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La Ciclat Trasporti Ambiente ha impugnato gli atti relativi alla procedura seguita dall’Aro rifiuti Canicattì – Camastra per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto rifiuti urbani per 7 anni e per 30 milioni e 182mila euro, aggiudicata all’Ati (Associazione temporanea di imprese), con capogruppo la Sea (Servizi ecologici ambientali srl), rappresentata e difesa dall’avvocato Girolamo Rubino. Già il Tar ha respinto il ricorso della Ciclat che, tuttavia, ha proposto appello in secondo grado al Cga, il Consiglio di giustizia amministrativa, che ha disposto una verifica, affidata al Ministero dell’Ambiente, sui punteggi assegnati dalla commissione giudicatrice. A tal proposito, l’avvocato Rubino, nell’interesse della Sea, ha eccepito che, secondo un univoco insegnamento giurisprudenziale, le valutazioni operate dalle commissioni di gara sulle offerte tecniche delle imprese, in quanto espressione di discrezionalità tecnica, sono sottratte al sindacato di legittimità del Giudice Amministrativo, a meno che non siano manifestamente illogiche o irrazionali. Il verificatore nominato dal Cga ha ritenuto ragionevoli e attendibili tutti i punteggi, tranne soltanto uno, rivelatosi però non influente nella scelta. Pertanto, il Cga, condividendo le tesi difensive dell’avvocato Rubino, ha respinto l’appello della Ciclat, che pagherà le spese giudiziali. La Sea proseguirà l’esecuzione dell’appalto per sette anni.

“La triste esperienza di una ragazza meridionale di Foggia, a cui è stata rifiutata la possibilità di sottoscrivere un contratto di locazione di un immobile nei pressi di Milano, da una donna dichiaratasi razzista ed orgogliosamente salviniana, da la misura della presenza di forme radicate di razzismo e di insopportabili diseguaglianze ancora presenti nel nostro Paese”.

A dichiararlo è il consigliere comunale di Forza Italia Giorgia Iacolino che continua: “Al di là della evidente rozzezza  senza appello di chi -rifiutando di concedere in locazione l’immobile-ha affermato che “terroni, neri e rom, per me sono la stessa cosa”,resta la considerazione che il clima di odio e di tensione sociale abbia riacceso il contrasto,mai spento del tutto,Nord-Sud.

All’esordio del nuovo anno scolastico potrebbe tornare utile per il ministro della Pubblica Istruzione-o semplicemente una linea guida di buon senso per le scuole ed i docenti-la previsione di un offerta formativa che riscopra il rispetto delle tradizioni e della specificità dei territori del popolo italiano.

Perché prima di conoscere l’Europa ed il mondo-conclude Giorgia Iacolino-la scuole e la famiglia dovrebbero insegnare la storia della Patria e preparare al rispetto dell’altro, senza pregiudizi o sgangherati comportamenti, infarciti di ignorante  e bieco provincialismo”

Un agrigentino di 40 ha denunciato l’ex suocero accusando di averlo aggredito e picchiato lungo i corridoi dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

Pare che il quarantenne fosse andato al nosocomio di contrada Consolida a trovare il figlioletto vittima di un incidente domestico e l’sx suocero non avrebbe gradito la sua presenza.

L’uomo, separato dalla moglie, sarebbe stato aggredito appena giunto in ospedale con la figlia e con il piccoletto.

Il quarantenne ha formalizzato querela di parte e ora la questione è in mano alla polizia che sta vagliando la posizione dei due.

 

Gravissimo incidente stradale nella notte, intorno alle 3:30 a Racalmuto.

Un ragazzo Angelo Macaluso, 25anni di Racalmuto, stava facendo rientro a casa, in contrada Comete, quando per cause in fase di accertamento, l’auto si è ribaltata ed è rimasto gravemente ferito.

Estrapolato dalle lamiere dai Vigili del fuoco del distaccamento di Canicattì, ed è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento dove è morto poco dopo per un arresto cardio respiratorio.

Sul posto i carabinieri della stazione di Racalmuto, i carabinieri della radiomobile di Canicattì che stanno indagano sulla vicenda.

 

Nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Discount”, l’imprenditore agrigentino, Giuseppe Burgio, è stato già condannato in primo grado a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta a seguito al crack finanziario del gruppo a lui legato e impegnato nel settore della distribuzione alimentare. Ebbene, adesso una seconda tranche della stessa inchiesta approda in Tribunale. Infatti, la Procura della Repubblica di Agrigento, tramite la sostituto procuratore Alessandra Russo, ha chiesto il rinvio a giudizio di 20 imputati, compreso Burgio, ai quali si contesta, a vario titolo, di aver permesso, non impedendola, anzi in alcuni casi assecondandola e favorendola, la distrazione di circa 50 milioni di euro che sarebbero transitati da una società all’altra sempre riconducibile al gruppo Burgio. Si tratta di consiglieri di amministrazione, componenti del collegio sindacale, liquidatori della “Ingross srl” e della “Centro distribuzione alimentari spa” e funzionari dell’Unicredit. I 20 imputati risponderanno il prossimo 11 ottobre all’appello del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Marco Salvatori, che deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. I reati contestati sono il concorso in bancarotta fraudolenta e il falso.

I 20 imputati sono:
Antonio Oddo, 60 anni di Favara (ex consigliere amministrazione); Antonio Listo, 37 anni di Agrigento (ex consigliere amministrazione); Calogero Burgio, 68 anni di Agrigento (presidente collegio sindacale); Antonio Martoriello, 53 anni di San Cataldo (liquidatore); Enzo Penna, 76 anni di Agrigento (liquidatore); Salvatore Rizzo, 70 anni di Racalmuto (presidente collegio sindacale); Costantino Verbari, 60 anni di Agrigento ma nato a Melito Porto Salvo (liquidatore); Francesca Burgio, 60 anni di Agrigento (liquidatore); Angelo Nicastro, 59 anni di Agrigento (liquidatore); Rosario Giordano, 46 anni di Gela (liquidatore); Tiziana Ragusa, 47 anni di Gela (liquidatore); Corrado Listo, 70 anni di Canicattì (ex consigliere amministrazione); Ciro Sansone, 75 anni agrigentino originario di Acquasanta Terme (liquidatore); Leira Sansone, 49 anni di Agrigento (liquidatore); Luigi Gentile, 60 anni di Raffadali (liquidatore); Pasquale Pinio, 62 anni di Palermo (responsabile pro tempore filiale Unicredit Agrigento); Salvatore Malandrino, 59 anni di Siracusa (responsabile pro tempore Area Unicredit); Giovanni Previte, 59 anni di Catania (responsabile pro tempore area monitoraggio Unicredit Palermo); Marcello Villa, 63 anni di Roma (responsabile area restructuring Unicredit Roma); Giuseppe Burgio, 55 anni di Porto Empedocle.

A Bivona, l’assemblea dei sindaci ha approvato il documento contenente la Strategia d’Area con le schede progettuali riguardanti l’Area Interna Sicani che raggruppa i comuni di Bivona, Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Montallegro, Ribera, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina, e Villafranca Sicula. All’Area Interna Sicani sono state destinate complessivamente risorse per 32 milioni e 933mila. Il sindaco di Bivona, Milko Cinà, commenta: “La strategia approvata contiene importanti misure per il rilancio del territorio. Saranno stanziati oltre 32 milioni di euro per la viabilità, la salute, l’istruzione, l’energia e l’innovazione digitale”.

L’intervista

Su proposta della Questore di Agrigento, Maria Rosa Iraci, la Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento ha applicato la misura preventiva della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni a carico di Pietro Campo, 67 anni, di Santa Margherita Belice. Pietro Campo, attualmente in carcere, è ritenuto un esponente di spicco di Cosa Nostra agrigentina, presunto capo mandamento e capo famiglia di Santa Margherita Belice.