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E’ deceduto dopo 24 ore di agonia, Giuseppe Roccasalva, 15 anni, originario di Vittoria ma residente a Ragusa.

Il giovane, nella sera di domenica, si trovava sulla strada statale 514, nei pressi di un centro commerciale ibleo quando con il suo scooter si sarebbe imbattuto in una buca che lo ha sbalzato sull’asfalto e finendo nella strada sottostante.

Una vera e propria tragedia dove ha assistito anche il padre che si trovava in sella ad un’altra moto.

Nonostante l’immediato intervento degli operatori del 118, allertati dal padre stesso, il ragazzo a causa delle sue gravi condizioni era stato trasferito all’Ospedale di Catania, dove oggi è spirato.

Giuseppe Roccasalva e la famiglia erano conosciuti a Vittoria in quanto gestiscono un bar, dove proprio il ragazzo lavorava.

E come in occasione di altre, tante, stragi di migranti accadute nel corso degli anni, anche adesso, a seguito di quanto accaduto poco prima dell’alba di lunedì 7 ottobre, sono unanimi e simili gli interventi di biasimo che, purtroppo, a fronte dell’indifferenza della Commissione Europea, scadono nella retorica nonostante la buona fede. Il sindaco Firetto afferma: “Basta tragedie nel Mediterraneo. Il nostro mare è diventato un mare di morte mentre il mondo della pace e della sicurezza è incapace di intervenire per salvare dei naufraghi che hanno avuto la sventura di nascere dalla parte sbagliata del globo e che continuano a morire sotto gli occhi indifferenti del mondo cosiddetto civile”. La consigliere comunale di Agrigento, Giorgia Iacolino, afferma: “Nel silenzio sconfortante dell’Unione europea ed in assenza di solidarietà degli Stati membri, riecco consumarsi un’altra tragedia in danno di giovani vittime africane. Le amministrazioni comunali sono lasciate sole, senza misure compensative che servirebbero a fronteggiare gli effetti degli sbarchi dei clandestini. Anche per questa ragione, il 2020 è l’occasione per legittimare una rinnovata classe dirigente ed un’amministrazione comunale che finalmente faccia sentire la propria voce alle Istituzioni sui fenomeni migratori e sulle politiche dei governi europei e nazionale che impattano sulla vita della nostra comunità”.

La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Agrigento ha eseguito un decreto di sequestro di beni, per circa 400mila euro, emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento a carico di Stefano Tarallo, 34 anni, presunto reggente della “famiglia” mafiosa di Santa Elisabetta e consigliere della “famiglia” Fragapane. Tarallo è stato inquisito, arrestato e condannato nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “ “Nuova Cupola” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ed è attualmente ristretto al 41 bis. Stefano Tarallo avrebbe tra l’altro intrattenuto rapporti con personaggi di spicco della consorteria mafiosa agrigentina quali i Ribisi di Palma di Montechiaro e Leo Sutera di Sambuca di Sicilia, già reggente provinciale di Cosa Nostra agrigentina. Il sequestro, frutto di accurate indagini patrimoniali che avrebbero testimoniato sproporzione tra attività svolte e guadagni, comprende: 3 immobili, il 62,5% delle quote sociali di una srl, e 13 rapporti bancari.

“ Dopo la strage di 6 anni fa alle porte di Lampedusa, nello stesso mese di Ottobre, si ripete la tragedia a scapito di per lo più giovani donne, migranti in cerca di fortuna in Europa e che, invece, hanno trovato la morte ad un passo dalle nostre coste.

Nel silenzio sconfortante dell’Unione europea ed in assenza di solidarietà degli Stati membri, riecco consumarsi un’altra tragedia in danno di giovani vittime africane.

Mentre chi è più fortunato riesce ad approdare con mezzi di fortuna nelle coste agrigentine, eclissandosi subito dopo e diventando spesso “merce” per la criminalità organizzata quando semplicemente non viene sfruttato nei campi di agricoltura da imprenditori senza scrupolo.

Con la amministrazioni comunali lasciate da sole, senza misure compensative che servirebbero a fronteggiare gli effetti degli sbarchi dei clandestini.

Anche per questa ragione-conclude Giorgia Iacolino-il 2020 è l’occasione per legittimare una rinnovata classe dirigente ed un’amministrazione comunale che finalmente faccia sentire la propria voce alle Istituzioni sui fenomeni migratori e sulle politiche dei governi europei e nazionale, che impattano sulla vita della nostra comunità “

Mentre la realizzazione della metanizzazione a Favara si avvicina sempre di più, già si vedono gli avvoltoi che cominciano a volteggiare nel cielo in attesa del bottino da dividersi avidamente.

Ė notizia dell’altro giorno delle pesantissime illazioni dell’Eurodeputato del M5s Dino Giarrusso secondo il quale dietro la mozione di sfiducia alla Sindaca Anna Alba si nascondono “i soliti noti cui fanno gola, (a detta dell’Eurodeputato), i 21 milioni di Euro disponibili per i lavori di metanizzazione del territorio di Favara”.

Le considerazioni da fare su questo intervento a gamba tesa dell’Europarlamentare sono diverse, proviamo a farne alcune.

  1. Le illazioni dell’Euro Deputato non sono gravi in quanto il fenomeno mafioso sia assente nel nostro territorio, ma nel fatto che lui ha individuato, senza se e senza ma, in una sola parte dei contendenti politici i “soliti noti” senza essere sfiorato dal dubbio che i “soliti noti”, se ci sono, questi possano essere schierati solo con la parte politica da lui accusata.
  2. Se queste informazioni le sono state date da una delle parti in lotta in questo momento, non le viene il sospetto che possa esserci “conflitto di interessi” nel mettere artatamente in giro simili notizie?
  3. Da chi ha ricevuto queste informazioni Dino Giarrusso? Considerato che Lui non conosce il nostro territorio ci sembra ovvio che oltre al territorio lui non conosce nemmeno i soggetti politici del nostro territorio e tanto meno le situazioni ambientali.
  4. Se l’Eurodeputato Giarrusso è in possesso di informazioni non conosciute ai più pensiamo sia suo dovere passare queste sue informazioni alle autorità costituite.
  5. Considerato che Lui prende le difese della Sindaca Anna Alba è certo di essersi schierato dalla parte giusta?
  6. L’europarlamentare Dino Giarrusso che ama pavoneggiarsi pensando di difendere il suo pezzo di parte politica si rende conto della gravità delle sue parole e delle accuse ben indirizzate senza avere, pensiamo noi, alcuna prova?

Detto questo, siccome riteniamo l’argomento molto complesso e delicato e che riguarda il futuro di almeno i prossimi 25 anni, pensiamo sia necessario mettere insieme tutte le forze sane politiche, sociali ed economiche che hanno a cuore le sorti del nostro Paese per costituire un gruppo di iniziativa popolare e civico per decidere le iniziative in tempi strettissimi da prendere nell’interesse della nostra collettività

Invitiamo a contrattarci quanti ne avessero interesse nello spazio di 48 ore.

“Basta tragedie nel Mediterraneo. Il nostro mare è  diventato un mare di morte mentre il mondo della pace e della sicurezza è  incapace di intervenire per salvare dei naufraghi. Neonati, bambini, donne che hanno avuto la sventura di nascere dalla parte sbagliata del globo continuano a morire di una morte atroce sotto gli occhi indifferenti del mondo cosiddetto civile”.Così il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto sul nuovo naufragio nel mare di Lampedusa.

Ad Agrigento, nella Valle dei Templi, si è svolta con successo e partecipazione, di quasi 1000 persone, la seconda edizione della “Passeggiata veloce e risveglio muscolare nella Valle dei Templi”, promossa dal Distretto Lions Sicilia, presieduto da Angelo Collura, organizzata dal delegato socio Lions, Achille Furioso, e con il patrocinio del Parco della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta, del Comune di Agrigento e di numerosi Enti, Club service e Associazioni. L’evento è stato ulteriormente valorizzato dall’intervento sul palco del noto imprenditore agrigentino, Sergio Vella, titolare della Seap, società leader nel settore della gestione e trattamento dei rifiuti, che ha scelto di comunicare, proprio durante la manifestazione Lions, la donazione di un defibrillatore al Parco della Valle dei Templi. Al termine della passeggiata, i partecipanti sono stati deliziati da un rinfresco a cura di Slow Food. La prossima edizione è in calendario il 6 settembre 2020.

Nuovo briefing, questa mattina, degli inquirenti a Lampedusa, per fare il punto sulle indagini sul naufragio avvenuto nella notte tra domenica e lunedì al largo dell’isola.
Sono riprese le ricerche dei dispersi del naufragio; un elicottero della Guardia costiera sta sorvolando la zona della tragedia per cercare eventuali superstiti. Sono almeno 15 le persone disperse tra cui otto bambini. Mentre sono 22 i superstiti. Al momento non ci sono mezzi navali a causa del maltempo. Per tutto il giorno, ieri, gli uomini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, hanno sfidato il mal tempo per cercare d’individuare tra le onde i migranti caduti in mare dopo che la loro imbarcazione si è rovesciata a causa del mare in tempesta e dell’eccessivo peso a bordo. Il bilancio al momento si è fermato a 13 vittime accertate, tutte donne.

A coordinare l’inchiesta, per naufragio e omicidio plurimo aggravato, è il Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella. Per tutta la giornata di ieri gli investigatori della Squadra mobile di Agrigento, guidata dal vicequestore Giovanni Minardi, hanno interrogato i superstiti. Oltre 50 i migranti che erano a bordo, hanno riferito i naufraghi: partiti da un porto della Libia, hanno fatto tappa in Tunisia prima di prendere la rotta per la Sicilia. Sentiti alcuni sopravvissuti che avrebbero detto che lo scafista e’ tra gli annegati nel mare davanti all’isola.