata nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Taormina, gestito dal Bambino Gesù, per una malformazione con la quale ha convissuto senza sintomi dalla nascita. Ebbene, Beatrice è morta a seguito di un intervento chirurgico troppo lungo, eseguito senza i necessari accertamenti preliminari. Così è emerso dall’autopsia disposta dalla Procura di Roma sul corpo della piccola che avrebbe dovuto essere operata entro 5 ore, è invece uscita dalla sala operatoria 12 ore dopo, ed in fin di vita, con un’ischemia cerebrale, è stata trasferita al Bambino Gesù di Roma dove è morta 68 giorni dopo. Due medici sono indagati. I genitori di Beatrice, Marco Morici e Betty Bua, commentano: “Finalmente la verità è emersa. Speriamo che magistratura non perda lo stesso tempo impiegato per la relazione in modo che si apra un processo e Beatrice possa avere giustizia. I periti Giuseppe Pomè, primario del reparto di Cardiochirurgia pediatrica del Gaslini di Genova, e Antonio Grande, cardiochirurgo del Policlinico di Pavia, scrivono che Beatrice è morta per “insufficienza multi-organica in esito ad arresto cardiaco post-operatorio e puntano il dito contro la condotta medica caratterizzata da una carenza di accertamenti diagnostici prima del trattamento chirurgico necessari per una adeguata definizione del quadro diagnostico pre-operatorio, e sui tempi chirurgici dell’intervento eccessivi, in seguito a difficoltà tecniche insorte a causa di carenti accertamenti”.

La consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Agrigento, Marcella Carlisi, riferisce che è stato molto partecipato il banchetto informativo allestito ieri mattina, domenica, al Villaggio Mosè, in piazza del Vespro, per assistere e informare i cittadini costretti a fronteggiare asseriti errori negli avvisi di pagamento Imu e Tasi pregressi che hanno ricevuto. Il banchetto sarà ripetuto domenica prossima, 13 ottobre, ad Agrigento, a Porta di Ponte, dalle ore 10:30 alle 13. E Marcella Carlisi commenta: “La maggior parte dei cittadini, soprattutto anziani, al cospetto di un accertamento e con gli F24 con diversi codici, non sa dove mettere le mani. E le prenotazioni negli uffici comunali non sono possibili se non al dicembre 2020”.

Alcuni giorni addietro, come rileva l’associazione ambientalista MareAmico, un peschereccio tunisino di circa 10 metri è approdato sulla spiaggia di Capo bianco ad Eraclea Minoa, in provincia di Agrigento, con a bordo circa 40 migranti che si sono dileguati nell’entroterra. Ebbene – aggiunge il coordinatore di MareAmico, Claudio Lombardo – il giorno successivo allo sbarco la Capitaneria di Porto Empedocle è intervenuta per cercare di trainare la barca in un posto sicuro, ma ogni tentativo è stato vano. La barca è appena affondata, disseminando in un lungo tratto di costa rifiuti gravemente inquinanti.