Mare e depurazione nel territorio agrigentino, lo stato di salute degli impianti, l’intervento dell’associazione ambientalista MareAmico.
Mare e depurazione nel territorio agrigentino, lo stato di salute degli impianti, l’intervento dell’associazione ambientalista MareAmico.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, interviene sulla gestione dei Parchi archeologici in Sicilia dopo le recenti nomine ai vertici.
A Joppolo Giancaxio si è conclusa con successo di pubblico e di partecipazione la 12esima edizione del premio nazionale “Sipario d’Oro”, prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno alle eccellenze del territorio in diversi ambiti. Nel corso della serata, organizzata da Mario Gaziano, sono stati premiati Massimo Vergari, manager della Pharma Bayer, Emerico Ballo, cardiochirurgo, Enza Ierna, dirigente scolastico, Alfonso Cartannilica, satiro, Stefano Milioto, scrittore, Felice Cavallaro, giornalista e scrittore, Rossella Macedonio, oculista, Franco Pullara, giornalista, Giuseppe Taibi, presidente Fai Fondo ambiente italiano, il gruppo musicale Quartet Folk, e Jaana Helena Simpanen, presidente Soroptimist Club Agrigento.
In occasione di una delle premiazioni sul palco, uno dei consegnanti il riconoscimento, l’ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, è stato trattenuto sul palco dal presentatore, Lelio Castaldo, e ha confermato la propria candidatura a sindaco alle amministrative ad Agrigento nel 2020.
L’intervista a Marco Zambuto
Ancora sviluppi nell’ambito dell’inchiesta Halycon che, nelle scorse settimane, ha portato al fermo di sette persone tra cui il boss Giovanni “il professore” Lauria e un funzionario della Regione Siciliana accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Il direttore del Parco della Valle dei Templi di Agrigento, Roberto Sciarratta, insieme al soprintendente ai Beni culturali, Michele Benfari, ha compiuto un sopralluogo al teatro e alle aree archeologiche di Eraclea Minoa. Lo stesso Sciarratta spiega: “Abbiamo concordato nella necessità di rivedere l’attuale struttura di protezione, realizzata nel 1990, oramai obsoleta e non in grado di assolvere ai suoi compiti. Successivamente sarà predisposto e pubblicato un bando per il concorso internazionale di idee finalizzato al progetto di restauro e conservazione del sito”.
Era il 12 Agosto del 2018, un lunedì caldissimo, una giornata estiva qualunque, nel paese di Favara, in provincia di Agrigento.
La stagione estiva, in quell’anno, nella comunità Favarese è caratterizzata da un crescente sviluppo della movida nella centralissima piazza Cavour, la gente calca la nuova location. I locali sono gremiti di gente, tante famiglie rientrate dall’estero per trascorrere il ferragosto con i propri familiari.
Le giornate si trascorrevano con la spensieratezza delle estati siciliane, le risate e il buon cibo di quelle lunghe notti che finivano solo con l’alba.
Ma quell anno, quel giorno, Favara, si risvegliata con una notizia sconvolgente: è scomparsa una ragazza di 27 anni, il suo nome è Gessica, madre di quattro figli.
Il passaparola nella piccola cittadina è veloce. Si raccolgono subito le prime testimonianze, i racconti dei familiari, degli amici, dei parenti, della gente comune.
L’ultima persona ad aver visto Gessica Lattuca fu il fratello Enzo, che raccontò di aver visto la sorella spostarsi dalla sua abitazione, dopo aver bevuto una birra insieme, per dirigersi probabilmente in piazza Cavour ma nel tratto di strada che Gessica avrebbe dovuto percorrere, in quelle poche centinaia di metri, nessuna telecamera ha immortalato il suo passaggio e nessuno l’ha vista transitare in quella zona.
Da quel preciso istante si aprirono una serie di intrecci, intrighi, scoperte e depistaggi che a tutt’oggi non hanno portato alla soluzione.
Telefonate e lettere anonime, scritte sulle mura, testimonianze che hanno aperto scenari inconcepibili ma pur sempre passate al setaccio dagli investigatori.
Sono trascorsi 365 giorni e ormai un po tutti, in Italia, nel mondo conosciamo la triste storia di Gessica.
Si sono intrecciate storie e scenari, che fanno solo pensare alle cause della sua scomparsa, storie passate, giri di prostituzione, maltrattamenti e tanto altro.
Purtroppo, il tempo trascorso e le invane indagini portano gli inquirenti ad avvalorare l’ipotesi che, ormai, Gessica sia morta. Ma finchè non c’è il cadavere, non si nutre una morte certa.
In questi ultimi 12 mesi Favara è stata macchiata, stuprata nella sua dignità e sbattuto al mondo come un paese omertoso e dedito alla prostituzione.
Oltre alla giovane donna, ci sono i suoi quattro figli, i suoi familiari che per lo sconvolgente cambiamento delle loro vite sono divenute vittime della sorte, uniti dalla speranza di riabbracciare Gessica.
Oggi, a un anno esatto dalla sua scomparsa la comunità di Favara si riunirà in preghiera per ricordare e affidare al buon Dio le giuste preghiere affinchè tutto possa risolversi.
La verità di Gessica non la conosce nessuno, eppure qualche tassello manca ancora all’appello.
Solo Gessica potrebbe raccontarci cosa le è accaduto veramente, cosa ha vissuto e cosa i suoi occhi hanno visto quella notte.
Gli inquirenti continuano, incessantemente con le indagini, lasciando acceso il faro della speranza che gira attorno a Gessica.
A condurre la serata è stata la giornalista Simona Stammelluti, con lei il patron della manifestazione, il giornalista Lelio Castaldo, Direttore Responsabile del quotidiano on line Sicilia24h.it e il direttore artistico Mario Gaziano.
La piazza principale di Joppolo Giancaxio ha accolto il pubblico numeroso e il successo della manifestazione ha, in qualche modo, ripagato gli sforzi e i sacrifici degli organizzatori che con caparbietà, così come sottolineato da Lelio Castaldo, hanno tutta l’intenzione di continuare a dare vita all’evento, nonostante il Comune di Joppolo Giancaxio e la stessa Regione abbiano fatto mancare il loro supporto.
Significativa, dicevamo, la partecipazione allo spettacolo culturale sapientemente organizzato da Mario Gaziano e Lelio Castaldo.
A ricevere il premio sono stati per la Ricerca Scientifica: Dott. Massimo Vergari, Regional Business Manager della Pharma Bayer; per la Medicina: Dott. Emerico Ballo, Cardiochirurgo Maria Eleonora Hospital Palermo; per la Scuola e Istruzione: Prof.ssa Enza Ierna, Dirigente Scolastico; Cultura Satirica (Satira Agrigentina), Alfonso Cartannilica; Narrativa: Prof. Stefano Milioto, scrittore; Cultura-“Strada degli Scrittori”: Dott. Felice Cavallaro, Giornalista Corriere Della Sera; Medicina: Dott.ssa Rossella Macedonio, Oculista; Giornalismo: Franco Pullara, Direttore responsabile Sicilia On Press; Promozione Culturale: Avv. Giuseppe Taibi, presidente Fai; Promozione Folkloristica: Quartet Folk, Canto Popolare; Impegno Sociale: Dott.ssa Jaana Helena Simpanen, Presidente Soroptimist Club Agrigento.
Il nuovo appuntamento è per l’anno prossimo.
Multa salata per un turista romano nell’Agrigentino. F.V., 50 anni, infatti è stato sorpreso da una pattuglia dei carabinieri mentre urinava lungo la strada che conduce da Porto Empedocle alla Scala dei Turchi. L’accusa è quella di “atti contrari alla pubblica decenza” per cui è stata elevata una sanzione di ben 3.333 euro.
“Sono stato multato di 3.333 euro per il solo fatto di aver avuto un impellente bisogno lungo la strada, che era completamente deserta, che conduce alla Scala dei Turchi – ha raccontato, ieri, l’uomo – . Con una multa così alta mi rovinano. Io guadagno 1.100, 1.200 euro al mese. Sono tre mesi di stipendio”, ha raccontato il turista.
Controlli a tappeto da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, unitamente ai colleghi del reparto dei Nas e gli uomini dell’ispettorato del lavoro, in alcuni locali e stabilimenti balneari tra Realmonte, Porto Empedocle e San Leone.
Controlli che sono proseguiti in altri locali. In uno di questi i carabinieri hanno riscontrato irregolarità nell’ambito delle norme igienico-sanitarie oltre che alcune mancanze nelle autorizzazioni. La multa, in questo caso, è stata di 4 mila euro.
Ad Agrigento, a San Leone, si è svolta l’annuale giornata nazionale “Tartaday”, sulla tartaruga marina Caretta caretta, specie prioritaria a livello mondiale e inserita da tempo nella Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione. Si tratta di una giornata di informazione e sensibilizzazione sui rischi che corre tale specie a causa di numerose minacce, tutte di origine antropica, dall’inquinamento all’aumento esponenziale del traffico marittimo e, sopratutto, alle attività di pesca professionale che con le catture accidentali ogni anno causano la morte di almeno 130.000 esemplari nel solo bacino del Mediterraneo. La giornata nazionale è organizzata da tutti gli enti che partecipano al progetto “Tartalife”, finanziato dall’Unione Europea. In occasione del “Tartaday”, la Provincia di Agrigento, partner del progetto comunitario, ha organizzato a San Leone la liberazione di un esemplare di tartaruga marina, soccorsa nei mesi scorsi proprio a San Leone e successivamente curata e riabilitata dallo staff del Centro di recupero della Fauna Selvatica di Cattolica Eraclea. Alla manifestazione hanno partecipato direttore e funzionari del Settore Ambiente della Provincia di Agrigento e della Ripartizione Faunistico-Venatoria di Agrigento. Il rilascio è avvenuto dalla spiaggia antistante il locale “Aquaselz” a San Leone, accanto al porticciolo, con il supporto logistico del Mediterraneo Yachting Club che ha gentilmente offerto un gommone per il rilascio dell’esemplare di tartaruga marina.