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A Canicattì, all’ospedale “Barone Lombardo”, è morto Carmelo Curto, 83 anni, di Castrofilippo, vittima lo scorso 12 ottobre di un incidente stradale autonomo lungo la strada statale 123 che collega Canicattì a Campobello di Licata, dove la sua automobile, una Fiat Punto, per cause in corso di accertamento, si è ribaltata. Curto è stato estratto dall’abitacolo dai Vigili del fuoco e subito condotto in ospedale.

Il consigliere comunale di Agrigento, Marco Vullo, recrimina che l’Ufficio Postale di Villaseta è ancora una volta, l’ennesima, chiuso ormai da giorni. Vullo afferma: “E’ già accaduto nel 2016, quando è stato chiuso l’ufficio postale succursale 9 di Villaseta, poi riaperto grazie alle nostre battaglie. Adesso, vergognosamente come allora, accade di nuovo. Invito il sindaco Firetto ad attivarsi celermente chiedendo un incontro con Poste Italiane e lo Iacp per comprendere meglio i tempi e i modi per addivenire ad una riapertura celere dell’ufficio postale di Villaseta”.

A Porto Empedocle i consiglieri comunali Alfonso Scimè e Valentina Di Emanuele hanno presentato una interrogazione all’Amministrazione comunale affinchè si proceda al ripristino della via San Calogero Napolitano, dove il transito è reso quasi impossibile e pericoloso, tra discariche ovunque e manto stradale dissestato. Scimè e Di Emanuele aggiungono: “Questa strada, se recuperata, potrebbe essere da sfogo al traffico esistente negli ultimi tempi a causa dei lavori Anas. Si chiede, pertanto, all’Amministrazione, considerato che ad oggi nulla è stato fatto per porre fine al disagio e alle lamentele dei residenti, di attivarsi nell’immediato”.

Ad Agrigento è stata avviata l’attività della mini spazzatrice che ha interessato la via Atenea, piazza Sinatra, via Garibaldi e a proseguire per altri cinque chilometri di strade urbane limitrofe. Oggi, una delle quattro maxi spazzatrici è stata a lavoro tra la via Empedocle e piazza Ravanusella. Nel corso della settimana saranno in funzione le altre tre maxi spazzatrici che opereranno nelle zone di Fontanelle, Monserrato e Villaggio Mosè, coprendo un percorso quotidiano di oltre 25 chilometri di spazzamento. Entro la fine del mese di ottobre sarà pubblicato il calendario degli interventi di spazzamento meccanizzato e degli interventi di lavaggio delle strade. In tempi brevi sarà riorganizzata la distribuzione degli operatori destinati allo spazzamento manuale ottimizzando le risorse di personale e garantire il servizio di spazzamento in tutte le strade cittadine.

Sette mesi dopo il tragico incidente aereo dell’Ethiopian Airlines, in cui sono morte 157 persone tra cui 8 italiani, saranno restituite alla famiglia le spoglie dell’archeologo e assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa. Giovedì prossimo, 17 ottobre, il feretro di Tusa partirà da Addis Abeba con un volo della compagnia di bandiera etiope diretto verso Roma. Nel pomeriggio dalla capitale sarà trasferito a Palermo con un volo Alitalia. A Palazzo d’Orleans sarà allestita la camera ardente che durerà due-tre giorni. L’intera cittadinanza potrà porgere un ultimo saluto all’archeologo vittima del disastro aereo del 10 marzo scorso. La prossima settimana è prevista la cremazione al cimitero dei Rotoli: l’urna cineraria sarà custodita nel Pantheon dei siciliani illustri, la chiesa di San Domenico, in cui sono state sepolte le spoglie del giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia nel 1992, quelle di Francesco Crispi, Giuseppe Pitrè e Camillo Finocchiaro Aprile. Le spoglie di Tusa riposeranno accanto a quelle del giudice Falcone.

Sovrintendente di Polizia Penitenziaria nato a Spicciano di Galluccio (CE) 1° giugno 1947  e ucciso a Porto Empedocle (AG) 14 ottobre 1992.

In servizio alla Casa Circondariale di Agrigento, il Sovrintendente Pasquale Di Lorenzo, Comandante di Reparto reggente, veniva considerato “persona dotata di forte carattere, non incline a compromessi” e consapevole del ruolo delicato che svolgeva in un istituto penitenziario con una forte presenza di detenuti per reati di mafia. La sera del 13 ottobre 1992 Pasquale Di Lorenzo si trovava in contrada Durruelli a Porto Empedocle, in una proprietà dove si dedicava all’addestramento di cani.  Verso le 23,00 Di Lorenzo uscì dall’abitato, chiuse il cancello e si avviò verso la macchina; a questo punto partirono due colpi dal fucile a canne lunghe esplosi da un killer appostato nei pressi del canile. Pasquale Di Lorenzo cadde a terra e un secondo killer lo finì con altri quattro colpi di pistola. L’indomani mattina avvenne la scoperta del corpo senza vita del Sovrintendente, disteso sulla schiena, accanto all’auto. L’omicidio di Di Lorenzo maturò nell’ambito di una strategia terroristica portata avanti dagli appartenenti a “Cosa nostra” nei confronti di operatori della Polizia Penitenziaria, a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 41 bis. Di Lorenzo fu scelto come obiettivo simbolo della vendetta mafiosa, che prevedeva l’uccisione di un poliziotto penitenziario per ogni carcere della Sicilia; fortunatamente questo progetto criminale fu abbandonato da “Cosa nostra” perché il piano avrebbe avuto come conseguenza una reazione troppo forte da parte delle Forze dell’Ordine. Il movente venne svelato da un collaboratore di giustizia, auto accusatosi dell’omicidio al processo del 1999 presso la Corte d’Assise di Agrigento che rivelò i nomi dei mandanti e il nome degli esecutori materiali dell’omicidio. Il 16 giugno 2003 il Sovrintendente Pasquale Di Lorenzo è stato insignito di Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria.

La mancata manutenzione comunale del patrimonio arboreo comincia a creare insostenibili danni. Gli alberi, senza adeguata potatura, crescono togliendo luce (anche inglobando le lampade dell’illuminazione pubblica) e impediscono il passaggio sui marciapiedi perché i rami crescono ormai anche a misura di bambino.

La manutenzione è affidata a privati che si offrono, anche perché ne hanno le possibilità economiche, per togliere quello che è diventato “un fastidio” piuttosto che una ricchezza per la città.

Il taglio avviene, spesso, indiscriminatamente perché si cerca di risparmiare facendo durare l’efficacia dell’intervento il più possibile.

Le potature dovrebbero seguire un calendario naturale per non fare morire le piante, cosa che sembra stia succedendo ad alcuni esemplari potati drasticamente a ridosso dell’estate.

Sono pezzi di patrimonio che si perdono tutto ciò perché le autorizzazioni al taglio sembrano rilasciate senza una opportuna valutazione agronomica.

A breve sarà la giornata dell’albero. Questa amministrazione pianterà finalmente “un albero per ogni nato” come dice la legge?

Il sindaco, alla scadenza del mandato, sta preparando il “bilancio arboreo” anche questo obbligo di legge?

Casse in rosso anche per gli alberi?

Nonostante i tanti solleciti e gli appelli al rimedio, nessuno è intervenuto: ecco perché ad Agrigento, a San Leone, i volontari dell’associazione ambientalista MareAmico sono impegnati, gradualmente, a rimuovere i pericolosi pali di legno e di ferro, arrugginiti e acuminati, che incombono sulla spiaggia, residuo della mancata bonifica dopo lo smantellamento di un chiosco, e causa di gravi pericoli per l’incolumità pubblica. Si tratta di una ventina di pali. Il coordinatore MareAmico, Claudio Lombardo, afferma: “Visto che, dopo diverso tempo, nè il concessionario, nè in subordine il Comune, o la Capitaneria o il Demanio, ha mai provveduto alla loro eliminazione, ci sta pensando Mareamico ad eliminare il pericolo. A poco a poco, e con molta difficoltà, stiamo provvedendo con i nostri volontari a mettere in sicurezza la spiaggia”.

STIAMO ELIMINANDO I PALETTI PERICOLOSI

A San leone c'è una spiaggia dove si rischia la vita per colpa della presenza di una ventina tra pali in legno ed in ferro arrugginiti e acuminati, residuo della mancata bonifica di un chiosco.Visto che, dopo diverso tempo, né il concessionario, né in subordine il Comune, o la Capitaneria o il Demanio ha mai provveduto alla loro eliminazione, ci sta pensando Mareamico ad eliminare il pericolo.A poco a poco, e con molta difficoltà, stiamo provvedendo con i nostri volontari a mettere in sicurezza la spiaggia!

Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Domenica 13 ottobre 2019

I Carabinieri della Stazione di Naro e della Radiomobile di Canicattì hanno arrestato il romeno residente a Canicattì, Ungureanu Alexandru Ionut, 20 anni, ritenuto responsabile di aver partecipato, insieme con altri complici, a un’efferata rapina commessa il 15 aprile 2018 in una villetta nelle campagne di Naro. Sono irrotti all’interno, hanno minacciato e picchiato un’anziana signora proprietaria dell’abitazione, costretta poi al ricovero in ospedale, e le hanno rubato di tutto, anche l’automobile. L’impronta digitale del romeno sull’automobile rubata, poi ritrovata dai Carabinieri, è stata determinante per incastrarlo e arrestarlo in carcere.